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PiVi1962
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Messaggio da PiVi1962 »

<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 23-12-2005 alle ore 20:56, Willimoski wrote:
<BR>E se tutti sti fenomeni che "conflittodinteressi pier12345" ci decanta, fossero così "fenomenali" la nostra nazionale farebbe meglio, mentre non riesce a ripetere i risultati del 1995 e non dico quelli del 1997-98 ...
<BR>Occhio: Portogallo Romania e Georgia si avvicinano...
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>Il rugby dell'Italia negli anni '90 era già professionista forse quanto lo è adesso (ricordate l'avvento di Berlusconi?).
<BR>Purtroppo le altre nazioni hanno fatto passi avanti nella costruzione e nel perfezionamento dei loro movimenti rugbistici dopo l'avvento del professionismo, mentre la stuazione dell'Italia non è molto cambiata in termini di immagine e quindi di appeal per la reclutazione di nuove leve. I cambiamenti che iniziano ad esserci in questi ultimi anni non potranno che dare i loro frutti tra qualche tempo, quando la capacità dei tecnici sarà affinata, quando la base di materiale umano su cui scegliere si sarà allargata a sufficienza.
<BR>Finché i migliori talenti fisici italiani scelgono calcio, pallacanestro, pallavolo, atletica e nuoto prima del rugby, la Scozia, l'Irlanda ed il Galles (tanto per non fare nomi) rimarranno davanti a noi nelle classifiche IRB!
“Hören Sie denn nichts? Hören Sie denn nicht die entsetzliche Stimme, die um den ganzen Horizont schreit und die man gewöhnlich die Stille heißt?” Georg Büchner.
marcofk
Messaggi: 1210
Iscritto il: 16 feb 2005, 0:00

Messaggio da marcofk »

<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 26-12-2005 alle ore 11:51, PiVi1962 wrote:
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<BR> 23-12-2005 alle ore 20:56, Willimoski wrote:
<BR>E se tutti sti fenomeni che "conflittodinteressi pier12345" ci decanta, fossero così "fenomenali" la nostra nazionale farebbe meglio, mentre non riesce a ripetere i risultati del 1995 e non dico quelli del 1997-98 ...
<BR>Occhio: Portogallo Romania e Georgia si avvicinano...
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<BR>Il rugby dell'Italia negli anni '90 era già professionista forse quanto lo è adesso (ricordate l'avvento di Berlusconi?).
<BR>Purtroppo le altre nazioni hanno fatto passi avanti nella costruzione e nel perfezionamento dei loro movimenti rugbistici dopo l'avvento del professionismo, mentre la stuazione dell'Italia non è molto cambiata in termini di immagine e quindi di appeal per la reclutazione di nuove leve. I cambiamenti che iniziano ad esserci in questi ultimi anni non potranno che dare i loro frutti tra qualche tempo, quando la capacità dei tecnici sarà affinata, quando la base di materiale umano su cui scegliere si sarà allargata a sufficienza.
<BR>Finché i migliori talenti fisici italiani scelgono calcio, pallacanestro, pallavolo, atletica e nuoto prima del rugby, la Scozia, l'Irlanda ed il Galles (tanto per non fare nomi) rimarranno davanti a noi nelle classifiche IRB!
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<BR>Le solite esagerazioni! Irlanda e Scozia hanno la popolazione del Lazio, e il Galles quella della Sardegna (per tacer della Nuova Zelanda...): sarebbe sufficiente che i migliori talenti fisici di una sola regione si dessero al rugby, lasciando quasi intatti gli altri sport, per avere la stessa base delle nazioni celtiche. Il problema è cosa se ne fa. La cosa che mi dà un po' fastidio del discorso di Willimoski, che condivido per quanto riguarda il discorso oriundi, è che con la sua ostilità a qualsiasi cambiamento nell'organizzazione del rugby di vertice, sembra essere convinto (magari non è così, ma quessto è quello che appare) che basti pescare qualche carta migliore e continuare a lavorare come adesso per ottenere risultati e progresso. Qualcuno ha detto: quando i tecnici matureranno... e quando sarà questo? Con l'avvento dell'autunno? I tecnici che abbiamo sono inadeguati tanto quanto i dirigenti ed i giocatori al livello di rugby a cui aspiriamo. Dobbiamo aspettare il solito sociopatico italiano che deve imparare tutto da solo e diventare un esperto NONOSTANTE la federazione ed i clubs? O non sarà il caso di imparare dai migliori e fare un bel bagno di umiltà? Mi va bene che ci possa essere un tecnico italiano alla guida della nazionale (vista l'ostilità, ingiustificata, che c'è stata nei confronti di JK ed ora di PB), ma non è lì che il tecnico straniero fà la differenza. E' a livello di club e di settori giovanili, dove ora in Italia ci mandiamo il peggio del peggio, quasi come una punizione. Sacrosanto che debbano essere tecnici esperti, e magari titolati, ma quando si dice che un tecnico che ha vinto a un livello molto più alto del nostro non và d'accordo con i giocatori per i suoi metodi, visti i risultati dei nostri giocatori ed i suoi, sarà sempre lui ad aver torto? Siamo seri.
"It ain't over till the fat man spins!" - David Gower, 2005
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Willimoski
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Messaggio da Willimoski »

riassumendo il pier-pensiero :
<BR>
<BR>se sono argentini sono ,male, mentre se sono anglosassoni, sono un toccasana... ma va...
Advance Australian Fair !
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Willimoski
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Iscritto il: 9 lug 2003, 0:00
Località: Provincia di Torino

