Ma quell'articolo l'avevo accuratamente evitato, e soprattutto avevo evitato di leggere i commenti, chè dato il momento in cui è uscito rischiavo un travaso di bile.
Sui tuoi primi due punti sono essenzialmente d'accordo con te, e con Raimondi.
1- Se uno nasce col passaporto del paese X può ivi giocare; anch'io se dovessi un dì crescere dei piccoli Sator a lesso e pearà nella terra dei kiwi, voglio che possano scegliere di giocare per la nazione del papi. Però c'è oriundo e oriundo.
I tuoi vecchi si sono premuniti di farti avere la loro cittadinanza al momento della nascita? Giochi nel loro paese o in quello dove sei cresciuto, come preferisci.
Avevi un nonno peruviano che non hai mai conosciuto e il Perù ti vuole equiparare anche se sei nato e cresciuto in Estonia con esclusiva cittadinanza estone fino a 55 anni, non sei mai stato in Perù neanche in ferie e non hai mai giocato in un club peruviano? Ti attacchi e giochi per il paese che ti ha formato. Altrimenti tutti gli Australiani sarebbero eleggibili per l'Inghilterra, non gli resterebbero neanche abbastanza giocatori per l'amichevole Prigionieri-Secondini.
2- Se uno gioca la parte migliore della propria carriera in un paese diverso dal suo può starci che le regole gli consentano qualche cap nella nazionale di quel determinato paese. Ma tre anni no dai, non si può continuare con quest'approccio, è patetico, a nessuno interessa più formare giocatori perchè ci sono quelle 4-5 nazioni da rapinare, ma allora a cosa serve? Cioè Irlanda, Inghilterra e Scozia sono arrivate a un livello ridicolo, ormai sembra che addirittura essere stranieri sia un motivo in più per essere convocati, stiamo toccando il fondo. Come dicevo nell'altro post: che facciano scegliere ai giocatori, si stabilisce un momento in cui uno mette per iscritto per quale federazione vuole giocare e si vincola vita natural durante.
Prendiamo i casi che portava Atlantic, è ovviamente sbagliato che i sudafricani debbano vivere con l'ansia che ogni loro giovane a 20-21 anni vada in Europa, sapendo che sarà equiparato magari da qualche avversario del prossimo mondiale. Cioè cosa sono, il supermercato del talento mondiale? E' una pagliacciata pura e semplice.
Per quanto riguarda Samoa e Tonga, buttando un occhio sui numeri, circa il 30-40%. Fiji di più, non a caso delle tre è la più scarsa. Ma è palese che non c'è la controprova.Ale_86 ha scritto:quanti di questi, insegnamenti NZ o meno, sarebbero comunque finiti in nazionale Samoana/Fijana se non si fossero trasferiti in NZ?
Ma il punto che a me sta tanto a cuore, su questo discorso, è più radicale: quegli stessi isolani sono tanto polinesiani quanto neozelandesi. Lasciamo perdere quelli che hanno solo imparato a giocare in NZ, per i quali valgono i discorsi di cui ai punti 1- e 2-; il fatto è che per lo più sono nati in NZ. Così come la metà abbondante della popolazione è nata in NZ da genitori di altre nazionalità.
Parliamoci chiaro: il neozelandese, da un punto di vista squisitamente etnico, non esiste. L'unico popolo che può chiamarsi storicamente neozelandese sono i Maori; e anche loro stavano qua da circa 300 anni quando è arrivato Abel Tasman, prima non c'era nessuno. La NZ, fino al secondo dopoguerra, era un paese spopolato; i pochi che ci sono adesso sono tutti figli e nipoti di gente nata altrove. Quindi, perchè gli isolani nati qua sono sempre identificati come samoani-tongani-fijani, e i pakeha non sono mai chiamati inglesi-irlandesi-gallesi-scozzesi? Cioè paradossalmente c'è un'identità rugbystica che è quasi più significativa di quella nazionale, non so se riesco a spiegarmi. Se tutti i rugbysti nati in NZ hanno il diritto di giocare per qualcun altro, semplicemente in NZ non rimane più nessuno. Capisco che sia difficile da comprendere per noi che stiamo in Europa da un milione di anni, ma qua è un fatto. Non è solo il dato della formazione rugbystica, che già basterebbe, è la base della popolazione che è fatta così.
E tremo al pensiero che si stiano accorgendo un po' tutti di questa cosa, già vedo che a naturalizzare Maitland e il grande Bent ci hanno messo un nanosecondo, pensa se Carter andava in vacanza-studio in Inghilterra a 18 anni e qualcuno si accorgeva che aveva un trisnonno del lancashire. Però guai a dire che Maitland è scozzese: è un kiwi con nonno scozzese. Bene, allora perchè Mealamu è samoano, e non un kiwi con nonno samoano? Perchè è abbronzato? Altre differenze non ne vedo.
Per dire che nel rapporto Nuova Zelanda-Isole del Pacifico è la prima che ci guadagna, bisogna proprio avere un'idea approssimativa, e purtroppo capisco benissimo che anni di falsità ripetute da gente anche competente sono duri da cancellare.