La posizione impossibile di Franco Smith
Moderatore: Emy77
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith
Guardate cosa scrivono quelli di "Fratelli di rugby".
A qualcuno in questo bar saranno fischiate le orecchie...
GRAZIE SIXNATIONS
(ovvero i paradossi di un rugby italiano fortunatamente sotto pressione)
Pensate che noia se in questo sei nazioni "b" avessimo battuto la Georgia di 20 punti, la Spagna di 30, la Russia di 50 e il Portogallo 45.
Gavazzi avrebbe già scritto al board di Word Rugby chiedendo di poter fare almeno un test autunnale con una Tier1, oltre a quelli già programmati con Canada, Stati Uniti e Tonga.
Alle prossime elezioni verrebbe eletto a mani basse essendo la FIR la prima nel Ranking di World Rugby tra Federazioni cosiddette di Tier2.
Invece no!
La competizione e lo stress al quale il nostro rugby è sottoposto dovendo giocare ogni anno un torneo per il quale abbiamo sì i requisiti minimi ( battiamo cioè, con una certa regolarità le altre nazioni europee e siamo la sesta nazionale europea, anche se non riusciamo ad accorciare le distanze con i primi) obbliga tutti a interrogarsi sulle ragioni della nostra incapacità di crescita.
Tralasciando le stupidaggini che si leggono regolarmente su molti blog relativamente a miracolose ricette che in quattro e quattr'otto ci potrebbero portare al livello "almeno" della Scozia, rimane il problema di fondo della difficoltà dell'allargamento della base e della diffusione del rugby tra i giovanissimi.
L'alto livello non è che lo specchio del movimento rugbistico italiano.
Quasi tutte le società organizzano gli open day di minirugby in settembre e riescono a presidiare molti istituti scolastici. Ma i risultati sono ancora molto modesti rispetto al numero e alla qualità atletica dei ragazzi reclutati. Modesti per avere i numeri e la profondità di Galles e Irlanda, più che sufficienti per battere Georgia, Romania e Russia.
Forse sarebbe questo il tema sul quale discutere, consci che per un maggior presidio del territorio servono nuove società e maggior lavoro da parte di quelle esistenti. Se si facesse un confronto tra l'età media dei dirigenti di società di oggi e quella di venti anni fa si scoprirebbe , drammaticamente, che è di molto più elevata.
Certo dalla Nazionale va tirato fuori il meglio, ma sabato all'Olimpico hanno giocato i nostri ragazzi, quelli che abbiamo reclutato attraverso i nostri "open Day" e che hanno giocato nelle nostre U16 e U18 e nei nostri centri di formazione. Sì perchè i centri di formazione sono nostri e tali li dobbiamo considerare, non sono solo della FIR. Non credo che Dolcetto, Brunello, Moretti e Roselli li abbiano rovinati quando li hanno allenati nelle nazionali Giovanili.
I "nuovi profeti" dei blog, dovrebbero fare una capatina sui campi, il pomeriggio tra gli istruttori del minirugby e scoprirebbero, in primo luogo che esistono, che i loro problemi sono molto materiali e contingenti e che una mano per la trasferta al raggruppamento della domenica successiva non gli dispiacerebbe. Ma invece di caricarsi quattro bambini in macchina è molto meglio fare i "leoni da tastiera" indicando agli altri quello che devono fare.
A qualcuno in questo bar saranno fischiate le orecchie...
GRAZIE SIXNATIONS
(ovvero i paradossi di un rugby italiano fortunatamente sotto pressione)
Pensate che noia se in questo sei nazioni "b" avessimo battuto la Georgia di 20 punti, la Spagna di 30, la Russia di 50 e il Portogallo 45.
Gavazzi avrebbe già scritto al board di Word Rugby chiedendo di poter fare almeno un test autunnale con una Tier1, oltre a quelli già programmati con Canada, Stati Uniti e Tonga.
Alle prossime elezioni verrebbe eletto a mani basse essendo la FIR la prima nel Ranking di World Rugby tra Federazioni cosiddette di Tier2.
Invece no!
La competizione e lo stress al quale il nostro rugby è sottoposto dovendo giocare ogni anno un torneo per il quale abbiamo sì i requisiti minimi ( battiamo cioè, con una certa regolarità le altre nazioni europee e siamo la sesta nazionale europea, anche se non riusciamo ad accorciare le distanze con i primi) obbliga tutti a interrogarsi sulle ragioni della nostra incapacità di crescita.
Tralasciando le stupidaggini che si leggono regolarmente su molti blog relativamente a miracolose ricette che in quattro e quattr'otto ci potrebbero portare al livello "almeno" della Scozia, rimane il problema di fondo della difficoltà dell'allargamento della base e della diffusione del rugby tra i giovanissimi.
L'alto livello non è che lo specchio del movimento rugbistico italiano.
