Ruolo ideale...?
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Ruolo ideale...?
Salve..vorrei qualche parere di voi rugbysti esperti riguardo quale potrebbe essere il mio ruolo "ideale"...dunque ho 22 anni,sono alto 1,77 mtr. e peso al momento sui 100-105 kg. Ho un fisico estremamente robusto,grandi spalle,gran torace e ossa molto grandi e resistenti,però ho anche un calcio davvero niente male..cosa mi suggerite..grazie,Antonio.
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RE: Ruolo ideale...?
Terza?
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Re: Ruolo ideale...?
L'allenatore ti dirà quale sarà il tuo ruolo più consono... Sempre se vai a fare un salto da qualche parte invece di tentennare con queste domandeastronaut84 ha scritto:Salve..vorrei qualche parere di voi rugbysti esperti riguardo quale potrebbe essere il mio ruolo "ideale"...dunque ho 22 anni,sono alto 1,77 mtr. e peso al momento sui 100-105 kg. Ho un fisico estremamente robusto,grandi spalle,gran torace e ossa molto grandi e resistenti,però ho anche un calcio davvero niente male..cosa mi suggerite..grazie,Antonio.


FullMetalCicca ha scritto: "Chi ha parlato, chi ca22o ha parlato? Chi è quel lurido stron2o 3/4 equiparato pompinaro, che ha firmato la sua condanna a morte? Ah, non è nessuno, eh? Sarà stato l'utente buono del ca2o..."
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Re: RE: Ruolo ideale...?
Ma quanto c4$$o siete grossi in squadra tua????Pedi ha scritto:Terza?
Da me con quelle misure un numero sopra il 3 te lo sogni

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RE: Re: RE: Ruolo ideale...?
Forse hai ragione! Ho frainteso il rapporto altezza/peso!
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Re: RE: Ruolo ideale...?
Bhe io peso uguale e sono 173 cm... gioco tallonatore, pilone, terza ed ho fatto un tempo da ala quest'anno (non dico con che esiti)... dipende tutto dalle sue doti atletiche.Turch ha scritto:Ma quanto c4$$o siete grossi in squadra tua????Pedi ha scritto:Terza?
Da me con quelle misure un numero sopra il 3 te lo sogni
Cmq potrebbe essere un ottimo tallonatore.
Un consiglio, non calciare o te la tagliano la gamba...
Cmq non siate troppo legati al rapporto peso/altezza... dipende da che vuol dire estremamente robusto... nel senso che potrebbe giocare anche Centro o Estremo... dipende da come "prende il buco", da come gioca alla mano e dalla velocità di base... tutto è ralativo.
Piuttosto molla quella coscia di pollo e trovati una squadra!
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RE: Re: RE: Ruolo ideale...?
Prima Linea o terza a seconda della velocita'.. chiaro! Comunque Thaker, io sono alto 173 come te ma peso piu' di dieci chili di meno.. che ruolo dovrei avere? gran passaggio e manualita' ma scarsa velocita' di punta...
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RE: Re: RE: Ruolo ideale...?
mbe la prima linea ti sta a pennello,la terza si corre amico!!ma se hai un buo piede e buon gioco di mano un bel 2°centro di sfondamnetto a me piace!!
ma non e' solo il fisico che determina il ruolo di un rugbysta!e sopratutto la personalita',la voglia di cercare il contatto,l'ignoranza,la destrezza....il fisico per certi punti puo anhe cambiare(tranne l'altezza),ma la testa e un po' piu' difficile cambiarla!
io ho appeso questo articolo nello spogliatoi,e per capire i ragazzi appena arrivati,gli chiedo di leggerlo e dirmi in quale ruolo si riconoscono!!
