Dipende sempre da dove si vogliono vedere le cose:jentu ha scritto:Il problema è che alle società di Eccellenza in buona parte non gli importa della nazionale ed ancora meno - eufemismo - delle franchigie di cui non riconoscono ruolo e supremazia.
Hanno a cuore il destino di un campionato che, se non fosse finanziato dalla FIR, vedrebbe fallimenti a raffica.
Non vedono come un onore cedere alla franchigie un giocatore, bensì come un onere. Sostengono di averlo formato loro solo perchè è passato per una o due stagioni nelle loro file e pretendono il rimborso della spesa, che spesso non hanno nemmeno sostenuto per l'attività formativa delle giovanili.
Il sistema dell'ascensore per loro prevede che siano l'ultimo piano, poi sopra non c'è che il cielo dove volano gli aeroplani che non toccano terra e non li riguardano. Che la FIR (cioè tutti noi) li abbiano formati nelle accademie o che vengano da società come la Capitolina che curano ottimamente il settore giovanile è una quisquilia che chi fa rugby di altissimo livell non può porsi.
Infatti la frase tipica è che con i permit player, ma anche con il tesseramento condiviso, ma anche con qualunque altra forma anche regolata di passaggio di giocacatori durante la stagione Top 14 - Eccellenza si inficia la regolarità del campionato. Pensa te.
Ma dove si vuole andare così?
Hanno a cuore il destino di un campionato che, se non fosse finanziato dalla FIR, vedrebbe fallimenti a raffica
Vero! E io dico anche ringranziamo il cielo che c'è qualcuno che ha a cuore il campionato anche rimettendoci di tasca propria... io capisco il tuo punto di vista, ma ci si dovrebbe anche rendere conto che senza il campionato e le società che lo giocano, la stessa FIR non avrebbe nè modo nè senso di esistere... sembra, da questa tua omelia, che le società debbano tutto alla FIR e che il viceversa non esista.
Io non posso parlare per realtà che non conosco, ma nel nostro piccolo San Donà cura eccome il settore giovanile e si è vista sempre "portar via" i migliori talenti. Negli ultimi anni mi pare si sia instaurato un buonissimo rapporto equilibrato con Treviso dove sono approdati i vari De Marchi, Filippetto, Zanusso, Bacchin e da cui sono arrivati Ambrosini e Pratichetti, Crosato è stato chiamato come permit, quest'anno, Rorato ha partecipato un paio di anni fa alla preparazione estiva di Treviso ecc. ecc. quindi, per quanto posso vedere, non c'è nessuna preclusione verso il sistema Accademie-Franchigie, però, si permetta, chi investe tempo, soldi, energie per reclutare e far crescere quei ragazzi che poi arriveranno all'alto livello non può essere paragonato ad un missionario che fa quel che fa "gratis et amore Dei", come in tutti i sistemi complessi ci vuole il giusto equilibrio, perciò il cosiddetto ascensore mi sta bene, ma deve essere ben studiato anche perchè il bistrattato campionato (che voglia o non voglia rimane indispensabile nel nostro panorama rugbistico) non può perdere ulteriore credibilità con esodi di massa o iniezioni di forze fresche di più alto livello a metà stagione... fra le varie conseguenza una ulteriore disaffezione del già scarso pubblico...