fausto ha scritto:Il Signore ha voluto che nascessi poco prima degli anni di piombo nella problematica periferia Romana.
Chissà magari quest’ammasso di cellule che ora scrive queste righe si fosse materializzato sui Pirenei, nelle Highlands, a Padova, a Limerick, vicino alla basilica di Collemaggio, a Auckland o a Stellenbosch forse avrei avuto un destino rugbystico diverso.
Durante i ruggenti anni 70 avevo le proporzioni di un comodino. Ero tanto largo quanto alto.
Insomma, un cubetto, comico alla vista, che nelle partitelle a pallone in parrocchia era perennemente relegato in porta o in panchina.
La mia naturale tendenza all’espansione mi fece decidere per la pratica di una disciplina sportiva di squadra.
All’epoca non potevo che scegliere la poco nobile arte del calcio.
L’ambiente ipercompetitivo e la freddezza dei rapporti umani mi fecero ben presto abbandonare il rettangolo di gioco.
All’inizio dei ruggenti anni 1980 decisi che era il caso di fare sport per uscire dal degrado di una periferia dove le siringhe nei prati erano più numerose delle buche delle talpe e la prostituzione minorile era tristemente familiare.
Scelsi il Rugby perchè lessi un trafiletto su un settimanale dell’epoca. Pensai che mi sarebbe piaciuto.
Il posto più vicino a casa mia era Frascati.
Una sera chiesi a mia Madre di accompagnarmi nell’ameno paesino alla ricerca del campo di Rugby.
Ci recammo al Mamilio (il nome del terreno di gioco) dove chiedemmo della sede della società.
Ci indirizzarono nel centro storico della cittadina tuscolana dove c’era la mitica “sede” del Rugby Frascati.
Entrai e vi trovai due adulti, uno con pochi capelli e l’altro con una canuta chioma.
Il primo era il segretario generale e l’altro l’allenatore delle Aquile (gli under 15).
Chiediamo cosa si dovesse fare per giocare a Rugby e, con una disponibilità ed un accoglienza inaspettata, mi spiegano tutto e mi invitano al campo per il primo allenamento.
Ricordo benissimo il primo allenamento.
Era un martedì pomeriggio del dicembre del 1980. Nella mia borsa c’erano, oltre agli indumenti necessari, due panini con la salsiccia, che mangiai poco prima dell’allenamento.
Mi vestii e presi parte alla seduta.
Mi aspettavo che l’allenatore mi desse qualche fondamento, un pò di teoria.
Avevo in mente le scuole calcio dove, appena arrivi, ti fanno fare 6 miliardi di palleggi.
Niente di tutto questo. Quando lo guardavo, mentre correvo, con fare interrogativo in cerca di indicazioni Gigi mi urlava “nun te preoccupà, cori ! cori !” .
Io non mi preoccupavo e correvo, correvo.
Iniziò così una nuova vita che mi ha portò ad essere uno dei migliori clienti delle aziende di trasporto romane e laziali.
Per raggiungere il campo dovevo prendere tre mezzi pubblici.
Passai così la gioventù rugbystica a Frascati.
Il picco di tutto ciò fu la semifinale scudetto che giocammo al Battaglini di Rovigo nella primavera del 1985.
Cozzammo contro un muro rossoblù che ci rifilò la bellezza di 77 punti a zero.
Eravamo demotivati in quanto nel turno precedente avevamo eliminato i campioni in carica del Tarvisium con un pareggio a Treviso e una vittoria a Casa.
Il numero nove dei Trevigiani era un certo Ivan Francescato.
Correva come un forsennato e si vedeva che era di un altra categoria.
Quella fù per noi la nostra Edimburgo.
Eravamo all’ottavo cielo.
I Rodigini ci riportarono bruscamente con i piedi per terra.
Facevano parte della compagine rossoblù alcuni dei migliori talenti Italiani degli anni 90.
Ne cito alcuni: De Stefani, Brunello, Bordon.
La maturità l’ho passata fra Frascati, il servizio militare a Napoli, Ariccia e, infine, Segni.
Dove ho giocato le ultime sette stagioni della mia “carriera”.
Lì ho potuto giocare 4 stagioni in A2.
Di aneddoti, di rimpianti e di storielle ne potrei citare miliardi.
Non lo faccio perchè il solo ricordarlo mi inumidisce gli occhi.
Non dimenticherò mai l’odore dello spogliatoio prima della partita, il mal di stomaco dopo il piatto di pasta in bianco della domenica mattina, il pre-partita tutti abbracciati nello spogliatoio, l’adrenalina dell’avanzamento e dell’attacco in campo, mi fanno nostalgia anche le sconfitte, le incazzature.
Da quando ho smesso di giocare vado malvolentieri a vedere le partite. La nostalgia è troppo grande, anche se l’amore che ho per il Rugby è immenso.
Oggi, da ex giocatore, mi rendo conto di come il Rugby ti cambia il cuore e l’anima.
Ti offre una prospettiva e una scala di valori che non sò quale altra attività umana siano in grado di trasmettere.
Forse esagero però il Rugby dovrebbe essere obbligatorio.
Avete presente cosa dice Maci Battaglini “Se io fossi Dio direi a tutti quelli che non hanno giocato: tornate indietro e giocate a Rugby. Magari in serie B...”
Forse sono stato un pò prolisso e con uno stile poco fluido.
Non riesco a fare di meglio.
Buon Rugby a tutti
P.S. dimenticavo: ho sempre fatto il pilone. Durante tutti i venti anni di carriera
Caro Fausto....quanto tempo che non ci si vede...
a quelle epiche battaglie (Tarvisium e Rovigo) ho partecipato anch'io con te e con la squadra...pur essendo 3 anni più giovane...ero ancora under 17 al primo anno!!!
(ma anche alla trasferta precedente, a Messina dove dal finestrino dell'autobus ho fatto qualcosa che un giovane non doveva fare ad un "nonno" e l'ho capito con il battesimo
capito chi sono???
)
(...altro indizio...mi cugino cesarotto ti stava sempre al fianco (tallonatore)
Treviso la ricordo con moltissimo piacere....la laguna (campo) di Rovigo, la grandine grossa come chicchi d'uva, il fortissimo vento che te la sparava addosso ma sopratutto i "bozzi" che ci hanno fatto...con molto meno piacere!!!
E' bellissimo leggere delle tue emozioni nelle quali molti di noi si possono immedesimare, molti di noi sono stati "formati" caratterialmente e umanamente dal rugby, ed è vero che scorrendo il film dei ricordi si inumidiscono gli occhi....magari anche perchè eravamo giovincelli....
Ma di quelle due grandi giovanili (la mia e la tua) non è rimasto solo il ricordo....noi ogni tanto ci vediamo per una cena e molti si stanno allenando a frascati con gli old...e presto li raggiungerò anch'io, fatti vedere se abiti ancora in zona!!!!!
Io da 3 anni, dopo un bel pò di anni di stop, stò giocando ad anzio con la Neroniana, e a parte la soddisfazione di allenarsi e scendere in campo con ragazzi che potrebbero esserci figli, quest'anno stiamo andando anche parecchio bene....
Mi farebbe piacere organizzare un bell'incontro con le due ex giovanili...in qualche famoso ristorante....ahahahahahahahahahhh
ti abbraccio e fatti sentire...anche in pvt...così ci si organizza