Progetto rugby giovani

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Giamma
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Messaggio da Giamma »

Chi di voi conosce qualche qualche progetto rugby dedicato a giovani, minori e non, con problemi sociali?
<BR>So di un progetto avviato con tra la FIR e il carcere minorile di Napoli ma nulla di più.
<BR>Mi interessano anche esperienze provenienti dall'estero.
<BR>Grazie mille!
<BR>
i-ching
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Messaggio da i-ching »

IRB ha finanziato un progetto di avviamento al rugby dei giovani (passando x il rugby-touch) in molti paesi dell'africa, portando allenatori, materiali, finanziamenti x le scuole...ne parlò anche Total Rugby in una puntata dell'anno scorso.
<BR>
<BR>poi c'è la fantastica storia vera raccontata nel film "la chimera degli eroi" ambientato in sud america, che mi pare fu al festival di cannes nel 2003.
i-ching
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Messaggio da i-ching »

...
<BR>
<BR>ce ne sono tante di storia insomma :-]
egon
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Messaggio da egon »

<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 02-02-2006 alle ore 20:29, Giamma wrote:
<BR>Chi di voi conosce qualche qualche progetto rugby dedicato a giovani, minori e non, con problemi sociali?
<BR>So di un progetto avviato con tra la FIR e il carcere minorile di Napoli ma nulla di più.
<BR>Mi interessano anche esperienze provenienti dall'estero.
<BR>Grazie mille!
<BR>
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
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<BR><!-- BBCode Start --><A HREF="http://www.rugby.it/modules.php?name=Ne ... e&sid=7637" TARGET="_blank">http://www.rugby.it/modules.php?name=Ne ... id=7637</A><!-- BBCode End -->
<BR>
<BR>
<BR><!-- BBCode Start --><B>Le notizie che ci piacciono: nasce il Nisida Rugby Football Club</B><!-- BBCode End -->
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<BR>egon scrive: "Da: <B>"beneventorugby.it"</B>
<BR>Martedì 8 novembre alle ore 17.00, presso il centro penitenziario minorile di Nisida, è stato ufficialmente avviato <B>il progetto Nisida Rugby Football Club</B>.
<BR>Oltre 40 ragazzi ospiti dell’Istituto diretto dal Dott. Guida hanno partecipato con inaspettato entusiasmo e trasporto al loro primo contatto con la palla ovale. Enzo Iorio, direttore tecnico dell’Amatori Napoli Rugby, insieme a Gennaro De Falco e Franco Salierno, rispettivamente presidente e tecnico territoriale del comitato campano della Federazione Italiana Rugby, hanno animato il pomeriggio dei ragazzi dell’Istituto coinvolgendoli prima in aula per una breve presentazione video del rugby come gioco che trasmette valori di rispetto, spirito di squadra e solidarietà.
<BR>
<BR>In un secondo momento il gruppo di ragazzi ha partecipato attivamente a una dimostrazione pratica nel campetto interno del centro minorile, culminato in una serie di brevi match con tanto di placcaggi e mete in tuffo.
<BR>
<BR>In considerazione della ottima risposta fornita dai ragazzi a questa nuova opportunità di svago e di crescita caratteriale, l’Amatori Napoli Rugby, società rugbistica radicata nel territorio di Bagnoli e dei Campi Flegrei, svolgerà un programma di allenamenti settimanali aperto ai ragazzi e agli stessi operatori dell’Istituto minorile. Il progetto, unico in Italia nel suo genere, si prefigge lo scopo di far provare ai ragazzi del centro detentivo una nuova forma di divertimento collettivo che potrà contribuire alla loro crescita di uomini fuori dal contesto detentivo. Il sogno è che un giorno uno di questi ragazzi diventi un rugbista per sempre. A supporto dei tecnici dell’Amatori Napoli ci sarà il servizio di psicologia dello sport dell’ASL Napoli1.
