Pagina 7 di 26

Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Inviato: 29 lug 2011, 16:43
da mauott
andrea12 ha scritto:Certo che se il Tipo in questione dovesse avere anche in gestione la formazione dei ragazzi, qualcuno neppure maggiorenne, la direbbe lunga sul suo ruolo di esempio e di mentore.................lasciamo perdere. Ha ragione farfed quando parla di responsabilità educative e di riferimenti alla condotta morale. Se i teppisti li avese gonfiati lui (il Tipo), noi non avremmo saputo niente ma non è solo teppista chi le dà, in questo caso anche chi le prende. E se avesse avuto in carico una trentina di rugbysti? Cosa facciamo, il campionato del mondo di rissa?
Non scherziamo, però la responsabilità rimane del Tipo ma anche l'Accademia non ci fa una bella figura con questi personaggi. E i dirigenti cosa servono a fare?
Scusa Andrea ma non ho capito una cosa : il fatto è successo in Accademia o comunque in un momento nel quale Cavinato era nell'esercizio delle sue funzioni oppure a casa sua fuori orario di lavoro?

perchè se uno viene disturbato sotto casa sua e poi alla richiesta di spiegazioni viene malmenato non è che ci veda tutta questa attinenza con la sua attività di allenatore/educatore... non ho capito che responsabilità possa avere uno che viene malmenato dopo una richiesta di spiegazioni a gente che comunque stava ledendo un suo diritto ... anche avesse usato toni e termini non da gentiluomo comunque la cosa non è giustificata .

X la moderazione. la smetto con gli OT ...

se si volesse replicare continuiamo in privato oppure davanti ad una birra a Viadana o Calvisano 8-)

Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Inviato: 29 lug 2011, 17:12
da bep68
il fatto è stato riportato sul gazzettino.cavinato abita in centro storico a treviso dove il fine settimana si fà casino fino a tardi..da quello che mi hanno riferito alcuni amici presenti che erano lì per caso e che in nessun modo se non da testimoni hanno partecipato a quanto successo, poteva tranquillamente evitare di scendere in strada visto che i ragazzotti sotto casa sua erano alquanto alticci.io stesso ho abitato in centro storico e vi assicuro che se uno ama la tranquillità o abita in un vicolo o è meglio trasferirsi in campagna.con questo non voglio certamente giustificare l'agressione, sia ben chiaro.è per altro evidente che trattasi di un personaggio alquanto "particolare"...

Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Inviato: 1 ago 2011, 16:37
da medianocercasi
da GIORGIO
Federico, io sono d'accordo che le accademie possano offrire delle risorse e delle opportunità positive, proprio per questo le vorrei aperte a più ragazzi possibile oltre a quelli selezionati; il campionato U.18 e quello u.20 appena finito hannoa vuto dei periodi di sosta lunghi e spesso inutili, si sono giocate 4 partite al mese nei mesi più freddi e peggiori per poi stare fermi e poi finire a Maggio... perchè invece non organizzare il prossimo campionato giovanile u19 così :
Attualmente nel CIV si giocano 3/4 partite di Barrage + 18 partite di campionato (gironi a 10 squadre) + 6 di playoff per chi va avanti, + finale
Un girone nazionale a 14 squadre - partecipano le prime 3 classificate di ogni trofeo (Alpi, Serenissima, Appennini, Tre mari)
e sarebbero 26 partite , ogni squadra fa un barrage di 2/3 partite con le squadre immediatamente classificate dietro, le due migliori non classificate passano al Nazionale.
La stagione dopo retrocedono le ultime 4 e via così (in modo da premiare chi lavora nel tempo)
alla fine si giocano 28/29 partite , niente playoff o finali , chi fa più punti nel girone nazionale vince il titolo italiano (qui non ci sono esigenze di "spettacolo" e così ogni singola partita, ogni punto di bonus offensivo o difensivo finisce per contare per tutta la stagione) - rimane del tempo per organizzare per esempio dei test approfonditi con mini-gironi fra le migliori squadre presso l'accademia, così da permettere sia il confronto su 90/100 giocatori, sia le differenti tecniche e tattiche di gioco.