"Il rugby non c'è nulla da fare, è un gioco straordinario. Niente a che vedere con gli altri, ma no. E' qualcosa che vola più in alto, che non si spiega, non lo si capisce senza provare. E' dignità e disciplina, educazione e onore, fatica e generosità. E' rispetto per l'avversario in un contesto che mette a dura prova ogni disposizione. E' aggressività da scaricare dentro limiti assoluti e precisi che u n giocatore si impone da solo, per forza, se vuole essere buono davvero. E poi è una struttura sociale articolata con tanto di ideologie in cemento armato, di utopie da rincorrere per sempre. Una comunità che, se funziona, funziona come nessuna e ti porta avanti, nella vita prima che in campionato. Si gioca in 15. la mischia 8 uomini, i più pesanti, suddivisi per linee. Prima linea: 3 giocatori. Due piloni, il tallonatore in mezzo. Operai, proletariato puro, fanti in trincea, carne da macello. Gente che deve mettere la testa nel mucchio e tenere duro, spalare merda, masticare fango e spingere contro un muro, mai andare in dietro perché se va indietro la prima linea è finita per tutti, non arriva una verza su qualunque tavola, a cominciare dalla loro. Niente exploit, mattoni da accatastare, uno sull'altro e on è mai finita. Tornio, fonderia, umiltà e cuore. "Se vai oltre la scuola media, non sei buono per quella roba lì. Scuola dell'obbligo e basta, altrimenti ti monti la testa e chi si è visto si è visto" diceva il Mori, il massaggiatore e aveva ragione.
Dietro: 2 giocatori. Seconda linea. Terziario arretrato. Alti, per saltare nelle rimesse in gioco, per segnalare velleità di carriera, arraffare nel cielo 'ste palle benedette e difenderle, fare muro, argine, stare lì dove sono nati anche se vorrebbero venire via dai sobborghi e tentare di fare carriera, di abitare in centrocittà.
Terza linea: 3 giocatori. Emigranti, malavitosi, una razza che fa fortuna ma che resta attaccata ai bassifondi, alle origini, alla mischia, dove torna dopo le scorribande con la spider rossa, per spingere, come facevano prima, come hanno sempre fatto e faranno per tutta la vita. Forti ma non pesanti, potenti e agili, sempre pronti ad arraffare due soldi, a seguire il vento la palla quando c'è da attaccare, a sostenere le avanzate, a fare punti, a difendere quando si mette male e ci vogliono gli specialisti, loro, quelli che chiami quando sei disperato e vuoi farla pagare al bastardo che ti ha rubato la donna.
Numero 9: mediano di mischia. Un sindacalista, il sindacalista dei poveri, della mischia. Quello che tutela gli operai, ma che dagli operai sta un po' a distanza, grazie a loro, sino a quando non è chiamato all'azione, a guadagnare un metro, un tozzo di pane, un piccolo aumento del salario. Piccolo, il più piccolo di tutti, una saetta, una faina. Attaccabrighe ma anche furbo, mandato alle riunioni con un compito preciso: portare a casa il massimo, il meglio, approfittare di tutto, di una disattenzione, della stanchezza, di un'incertezza microscopica.
Numero 10: mediano di apertura. Il sindaco, l'unico che può parlare quando vuole e dee avere le idee chiare e le parole giuste per sfruttare il privilegio. Ogni conquista della mischia, ogni palla vinta è roba sua, come fosse la riserva di grano per l'inverno da destinare ai cittadini, come fosse un patrimonio da amministrare, da investire al meglio. Testa in primo luogo e poi rapidità di decisione, di azione. Distribuire i palloni o andare via da solo, senza esagerare, senza strafare, perché se fa una cazzata, il sindaco, la pagano tutti ed è rivoluzione.
Mischia, otto; mediani, due. Poi ci sono i trequarti, fanteria e cavalleria, impiegati di concetto e laureati. Due centri, due ali. Veloci, precisi come chirurghi, gente che deve saperla lunga, deve intortare la concorrenza, giocare con la palla, fintare, bucare, fare meta, far fare bella figura a tutti e fermare quelli della stessa pasta che stanno dall'altra parte e si sono laureati pure loro a pieni voti.