<BR>
<BR>Alla presentazione era presente il presidente della commissione cultura del Comune di Napoli, Gianpaolo De Rosa, fautore attivo del progetto patrocinato dalla Regione Campania.
<BR>
<BR>Per informazioni: Dario Calapai Responsabile comunicazione e marketing 335.1315694
<BR>
<BR>Pubblicato: 09/11/2005 da: <I>beneventorugby.it</I>"
<BR>
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<BR><!-- BBCode Start --><A HREF="http://www.rugby.it/modules.php?name=Ne ... e&sid=7834" TARGET="_blank">http://www.rugby.it/modules.php?name=Ne ... id=7834</A><!-- BBCode End -->
<BR>
<BR><!-- BBCode Start --><B>Nisida Rugby Club: l'approdo sull'isola - beneventorugby.it</B><!-- BBCode End -->
<BR>
<BR>egon scrive: "Continuiamo con estremo piacere a seguire le avventure del neonato <B>Nisida Rugby Football Club</B> grazie all'interessamento dell'ottimo Dario Calapai.
<BR>Nisida, per chi non la conoscesse, è un’isoletta di natura vulcanica, emersa nello specchio di mare antistante quel meraviglioso tratto di costa napoletana dove si congiungono il promontorio di Posillipo con la conca di Bagnoli.
<BR>
<BR>I greci la chiamarono appunto isoletta, Nesis, e la mitologia ellenica la immaginò Ninfa dalla bellezza fatale per la quale il Dio Pausillipon cadde perdutamente innamorato. Ulisse addirittura vi approdò con i suoi uomini prima di incontrare Polifemo.
<BR>
<BR>E come si fa dunque a non innamorarsi quando ci si trova immersi in una spettacolare esplosione di natura mediterranea, totalmente incontaminata, dove ogni angolo trasuda di mito ed è in grado di offrire scorci di panorama da lasciare semplicemente senza parole. In questa scheggia di paradiso, lontana dai chiassi e dai quotidiani drammi della città, esiste una colonia penale per minorenni, un luogo lacerato dal paradossale e crudele contrasto tra la rara bellezza della natura dell’isoletta e il destino infame dei suoi giovani ospiti.
<BR>
<BR>Nel 1980 Edoardo Bennato, nato e cresciuto nel quartiere operaio di Bagnoli-Italsider, cantava “l’isola che non c’è”, evocando la fiaba di Peter Pan e Capitan Uncino per rappresentare questo luogo dimenticato di Napoli. E a proposito di fiaba, vi raccontiamo dunque, la storia del “Nisida Rugby Football Club”, una storia vera i cui contenuti la fanno tingere di favola moderna. Da un lato c’è il rugby e i suoi uomini, gente strana, animata da pura passione e masochistico spirito di sacrificio, gente che ama le cose difficili, insomma gente che dedica al rugby tutto quello che gli rimane dopo il lavoro e il minimo indispensabile di famiglia. Ultimi cavalieri che combattono nell’ombra, senza regno e senza fama, fuori dalle mode moderne dei reality stile isola dei famosi e anni luce lontani dagli atleti patinati delle passerelle televisive della domenica pomeriggio. Ecco perché alcuni amici rugbisti, nati e cresciuti nel territorio di Bagnoli e dei Campi Flegrei, giocando per anni insieme sui campi del Cus Napoli e dello stabilimento dell’Italsider, hanno coltivato un’idea pazza per tutti ma non per loro: portare la palla ovale “a cucuzzielle” dentro le mura arroccate sull’isoletta, che sorniona sdraiata sul mare, era stata fedele spettatrice delle tante battaglie sportive.