Quasi tutte le società organizzano gli open day di minirugby in settembre e riescono a presidiare molti istituti scolastici. Ma i risultati sono ancora molto modesti rispetto al numero e alla qualità atletica dei ragazzi reclutati. Modesti per avere i numeri e la profondità di Galles e Irlanda, più che sufficienti per battere Georgia, Romania e Russia.
Forse sarebbe questo il tema sul quale discutere, consci che per un maggior presidio del territorio servono nuove società e maggior lavoro da parte di quelle esistenti. Se si facesse un confronto tra l'età media dei dirigenti di società di oggi e quella di venti anni fa si scoprirebbe , drammaticamente, che è di molto più elevata.
Certo dalla Nazionale va tirato fuori il meglio, ma sabato all'Olimpico hanno giocato i nostri ragazzi, quelli che abbiamo reclutato attraverso i nostri "open Day" e che hanno giocato nelle nostre U16 e U18 e nei nostri centri di formazione. Sì perchè i centri di formazione sono nostri e tali li dobbiamo considerare, non sono solo della FIR. Non credo che Dolcetto, Brunello, Moretti e Roselli li abbiano rovinati quando li hanno allenati nelle nazionali Giovanili.
I "nuovi profeti" dei blog, dovrebbero fare una capatina sui campi, il pomeriggio tra gli istruttori del minirugby e scoprirebbero, in primo luogo che esistono, che i loro problemi sono molto materiali e contingenti e che una mano per la trasferta al raggruppamento della domenica successiva non gli dispiacerebbe. Ma invece di caricarsi quattro bambini in macchina è molto meglio fare i "leoni da tastiera" indicando agli altri quello che devono fare.
"È facile svegliare uno che sta dormendo. Più difficile è svegliare uno che finge di dormire"
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- Adryfrentzen
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith
Pensate che noia se in questo sei nazioni "b" avessimo battuto la Georgia di 20 punti, la Spagna di 30, la Russia di 50 e il Portogallo 45.
Eh sì, una bella rottura di c*glioni lo ammetto......
Prenderne più di 40 dal Galles e quasi 20 dalla Scozia rimanendo a 0 invece è una cosa che davvero mi tiene in vita.
Eh sì, una bella rottura di c*glioni lo ammetto......
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith
Concedetemi questa domanda...quanti di voi hanno figli che giocano a rugby?Adryfrentzen ha scritto: ↑26 feb 2020, 12:48Pensate che noia se in questo sei nazioni "b" avessimo battuto la Georgia di 20 punti, la Spagna di 30, la Russia di 50 e il Portogallo 45.
Eh sì, una bella rottura di c*glioni lo ammetto......
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith
Buona domanda. E aggiungerei, in modo sarcastico allargato, quanti di voi hanno figli. Io, nessuno, e mi dispiace. L'italia e un paese in ripiego demografico, il peggio del mondo, anche peggio del Giappone.Ettore73 ha scritto: ↑26 feb 2020, 12:52Concedetemi questa domanda...quanti di voi hanno figli che giocano a rugby?Adryfrentzen ha scritto: ↑26 feb 2020, 12:48Pensate che noia se in questo sei nazioni "b" avessimo battuto la Georgia di 20 punti, la Spagna di 30, la Russia di 50 e il Portogallo 45.
Eh sì, una bella rottura di c*glioni lo ammetto......
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith
ormai sono diventati i fratelli scemi del nostro rugby e gli piace farsi perculare in lungo e largo...
Ammesso e non concesso che nel 6N B riusciresti ad ottenere tutte queste fantasmagoriche vittorie, considerando anche che se partecipi al 6N B perdi tutti i soldi che in questi anni ci hanno permesso di mettere in piedi un sistema..ma vaglielo a spiegare
Ammesso e non concesso che nel 6N B riusciresti ad ottenere tutte queste fantasmagoriche vittorie, considerando anche che se partecipi al 6N B perdi tutti i soldi che in questi anni ci hanno permesso di mettere in piedi un sistema..ma vaglielo a spiegare
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith
Nandino ha scritto: ↑26 feb 2020, 12:57Buona domanda. E aggiungerei, in modo sarcastico allargato, quanti di voi hanno figli. Io, nessuno, e mi dispiace. L'italia e un paese in ripiego demografico, il peggio del mondo, anche peggio del Giappone.Ettore73 ha scritto: ↑26 feb 2020, 12:52Concedetemi questa domanda...quanti di voi hanno figli che giocano a rugby?Adryfrentzen ha scritto: ↑26 feb 2020, 12:48Pensate che noia se in questo sei nazioni "b" avessimo battuto la Georgia di 20 punti, la Spagna di 30, la Russia di 50 e il Portogallo 45.
Eh sì, una bella rottura di c*glioni lo ammetto......
Prenderne più di 40 dal Galles e quasi 20 dalla Scozia rimanendo a 0 invece è una cosa che davvero mi tiene in vita.
Una cosa interessante.