Poi c'è l'estremo, solo, in retroguardia, come un poliziotto. Lui vigila, previene, arresta. Deve muovere con l'anticipo giusto, sennò ciao, sbanca svaligiata. Deve leggere il gioco, stare sveglio anche di notte e se è il caso avanzare, infiltrarsi, aggredire. Si passa indietro, per dare un vantaggio a chi gioca contro, nessuno regala nulla, ed è una guerra, una lotta vera dove i colpi proibiti non ci stanno, ti sbattono fuori, sputtanato per sempre, anche se l'hai fatto perché eri esasperato, perché stavi perdendo di brutto, perché non ne potevi più. Soprattutto, devi pensare agli altri, ai tuoi, alla tua comunità, devi essere pronto a sacrificarti per il bene di un compagno, a morire per produrre un vantaggio. On c'è credo politico o sociale che tenga: il rugby funziona nell'amicizia, altrimenti non c'è, proprio non esiste ed è magico, speciale per questo. Alla fine si forma un corridoio, si applaude chi ha perduto e si beve, ci si scambia la cravatta del club, ci si saluta rendendo l'onore delle armi anche a chi non era in giornata, proprio no, ma in campo è rimasto sino all'ultimo fischio".
ma non e' solo il fisico che determina il ruolo di un rugbysta!e sopratutto la personalita',la voglia di cercare il contatto,l'ignoranza,la destrezza....il fisico per certi punti puo anhe cambiare(tranne l'altezza),ma la testa e un po' piu' difficile cambiarla!
io ho appeso questo articolo nello spogliatoi,e per capire i ragazzi appena arrivati,gli chiedo di leggerlo e dirmi in quale ruolo si riconoscono!!
"Il rugby non c'è nulla da fare, è un gioco straordinario. Niente a che vedere con gli altri, ma no. E' qualcosa che vola più in alto, che non si spiega, non lo si capisce senza provare. E' dignità e disciplina, educazione e onore, fatica e generosità. E' rispetto per l'avversario in un contesto che mette a dura prova ogni disposizione. E' aggressività da scaricare dentro limiti assoluti e precisi che u n giocatore si impone da solo, per forza, se vuole essere buono davvero. E poi è una struttura sociale articolata con tanto di ideologie in cemento armato, di utopie da rincorrere per sempre. Una comunità che, se funziona, funziona come nessuna e ti porta avanti, nella vita prima che in campionato. Si gioca in 15. la mischia 8 uomini, i più pesanti, suddivisi per linee. Prima linea: 3 giocatori. Due piloni, il tallonatore in mezzo. Operai, proletariato puro, fanti in trincea, carne da macello. Gente che deve mettere la testa nel mucchio e tenere duro, spalare merda, masticare fango e spingere contro un muro, mai andare in dietro perché se va indietro la prima linea è finita per tutti, non arriva una verza su qualunque tavola, a cominciare dalla loro. Niente exploit, mattoni da accatastare, uno sull'altro e on è mai finita. Tornio, fonderia, umiltà e cuore. "Se vai oltre la scuola media, non sei buono per quella roba lì. Scuola dell'obbligo e basta, altrimenti ti monti la testa e chi si è visto si è visto" diceva il Mori, il massaggiatore e aveva ragione.
Dietro: 2 giocatori. Seconda linea. Terziario arretrato. Alti, per saltare nelle rimesse in gioco, per segnalare velleità di carriera, arraffare nel cielo 'ste palle benedette e difenderle, fare muro, argine, stare lì dove sono nati anche se vorrebbero venire via dai sobborghi e tentare di fare carriera, di abitare in centrocittà.