<BR>
<BR>E oltre le mura dell’isola c’è l’altra parte di questa fiaba: i Ragazzi e lo stato. I Ragazzi, cresciuti troppo in fretta, in mezzo alle giungle moderne della nostra società, senza la guida e la protezione di chi un giorno si arrogò il diritto di metterli al mondo e regalargli un destino arido di sentimenti e prospettive. Infine, c’è lo stato, quello con la S minuscola, quello fatto di donne e uomini che lavorano appassionatamente nell’anonimato quotidiano, quello che lotta con lo Stato con la S maiuscola che ogni anno gli toglie risorse per condurre questa battaglia tremenda. Donne e Uomini semplici, concreti, forti, animati dalla speranza di alleviare il disagio di questi precoci dannati e dargli una minima possibilità di giocarsi una chance nella lotta alla sopravvivenza nei giorni in cui usciranno dalle mura dell’isoletta.
<BR>
<BR>Il contatto tra questi due mondi paralleli, il rugby e il centro penitenziario minorile, avviene nell’inverno del 2005, quando Enzo Iorio, ex capo squadra dell’Italsider, uomo di rugby come pochi, atleta che ha lasciato ricordi ai massimi livelli, si presenta al direttore del carcere dott. Guida e al suo Comandante, con un gruppo di amici del vecchio Cus Napoli, accompagnati dal consigliere comunale Gianpaolo De Rosa, presidente della commissione cultura del comune di Napoli, galantuomo d’altri tempi. Bastano pochi minuti, poche parole perché lo sguardo mite e intelligente del Direttore entrasse in sintonia con quelli appassionati dei rugbisti. Dopo mesi di attesa per le dovute autorizzazioni, si comincia, in un bellissimo pomeriggio di inizio novembre. Il nutrito gruppo di volontari si raduna sul pontile per poi salire tutt’insieme in auto lungo gli stretti tornanti dell’antico viottolo lastricato, e anche l’emozione comincia a salire. Ad ogni curva restiamo senza parole di fronte alla vista spettacolare del tramonto che tingeva di corallo le calette di tufo di Posillipo. Ischia e Procida si erano quasi fuse nella palla di fuoco del sole calante.
<BR>
<BR>Il direttore lascia carta bianca al gruppo di rugbisti dell’Amatori Napoli Rugby e ai rappresentanti del comitato campano della Federazione Italiana Rugby, Gennaro De Falco e Franco Salierno che organizzano su due piedi, senza alcuna preparazione a tavolino, una presentazione in aula, proiettando agli oltre 30 Ragazzi un breve video. Sono immagini spettacolari di rugby giocato da atleti formidabili ma anche da bambini delle isole del Pacifico, che scalzi si inseguono con una noce di cocco al posto di una vera palla. I Ragazzi di Nisida, che prima di sedersi in aula sbuffavano scocciati al pensiero di ascoltare questi sconosciuti personaggi, rimangono incollati alle sedie catturati dalle immagini che si scatenavano sul muro un po’ scorticato dall’umidità. La vecchia parete era diventata un grande quadro animato da atleti con maglie di tutti i colori che si scontravano senza alcuna reazione violenta, da tifosi sugli spalti con i bambini in braccio che festeggiavano insieme come in un carnevale sportivo, da atleti di razze e religioni diverse che pregavano abbracciati alla fine della partita… ”maronna, ma che r’è chiste rugby”, avranno pensato i Ragazzi mentre il muro ritornava pallido.
<BR>
<BR>Dieci minuti di parole schiette e di sguardi carichi di emozione e di passione da parte dei nuovi ospiti, il tempo necessario per far capire definitivamente ai Ragazzi che questa è gente cresciuta come loro nella strada, dove anche lo psicologo Salvo Esposito dell’ASL Napoli 1 è un rugbista che è li per aiutarli.