che bello vedere proposte così articolate! le discussioni come queste sono produttive peccato ne la fir nè i vari comitati regionali ripensino e riflettano prendendo spunto da osservazioni fatte da gente che sul campo ci sta davvero.
purtroppo ( l'amarezza cari miei non è passata neanche dopo 1 settimana di ferie al mare) i nostri ragazzi sono in balia di decisioni prese così........... forse pescate come quando si gioca a tombola.
1) le società che non hanno progetti e ancora fino alla 19 o 20 come si chiamerà?? tirano in ballo le famiglie (trsaferte a carico loro entro i 200 km, adesioni care 350 e più euro giustificate con ma dobbiamo pure mantenere la 23 o B o la C che dir si voglia !la prima squadra se c'è è solo per prendere le deleghe non per investire sui ragazzi) ma poi .........le famiglie non devono mettere bocca nelle scelte della società(?) iscrivere il ragazzo e se vuole venire a vedere le partite
2) con la proposta di giorgio abbiamo bisogno di buoni dirigenti oltre che buoni allenatori ( discorso a parte. I migliori ce li facciamo scappare e continuiamo a tenerci certi selezionatori regionali maleducati e completamente inadatti a stare con i ragazzi increscita ) e soprattutto di buoni ARBITRI che non si facciano condizionare dal vicino di casa che allena la tal squadra o da altri fattori. L'arbitro rappresenta un veicolo importantissimo della trasmissione delle regole del corretto gioco ai ragazzi che devono uscire dal campo con la consapevolezza di aver perso perchè gli altri erano più bravi di loro- Sulla formazione degli arbitri delle giovanili la fir deve investire
3) i comitati che gestiscono i campionati devono essere trasparenti nelle decisioni e tale cosa deve secondo me essere a rotazione-

mera curiosità : uno dei miei figli gioca a rugby da 10 anni e nonostante anche campionati d'elitè non ha mai fatto una partita con una squadra lombarda , piemontese o ligure , anche nel trofeo topolino o altri tornei veneti non gli è mai capitata l'occasione, mentre ha incontrato francesi, inglesi scozzesi in quei pochi tornei all'estero (pagati tra l'altro dai genitori!!!!!) forse ha ragione andrea dovrebbe essere messa l'obbligatorietà di un tot di amichevoli con squadre straniere e italiane per testare e far crescere i nostri ragazzi

Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Inviato: 2 ago 2011, 11:04
da andrea12
Carissimo medianocercasi,
hai riaperto una ferita mai cicatrizzata perchè purulenta. Non solo quello che dici è certamente veritiero oltre che condivisibile, ma ciò che sosteniamo (concedimelo, anche se in questo caso lo dici tu) avviene effettivamente un po' dappertutto (parlo d'Italia).
Ora, e qui si rischia di spostare anche il topic, o qui ci ritrovaiamo con un sitema che funziona a 3 velocità perchè le scelte non sono condivise (scelte/non scelte FIR, maggioranza silenziosa ma sostanzialmente consenziente per non bruciarsi alcune amicizie di tornaconto, dissidenza pensante ma inefficace) e per l'assoluta mancanza di momenti di condivisione oltre che ipotesi progettuale, oppure, ed è l'eventualità puramente dialettica/logica che non condivido, ci troviamo di fronte a perfetti incapaci. Io credo, invece, che con variazioni localistiche, situazioni personalistiche, e di interesse più o meno diffuso, funzioni e viga il il primo sistema (quello delle 3 velocità). Sistema che peraltro "non fa bene neppure a sè stesso" e che imprime delle fortissime decelerazioni al vertice tecnico (tecnici, giocatori, arbitri, sistema rugby-Italia in generale). Poi, nell'analisi del problema possiamo trovare molte pseudo risoluzioni ma non avendo (almeno io in primis) una chiarezza specifica anche dei meandri del sistema così articolata, rischiamo di dire cose che possono essere smontate in 5 minuti (non le smonta nessuno perchè lo diciamo noi e quindi persone non affiliate a lobby di alcun genere, spessissimo genitori, non in grado di modificare alcun equlibrio; degli invisibili). Certamente bisognerebbe fare sistema noi; sicuramete, se ci si incontrasse, de visu, sarebbe tutto più facile (e molto più pericoloso per altri). Ma abbiamo i mezzi? Le capacità certamente si potrebbero dimostrare, così come le nostre competenze. Leggendo qua e là, mi accorgo che ci sono forumisti che davvero conoscono bene alcuni aspetti, altri che ne conoscono altri...............bisognerebbe riuscire a incontrarci, magari a mezza strada. Affidare un coordinamento momentaneo, a qualcuno, per poi collegialmente strutturare una sorta di Associazione rugby in grado di essere ascoltata sulla base delle proposte. Delle politiche mi interessa assai poco ma non dobbiamo dimenticare che tutto l'ambito gestionale E' POLITICA!
Se qualcuno vuole cominciare a raccogliere almeno virtualmente, gli indirizzi per poi sentirci e organizzare un forum reale, credo che i tempi siano maturi per farlo. Se poi ci si accorgerà che al forum reale ci sarà anche qualche simpatico infiltrato, beh, anche questo è da mettere in conto se si sta andando nella giusta direzione.
Personalmente ho provato anche a dire che io non intervengo più, ecc, ma poi gli argomenti sono talmente interessanti ( e non è il cazzeggio da estate o la patologia da astinenza da rugby) e spessissimo anche articolati intelligentemente che intervengo. Però, davvero, credo che sia ora cambiare metodo.

Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Inviato: 2 ago 2011, 12:31
da Flanker999
Questa è una cosa molto intelligente. sarebbe da far partire subito, anche perchè vedo che di idee e proposte concrete ce ne sono (non solo polemiche) ed avrebbero bisogno di uno spazio proprio - anche per non perdersi fra i mille messaggi.

All'uopo dello sviluppo, io una mia ideuzza l'avrei : e se capovolgessimo i campionati delle giovanili? invece di fare prima la fase regionale e poi quella nazionale fare il rovescio? -adesso abbiamo dei campionati U16 e U18 elite , solo che in alcuni (triveneto/emilia) ci sono 3o 4 squadre attrezzate e preparate, in altri ce n'è una sola... quindi non varrebbe la pena di partire proprio con dei barrage fra zone più o meno lontane - magari da mettere insieme con i tornai del minirugby per i quali già adesso si viaggia e così mettere a confronto tutto il sistema italiano e non solo alcuni?
Capisco che questo costi dei soldi, ma sono convinto che la ricaduta non possa altro che essere positiva, il confronto più esteso possibile finisce sempre con dare risultati.

Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Inviato: 2 ago 2011, 14:12
da andrea12
Banalmente il meccanismo veneto funziona e lo riserverei a Veneto, Centro e Nord/Ovest dove peraltro le squadre dalla serie A in su dovrebbero prevedere la divisione di categoria non biennale ma annuale U.6,7,8,9 ecc fino alla 17, vera, per poi terminare con la vecchia U.19. Poi basta: solo seniores el aU.19 con la possibilità di giocare già in senior).
Insomma, di proposte, come dice Flanker999, ce ne sono eccome: purtroppo rimangono pure parole al vento.
Ripeto: bisogna ritrovarci, sedersi ad un tavolo per poi riportare nei CR quello che ne è scaturito. Uno scisma potrebbe anche essere ricucito se c'è l'effettiva buona volontà; sennò ognuno per la sua strada, e noi per la nostra, magari coinvolgendo altri Enti sportivi....... Evidentemente ci vorrebbe l'appoggio dei presidenti di Club :roll: :roll: ......almeno ci si conta e sappiamo chi sta con noi e chi no! :D

Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Inviato: 3 ago 2011, 21:40
da garakh
Buonasera,
Leggendo i vari interventi , ho notato che dopo una fase di analisi su ciò che non va nel rugby giovanile (specie dopo quanto visto nella Coppa del Mondo under 20), si è passati a una fase propositiva e, infine, a una fase che vuole uscire dalla semplice discussione e farsi azione concreta per contribuire alla crescita di questo sport.
Io sono un semplice appassionato che, purtroppo, non ha mai praticato questo sport e le mie opinioni riflettono il limite di una mancanza di esperienza diretta. In ogni caso, vorrei contribuire a mio modo riportandovi uno stralcio di una intervista (che, penso, molti di voi avranno visto) fatta quasi tre anni fa a Massimo Giovanelli su rugby 1823. Credo che in quei 9 minuti, siano condensati molti dei concetti da voi espressi in questa sezione del forum di rugby.It.
Penso che, come lui, ci saranno anche altre persone autorevoli che potrebbero, se contattate, dare un contributo per quel forum reale proposto da Andrea12 (sempre che Andrea12 non sia Giovanelli in incognito).
Riporto in basso il link dell’intervista.
Buon rugby.