Messaggio da Willimoski »

<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 26-12-2005 alle ore 12:41, marcofk wrote:
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<BR> 26-12-2005 alle ore 11:51, PiVi1962 wrote:
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<BR> 23-12-2005 alle ore 20:56, Willimoski wrote:
<BR>E se tutti sti fenomeni che "conflittodinteressi pier12345" ci decanta, fossero così "fenomenali" la nostra nazionale farebbe meglio, mentre non riesce a ripetere i risultati del 1995 e non dico quelli del 1997-98 ...
<BR>Occhio: Portogallo Romania e Georgia si avvicinano...
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<BR>Il rugby dell'Italia negli anni '90 era già professionista forse quanto lo è adesso (ricordate l'avvento di Berlusconi?).
<BR>Purtroppo le altre nazioni hanno fatto passi avanti nella costruzione e nel perfezionamento dei loro movimenti rugbistici dopo l'avvento del professionismo, mentre la stuazione dell'Italia non è molto cambiata in termini di immagine e quindi di appeal per la reclutazione di nuove leve. I cambiamenti che iniziano ad esserci in questi ultimi anni non potranno che dare i loro frutti tra qualche tempo, quando la capacità dei tecnici sarà affinata, quando la base di materiale umano su cui scegliere si sarà allargata a sufficienza.
<BR>Finché i migliori talenti fisici italiani scelgono calcio, pallacanestro, pallavolo, atletica e nuoto prima del rugby, la Scozia, l'Irlanda ed il Galles (tanto per non fare nomi) rimarranno davanti a noi nelle classifiche IRB!
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<BR>Le solite esagerazioni! Irlanda e Scozia hanno la popolazione del Lazio, e il Galles quella della Sardegna (per tacer della Nuova Zelanda...): sarebbe sufficiente che i migliori talenti fisici di una sola regione si dessero al rugby, lasciando quasi intatti gli altri sport, per avere la stessa base delle nazioni celtiche. Il problema è cosa se ne fa. La cosa che mi dà un po' fastidio del discorso di Willimoski, che condivido per quanto riguarda il discorso oriundi, è che con la sua ostilità a qualsiasi cambiamento nell'organizzazione del rugby di vertice, sembra essere convinto (magari non è così, ma quessto è quello che appare) che basti pescare qualche carta migliore e continuare a lavorare come adesso per ottenere risultati e progresso. Qualcuno ha detto: quando i tecnici matureranno... e quando sarà questo? Con l'avvento dell'autunno? I tecnici che abbiamo sono inadeguati tanto quanto i dirigenti ed i giocatori al livello di rugby a cui aspiriamo. Dobbiamo aspettare il solito sociopatico italiano che deve imparare tutto da solo e diventare un esperto NONOSTANTE la federazione ed i clubs? O non sarà il caso di imparare dai migliori e fare un bel bagno di umiltà? Mi va bene che ci possa essere un tecnico italiano alla guida della nazionale (vista l'ostilità, ingiustificata, che c'è stata nei confronti di JK ed ora di PB), ma non è lì che il tecnico straniero fà la differenza. E' a livello di club e di settori giovanili, dove ora in Italia ci mandiamo il peggio del peggio, quasi come una punizione. Sacrosanto che debbano essere tecnici esperti, e magari titolati, ma quando si dice che un tecnico che ha vinto a un livello molto più alto del nostro non và d'accordo con i giocatori per i suoi metodi, visti i risultati dei nostri giocatori ed i suoi, sarà sempre lui ad aver torto? Siamo seri.
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<BR>guarda che allora in Argentina ci sono ancora meno giocatori che da noi, non ingacciano stranieri (forse 3 uruguayani messi in croce) ma sono davanti a noi....pur perdendo molti talenti...
<BR>
<BR>Forse dovremmo imparare da loro... ma aspettiamo, il pensare che dobbiamo essere uguali sempre agli anglosassoni sta passando, come dimostra la svolta berbizier... è questione di tempo. E lo ripeto: attenzione a Portogallo, Georgia e Romania, altrimenti nelle qualificazioni mondiali potremme avere quella sorpresa per poco non ci faceva la romania a Parma nel 2002(san lo Cicero e san Peens ci misero la pezza...)
Advance Australian Fair !
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