<BR>
<BR>Ci trasferiamo dunque nel campetto di calcetto, per la parte più bella e più attesa dai Ragazzi, ma anche quella più ricca di incognite. Il Direttore, preoccupato dal visibile ardore che cominciava a manifestarsi tra i ragazzi, esclamava “Ragazzi, mi raccomando! Stasera di turno c’è solo un infermiere!!”. Una volta sul campetto, avviene una straordinaria mutazione genetica istantanea! Grazie alla carica emotiva e appassionata del Prof Franco Salierno, il tecnico della Federazione addetto allo sviluppo del gioco nella regione Campania, i Ragazzi dimenticano improvvisamente decenni di imprinting calcistico e si esaltano improvvisando corse e accelerazioni con una foga impressionante, si lanciano in scontri fisici da brivido per essere la loro prima volta, senza mai degenerare in atteggiamenti violenti o non controllati, e soprattutto cercando di mandare il compagno in meta facendo prevalere lo spirito di squadra sul più scontato individualismo. Le facce sorprese del Direttore e della sua fedele collaboratrice Pina Canonico, perfetta regista occulta del progetto, sono eloquenti nel dimostrare il successo inaspettato che la palla ovale ha riscosso tra i Ragazzi.
<BR>
<BR>Il Prof Salierno ci prende gusto e aumenta ancora di più il ritmo e la carica emotiva, detta ordini in maniera serrata, la voce è alta, mischiando in modo casuale l’italiano con il dialetto napoletano. I Ragazzi rispondono alla grande, fanno tutto quello che gli viene detto al massimo ma con naturalezza, trasmettendo tutt’intorno pura energia, gioiosa adrenalina mista a voglia di vivere. Enzo Iorio e i suoi atleti dell’Amatori Napoli si danno da fare per dare brevi consigli, semplici incitazioni che incanalano l’energia su questo torrente in piena. Questa sorta di transfert collettivo termina poi in un attimo, quando Franco Salierno fischia la fine scatenando un applauso liberatorio. I Ragazzi si abbracciano l’un altro, i loro occhi bruciano di entusiasmo contagioso e non possono fare a meno di circondare i nuovi amici rugbisti pregandoli di continuare e di ritornare.
<BR>
<BR>La partita di calcio prevista a seguire della manifestazione era dimenticata. Miracolo! Restiamo per un po’ tutti nel campo sopraffatti da questa spontanea esplosione di gioia di adolescenti che per tutta la vita hanno dovuto soffocare in qualche vicolo maleodorante o in una periferia senz’anima. Ho ancora in bocca il sapore dolce della felicità, impressionato dal bisogno di speranza che ho visto uscire con forza dalle parole e dagli sguardi straordinariamente vivaci dei Ragazzi. Noi rugbisti dell’Amatori Napoli, che un po’ per goliardia e un po’ per l’attaccamento al nostro territorio, tempo fa ci siamo dati l’appellativo di “pirati di Nisida”, abbiamo dunque deciso di legarci in maniera forte ai Ragazzi e allo Stato che lavora con loro e per loro, avviando la squadra dell’isola, il “Nisida R.F.C.”, con la certezza che da domani alcuni di questi Ragazzi diventeranno dei veri “pirati” della palla ovale. Grazie a tutti coloro che hanno permesso che questa idea pazza sia diventata realtà.
<BR>
<BR>Pubblicato: 23/11/2005 da: <I>Dario Calapai</I>
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<BR>"beneventorugby.it" 23-11-2005"
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<BR>Giuliana
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Giamma
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Messaggio da Giamma »

