porcorosso ha scritto:Ciao Stefanotstefanot ha scritto:Io credo sia un gran passo avanti che non si sia lasciato tutto com'e' ma si sia capito che le squadre della magners dovranno essere sostenute dal movimento e si e' cambiata profondamente la struttura del campionato italiano in vista di questo. Dire che il movimento italiano verra' distrutto da questo cambiamento prima ancora che abbia piede mi sembra assurdo!megan ha scritto:mi spiegate per quale motivo una persona come Ascione, assolutamente incapace di ottenere risultati in tutta la sua carriera, debba decidere il futuro del rugby italiano???
quest'uomo ne capisce di rugby quanto un camerunense di hockey su ghiaccio!!non ha mai vinto nulla, ha distrutto le nostre nazionali giovanili e non gode della stima di nessuno. ma dov'è finita la meritocrazia????per quale motivo non viene cacciato????
Se da decenni alla sicilia viene affiancata la figura della mafia, è giusto che anche la fir venga trattata allo stesso modo!!questa è mafia pura!!!
gente che distrugge il movimento, rinnegata dal movimento ma che guida il movimento!!
basta!!!
mi dite adesso chi ha interesse ad investire in un campionato del genere???Dove li prendono i soldi le società con un campionato di cosi basso profilo???come fa un giovane a campare solo col rugby???
si torna quindi al giocatore/lavoratore che vuol dire abbassamento verticale del livello del rugby italiano!!!
l'accademia è gestita dalla fir e puo' mantenere un ragazzo, una squadra non ce la farà più ed al massimo daranno rimborsi spese ma non sufficenti ad eguagliare uno stipedio!!
Perche' parli di basso profilo, ti risulta che attualmente il campionato italiano sia di alto profilo con tutti questi stranieri che abbiamo? In Heineken continuiamo a fare figure penose quindi ben venga un cambiamento.
Inoltre neanche adesso mi pare che gli sponsor abbiano intenzione di investire nel rugby e questo non per la magners ma per la crisi economica.
Credo che la Federazione continuera' ad incentivare i club che cercheranno di trattenere i migliori italiani e daranno giocatori ai club della magners.
Io non credo che il nostro movimento sarà distrutto ma ridimensionato di non poco si, e da tifoso di questo me ne dispiaccio non poco.
La mia opinione personale è che un gran movimento si appoggia su una solida e sana base e la gestione FIR non mi sembra, allo stato attuale, la più adatta a perseguire il miglioramento della propria base, ma anzi il miglioramento dei propri vertici.
La prassi dell'equiparazione e dell'utilizzo massiccio degli oriundi che dai più e a ragione è indicata come un punto di debolezza del rugby italiano è stata introdotta e sproporzionalmente utilizzata dalla FIR stessa che non sta dando il buon esempio nemmeno in questi giorni di riforma.
Anzichè l'apertura di 4 nuove accademie avrei preferito che la federazione optasse per alcune delle seguenti azioni che mi paiono di più fondamentale utilità:
- aiuto nell'incontro scuole-rugby, attualmente svolto solo dai club
- mantenere la visibilità del rugby occupandosi della tutela della trasmissione in chiaro del 6N (non credo che in questo ambito non abbia alcun potere)
- promozione del rugby in Italia -io al di là degli spot su La7 (fatti da La7) e qualche cartello a Roma per il 6N non ho visto altro-
- tecnici italiani o stranieri itineranti presso i vari club che visionano-aiutano la formazione
Come tutti gli scettici qui dentro credo che la FIR si stia preoccupando di curare le due realtà che andranno in CL da cui poi pescare la nazionale con la quale fare discrete figure in ambito internazionale, mentre il resto del movimento viene lasciato in attesa.
Poi tutte le critiche del caso possono essere mosse nei confronti dei club italiani che non sono riusciti a sfruttare le loro occasioni, hanno gestito male le loro risorse e non hanno creato spettacolo markettizzabile. Ma non credo che si possa prescindere da riforme che non prevedono la rimessa in salute dei club stessi.
Per ultimo e poi chiudo. Crederò alla FIR quando vedrò un bilancio dettaglaito pubblicato on line e un piano dettagliato di sviluppo del rugby italiano a lungo termine con steps e obiettivi dichiarati di risanamento.
Saluti Scettici PR
molti punti condivisibili......comunque bel intervento propositivo