http://rugby1823.blogosfere.it/2008/12/ ... -oggi.html

Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Inviato: 3 ago 2011, 23:34
da supermax
Non è possibile! Giovannelli non userebbe mai un nick con il numero di un lurido centro.... :-]

Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Inviato: 4 ago 2011, 8:15
da andrea12
Posso assicurare che supermax ha ragione........ma non del tutto: non sono Givoannelli ma sono stato, molto tempo fa :evil: ) un lurido e aggressivo primo centro (generalmente 12 ma anche 13) :lol:

Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Inviato: 4 ago 2011, 8:49
da andrea12
Riprovo ad essere serio: ho ascoltato con interesse l'intervista a Giovannelli e credo che al di là delle cose condivisibili e altre non proprio, noi si debba ritornare all'argomento del thread.
Per dirla in poche parole, forse ne abbiamo spese fin troppe (di parole),e credo che tutto il sitema rugby-Italia debba avere l'umiltà di ripartire dal basso.
Il gap lo possiamo chiudere e forse anche invertire solo se ripartiamo da un rugby-educativo, da un mini rugby pedagogico. Allo stato attuale basta e avanza l'Accademia di Tirrenia ma le altre, di Club piuttosto che federali non hanno alcun senso perchè (e questo è il punto) troppo in anticipo rispetto alla reale crescita del movimento. Sui campetti di Club (quando ci sono) vediamo troppo spesso il tentativo di scimmiottare i grandi; vedi gli U.14 con i sacconi da placcaggio, ad andare a sbattere sugli scudi. Vedi anche impostazioni di gioco e organizzazioni che spiega con difficioltà il coach ma che poi rimangono assolutamente incomprensibili per i ragazzini che, intanto, si fanno i pizzicotti e si raccontano la storia di Pierino e la maestra.
Insomma: credo si debba ripartire dal basso con:
- una formazione educativa e formativa, oltre che tecnico-didattica e pedagogica dei coach molto differente (in questo il CRlombardo sta già avanzando proposte concrete ma perchè chi sta gestendo è un vero coach, molto preparato);
- i Club acquiscono meriti e peso in federazione per i soli risultati conseguiti sui campi (non necessariamente le vittorie, anzi le escluderei) e sulla formazione dei giocatori, escludendo quindi le prime squadre (eccellenza a 12 sqaudre, A e B professionisti) , C dilettanti ma con obbligatorietà immediatamente rispettate, D dilettantismo puro)
- forme di collaborazione coach/società, molto vicine al professionismo; quindi retribuite il giusto per consentire ai più volonterosi di dedicarsi a tempo pieno;
- revisione delle categorie, bloccandole per almeno 5 anni e diversificandole a seconda del Club considerato (un Club di serie D può organizzarsi come vuole e partecipare al campionato con categorie di 2 anni fino all'U.17; U.19 uguale per tutti (18 e 19 anni e poi seniores); i Club dalla B in su devono avere giovani che partecipano con categorie di 1 anno (U.10/11/12/13, ecc);
- i campionati devono prevedere anche momenti di impegno agonistico nel rugby seven (almeno 4 partite) e rugby league (almeno 4 partite)
- le stagioni agonistiche vanno riviste e ottimizzate: si gioca da settembre a 20 dicembre e si riprende il 1 febbraio, ininterrottamente fino a giugno/luglio
- per le categorie giovanili, fino ad U.17 si stabiliscono gruppi di merito biennali, su base zonale (nazionale per i Club dalla serie B in su), senza avanzamenti e retrocessioni (rimane la revisione alla fine del biennio e la fa la federazione)
- meritocrazia per gli avanzamenti tecnici dei coach ma non sulla base delle vittorie per chi allena fino alla U.17 (si creano commissioni credibili che valutano l'operato tecnico didattico e formativo dei coach interessati all'avanzamento: si controllano i lavori, le programmazioni, le variazioni ripsetto al previsto, le motivazioni di base, ecc)
Evidentemente sono proposte messe lì, un po' alla rinfusa e rivedibili (non ci avevo pensato prima, di fare un progetto organico) ma che inevitabilmente spingono all'innalzamento del livello.
Il punto sono sopratutto i coach: per me la federazione sta spendendo troppo per le accademie ma anche la cecità, assoluta, di voler vedere ste accademie come la panacea è davvero l'abberrazione. Quasi 5 milioni di euro credo si possano spendere meglio.
Il punto, però, non è il mio programma, che comunque andrebbe emendato, rivisto, stravolto, discusso, integrato ecc ma quello che non fa la federazione. Col nostro buon cuore non andiamo da nessuna parte

Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Inviato: 4 ago 2011, 11:16
da pincopallino1
andrea12 azzo che relazione ... sei veramente un conoscitore del rugby io faccio fatica a compredere molti passaggi che hai fatto. ma sei all'interno della fir o punti ad entrare ? complimenti per quello che hai scritto. ma in che club hai giocato ed in che anni? se nnsei troppo vecchio magari ti conosco

Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Inviato: 5 ago 2011, 16:03
da andrea12
Non sono all'interno della FIR perchè nessuno me l'ha mai proposto, e credo che farei fatica ad essere accettato. Faccio l'insegnante e sono allenatore oltre che preparatore fisico
Io credo che questo ambiente federale non sia completamente da buttare; controcorrente anche rispetto al forum, credo che Alcuni personaggi FIR, potrebbero rimanere nei posti che occupano ora (per la verità pochissimi) anche perchè di indiscussa competenza sia didattica che pedagogica e molto apprezzati anche all'estero; però una bella ripulita la darei (senza compromessi): quindi non credo di essere la persona che serve, e neppure quella giusta perchè non ho fatto nessuna lobby. Il mio osservatorio non è affatto privilegiato ma ho l'abitudine di andare in giro a guardare cosa si fa, e sopratutto come e perchè.
Per il resto: ho giocato molto poco a Milano (molti inverni fa) e non essendomi divertito ho fatto dell'altro per quindici/vent'anni (però un piede nel rugby l'ho sempre tenuto). Poi ci sono tornato quando un bravissimo allenatore lombardo ha insegnato a mio figlio a giocare. Da meno di vent'anni sono tornato e, non so perchè, mi sono sempre permesso di dire quello che penso.......a quei pochi che me lo chiedono. Sennò so anche tacere :-]

Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Inviato: 12 ago 2011, 1:20
da Tallonatore80
Se non fossi etero, drammaticamente lontano, e ormai sul viale del tramonto, andrea me lo limonerei quando fa di questi ragionamenti.

pienamente d'accordo...

e poi...


chi non ha fatto il primo centro, almeno una volta nella vita?


Torno serio...

Scusate ma non è' che c'e' una remota possibilità che questi ragazzi prima che "imparati al rugby" vadano "riabituati al rispetto"?

e parlo del rispetto del lavoro di chi gli sta appresso, dell'avversario, di se stessi, e di quella stramaledetta palla che "qualcuno" puo' solo sognarsi di notte di toccare ancora?
Ho letto di situazione "quasi drammatica" a tirrenia... da persone che ne sanno di sicuro piu' di me e che confermano la mancanza di amalgama, rispetto, voglia di aiutare i compagni che ogni volta vedo nei nostri accademici.

Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Inviato: 17 ago 2011, 0:01
da medianocercasi
il rispetto si impara vedendo anche gli adulti! in primis nel nucleo familiare di sicuro. la scuola e la sport concorrono a formare.
siamo qui a parlare di sport e parliamone
educatori si nasce . la passione di stare con i bambini/ragazzi è alla base. non lo si fa per soldi e chi lo fa si vede ( alcuni personaggi anche quotati e pagati fir la pedagogia non sanno cos'è alcuni nemmeno l'educazione visto che non rispondono nemmeno quando gli dai il buongiorno!!) . certo si può imparare a stare coi bambini /ragazzi ma quando si parte dal rispetto, dall'attenzione , estrema attenzione, anche a quello che ti esce dalla bocca. ho sentito gente infamare per palle cadute, mandare negli spogliatoi come unica soluzione i ragazzi annoiati sui campi, consigliare proteine e integratori così come se fossero golie. Coi i più piccoli ma anche fino all'under 14 premiare solo chi fa meta, contare solo i nuovi cartellini fatti firmare dopo le attività nelle scuole e non prestare attenzione ai ragazzi che sul campo sputano sangue da una vita. Il riordinare i palloni solo come punizione. Il ritardo multato ai ragzzi e normale consuetudine per accompagnatori e allenatori, la parolaccia o bestemmia usata come intercalare, la non attenzione alla birra a fiumi vicino ai ragazzi .
Non sto accusando solo gli adulti intendiamoci perchè la situazione è in degrado generale ma torno a dire ...investiamo di più negli educatori/tecnici e facciamoci aiutare sì dai volontari (anche perchè sennò...........) ma ricordiamoci che i ns ragazzi sono il ns prodotto. io anni fa mi stupivo a i vari tornei c'erano file di bambini dietro un omome che senza alzare la voce le teneva in riga mentre altri correvano schiamazzando e rompendo tutto per i campi. eppure l'età era la stessa! Ora che sono grandi lo stesso ho visto squadre allontanarsi senza neanche salutare l'avversario, danneggiare gli spogliatoi degli altri senza che gli adulti gli richiamassero, genitori fare 3 tempi differenziati (addirittura aggiungere peperoncino alla pasta degli altri quando hanno perso) altre squadre con una cortesia ed educazione encomiabili , ragazzi che da soli si sedevano a pranzo mescolati agli altri. Molto dipende da noi adulti dobbiamo perdere più tempo e non dare tutto per scontato cominciando nelle singole realtà nelle singole società sportive cominciando col rispetto di tutti da chi segna il campo sotto la pioggia a chi pulisce lo spogliatoio a chi prepara il 3 tempo a quello che porta l'acqua nelle pause delle partite al genitore che tutte le domeniche si alza alle 6 per venire dietro al figlio.
qui ci sta bene...............buon rugby

