Pare che il presidente del comitato, di fronte alle foto riportate anche in questo sito, che dimostrano in modo inequivocabile che, nella migliore delle ipotesi, c'è stato un clamoroso scambio di persona, e di fronte a una macroscopica ingiustizia, abbia fatto lo spiritosissimo commento per cui " Magari si sono scambiati le magliette"







Ci sarebbe da sbellicarsi dal ridere se non ci fosse un ragazzo di 14 anni che , amareggiato da quello che è successo, non è più venuto al campo e ha chiesto se doveva restituire l'attrezzatura.
Ora, spero che il Comitato non voglia giocarsi quel poco di credibilità per difendere, a dispetto di tutte le prove, chi per imperizia o spocchia (sempre nella migliore delle ipotesi) causa danni di questo genere.
Dico nella migliore delle ipotesi perchè secondo alcuni ragazzi vicini all'arbitro al momento del fattaccio, pare che il nostro abbia detto una frase del tipo: "non ho visto chi ha cominciato, per cui do il rosso a tutti e due"


Se è vera questa versione, come ha potuto scrivere un referto (sbagliato) che causa una squalifica del genere senza avere visto?
Se non ha visto chi ha cominciato, di sicuro ha visto la reazione.
Perchè chi ha reagito in quel modo ha avuto questo trattamento di favore? (3 settimane di cui una con il campionato fermo)?
Con che criterio il giudice sportivo ha squalificato Baio (N° 19) visto che nel referto è riportato il N° 18 (non presente in campo ne in panchina)?
Per quale motivo ci si ostina a non tenere conto delle prove?
Il ragazzo è fermo da un mese. Non sarebbe il caso di sospendere il provvedimento e schiarirsi le idee, anche per evitare di aggravare l'errore? O vogliamo che magari oltre al danno ci sia la beffa di ottenere giustizia a campionato finito?