Bene bene...
Fatti i Lions, fatta l'Australia, siamo a 80' dalla storia per entrambi.
Gatland ha optato per ciò che conosce meglio e forse per ciò che è più semplice da fare: la forza bruta del Galles. La forza bruta nel rugby.
Non è certamente il solo cambio di Jamie Roberts e Manusamoa a far notare questo. E' Corbisiero di nuovo titolare, è Croft e Heaslip buttati nel bidone, è Phillips, è Alun-Wyn Jones capitano.
Sono le partnership importanti, le cerniere che tengono uniti i pezzi di una squara piuttosto frammentata nei comportamenti in campo, specialmente nell'ultimo test, senza capo né coda.
Sono i Roberts+Davies+North+Halfpenny a formare una doppia linea d'attacco; sono i Faletau+Lydiate a dare impatto in terza linea; sono gli Hibbard+Jones a fare della mischia un vero e proprio carro armato.
Gatland vuole sfondare gli Australiani, vuole metterli sul piede arretrante SEMPRE e comunque, buco o non buco devono indietreggiare, siano i Lions trascinati dagli avanti o dai 3/4, il loro compito sarà risucchiare intorno ad un setup costruito in campo avversario più Wallabies possibili, il resto viene dopo, sia esso un allargamento fino alla meta o, più probabilmente, il piede di Halfpenny.
1971, 1989, 1997. Lions che segnano meno mete degli avversari. Lions che segnano calci di punizione. Lions vincenti.
Con così poco tempo e così tanti infortuni, Gatland DOVEVA per forza di cose andare alle cose più semplici possibili, poche strutture, tanta solidità.
Certo nessuno si aspettava che nella tanta solidità che cerca di mettere in campo, non ci sarebbe stato posto per i 136 caps (di cui 8 con i Lions) di Brian O'Driscoll.
Per qualche inspiegabile motivo non è nemmeno in panchina e questa potrebbe essere la cosa più problematica. Sono stanchi, sono all'11 mese di una stagione intensissima, negli ultimi 80' in tanti avrebbero scelto per un cervello in più, un'esperienza una lucidità in più. Non Gatland.
Sì è vero Roberts e Davies si conoscono a memoria, ma lasciare in miseria uno che in 2 partite ha schiacciato 25 placcaggi senza 1 errore, forse non è stata una gran mossa.
Continuerò, non mi stancherò mai di farlo, a criticare Jonathan Davies, lettore offensivo di livello solo con Roberts, ma difensivamente improponibile, e non è il placcaggio sbagliato a rappresentare la sua debolezza, è la sua indisciplina all'interno di una linea di difesa. Già esplorato da Francia, da Australia negli anni passati, persino da O'Driscoll nell'ultimo Sei Nazioni, sarà lui ad essere targettato massicciamente non perché debole fisicamente, ma perché debole mentalmente. E' istintivo e si fa spesso assorbire dal portatore di palla.
Ancora non mi spiego come sia lì. E forse verrò smentito...
Davanti c'è una schiacciasassi dal motore potente, ma con il serbatoio pieno a metà.
Il serbatoio che deve avere benzina dentro è gestito in gran parte da un lanciatore non eccelso (se i Wallabies contestassero di più il lineout forse gliene fischierebbero), da un openside non openside, talmente grosso da spostare 4 persone da solo, talmente grosso da non toccarsi le ginocchia se si piega.
Due modi di approcciare una partita.
110 caps in una sola persona. Più di quanti ne avessero i 3 che hanno giocato in quel reparto nei 2 test precedenti prima del suo ritorno.
Torna dopo 4 anni lontano dai campi, torna meno giovane e meno rapido sicuramente, ma i meno finiscono qua.
Raimondi su Onrugby ha scritto che ci sono dubbi per uno che non gioca in nazionale da 4 anni. Con questo ragionamento gente come Folau o Hooper l'anno scorso non la fai debuttare? Non fai più debuttare nessuno?
Ciò che forse Raimondi non ha mai visto è come ha giocato Lui quest'anno. Come è emerso sin da subito che se Pocock fosse stato ok, la 7 Gold era ancora in discussione.
Lui è cambiato tantissimo da come me lo ricordavo, porta più palloni, ne distribuisce una valanga.
Ascoltatevi questa intervista da 0:51" in poi, ci sono perle su perle, di uno che continua ad affascinarmi anche per come parla, per come sostiene conversazioni. Anni luce dagli attuali Wallabies, che sembrano troppo spesso auto-ergersi su un piedistallo.
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https://www.youtube.com/v/vfYBkqbdxI4[/youtube]
Mind Games.
Sì Deans con quella selezione ha detto a Gatland che l'esperienza gioca un ruolo fondamentale in partite del genere e che non si possono buttare nel cesso 100 e rotti caps per presunta mancanza di forma.
Eppure il
Mind Game per me è un altro. E' per i suoi giocatori prima di tutto. Il più grande openside flanker Wallabies di sempre, il secondo al mondo più forte di sempre è in campo a fianco di una squadra molto giovane, molto entusiasta, ma terribilmente umorale.
E quello che penseranno loro sarà
"Ci sarà lui a fianco a me. Sarò in campo con una leggenda vivente". E' quello che ha detto sostanzialmente Genia ed Eddie Jones sui giornali: George Smith può tranquillamente alzare il livello prestazionale di TUTTI i giocatori a fianco a lui, per il semplice fatto che è lì.
Jones ha scritto
"non mi sorprenderei se il migliore in campo per l'Australia sabato, sia Palu".
Azzardato, ma non troppo.
Difficile dire che BOD bocciato possa dare la stessa fiducia alla squadra Lions.
In campo i Lions faranno il gioco del Galles, avanti mobili simili a come giocano in NZ, trequarti ad attaccare da prima fase la spalla interna del 12, con Roberts e North o Roberts e Davies.
Se prendono metri sistematicamente, probabilmente avranno la vittoria ipotecata.
L'Australia è diversa, a momenti non ha nemmeno un piano A, eppure sa fare tante cose, sa attaccare in verticale, sa attaccare al largo, sa rilanciare gli avanti e comincia a mettere tanti palloni alti.
Ashley-Cooper in settimana ha detto che il loro compito e aprire spazi al largo per sfruttare meglio Tomane e Folau (e magari lui stesso un po' più spesso), eppure mi sa che anche loro verticalizzeranno tanto, con angoli meno diretti sull'uomo, se i Lions si adatteranno allora lo spazio si aprirà fuori, ma il primo piano sarà quello.
E ho paura.
Battaglie su battaglie, Horwill vs. AW Jones, Genia vs. Phillips, Palu vs. Faletau, Lealiifano vs. Roberts.
Ma soprattutto è Deans vs. Gatland. Due teste dure che più dure non si può...
Entreranno nella storia del rugby entrambi.
Uno nel lato oscuro, l'altro nella luce.
Come dicevo, a inizio Tour sembrava impossibile per i Lions perdere, ma dopo una marea di infortuni così atroci sarebbe un bel colpo. Non che l'Australia sia una faina, ma non è nemmeno così sgangherata come in molti credevano (o ci facevano credere).
Fatland&Lions di 7