Re: Nazionali Giovanili, Accademie e sviluppo

Inviato: 18 ago 2011, 19:09
da rianimation
medianocercasi ha scritto:il rispetto si impara vedendo anche gli adulti! in primis nel nucleo familiare di sicuro. la scuola e la sport concorrono a formare.
siamo qui a parlare di sport e parliamone
educatori si nasce . la passione di stare con i bambini/ragazzi è alla base. non lo si fa per soldi e chi lo fa si vede ( alcuni personaggi anche quotati e pagati fir la pedagogia non sanno cos'è alcuni nemmeno l'educazione visto che non rispondono nemmeno quando gli dai il buongiorno!!) . certo si può imparare a stare coi bambini /ragazzi ma quando si parte dal rispetto, dall'attenzione , estrema attenzione, anche a quello che ti esce dalla bocca. ho sentito gente infamare per palle cadute, mandare negli spogliatoi come unica soluzione i ragazzi annoiati sui campi, consigliare proteine e integratori così come se fossero golie. Coi i più piccoli ma anche fino all'under 14 premiare solo chi fa meta, contare solo i nuovi cartellini fatti firmare dopo le attività nelle scuole e non prestare attenzione ai ragazzi che sul campo sputano sangue da una vita. Il riordinare i palloni solo come punizione. Il ritardo multato ai ragzzi e normale consuetudine per accompagnatori e allenatori, la parolaccia o bestemmia usata come intercalare, la non attenzione alla birra a fiumi vicino ai ragazzi .
Non sto accusando solo gli adulti intendiamoci perchè la situazione è in degrado generale ma torno a dire ...investiamo di più negli educatori/tecnici e facciamoci aiutare sì dai volontari (anche perchè sennò...........) ma ricordiamoci che i ns ragazzi sono il ns prodotto. io anni fa mi stupivo a i vari tornei c'erano file di bambini dietro un omome che senza alzare la voce le teneva in riga mentre altri correvano schiamazzando e rompendo tutto per i campi. eppure l'età era la stessa! Ora che sono grandi lo stesso ho visto squadre allontanarsi senza neanche salutare l'avversario, danneggiare gli spogliatoi degli altri senza che gli adulti gli richiamassero, genitori fare 3 tempi differenziati (addirittura aggiungere peperoncino alla pasta degli altri quando hanno perso) altre squadre con una cortesia ed educazione encomiabili , ragazzi che da soli si sedevano a pranzo mescolati agli altri. Molto dipende da noi adulti dobbiamo perdere più tempo e non dare tutto per scontato cominciando nelle singole realtà nelle singole società sportive cominciando col rispetto di tutti da chi segna il campo sotto la pioggia a chi pulisce lo spogliatoio a chi prepara il 3 tempo a quello che porta l'acqua nelle pause delle partite al genitore che tutte le domeniche si alza alle 6 per venire dietro al figlio.
qui ci sta bene...............buon rugby
sono d'accordo, grazie, sei stato esplicito senza essere polemico :) :)