Terza linea: 3 giocatori. Emigranti, malavitosi, una razza che fa fortuna ma che resta attaccata ai bassifondi, alle origini, alla mischia, dove torna dopo le scorribande con la spider rossa, per spingere, come facevano prima, come hanno sempre fatto e faranno per tutta la vita. Forti ma non pesanti, potenti e agili, sempre pronti ad arraffare due soldi, a seguire il vento la palla quando c'è da attaccare, a sostenere le avanzate, a fare punti, a difendere quando si mette male e ci vogliono gli specialisti, loro, quelli che chiami quando sei disperato e vuoi farla pagare al bastardo che ti ha rubato la donna.
Numero 9: mediano di mischia. Un sindacalista, il sindacalista dei poveri, della mischia. Quello che tutela gli operai, ma che dagli operai sta un po' a distanza, grazie a loro, sino a quando non è chiamato all'azione, a guadagnare un metro, un tozzo di pane, un piccolo aumento del salario. Piccolo, il più piccolo di tutti, una saetta, una faina. Attaccabrighe ma anche furbo, mandato alle riunioni con un compito preciso: portare a casa il massimo, il meglio, approfittare di tutto, di una disattenzione, della stanchezza, di un'incertezza microscopica.
Numero 10: mediano di apertura. Il sindaco, l'unico che può parlare quando vuole e dee avere le idee chiare e le parole giuste per sfruttare il privilegio. Ogni conquista della mischia, ogni palla vinta è roba sua, come fosse la riserva di grano per l'inverno da destinare ai cittadini, come fosse un patrimonio da amministrare, da investire al meglio. Testa in primo luogo e poi rapidità di decisione, di azione. Distribuire i palloni o andare via da solo, senza esagerare, senza strafare, perché se fa una cazzata, il sindaco, la pagano tutti ed è rivoluzione.
Mischia, otto; mediani, due. Poi ci sono i trequarti, fanteria e cavalleria, impiegati di concetto e laureati. Due centri, due ali. Veloci, precisi come chirurghi, gente che deve saperla lunga, deve intortare la concorrenza, giocare con la palla, fintare, bucare, fare meta, far fare bella figura a tutti e fermare quelli della stessa pasta che stanno dall'altra parte e si sono laureati pure loro a pieni voti.
Poi c'è l'estremo, solo, in retroguardia, come un poliziotto. Lui vigila, previene, arresta. Deve muovere con l'anticipo giusto, sennò ciao, sbanca svaligiata. Deve leggere il gioco, stare sveglio anche di notte e se è il caso avanzare, infiltrarsi, aggredire. Si passa indietro, per dare un vantaggio a chi gioca contro, nessuno regala nulla, ed è una guerra, una lotta vera dove i colpi proibiti non ci stanno, ti sbattono fuori, sputtanato per sempre, anche se l'hai fatto perché eri esasperato, perché stavi perdendo di brutto, perché non ne potevi più. Soprattutto, devi pensare agli altri, ai tuoi, alla tua comunità, devi essere pronto a sacrificarti per il bene di un compagno, a morire per produrre un vantaggio. On c'è credo politico o sociale che tenga: il rugby funziona nell'amicizia, altrimenti non c'è, proprio non esiste ed è magico, speciale per questo. Alla fine si forma un corridoio, si applaude chi ha perduto e si beve, ci si scambia la cravatta del club, ci si saluta rendendo l'onore delle armi anche a chi non era in giornata, proprio no, ma in campo è rimasto sino all'ultimo fischio".
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Non lasciarti imprigionare dalle misure! Segui l'istinto! Guarda cosa è successo ad un mio amico...

A parte gli scherzi, cosa c'è di più bello che essere tra i primi tre? Un bel pilonaccio o se hai un buon lancio tallonatore. Tutto questo in teoria, perchè se guardi il rugby odierno, vedi trequarti che arrivano al quintale e piloni che corrono come sprinter, quindi la miglior risposta la darà il tuo allenatore e soprattutto il campo. Per me il fisico conta per il 20%, tutto il dipende dalla testa.


