Ero allo stadio.
Prima di tutto, meglio che ci dimentichiamo di Riccioni per un po'. Le prime indiscrezioni (avevo Sanguin vicino a fine partita) dicono di rottura dei legamenti del ginocchio sinistro, si parla di un anno di stop. Spero di sbagliarmi, ovviamente, ma se così non fosse c'è da sperare che Neculai cresca in fretta.
Detto questo, l'Argentina vista oggi è una squadra anni luce avanti a noi: solida, cattiva, capace di studiare i propri avversari con dovizia di particolari.
Ci hanno misurato la febbre dove abbiamo sofferto di più sabato scorso, ossia in touche e in mischia. Nei raggruppamenti hanno fatto la voce grossa.
Il tutto senza dover mai togliere il cruise control. Bruttissimo da dire, ancor più da accettare, ma il body language argentino visto sabato scorso è ben diverso da quello visto oggi a Treviso. A questo va aggiunto un bel pensierino per Varney, particolarmente messo nel mirino dalla pressione argentina e non a caso autore della sua peggiore prestazione in azzurro.
Noi, secondo me, abbiamo fatto un paio di passi indietro: la mischia si è dimostrata sofferente, soprattutto quando Riccioni è uscito e ci siamo resi conto (per l'ennesima volta, direi) che Ceccarelli non è mai stato Castrogiovanni. Non ho nulla contro di lui, ma mi sembra evidente che le sue mancate convocazioni non fossero di certo un errore di valutazione di altri selezionatori.
La touche ha reso qualcosa solamente quando Ruzza è entrato in campo. A questo proposito va letta l'intervista rilasciata da Fabio Ongaro in settimana, secondo cui inserire Ruzza ci renderebbe sicuramente più competitivi in touche, ma ci toglierebbe peso in chiusa. Ergo, siamo corti anche lì.
A questo va aggiunto il nostro peso offensivo, praticamente tendente allo zero nonostante le statistiche di oggi dicano che il nostro triangolo allargato ha corso più del doppio di quello avversario. Siamo sterili a questo livello, e non di poco.
Riassumendo, gli azzurri hanno tutti i difetti propri di una squadra che gioca insieme da poco tempo.
E quelli di una squadra ancora troppo corta per essere competitiva contro questo tipo di squadre.
Ci vogliono tempo e pazienza, anche perché Crowley ha tantissimi pregi, ma di sicuro non è un taumaturgo.
Soprattutto nel breve periodo.
Ma sarebbe più corretto dire che, nel breve, nemmeno Steve Hansen potrebbe fare i miracoli.
PS: per chi anche nei mesi scorsi parlava di dissidi tra Crowley e Smith, consiglierei di presentarsi allo stadio e di vedere i prepartita.
Potrebbe avere delle sorprese