<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 02-02-2006 alle ore 21:14, i-ching wrote:
<BR>IRB ha finanziato un progetto di avviamento al rugby dei giovani (passando x il rugby-touch) in molti paesi dell'africa, portando allenatori, materiali, finanziamenti x le scuole...ne parlò anche Total Rugby in una puntata dell'anno scorso.
<BR>
<BR>poi c'è la fantastica storia vera raccontata nel film "la chimera degli eroi" ambientato in sud america, che mi pare fu al festival di cannes nel 2003.
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<BR>Non sai se esiste qualche sito o qualche contatto per poter vedere questi progetti? Ho intenzione di attivare qualcosa di simile al mio paese. Purtroppo la situazione nell'ambiente giovanile si sta facendo pesante.
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Giamma
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Messaggio da Giamma »

In una puntata di Total Rugby si parlava di un progetto volto a dei ragazzi disadattati, non ricordo in quale nazione. Ne sapete qualcosa?
i-ching
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Messaggio da i-ching »

penso che se vai a spulciare il sito dell'IRB trovi tutto.
<BR>
<BR>che progetto vuoi aviare nel tuo paese? (qual'è?)
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Giamma
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Messaggio da Giamma »

<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 03-02-2006 alle ore 12:13, i-ching wrote:
<BR>penso che se vai a spulciare il sito dell'IRB trovi tutto.
<BR>
<BR>che progetto vuoi aviare nel tuo paese? (qual'è?)
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>Scusami ma per ovvi motivi di privacy, soprattutto riguardo minorenni, non posso dire quale sia il mio paese (se spulci in altre discussioni lo trovi).
<BR>
<BR>Premetto che oltre a essere un piccolo giocatore di rugby sono anche consigliere comunale con delega alle polit. giovanili.
<BR>La situazione che si è venuta a creare nel mio paesello, è stata un aumento esponenziale dei giovani segnalati all'assistenza sociale, unita a una totale mancanza di fondi e di strutture per sopperire a questo! Tempo fa è stato attivato un dopo-scuola volto a questi bambini un po' "problematici", ma non avendo fondi e strutture dove poter farli giocare, ora si trovano a dover passare interi pomeriggi in piccole aule scolastiche. Immagina come possono sentirsi...
<BR>Così mi è venuta questa idea di un "progetto rugby" fatto su misura per loro. Pensavo di portarli in un campetto e assieme a qualche animatore fargli conoscere questo sport, che ritengo maestro di vita. E' ancora tutto campato in aria, è per questo che cerco suggerimenti.
<BR>
<BR>
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Emy77
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Messaggio da Emy77 »

<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 03-02-2006 alle ore 17:13, Giamma wrote:
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<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
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<BR>Scusami ma per ovvi motivi di privacy, soprattutto riguardo minorenni, non posso dire quale sia il mio paese (se spulci in altre discussioni lo trovi).
<BR>
<BR>Premetto che oltre a essere un piccolo giocatore di rugby sono anche consigliere comunale con delega alle polit. giovanili.
<BR>La situazione che si è venuta a creare nel mio paesello, è stata un aumento esponenziale dei giovani segnalati all'assistenza sociale, unita a una totale mancanza di fondi e di strutture per sopperire a questo! Tempo fa è stato attivato un dopo-scuola volto a questi bambini un po' "problematici", ma non avendo fondi e strutture dove poter farli giocare, ora si trovano a dover passare interi pomeriggi in piccole aule scolastiche. Immagina come possono sentirsi...
<BR>Così mi è venuta questa idea di un "progetto rugby" fatto su misura per loro. Pensavo di portarli in un campetto e assieme a qualche animatore fargli conoscere questo sport, che ritengo maestro di vita. E' ancora tutto campato in aria, è per questo che cerco suggerimenti.
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<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
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<BR>TANTI COMPLIMENTI E UN ENORME IN BOCCA AL LUPO X LA TUA BELLISSIMA INIZIATIVA!
"La penna dolcissima intinta nell'arsenico" (Cit.)
freitag
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Messaggio da freitag »

http://www.rugbymantova.it/scuola.php
<BR>
<BR>a mantova stanno facendo questo
<BR>
<BR>coinvolgendo i professori delle medie si sono ottenuti buoni risultati, e lo stesso sta succedendo a reggio emilia
<BR>
<BR>in bocca al lupo
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Giamma
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Messaggio da Giamma »

<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 03-02-2006 alle ore 17:16, freitag wrote:
<BR>http://www.rugbymantova.it/scuola.php
<BR>
<BR>a mantova stanno facendo questo
<BR>
<BR>coinvolgendo i professori delle medie si sono ottenuti buoni risultati, e lo stesso sta succedendo a reggio emilia
<BR>
<BR>in bocca al lupo
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>Grazie ho alcuni contatti con il rugby Mantova.
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