LA NAZIONALE DEI TEMPI
Moderatore: Emy77
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Rocco Caligiuri ha sviluppato il proprio percorso rugbistico nella Rugby Roma, dove ha giocato dal 1965 al 1980, con tre terzi posti come risultato migliore nel massimo campionato ( e compagni quali Bona, Altigieri, i fratelli Babrow, Ashton, Greenwood, Gini, Bernabò, Cioni, Ambron, tanto per citarne alcuni). In nazionale esordì il 9 novembre 1969 a Catania, contro Francia A1 (8-22). Ritornò a vestire la casacca azzurra quattro anni dopo, divenendo da quel momento un punto di riferimento per Villa, James (anche se per una sola partita), Bish e Villepreux. Giocò la sua ultima partita in nazionale il 22 aprile 1979 a Bucarest, purtroppo in occasione di una tremenda batosta, 44-0, rimediata contro la forte Romania dell'epoca. Chiuse la carriera in azzurro con 26 presenze, due mete, tre trasformazioni, una punizione e tre drop, tutti segnati nello stesso match, Italia - Transvaal XV, giocato a Johannesburg l'undici luglio del 1973 e sicuramente il momento più glorioso di quella tournée. All'epoca l'impresa di Caligiuri venne annoverata ai fini statistici come record per match ufficiali (la federazione italiana infatti considerò test tutte le partite giocate in quel mese) e ricordata dalla federazione sudafricana con una targa affissa all'ingresso dello stadio. Estremo per vocazione, venne spesso impiegato anche all'apertura, in virtù di mani molto educate e di un calcio potentissimo e preciso, che garantiva, nel gioco tattico, guadagni territoriali fondamentali per le sue squadre. Calciava anche punizioni e trasformazioni, ma in azzurro gli vennero spesso preferiti, in questo ambito, altri specialisti. oggi è un affermato ristoratore.
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TU NON SEI UMANO...., VERO?GRUN ha scritto:Rocco Caligiuri ha sviluppato il proprio percorso rugbistico nella Rugby Roma, dove ha giocato dal 1965 al 1980, con tre terzi posti come risultato migliore nel massimo campionato ( e compagni quali Bona, Altigieri, i fratelli Babrow, Ashton, Greenwood, Gini, Bernabò, Cioni, Ambron, tanto per citarne alcuni). In nazionale esordì il 9 novembre 1969 a Catania, contro Francia A1 (8-22). Ritornò a vestire la casacca azzurra quattro anni dopo, divenendo da quel momento un punto di riferimento per Villa, James (anche se per una sola partita), Bish e Villepreux. Giocò la sua ultima partita in nazionale il 22 aprile 1979 a Bucarest, purtroppo in occasione di una tremenda batosta, 44-0, rimediata contro la forte Romania dell'epoca. Chiuse la carriera in azzurro con 26 presenze, due mete, tre trasformazioni, una punizione e tre drop, tutti segnati nello stesso match, Italia - Transvaal XV, giocato a Johannesburg l'undici luglio del 1973 e sicuramente il momento più glorioso di quella tournée. All'epoca l'impresa di Caligiuri venne annoverata ai fini statistici come record per match ufficiali (la federazione italiana infatti considerò test tutte le partite giocate in quel mese) e ricordata dalla federazione sudafricana con una targa affissa all'ingresso dello stadio. Estremo per vocazione, venne spesso impiegato anche all'apertura, in virtù di mani molto educate e di un calcio potentissimo e preciso, che garantiva, nel gioco tattico, guadagni territoriali fondamentali per le sue squadre. Calciava anche punizioni e trasformazioni, ma in azzurro gli vennero spesso preferiti, in questo ambito, altri specialisti. oggi è un affermato ristoratore.

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Amichevole tra amici del rugby-TREVISO
non riesco a postare un nuovo messaggio nel forum...
spero che qualcuno riesca a farlo x me!(non trovo la funzione indicata nelle istruzioni del forum)
cmq
ciao ragazzi,
domenica 18 ci vediamo al campo di Villorba alle ore 15 per fare la solita amichevole di inizio primavera, per giocare un a rugby insieme e poi mangiare e bere qualcosa tutti insieme.
posto questo messaggio per chiedere a qualsiasi rugbista o ex rugbista che ci sia in zona(o no), se abbia voglia e allegria di spendere un pomeriggio insieme a noi!
nessuna pretesa se non il divertimento!
ognuno farà quello che è in grado di fare, senza sentirsi null'altro che amici in campo!
questo è lo spirito!
ci troviamo al campo da rugby del Villorba, subito dietro al Palaverde
rispondetemi pure in pvt se interessati!
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nessuna pretesa se non il divertimento!
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Rocco Caligiuri è stato per me il migliore estremo di sempre della nostra nazionale.Mero ha scritto:BixBeiderbecke ha scritto:Si vede che non segui il 6 Nazioni su La7...Mero ha scritto:Non ho mai sentito parlare di Rocco Caligiuri. Mi illuminate?
Adesso so che Rocco Caligiuri porta bene!
Amor ch' a nullo amato amar perdona, mi prese del rugby piacer si forte, che come vedi ancor non m'abbandona.
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Metto dei nomi, divisi in avanti e 3/4, in ordine alfabetico, chissà quanti ne lascio fuori.
