Capitano o mio capitano ...MILANO, 4 febbraio 2007 - Avrei voluto un esordio più felice per questo “pezzo” che gli amici di gazzetta.it mi hanno gentilmente chiesto di scrivere, nell’ambito dello spazio dedicato al rugby. La tristezza, invece, è il sentimento che mi accompagna da venerdì sera quando, nel ritiro della squadra azzurra, le edizioni straordinarie dei telegiornali hanno interrotto la serenità e la concentrazione della vigila di Italia-Francia, prima giornata del Torneo delle VI Nazioni 2007. Il dramma del poliziotto ucciso ci ha profondamente sconvolto e ci ha fatto riflettere sul significato di una morte all’interno di una manifestazione sportiva.
Per noi azzurri l’indomani avrebbe significato una sfida affascinante ed impegnativa, per i tifosi attesi al Flaminio una festa di sport. Tanti giornalisti hanno chiesto quali fossero i nostri pensieri; da capitano della Nazionale ho potuto raccogliere gli umori dei miei compagni, le loro riflessioni. Noi tutti siamo amareggiati, sconvolti da un avvenimento senza senso. Non ci permettiamo di dare giudizi o formulare soluzioni, vorremmo solo esprimere solidarietà ed affetto a tutte le vittime di questa tragedia. Io e i miei compagni siamo cresciuti in un ambiente probabilmente diverso; culturalmente diverso.
Fin da ragazzini ci hanno insegnato le regole della lealtà, dell’onestà, della correttezza. Attorno a noi vedevamo parenti, dirigenti, tifosi delle squadre avversarie rispettarsi e vivere le partite con uno spirito di amicizia, pur nella rivalità sportiva più accesa. Crescendo abbiamo affrontato impegni via via più importanti, gare più prestigiose, tensioni più intense; mai nessuno ha però superato il limite, mai nessuno è venuto meno ai principi fondamentali del rugby e del vivere civile. Noi tutti, ancora di più da ieri, sentiamo addosso la responsabilità del buon esempio da dare in campo. Con questi sentimenti abbiamo così affrontato la Francia, in un Flaminio rispettoso del minuto di silenzio in onore dell’agente ucciso. La partita l’avrete vista; in campo e fuori.
Gli amici della Gazzetta sono stati bravissimi a descriverla nei momenti salienti. A me spetta il compito di trasferirvi l’amarezza per un risultato negativo e la determinazione di una squadra che vuole, già da sabato, riprendere in mano le fila di un gioco più preciso ed efficace. Le sfide con la Francia sono storicamente “calde”; sarà per il carattere delle rispettive Nazioni, sarà per la rivalità sportiva che da sempre ci oppone ai “cugini” d’oltralpe. In palio, per la prima volta, c’era il trofeo Garibaldi che sarebbe andato alla vincitrice dell’incontro. Con rammarico l’abbiamo visto alzare dal capitano dei francesi; con rammarico constato che siamo rimasti poco in partita.
Una caratteristica della Francia odierna è il giocare molto sugli errori altrui; forse non bravissimi nella costruzione di un loro gioco, sono micidiali nel punire i minimi errori degli avversari. Cosa che è puntualmente avvenuta, con una precisione spaventosa. La loro è stata una gara di concentrazione massima e di un cinismo unico; andati in vantaggio sui nostri sbagli hanno saputo poi difendere il risultato sino all’ultimo, onorando la partita, i nostri sforzi, gli spettatori. Come sempre abbiamo dato il massimo, cercando di spingere sino all’ultimo minuto; il calo di condizione che si registrava in passato verso la fine dell’incontro è solo più un ricordo e la Nazionale italiana ha ormai una tenuta fisica di altissimo livello. Questo è un buon punto di partenza; abbinato a una concentrazione ancora maggiore e a qualche ingenuità in meno potrà portarci a risultati positivi.
