In occasione del primo incontro avevo postato il mio commento all\'articolo in HOME page.
<BR>Avevo riconosciuto una superiorità \'di squadra \' del Catania, a fronte di una poco consistente organizzazione della squadra Piacenza, pur dotata di individualità e prestanza superiori.
<BR>Si notava la mancanza di un leader, sindrome tipica delle squadre formate con ambizione e budget adeguato, ma senza un collante emotivo.
<BR>In più , il n.9 catanese aveva surclassato il diretto avversario.
<BR>Sia ben chiaro, non metto in discussione l\'impegno e la classe dei singoli giocatori, tutti encomiabili; anzi, mi spiace esprimere un\'analisi sul risultato negativo di una società che pur non essendo più quella di tutti piacentini è pur sempre quella in cui ho vissuto per 20 anni.
<BR>Dal giornale cittadino non ricavo nessun commento tecnico, nessuna cronaca della partita; frasi fatte , metafore gratuite, tipiche del giornalista che non capisce il gioco e si rifugia nel commento del nulla.
<BR>C\'è qualche rugbysta che ha visto la partita e mi racconta onestamente, come ho fatto io, quello che è successo a Catania?
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Amatori Catania in super 10
Moderatore: Emy77
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metabolik
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Giampiero
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Sono davvero felicissimo per il grande risultato conseguito dall\'Amatori Catania e mi complimento sia con la dirigenza che con tutta la squadra!
<BR>Per quanto riguarda la polemica sugli oriundi argentini dell\'Amatori, non mi sembra che le altre squadre del Super 10 o anche lo stesso Piacenza possano vantarsi di essere squadre \"italiane al 100%\".
<BR>Personalmente poi faccio fatica a considerare come straniero uno come Juan Cosa che vive a Catania da secoli.
<BR>Mi dispiace di non poter rispondere all\'invito di metabolik perchè, pur essendo siciliano, abito da tempo a Milano e quindi ho visto anch\'io solamente la partita disputata a Piacenza...
<BR>Spero che qualcuno dei miei possa raccontarci meglio com\'è andata!
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<BR>Per quanto riguarda la polemica sugli oriundi argentini dell\'Amatori, non mi sembra che le altre squadre del Super 10 o anche lo stesso Piacenza possano vantarsi di essere squadre \"italiane al 100%\".
<BR>Personalmente poi faccio fatica a considerare come straniero uno come Juan Cosa che vive a Catania da secoli.
<BR>Mi dispiace di non poter rispondere all\'invito di metabolik perchè, pur essendo siciliano, abito da tempo a Milano e quindi ho visto anch\'io solamente la partita disputata a Piacenza...
<BR>Spero che qualcuno dei miei possa raccontarci meglio com\'è andata!
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MrZep
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Eccomi! Studio a Catania, dove abito dal lun al ven, mentre nel week end torno al mio paese a 70 km (Caltagirone)... per questo rispondo solo ora...
<BR>Devo dire che la partita è stata molto bella e ben giocata da ambedue le formazioni. Nel primo tempo l\'Amatori ha fatto di più il gioco, trovandosi di continuo nella metà campo avversaria, gestendo e proponendo le giocate con una linea dei 3/4 in grande spolvero. Il piacenza dal lato suo ha opposto un pack devastante (la mischia catanese era spesso costretta a retrocedere), abbinata ad una eccellente prestazione dell\'estremo che - pensate - ha concesso solo un paio di touch agli etnei (sembrava gareth thomas!!!). I 3/4 piacentini sono stati spesso in ombra, per merito e vantaggio dell\'amatori. La prima meta è stata incredibile: l\'azione è partita da metrà campo con una rapidità ed una continuità letali, che hanno portato una terza linea catanese a scorazzare indisturbata nell\'area di meta piacentina, per poi concludere in meta con un tuffo acrobatico in corrispondenza dei pali (uno schiaffo morale!). La seconda meta nasce da una ottima intuizione dell\'ala catanese (scusate, ricordo solo che gli gridavamo: \"vai Saretto!!\", diminutivo di Rosario), che con un astuto gioco al piede si è presentato sulla linea di meta pronto a schiacciare l\'ovale. Lì ha incontrato l\'ultimo placcaggio, ma è stato schiacciato a sua volta (con tanto di pallone) da un compagno di squadra (meta di potenza!!!). Sul finale di tempo sempre l\'ala ha tentato un calcetto a scavalcare che avrebbe potuto trasformarsi nella terza meta etnea se non fosse stato viziato da un avanti proprio dei catanesi dentro l\'area di meta.
