
Anche politicamente, eh...

Moderatore: Emy77
Non per continuare ad estrapolare, ma io e te evidentemente conosciamo sponsor diversi. Io di quelli che fanno beneficienza non ne conosco neanche uno. Di solito cercano ritorni pubblicitari e commerciali. E nel rugby evidentemente qua non ne trovano.GrazieMunari ha scritto:Senza beneficenza di un main sponsor, e vorrei sottolineare il concetto di beneficenza, sparisce lo sport ad alto livello nel mondo, qualsiasi genere di sport.
Non mi sono spiegato bene.GrazieMunari ha scritto:Tadadadan, eccomi (e mi occupo del marketing di piccole e medie imprese per giunta)Garry ha scritto:Intendiamoci, prima che salti fuori il pubblicitario o il markettaro. Anche il discorso della creazione dei bisogni ormai è vecchio come Noè, però è ancora vivo e vegeto
Risolvere un bisogno se c'è, crearlo e risolverlo se non c'è, chiaro.
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O dal Pro12 al pro>12.Garry ha scritto: Quello che ti fa passare dall’iPhone X all’iPhone X+1. Perché sei sicuro che non ne puoi fare a meno, improvvisamente diventa indispensabile.
Il ragionamento è giusto, è sbagliata la conclusione.Garry ha scritto:Non mi sono spiegato bene.GrazieMunari ha scritto:Tadadadan, eccomi (e mi occupo del marketing di piccole e medie imprese per giunta)Garry ha scritto:Intendiamoci, prima che salti fuori il pubblicitario o il markettaro. Anche il discorso della creazione dei bisogni ormai è vecchio come Noè, però è ancora vivo e vegeto
Risolvere un bisogno se c'è, crearlo e risolverlo se non c'è, chiaro.
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“Creazione” di un bisogno in senso letterale. Un bisogno che in realtà non hai.
In realtà compri qualcosa di inutile.
Quello che ti fa passare dall’iPhone X all’iPhone X+1. Perché sei sicuro che non ne puoi fare a meno, improvvisamente diventa indispensabile.
Sono le emozioni.
Poi ci sono certo prodotti in cui si deve puntare sulla razionalità, ma sono la minoranza.
In ogni caso eviterei regole generali e toni apodittici, perché la formula magica non l’hanno ancora scoperta
Mi sembra molto eccessivo. Al massimo sarà una scienza sociale (cioè non scientifica, ma fa i ragazzi contenti quando glielo dicono)GrazieMunari ha scritto: Il marketing è una scienza
Non ci hanno venduto un bel nulla.GrazieMunari ha scritto:1) Consapevolezza o acquisizione di consapevolezza di avere un bisogno o desiderio (il bene del movimento, crescere più velocemente, competere con i migliori)
2) Scelta del tipo di soluzione che soddisferà quel desiderio (partecipare ad un torneo con altre squadre di livello)
3) Scelta del fornitore di quel prodotto o servizio (entrare nel ProX)
4) Accettazione del prezzo trovando motivazioni valide per la sua convenienza (sono X milioni ben spesi perchè raggiungiamo il livello delle Union)
5) Trovare una ragione per sceglierlo immediatamente e non rimandare (se poi fermano le entrate siam fuori)
Ecco come ci han venduto il Pro X sfruttando il marketing al posto del destinare tutti quei milioni al campionato nazionale
Ci han venduto / fatto percepire il fatto che fosse la soluzione per la Benetton e per le future franchigie, va meglio?Garry ha scritto:Non ci hanno venduto un bel nulla.GrazieMunari ha scritto:1) Consapevolezza o acquisizione di consapevolezza di avere un bisogno o desiderio (il bene del movimento, crescere più velocemente, competere con i migliori)
2) Scelta del tipo di soluzione che soddisferà quel desiderio (partecipare ad un torneo con altre squadre di livello)
3) Scelta del fornitore di quel prodotto o servizio (entrare nel ProX)
4) Accettazione del prezzo trovando motivazioni valide per la sua convenienza (sono X milioni ben spesi perchè raggiungiamo il livello delle Union)
5) Trovare una ragione per sceglierlo immediatamente e non rimandare (se poi fermano le entrate siam fuori)
Ecco come ci han venduto il Pro X sfruttando il marketing al posto del destinare tutti quei milioni al campionato nazionale
Siamo noi che abbiamo implorato di lasciarci entrare, ed erano anni che il Benetton stava valutando la possibilità di iscriversi a un campionato estero. Non so come sia andata con le sudafricane, ma la storia dell'ingresso delle italiane in Celtic la conosco bene, siamo in molto a conoscerla, qui al bar
GrazieMunari ha scritto:Ci han venduto / fatto percepire il fatto che fosse la soluzione per la Benetton e per le future franchigie, va meglio?Garry ha scritto:Non ci hanno venduto un bel nulla.GrazieMunari ha scritto:1) Consapevolezza o acquisizione di consapevolezza di avere un bisogno o desiderio (il bene del movimento, crescere più velocemente, competere con i migliori)
2) Scelta del tipo di soluzione che soddisferà quel desiderio (partecipare ad un torneo con altre squadre di livello)
3) Scelta del fornitore di quel prodotto o servizio (entrare nel ProX)
4) Accettazione del prezzo trovando motivazioni valide per la sua convenienza (sono X milioni ben spesi perchè raggiungiamo il livello delle Union)
5) Trovare una ragione per sceglierlo immediatamente e non rimandare (se poi fermano le entrate siam fuori)
Ecco come ci han venduto il Pro X sfruttando il marketing al posto del destinare tutti quei milioni al campionato nazionale
Siamo noi che abbiamo implorato di lasciarci entrare, ed erano anni che il Benetton stava valutando la possibilità di iscriversi a un campionato estero. Non so come sia andata con le sudafricane, ma la storia dell'ingresso delle italiane in Celtic la conosco bene, siamo in molto a conoscerla, qui al bar
Se la Benetton ha scelto il Pro14 invece che altri campionati e invece che rimaner nel proprio è proprio perchè ha percepito quella come LA soluzione.
E il marketing serve a questo: far percepire il tuo prodotto piuttosto che quelli degli altri o piuttosto che il non far niente o il far da soli come la soluzione ai propri bisogni.
Di bisogni, ti dicevo, ce ne sono una marea. Alcuni acquisiti, altri innati: nemmeno io faccio la fila per l'iphone, però ne ho tanti altri (così come li hai te) che determinano i tuoi acquisti
Garry ha scritto:Al massimo qui si trattava di un bisogno reale, come se indicassero dov'è un gabinetto a uno che se la sta facendo addosso.
(sto scaldando i motori in vista della prossima battaglia delle metafore)