D’altro canto ci battiamo ormai abitualmente con i più forti team al mondo e nulla può essere tralasciato. Non siamo più gli outsider, il lusso dell’effetto sorpresa non ce lo possiamo più permettere. Proprio di questo parlavo nel Terzo tempo con il capitano francese Ibanez. Terminati i discorsi ufficiali dei Presidenti federali e di noi capitani, io e il mio “collega” transalpino ci siamo confrontati proprio sul valore della Nazionale italiana. Ibanez, attualmente impegnato nel campionato inglese e con un glorioso passato in quello francese, mi confermava che non vi è più giocatore o dirigente in ambito internazionale che non veda l’Italia come un avversario da prendere in seria considerazione e da affrontare al massimo delle proprie potenzialità. Questo mi ha inorgoglito, e deve inorgoglire tutto il movimento e i tifosi, ma, d’altro canto, rende sempre più duro il compito del XV azzurro.
Nessuno ci affronterà con minore impegno e già sabato prossimo l’Inghilterra, forte di una convincente vittoria con la Scozia, scenderà in campo al 100%. Lasciata la cena di gala il primo pensiero è andato proprio alla sfida che ci attende; non vi nego che abbiamo fatto un po’ meno tardi al Terzo tempo perché dovevamo assorbire le botte, fisiche e psicologiche, rimediate nel pomeriggio. Avremmo voluto fare le ore piccole commentando, come consuetudine, episodi dell’incontro e “subire”, con eleganza, i continui brindisi degli avversari vittoriosi; ma da domani ci sarà da lavorare con intensità, verificare le condizioni degli acciaccati, recuperare serenità e concentrazione. Per quanto mi riguarda sono pronto, ho la fortuna di non pensare troppo agli episodi negativi; una bella dormita servirà a ricaricarmi. La mia speranza è che ci seguiate con ancora più passione, sempre più numerosi, sempre più competenti e severi nei giudizi; la mia promessa, che è poi quella di tutta la squadra, è di non deludervi sul fronte dell’impegno. I risultati, abbiate fiducia, arriveranno. Un abbraccio da Marco.
Marco Bortolami
Rugby come buon esempio
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Re: RE: Re: Rugby come buon esempio
un po come è successo all'irlandese che è andato in tribuna a picchiare un tifoso? o come le risse 15 contro 15 nei campionati francesi?RugbyAnzio#6 ha scritto:Non sono daccordo. Nei paesi dove il rugby è largamente praticato non accade nulla di ciò e il nostro sport mantiene tutti i suoi valori. Certo come altri commenti dicevano, bisogna vedere se in Italia siamo in grado di non sputtanalo! Odio le trasmissioni di calcio, parlano solo di moviole e mai del calcio!lbj23 ha scritto:il rugby viene considerato tale esclusivamente perchè è uno sport che in questo momento è riservato ad una elite che lo pratica e lo segue da vicino. qualora dovesse prendere piede in maniera più consistente farebbe l'esatta fine del calcio. quindi pensateci bene prima di invogliare più gente possibile a vedere le partite se ancora ci tenete ai valori di questo sport...
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Re: RE: Re: Rugby come buon esempio
Non puoi paragonare questi fatti abbastanza isolati con squadroni di ultrà che partono armati di catene e bombecarta per andare a picchiare gli atri tifosi e le forze dell'ordine, non puoi paragonarlo con associazioni a delinquere come hooligans o ACAB che nascono intorno al calcio. Quelle cose che dici te succedono anche in un bar durante una partita a carte!lbj23 ha scritto:un po come è successo all'irlandese che è andato in tribuna a picchiare un tifoso? o come le risse 15 contro 15 nei campionati francesi?RugbyAnzio#6 ha scritto:Non sono daccordo. Nei paesi dove il rugby è largamente praticato non accade nulla di ciò e il nostro sport mantiene tutti i suoi valori. Certo come altri commenti dicevano, bisogna vedere se in Italia siamo in grado di non sputtanalo! Odio le trasmissioni di calcio, parlano solo di moviole e mai del calcio!lbj23 ha scritto:il rugby viene considerato tale esclusivamente perchè è uno sport che in questo momento è riservato ad una elite che lo pratica e lo segue da vicino. qualora dovesse prendere piede in maniera più consistente farebbe l'esatta fine del calcio. quindi pensateci bene prima di invogliare più gente possibile a vedere le partite se ancora ci tenete ai valori di questo sport...