<BR>Nel secondo tempo c\'è stato un po\' più di equilibrio, anche grazie alla meta dei piacentini (nata comunque su una disattenzione difensiva dei catanesi, sorta in seguito ad una situazione di superiorità numerica a centro campo). Nel finale il cuore degli etnei ha avuto la meglio, nonostante un paio di momenti di tensione visto il ridotto margine dei padroni di casa la partita si è conclusa come tutti abbiamo sperato, ed il triplice fischio ha dato il via ad una interminabile serie di festeggiamenti.
<BR>Tra le prestazioni da sottolineare quella dell\'apertura piacentina, ottimo nei calci di spostamento, nelle touch (ne ha prese un paio incredibili) e nei piazzati; l\'estremo, come detto in precedenza. Tra i catanesi, oltre al capitano Arancio ed alla già citata ala aggiungerei il primo centro, che si proponeva spesso in percussioni devastanti, giocate rapide e disorientanti insieme a tanti placcaggi.
<BR>Non eccelso il gioco al piede dell\'apertura catanese, che a mio parere non è stato precisissimo soprattutto nei calci in touch, mentre tra i piacentini l\'intero reparto dei 3/4 non ha brillato per iniziativa.
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<BR>Alla fine della partita è spuntato il sole e sono andato a gustarmi un ottimo arancino nel centro di catania, soddisfatto per un pomeriggio di divertimento inestimabile e - sottolineo - completamente gratuito. Solo il rugby può tanto. Ora la mente è all\'anno prossimo... come si dice qui, FOZZA CATANIA!!!
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<BR>Devo dire che la partita è stata molto bella e ben giocata da ambedue le formazioni. Nel primo tempo l\'Amatori ha fatto di più il gioco, trovandosi di continuo nella metà campo avversaria, gestendo e proponendo le giocate con una linea dei 3/4 in grande spolvero. Il piacenza dal lato suo ha opposto un pack devastante (la mischia catanese era spesso costretta a retrocedere), abbinata ad una eccellente prestazione dell\'estremo che - pensate - ha concesso solo un paio di touch agli etnei (sembrava gareth thomas!!!). I 3/4 piacentini sono stati spesso in ombra, per merito e vantaggio dell\'amatori. La prima meta è stata incredibile: l\'azione è partita da metrà campo con una rapidità ed una continuità letali, che hanno portato una terza linea catanese a scorazzare indisturbata nell\'area di meta piacentina, per poi concludere in meta con un tuffo acrobatico in corrispondenza dei pali (uno schiaffo morale!). La seconda meta nasce da una ottima intuizione dell\'ala catanese (scusate, ricordo solo che gli gridavamo: \"vai Saretto!!\", diminutivo di Rosario), che con un astuto gioco al piede si è presentato sulla linea di meta pronto a schiacciare l\'ovale. Lì ha incontrato l\'ultimo placcaggio, ma è stato schiacciato a sua volta (con tanto di pallone) da un compagno di squadra (meta di potenza!!!). Sul finale di tempo sempre l\'ala ha tentato un calcetto a scavalcare che avrebbe potuto trasformarsi nella terza meta etnea se non fosse stato viziato da un avanti proprio dei catanesi dentro l\'area di meta.
<BR>Nel secondo tempo c\'è stato un po\' più di equilibrio, anche grazie alla meta dei piacentini (nata comunque su una disattenzione difensiva dei catanesi, sorta in seguito ad una situazione di superiorità numerica a centro campo). Nel finale il cuore degli etnei ha avuto la meglio, nonostante un paio di momenti di tensione visto il ridotto margine dei padroni di casa la partita si è conclusa come tutti abbiamo sperato, ed il triplice fischio ha dato il via ad una interminabile serie di festeggiamenti.
<BR>Tra le prestazioni da sottolineare quella dell\'apertura piacentina, ottimo nei calci di spostamento, nelle touch (ne ha prese un paio incredibili) e nei piazzati; l\'estremo, come detto in precedenza. Tra i catanesi, oltre al capitano Arancio ed alla già citata ala aggiungerei il primo centro, che si proponeva spesso in percussioni devastanti, giocate rapide e disorientanti insieme a tanti placcaggi.