Avanti
Abbiati
Basei
Battaglin
Bergamasco
Bollesan
Bona
Bonetti
Bottacchiari
Checchinato
Croci
Cutitta
Daldoss
De Anna
De Rossi
Fedrigo
Giovanelli
Innocenti
Paoletti
Parisse
Pedroni
Pivetta
Properzi
Quaglio
Salsi
Sgorlon
Sgorlon
Zani
Ancillotti
Bettarello
Bonomi
Collodo
Cutitta
Dominghez
Francescato (TUTTI)
Ghizzoni
Lorigiola
Lorigiola
Marchetto
Mascioletti
Modenesi
Ravazzolo
Tebaldi
Troiani
Vaccari
Visentin
Chiedo a Grun se mi parla di Loris Salsi, un giocatore che ho ammirato quando giocava nel Brescia.
Poi comunico che Massimo Bonomi ha giocato la sua ultima partita con il Rugby Borgo Poncarale contro il Pavia. Terzo tempo da ricordare!
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Chiedo a Grun se mi parla di Loris Salsi, un giocatore che ho ammirato quando giocava nel Brescia.
Poi comunico che Massimo Bonomi ha giocato la sua ultima partita con il Rugby Borgo Poncarale contro il Pavia. Terzo tempo da ricordare!
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Di Loris Salsi avevo già parlato nel thread Roy Bish, ma volentieri esaudisco il desiderio di Bragopiteco. Salsi è stato uno dei flanker più forti del rugby italiano deglia anni settanta. Si mise in evidenza nel Cus Genova che nel campionato 1970/71, dopo cinque anni di serie B, si dimostrò matricola terribile. Durante l'estate del 1970 la squadra genovese si era rinforzata tantissimo, potendo contare di nuovo su l'apporto di Marco Bollesan, che nel 1965 era andato alla Partenope Napoli, dove vinse uno scudetto, su l'arrivo di alcuni giocatori non genovesi di spessore, quali "Cubo" Abbiati, leggendario numero tre e Luciano Modenesi, estremo bresciano di grande esperienza e propensione al placcaggio, e sulla crescita di un gruppo di ragazzoni svezzati nel vivaio del Cus, quali, oltre Salsi, Caluzzi, Puppo, Conforto ed altri. Nel 1970/71 i genovesi arrivarono secondi a sette punti dal Petrarca allenato da Memo Geremia e anche nei due campionati successivi si paizzarono subito dietro i patavini (nel 1973 per un punto...). Era una squadra che giocava un rugby d'attacco, piacevole e spumeggiante, almeno per ed in quel contesto (ricordiamo sempre che furono gli anni forse più tristarelli e tecnicamente cupi per la nostra nazionale), ma sempre penalizzata dall'assenza di un calciatore affidabile, capace di concretizzare il volume di gioco espresso dagli altri. Dopo un campionato interlocutorio, la squadra nel 1974 in pratica si smembrò: i più forti andarono a Torino (Puppo e Franzone), a Milano (Vezzani, un centro molto forte in difesa e molto apprezzato da Roy Bish per la nazionale, dove giocò 10 partite) e soprattutto a Brescia, dove, tra gli altri, arrivò anche Salsi, che al termine del campionato 1974/75 si cucì il tricolore sul petto. In nazionale totalizzò 28 caps, moltissimi per quegli anni, esordendo il 21 febbraio 1971 contro il Marocco a Napoli (umiliante sconfitta per 6-8, tanto per dare un'idea in che condizioni versavamo), in una partita valida per la Coppa Europa, alla quale potevano partecipare Marocco e Tunisia. L'ultima partita in maglia azzurra nel 1978 contro la Francia a L'Aquila (9-31). La partite che ricorda forse con maggior piacere sono il 3-3 contro la forte Romania a Bucarest del 27 aprile 1975 ed il 21-59 contro l'Australia del 21 novembre 1973 a L'Aquila, quando segnò l'unica meta della sua carriera in nazionale. Era un combattente che poteva giocare blindside o openside flanker, apprezzato perché usciva dal campo sempre e comunque con la maglia molto sudata... Un Aaron Persico ante litteram (un pò più cattivello però...).
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Bragopiteco, un amichevole, piccolo appunto. Hai qualche conto in sospeso con i tallonatori? Hai messo, è vero, Paolo Paoletti, e mi trovi d'accordo, perché è stato il più forte numero due degli anni settanta. Ma hai tenuto fuori Robazza e soprattutto il grande Giorgio Morelli, il migliore negli anni ottanta, ed Orlandi, colonna della nazionale di Coste. Te possino...
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Indubbiamente; mancherebbe anche Ferracin, per voler essere pignoli.GRUN ha scritto:Bragopiteco, un amichevole, piccolo appunto. Hai qualche conto in sospeso con i tallonatori? Hai messo, è vero, Paolo Paoletti, e mi trovi d'accordo, perché è stato il più forte numero due degli anni settanta. Ma hai tenuto fuori Robazza e soprattutto il grande Giorgio Morelli, il migliore negli anni ottanta, ed Orlandi, colonna della nazionale di Coste. Te possino...
Anche nei 3/4 mancano moltissimi pezzi grossi italianissimi che hanno fatto la storia del nostro campionato.
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- Iscritto il: 19 mag 2006, 11:38
- Località: Roma
Se è quello di cui si parlava un pò di tempo fa.. ed ho dei vaghissimi ricordi, dovrebbe essere tipo a Parigi.JPR ha scritto:a Roma ?? come si chiama il locale ?? semplice curiosità...GRUN ha scritto: oggi è un affermato ristoratore.
A Roma c'è il ristorante dei De Carli..

Sono un fungo.. uacciuà... velenoso uacciuà...