"Wally's pub": quarta puntata (apocrifa)
Inviato: 12 mar 2007, 0:36
Ora lo becco, mi dico. Ora lo becco e mi sente, eccome se mi sente.
Ormai so tutto: nomi, luoghi, date, tratti particolari. Non ha scampo. Ecco il luogo del misfatto. Faccio un respiro profondo, ed apro la porta. Sara' nel retrobottega, il mascalzone? E che faccio se lo colgo sul fatto?
E invece, niente. Nessuno al bar. Sono tutti li' che guardano una partita di rugby davanti a uno schermo.
Poi guardo meglio, e effettivamente vedo che qualcuno al bar c'e'. Una barista delicata, dall'andatura sinuosa. Deve essere lei. Mi chiedo se dovrei partire in quarta ("sei tu quella che fa la gatta morta..."), o se iniziare a fare qualche giro al largo e sondare le acque.
Cosi' mi avvicino e chiedo una birra. "ma come no, eccola qui... META!!!! Mi scusi, stavo seguendo la partita".
Qui ci vuole un approccio molto cauto, mi dico. "Quale partita?" "Italia-Galles, ovviamente... lei segue il rugby?"
"Mah, cosi' cosi'" temporeggio.
"Sa, oggi e' abbastanza interessante... voglio dire, ovviamente le terze linee italiane stanno riuscendo molto bene nel valutare quando rallentare la palla in uscita dalle ruck, e quando invece lasciare che il mediano di mischia prenda subito le redini, vede? Eccole la birra".
"Grazie" rispondo un po' confusa, e ascolto.
"Eh si', si vede che la decisione tattica di Gareth Jenkins di giocare largo ai tre quarti ha snaturato un po' la squadra. Guardi, invece di cercare il riciclo, appena si trovano di fronte una rush defence cercano l'up-and-under, ma cosi' perdono troppe palle. D'altro lato, gli azzurri a volte ci mettono un po' troppo tempo a mettere giu' il portatore di palla, dovrebbero combinare un placcaggio alto frontale con quello alle gambe, in stile rugby-league, in modo da evitare l'off-load."
Non mi tornano i conti. Ma la gatta morta non era profana e non interessata al rugby? Decido di fare un ulteriore passo: "capisco, capisco. Sa, un amico mio mi aveva detto che qui al fine settimana fanno vedere le partite, e visto che non avevo di meglio da fare... Ma non mi aveva detto che c'era gente cosi' esperta e appassionata!"
Noto che il viso dela ragazza cambia espressione: ha forse paura? Che abbia capito...
"Senta" mi dice "per caso, questo suo amico... e' italiano? Perche' allora forse puo' aiutarmi. C'e' questo tipo strano che entra qui tutte le volte. Non so se mi stia tacchinando, ma ho notato che ogni minuto viene qui a rompere. Passi ordinare le birre piu' piccole una ad una ogni venti minuti, ma chiedermi tutte le volte dov'e' il bagno, come se non lo sapesse gia'? Si figuri, ho dovuto persino far finta di non sapere niente di rugby, altrimenti non mi lascerebbe piu' in pace... ARBITRO! MA NON LO VEDI CHE ERA TRATTENUTA? Ah mi scusi. Come le dicevo... anzi, mi meraviglio che oggi non sia venuto qui a scassare. Chissa dov'e' finito."
Bene, mi dico con un sospiro di sollievo. Ora di battere in ritirata. "Ehm, no, veramente non conosco nessun italiano. Ma la capisco, mi creda. Eccome se la capisco. Ora devo andare, buonasera"
Cosi' esco, a cuor leggero. Ora so che non ho niente di cui preoccuparmi. Anche se lo yeti ce l'ha. Mentre vado via qualcuno grida "bafangule" di fronte allo schermo.
Ormai so tutto: nomi, luoghi, date, tratti particolari. Non ha scampo. Ecco il luogo del misfatto. Faccio un respiro profondo, ed apro la porta. Sara' nel retrobottega, il mascalzone? E che faccio se lo colgo sul fatto?
E invece, niente. Nessuno al bar. Sono tutti li' che guardano una partita di rugby davanti a uno schermo.
Poi guardo meglio, e effettivamente vedo che qualcuno al bar c'e'. Una barista delicata, dall'andatura sinuosa. Deve essere lei. Mi chiedo se dovrei partire in quarta ("sei tu quella che fa la gatta morta..."), o se iniziare a fare qualche giro al largo e sondare le acque.
Cosi' mi avvicino e chiedo una birra. "ma come no, eccola qui... META!!!! Mi scusi, stavo seguendo la partita".
Qui ci vuole un approccio molto cauto, mi dico. "Quale partita?" "Italia-Galles, ovviamente... lei segue il rugby?"
"Mah, cosi' cosi'" temporeggio.
"Sa, oggi e' abbastanza interessante... voglio dire, ovviamente le terze linee italiane stanno riuscendo molto bene nel valutare quando rallentare la palla in uscita dalle ruck, e quando invece lasciare che il mediano di mischia prenda subito le redini, vede? Eccole la birra".
"Grazie" rispondo un po' confusa, e ascolto.
"Eh si', si vede che la decisione tattica di Gareth Jenkins di giocare largo ai tre quarti ha snaturato un po' la squadra. Guardi, invece di cercare il riciclo, appena si trovano di fronte una rush defence cercano l'up-and-under, ma cosi' perdono troppe palle. D'altro lato, gli azzurri a volte ci mettono un po' troppo tempo a mettere giu' il portatore di palla, dovrebbero combinare un placcaggio alto frontale con quello alle gambe, in stile rugby-league, in modo da evitare l'off-load."
Non mi tornano i conti. Ma la gatta morta non era profana e non interessata al rugby? Decido di fare un ulteriore passo: "capisco, capisco. Sa, un amico mio mi aveva detto che qui al fine settimana fanno vedere le partite, e visto che non avevo di meglio da fare... Ma non mi aveva detto che c'era gente cosi' esperta e appassionata!"
Noto che il viso dela ragazza cambia espressione: ha forse paura? Che abbia capito...
"Senta" mi dice "per caso, questo suo amico... e' italiano? Perche' allora forse puo' aiutarmi. C'e' questo tipo strano che entra qui tutte le volte. Non so se mi stia tacchinando, ma ho notato che ogni minuto viene qui a rompere. Passi ordinare le birre piu' piccole una ad una ogni venti minuti, ma chiedermi tutte le volte dov'e' il bagno, come se non lo sapesse gia'? Si figuri, ho dovuto persino far finta di non sapere niente di rugby, altrimenti non mi lascerebbe piu' in pace... ARBITRO! MA NON LO VEDI CHE ERA TRATTENUTA? Ah mi scusi. Come le dicevo... anzi, mi meraviglio che oggi non sia venuto qui a scassare. Chissa dov'e' finito."
Bene, mi dico con un sospiro di sollievo. Ora di battere in ritirata. "Ehm, no, veramente non conosco nessun italiano. Ma la capisco, mi creda. Eccome se la capisco. Ora devo andare, buonasera"
Cosi' esco, a cuor leggero. Ora so che non ho niente di cui preoccuparmi. Anche se lo yeti ce l'ha. Mentre vado via qualcuno grida "bafangule" di fronte allo schermo.