<BR>Non eccelso il gioco al piede dell\'apertura catanese, che a mio parere non è stato precisissimo soprattutto nei calci in touch, mentre tra i piacentini l\'intero reparto dei 3/4 non ha brillato per iniziativa.
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<BR>Alla fine della partita è spuntato il sole e sono andato a gustarmi un ottimo arancino nel centro di catania, soddisfatto per un pomeriggio di divertimento inestimabile e - sottolineo - completamente gratuito. Solo il rugby può tanto. Ora la mente è all\'anno prossimo... come si dice qui, FOZZA CATANIA!!!
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jazztrain
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metabolik
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Beh.. mrZep, grazie della cronaca.
<BR>Ero piuttosto deluso dalla mancanza di risposte; l\'obiettivo fondamentale del sito è infatti la possibilità di scambiarsi informazioni da parte degli appassionati, e una finale per il TOP 10 meritava qualche commento diretto in più, nello stile in cui tu lo hai fatto, al di là dei bene bravo evviva.
<BR>Mi confermi che il Catania ha vinto perchè più squadra, con un Arancio,in particolare, che fa da riferimento.
<BR>Vedremo in TOP 10.
<BR>Purtroppo per il Piacenza, l\'anno prossimo ci sarà la Roma, ancora il Venezia, con Alghero e un altra romana sicuramente in crescita.
<BR>Sempre più duro salire in TOP 10.
<BR>Ero piuttosto deluso dalla mancanza di risposte; l\'obiettivo fondamentale del sito è infatti la possibilità di scambiarsi informazioni da parte degli appassionati, e una finale per il TOP 10 meritava qualche commento diretto in più, nello stile in cui tu lo hai fatto, al di là dei bene bravo evviva.
<BR>Mi confermi che il Catania ha vinto perchè più squadra, con un Arancio,in particolare, che fa da riferimento.
<BR>Vedremo in TOP 10.
<BR>Purtroppo per il Piacenza, l\'anno prossimo ci sarà la Roma, ancora il Venezia, con Alghero e un altra romana sicuramente in crescita.
<BR>Sempre più duro salire in TOP 10.
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BOBMORSE59
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C\'è sicuramente un problema di conduzione tecnica, ma, a quanto pare, gli allenatori sono una merce ancora più rara dei mediani di apertura italiani.
<BR>Anche in province in cui il rugby è radicato da più di mezzo secolo, troviamo parecchi ottimi allenatori a livello giovanile, ma quando si tratta di impegnarsi a tempo pieno, come ormai richiede anche la serie A, sono pochi a farsi avanti.
<BR>Così anche a Piacenza, che può vantarsi di un Orlandi, allenatore in seconda della Nazionale, è sempre difficile ingaggiare gli allenatori per le prime squadre. Io conosco almeno tre ex-giocatori con tutte le carte in regola per allenare in serie A, ma preferiscono limitare il proprio impegno alle giovanili .
<BR>Argomento che non abbiamo mai affrontato, se non indirettamente con i numerosi post-fiume su JK. Un buon allenatore deve essere un buon ex-giocatore ?
<BR>Ci sarebbe da aprire un altro thread; per il momento , BOBMORSE, diciamo che i ripetuti insuccessi sul filo di lana del Piacenza pongono sicuramente il problema della conduzione tecnica, ma diciamo anche che reali alternative non ci sono state.
<BR>Anche in province in cui il rugby è radicato da più di mezzo secolo, troviamo parecchi ottimi allenatori a livello giovanile, ma quando si tratta di impegnarsi a tempo pieno, come ormai richiede anche la serie A, sono pochi a farsi avanti.
<BR>Così anche a Piacenza, che può vantarsi di un Orlandi, allenatore in seconda della Nazionale, è sempre difficile ingaggiare gli allenatori per le prime squadre. Io conosco almeno tre ex-giocatori con tutte le carte in regola per allenare in serie A, ma preferiscono limitare il proprio impegno alle giovanili .
<BR>Argomento che non abbiamo mai affrontato, se non indirettamente con i numerosi post-fiume su JK. Un buon allenatore deve essere un buon ex-giocatore ?
<BR>Ci sarebbe da aprire un altro thread; per il momento , BOBMORSE, diciamo che i ripetuti insuccessi sul filo di lana del Piacenza pongono sicuramente il problema della conduzione tecnica, ma diciamo anche che reali alternative non ci sono state.