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giobart ha scritto: 3 apr 2025, 15:25
Vengono convocati i migliori dal punto di vista del selezionatore.
Non per niente la prima domanda è se il punto di vista del selezionatore sia parziale o meno.
Detto questo si spera sempre nella massima professionalità, magari i 4 livornesi sono delle stelle capaci di trascinare una squadra mediocre a metà classifica, mentre Parma e Valsugana sono delle squadre ben amalgamate ma con un solo giocatore di spicco.
Sull'usare la massima competizione U18 per "allargare la base" invece che premiare i meritevoli anche no, per quello ci sono i raduni e i test match.
Mi scuso se non sono preciso ma mi sembra di ricordare che anni fa qui qualcuno si lamentava che una delle finaliste per il titolo avesse zero convocati.
Capita
"La vita è quello che non esisterà mai sotto il fascismo: libertà, creazione, sincerità, verità, bellezza e volto umano"
R.I.P. Pavel Kushnir - pianista russo morto in carcere, vittima del fascismo russo
Garry ha scritto: 3 apr 2025, 17:05
Mi scuso se non sono preciso ma mi sembra di ricordare che anni fa qui qualcuno si lamentava che una delle finaliste per il titolo avesse zero convocati.
Capita
Mi sembra che L'Aquila negli ultimi anni ne abbia avuti pochi rispetto ai piazzamenti ottenuti
Piccolo ricordo.
Anni fa a Mantova mi capitò di vedere la nostra nazionale U17 contro la Francia. Una delle prime partite dopo la nascita dei CFP.
Inizio con i francesi, inizialmente dominanti, ci fanno una meta su una mancata copertura interna da lancio di gioco. Un veloce intervento dell'allenatore e la partita cambiò storia.
L'allenatore era Grassi e le sue selezioni hanno raramente deluso per gioco e risultati. Poi ogni annata è diversa dalle altre, ma i risultati si valutano negli anni e dopo partite e tornei. Ma prima non si parlava di questo, bensì di correttezza personale e non mi pare giusto.
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I ragazzi hanno lottato con coraggio ma fisicamente i francesi ci sono stati superiori, soprattutto nel metterci in difficoltà nelle fasi di conservazione del possesso. Come nel secondo tempo concediamo un paio di mete in più che ampliano il passivo..
I francesi avevano un paio di fisici fuori categoria, la differenza l'ha fatta un breakdown arbitrato oggettivamente male nel secondo tempo e la reattività dei nostri alle giocate veloci. A me i nostri sono piaciuti molto palla in mano e nei set piece, in più si sono viste cose interessanti al piede (!) e perfino un giocatore competitivo nelle prese aeree (a memoria solo Scalabrin in under ha fatto vedere qualcosa come Luisato).
Per chi ha voglia, su youtube c'è un'interessante intervista a Todaro in cui menziona un paio di differenze nella formazione ai Saints e quella in Italia, la prima più libera nelle giocate e nell'interpretazione del gioco, la seconda più impostata sulle strutture. La partita di ieri sembra la controprova di quello che ha detto.
Solo da noi ancora ci si tritura i maroni sulle strutture di gioco, che poi non si capisce che è un aspetto tattico come avviene in tutti gli altri sport.
Poi si può discutere su strutture aperte, chiuse etc etc, si possono scrivere pagine di trattati filosofici..a me piace pensare alla struttura come il cavallo di troia..
È certo che se anche un giovane oggi non viene formato al gioco strutturato, sarà sempre un passo indietro rispetto ai coetanei all estero..
La struttura oggi non è una gabbia che blocca l estro del giocatore, ma un organizzazione collettiva atta a manipolare le difese sulla propria volontà o strategia per colpirli e creare il famoso squilibrio che ci porti fino in meta
Sono parzialmente d'accordo con questo discorso sulla struttura. Da un lato è vero che è un aspetto fondamentale del gioco e che non entra necessariamente in contrasto con l'estro individuale (anzi se fatta bene lo esalta), dall'altro lato è stata evidente ieri la nostra poca propensione al gioco rotto che si traduce in limiti di reattività e di pensiero nei momenti di maggiore caos. I francesi sono dei maestri in tal senso, ma credo la differenza la faccia la preparazione dei bambini e lo sviluppo del loro "istinto" per il gioco e non tanto gli ultimi anni di giovanili dove invece dovrebbe essere curata più la parte tattica.
Comunque ieri abbiamo fatto un'ottima prestazione, i francesi ci sono stati superiori in pochissimi aspetti del gioco e fino a circa metà del secondo tempo, ho seriamente pensato che avremmo vinto. Anche a livello tecnico individuale, questa annata è piena di talenti che non avevano niente da invidiare ai migliori dei loro.
Peccato per la sconfitta di ieri contro il Galles, è stato un po giocare al gatto e al topo, allunghi e tentativi di rimonta che poi si sono infranti sul cronometro.
Cmq una decente prestazione, nonostante un po di turn over iniziale e l avversario. Questo Galles mi è sembrata la squadra più interessante di tutto il festival.
Il Galles era migliore,giocavano con una rapidità di esecuzione doppia.
Comunque anche noi non male, tra l'altro finalmente un 10 con gittata al piede. Speriamo che non si perda.
I giocatori italiani considerati individualmente non avevano niente da invidiare ai Gallesi. Anzi. Luisato, De Novellis, Braga etc mi hanno fatto maggiore impressione rispetto a qualunque giocatore gallese.
Pero' se si parla di squadra, infatti è diverso. Come molto spesso nelle squadre gallesi già dalle under si vede una scienza (o cultura, chiamiamola come vogliamo) rugbistica che l'Italia non ha. Cioè giocatori sicuramente non superiori ma squadra omogenea, pochi errori, capacità a sfruttare gli errori altrui, persino furbizia nel rallentare il gioco avversario nei "breeakdon", appunto gioco di squadra e da squadra e nessuno che cerca di risolverla da solo etc.
Peccato, perché l'Italia aveva tutte le carte in mano per vincerla come dimostrato nel finale di partita. Comunque, il risultato non è male e questo torneo servirà a fare esperienza.