
BOLOGNA.
Bologna è Bologna, lo è sempre stata, e da millenni per giunta.
La sua ospitalità è nota nel mondo intiero, fin da quando accolse a braccia aperte prima gli Etruschi, poi i Lanzichenecchi, gli Hooligans e i Papa boys.
Dal 1545 al 1563 qui a Bologna si svolse il Concilio di Trento e più di ottomila porporati invasero pacificamente locande, taverne e mescite; anche i postriboli e impararono così a fare i conti con malattie ai più sconosciute.
Più tardi nel tempo, in un vasto appezzamento verso San Lazzaro si svolse il Festival di Woodstock: quasi mezzo milione di fricchettoni (per lo più americani, ma anche molti guatemaltechi e cesenati) stazionarono tra Via Marconi e Via Ugo Bassi (importante nodo viario del centro), mettendo in crisi il sistema tramviario cittadino. Vista la distanza, essi non udirono quasi nulla della musica, ma comprarono il disco triplo e ciò fu la fortuna dell’etichetta Atlantis; quest’ultima, in segno di ringraziamento alla città, prese sotto contratto Dino Sarti.
In data 04.06.1944 oltre 320.000 soldati (USA, inglesi, polacchi, indiani…) effettuarono le ultime prove per un non meglio precisato sbarco. Trovandosi bene, si fermarono anche nella mattinata del giorno dopo, accomiatandosi dai bolognesi per precedenti impegni più a Nord.
Arriviamo così al 1952, quando il CONI designò Bologna per lo svolgimento delle Olimpiadi Invernali di Oslo. Le principali gare di sci alpino si svolsero sulle innevate pendenze dei Giardini Margherita e la 20 km di fondo durò circa tre giorni per un maxi ingorgo sulla tangenziale, all’altezza di Borgo Panigale.
Tralasciando altri momenti salienti della storia di Bologna, siano essi mondani (lo sposalizio tra Reza Palhavi e Farah Dibah), culturali (l’installazione della Statua della Libertà), scientifici (a Bologna Galileo concepì il cannocchiale) o comici (un simpatico imprenditore nano e pelato fondò un partito che nel giro di pochi mesi lo portò ad essere Primo Ministro), giungiamo finalmente al 2005, Anno Zero della nostra storia. In una fredda giornata di giugno, un temerario gruppo di rugbisti, ex rugbisti, arbitri di rugby, appassionati di rugby, qualunque altra cosa attinente (o meno) al rugby, con mogli, fidanzate, amanti, amanti della fidanzata, figli, amanti dei figli presero la strada per Bologna provenienti da mondi lontani con nomi esotici: Saarbrucken, Hull, Caronno Pertusella. Si conobbero, si amarono, si spinsero, sudarono, mangiarono e bevvero e vomitarono. Nacquero ivi e per l’occasione due dei team che hanno oscurato l’appeal dei Lions e dei Barbarians: gli OLD STARS e gli HOLE BLACKS, formazioni ad iscrizione aperta a tutti.
Cosa univa codesti? La risposta: L’appartenenza al sito RUGBY.IT, piazza virtuale di incontro e scontro tra umani senza volto dal nome improbabile: Vangona, Pilonechecorre, Scroto76, Konatodivomito e compagnia cantando.
L’anno successivo (2006) si ripetè l’esperienza e ancora le strade di tutto la terra portarono a Bologna in maggior numero popolo muscoloso, obeso, “tettuato”, con ormoni a mille e voglia di divertirsi di nuovo e bere e mangiare e giocare alla pallaovale e poi mangiare ancora e poi rigiocare magari mangiando e bevendo.
E quest’anno? In qualità di O.O.O. proclamo aperta la
TERZA GIORNATA DEL SITO a BOLOGNA,
CENTRO SPORTIVO BARCA
23 GIUGNO 2007 DALLE ORE 14.00 A NOTTE FONDA.
Diffondete la notizia, fatevi latori della presente, divulgate il credo: Tutti a Bologna !