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Scusate, ma non è vero che il rugby viene preso ad esempio solo in questi episodi.
Vi parlo della mia esperienza:
A Bergamo c'è un progetto del Comune (Ass. alle politiche giovanili) sulle problematiche delle dipendenze, la Rugby Bergamo, con i valori del rugby, con la disciplina del rugby, con l'esperienza del III° tempo, con la forza d'aggregazione del rugby, è parte di questo progetto.
Si discute dei problemi dei giovani e non di sport, noi con il nostro rugby siamo lì a parlare di quello che vuol dire RUGBY.
Convinciamoci tutti che il rugby è e sarà sempre un esempio da diffondere, anche se nel ns. ambiente ci possono essere le teste calde, siamo una piccola parte della società che ci circonda.
Vi parlo della mia esperienza:
A Bergamo c'è un progetto del Comune (Ass. alle politiche giovanili) sulle problematiche delle dipendenze, la Rugby Bergamo, con i valori del rugby, con la disciplina del rugby, con l'esperienza del III° tempo, con la forza d'aggregazione del rugby, è parte di questo progetto.
Si discute dei problemi dei giovani e non di sport, noi con il nostro rugby siamo lì a parlare di quello che vuol dire RUGBY.
Convinciamoci tutti che il rugby è e sarà sempre un esempio da diffondere, anche se nel ns. ambiente ci possono essere le teste calde, siamo una piccola parte della società che ci circonda.
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Re: Rugby come buon esempio
totonno ha scritto: Oggi durante il TG1, nel mezzo dei servizi sui fatti di Catania, hanno fatto un servizio sulla partita di rugby. Parlando dei valori di questo sport, facendo vedere i tifosi italiani e francesi assieme per le strade e sugli spalti, intervistando tifosi delusi per la sconfitta ma lieti di aver passato una giornata di sport e di aver comunque visto (sigh!!) una squadra molto forte dare spettacolo e un'altra meno forte ma dignitosa e con un cuore grande così... E' stato davvero un bellissimo spot al nostro sport, finalmente pare si ricordino ke esista...è solo un pò triste ke ciò avvenga in una circostanza tale...
Sì sì hanno inquadrato anche me e la mia seconda linea e siamo finiti sul tg1!!!
Peccato che non ci vedremo mai: mi fido di mia mamma che mi ha detto che siamo venuti bene (ogni scarrafone è bello a mamma sua!)!
![Mr. Green :-]](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)
Nonostante il risultato è stata una bellissima giornata di sport, gioia, canti e colori: quanto amo il rugby!!!
"La penna dolcissima intinta nell'arsenico" (Cit.)
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RE: Re: Rugby come buon esempio
Perchè non proviamo ad esprimere cosa vuol dire RUGBY?
Rugby come modo di vivere, non di sport.
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RE: Re: Rugby come buon esempio
perche' sarebbe la 50esima volta che si fa? 

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Re: RE: Re: Rugby come buon esempio
Forse in un momento come questo vale la pena ricordarcelo ed esprimero ulteriormente, no?ale.com ha scritto:perche' sarebbe la 50esima volta che si fa?
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RE: Re: RE: Re: Rugby come buon esempio
secondo me di ricordarselo si'.
in questo momento come in ogni altro.
di ri-esprimerlo direi di no.. ma e' solo un'opinione.
suggerimento alternativo: andare a rileggersi i vecchi topic nei quali se n'e' parlato.
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di ri-esprimerlo direi di no.. ma e' solo un'opinione.
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