A parte gli scherzi, cosa c'è di più bello che essere tra i primi tre? Un bel pilonaccio o se hai un buon lancio tallonatore. Tutto questo in teoria, perchè se guardi il rugby odierno, vedi trequarti che arrivano al quintale e piloni che corrono come sprinter, quindi la miglior risposta la darà il tuo allenatore e soprattutto il campo. Per me il fisico conta per il 20%, tutto il dipende dalla testa.
"Il rugby è una famiglia, trovi fratelli in ogni parte del mondo (e non perchè papà navigava...)". Maurizio Pribaz AKA Capitanbumba
"Quando pensi che a nessuno importa se sei vivo, prova a non pagare per due mesi la rata della macchina." John Belushi
"Meio riderse dosso, che pisarse..." Proverbio Istriano
"Quando pensi che a nessuno importa se sei vivo, prova a non pagare per due mesi la rata della macchina." John Belushi
"Meio riderse dosso, che pisarse..." Proverbio Istriano
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RE: Re: RE: Ruolo ideale...?
Bella cio'! adesso sono indeciso fra terza e mediano di mischia... Il fisico non e' da tutti e due ma non e' colpa mia se sono nato con la testa da apertura ma le gambe da sedia!
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Re: Ruolo ideale...?
+ veloce sei tanto meglio è...astronaut84 ha scritto:Salve..vorrei qualche parere di voi rugbysti esperti riguardo quale potrebbe essere il mio ruolo "ideale"...dunque ho 22 anni,sono alto 1,77 mtr. e peso al momento sui 100-105 kg. Ho un fisico estremamente robusto,grandi spalle,gran torace e ossa molto grandi e resistenti,però ho anche un calcio davvero niente male..cosa mi suggerite..grazie,Antonio.
se poi il cambio di passo c'è, puoi provare ad allenarti o farti allenare per fare il centro, se hai buone mani, o l'ala. Anche estremo non sarebbe male ma è molto difficile secondo me... più degli altri.
+ potente sei più puoi andare verso la mischia, terza linea credo dalle dimensioni.
Io per esempio sono 1,88m per 108kg, sono abbastanza veloce, placco abbastanza bene ma siccome non ho un buon passaggio e sono uno schiacciasassi in I linea faccio il pilone o la seconda (a tempo perso).
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...
...e se volessi fare il mediano d'aprrtura...



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RE: ...
eeeeeeeeeeee chi te lo vieta,se sei portato!ma col fisico tuo torneresti piu' utile in mischia,penso!
l'apertura oltre ad aver un buon piede deve saper passare la palla a desta e a sinistra,deve saper comunicare e giocare con velocita' e destrezza,e forte intesa con il MdM,secondo la mia opinione a fare l'apertura ci si arriva,esperienza in tutti i ruoli dei trequarti,per arrivare tramite merito a fare l'apertura!
l'apertura oltre ad aver un buon piede deve saper passare la palla a desta e a sinistra,deve saper comunicare e giocare con velocita' e destrezza,e forte intesa con il MdM,secondo la mia opinione a fare l'apertura ci si arriva,esperienza in tutti i ruoli dei trequarti,per arrivare tramite merito a fare l'apertura!
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Re: Ruolo ideale...?
az..sei un'armadio...astronaut84 ha scritto:Salve..vorrei qualche parere di voi rugbysti esperti riguardo quale potrebbe essere il mio ruolo "ideale"...dunque ho 22 anni,sono alto 1,77 mtr. e peso al momento sui 100-105 kg. Ho un fisico estremamente robusto,grandi spalle,gran torace e ossa molto grandi e resistenti,però ho anche un calcio davvero niente male..cosa mi suggerite..grazie,Antonio.

cmq pilone...o in base alla velocità seconda o terza..anche se secondo me sei un pò bassino per questi 2 ruoli...