I Paesi in cui si fanno meno figli sono anche i Paesi in cui la vita media è più elevata.
Ergo: fare figli accorcia la vita
"È facile svegliare uno che sta dormendo. Più difficile è svegliare uno che finge di dormire"
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith
Siamo completamente off topic adesso.
Torniamo al titolo.
Come farà Smith e ritenere la fiducia dei giocatori?
Torniamo al titolo.
Come farà Smith e ritenere la fiducia dei giocatori?
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith
Tic...toc...
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith
Premessa doverosa: conosco il curatore della pagina, noto su altri blog come Alberto da Giussano e notorio sostenitore gavazziano, attualmente impegnato come addetto stampa del Calvisano, curatore della pagina fb e speaker dello stadio.
Così, per inquadrare il pulpito, oltre che il predicatore.
Su questo mi associo ad Adry
Saremmo ad un livello più basso di quello attuale, ma in trend ascendente. Ora siamo in coma depassè, ma un gradino sopra
La seconda cosa sarebbe forse possibile se la prima non assorbisse tutte le risorse economiche del movimento.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith
Piuttosto una considerazione statistica, ad esser sinceri. Tra Italia ed Inghilterra, come paesi, non ci sono differenze tali da giustificare il fatto che entrambu non possano primeggiare in una attivita' umana, sia pure molto particolare, come il Rugby.jpr williams ha scritto: ↑26 feb 2020, 12:15E questo è, appunto, un atto di fede.
Una cosa per cui purtroppo non sono attrezzato
Tra Inghilterra e Gambia capirei...
- jpr williams
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith
Quindi se non succede, allora vuol dire che siamo dei lavativi.Consulente ha scritto: ↑26 feb 2020, 13:20Piuttosto una considerazione statistica, ad esser sinceri. Tra Italia ed Inghilterra, come paesi, non ci sono differenze tali da giustificare il fatto che entrambu non possano primeggiare in una attivita' umana, sia pure molto particolare, come il Rugby.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith
Allora, tornando al topic "come farà Smith a ritenere la fiducia dei giocatori" Direi questo:
Sono stati lasciati a l'abbandono da O'Shea, certi non hanno dovuta prenderla bene, altri sono stati contenti.
Lui e stato messo li per fare da interim. I giocatori, come buon professionisti, si sono adattati.
Non e venuto uno che gli disse : facciamo come facevate prima, non cambia niente. Invece ne hanno avuto uno con un abbozzo di progetto positivo.
Forze a voi non piace, ma son sicuro che uno che viene e che propone qualcosa e meglio che uno che non cambia niente.
Poi Smith e più giovane, scende in campo, e un vero allenatore, al contrario di O'Shea e di Brunel, quindi per certi giovani lui e l'allenatore che avrebbero voluto, mentre prima era differente di quel che conoscevano in club.
Quindi direi che la confidenza nel allenatore c'e e sta crescendo. I giocatori sanno che ha avuto poco tempo con loro e lo dice anche lui : li sta conoscendo sempre meglio ogni giorno. Direi che se non le cancellano, le ultime due, forse vedremo dei miglioramenti nel gioco.
Rimango positivo.
Sono stati lasciati a l'abbandono da O'Shea, certi non hanno dovuta prenderla bene, altri sono stati contenti.
Lui e stato messo li per fare da interim. I giocatori, come buon professionisti, si sono adattati.
Non e venuto uno che gli disse : facciamo come facevate prima, non cambia niente. Invece ne hanno avuto uno con un abbozzo di progetto positivo.
Forze a voi non piace, ma son sicuro che uno che viene e che propone qualcosa e meglio che uno che non cambia niente.
Poi Smith e più giovane, scende in campo, e un vero allenatore, al contrario di O'Shea e di Brunel, quindi per certi giovani lui e l'allenatore che avrebbero voluto, mentre prima era differente di quel che conoscevano in club.
Quindi direi che la confidenza nel allenatore c'e e sta crescendo. I giocatori sanno che ha avuto poco tempo con loro e lo dice anche lui : li sta conoscendo sempre meglio ogni giorno. Direi che se non le cancellano, le ultime due, forse vedremo dei miglioramenti nel gioco.
Rimango positivo.
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith
Beato lui e chi pensa che OGGI gliene diamo 20 alla Georgia...
Fortuna che l'abbiamo incontrata l'anno scorso e in casa e non questo e in trasferta, altrochè
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith
O che, in maniera meno cosmica, abbiamo da imparare ancora un po'jpr williams ha scritto: ↑26 feb 2020, 13:22Quindi se non succede, allora vuol dire che siamo dei lavativi.Consulente ha scritto: ↑26 feb 2020, 13:20Piuttosto una considerazione statistica, ad esser sinceri. Tra Italia ed Inghilterra, come paesi, non ci sono differenze tali da giustificare il fatto che entrambu non possano primeggiare in una attivita' umana, sia pure molto particolare, come il Rugby.