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30 min ha scritto: 21 nov 2020, 16:36
jpr
in attesa che i vari Casilio, Albanese e Panunzi vengano finalmente presi in considerazione a dispetto della loro italo-italianità.
Scusa ma secondo te uno che gioca nel Calvisano o nel Petrarca e' superiore a uno che gioca stabilmente in Premiership?
Non è quello il punto. Non me ne frega niente di chi è più forte. Se dovessi guardare quello chiamo Faf De Klerk.
Per me potete far giocare chi volete, basta solo non chiamarla più "Nazionale italiana". La si chiami selezione sprqufxzinks e va bene tutto.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Poi voglio chiarire una volta per tutte.
Per me nello sport il pragmatismo non dovrebbe essere il principio guida. Per me ci sono aspetti etici che dovrebbero essere preminenti. Il fatto che uno straniero ci possa far vincere delle partite o sia comunque forte per me è del tutto irrilevante. Se per avventura fosse possibile far giocar gli AB's in azzurro io rifiuterei la cosa, indipendentemente dal vantaggio competitivo che ciò comporterebbe.
Dice: ma i regolamenti lo consentono. E chi lo nega.
Però ci sono un sacco di cose che le norme consentono ed io voglio continuare a ritenere immorali e combatterle.
Ad esempio è perfettamente legale andarsene in giro a sparacchiare ammazzando creature senzienti per divertimento pagando una semplice tassa.
Io lo ritengo immorale e lo combatto.
Anche se è legale.
Allo stesso modo ritengo che le competizioni fra rappresentative nazionali non possano che contemplare giocatori che siano cittadini dei rispettivi paesi ed espressione dei rispettivi movimenti.
E' una posizione etica.
Mi rendo conto che col professionismo l'etica è un fattore regressivo.
La mia idea di sport è quella di Eugenio Monti.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
jpr williams ha scritto: 22 nov 2020, 14:40
Allora approfitto per chiedere un chiarimento. L'ho già fatto in passato, ma non ho avuto risposte chiare.
So che Jake è comunque cittadino italiano. L'ideale sarebbe stato che fosse anche formato in Italia, ma non si può avere tutto dalla vita, quindi lo accetto.
Questo Varney sicuramente non è stato formato in Italia, ma ha la cittadinanza italiana? Se si lo posso tollerare, anche se preferirei comunque i nostri.
Ciò detto non c'è bisogno della mia approvazione, mica sono l'Uomo Del Monte.
Sembra quasi che non sia accettabile che uno non gradisca e stia fuori dal coro unanime degli entusiasti...
La mamma è nata in Galles ma da genitori italiani (infatti ha un nome italiano, Valeria), il nonno è stato un prigioniero di guerra italiano e alcuni parenti sono rimasti in Italia nelle città natale dei nonni (Parma e Cesena), inoltre Varney - a differenza di altri nostri giocatori come Allan e Sisi - ha scelto la nazionale italiana fin dalle giovanili, nonostante le sirene gallesi e inglesi. Se abbia la cittadinanza italiana non lo so per certo (mi affido ad altri più esperti di me nel tema) ma in tutti gli articoli in cui si parla di lui lo si definisce italo-gallese.
jpr williams ha scritto: 22 nov 2020, 14:40
Allora approfitto per chiedere un chiarimento. L'ho già fatto in passato, ma non ho avuto risposte chiare.
So che Jake è comunque cittadino italiano. L'ideale sarebbe stato che fosse anche formato in Italia, ma non si può avere tutto dalla vita, quindi lo accetto.
Questo Varney sicuramente non è stato formato in Italia, ma ha la cittadinanza italiana? Se si lo posso tollerare, anche se preferirei comunque i nostri.
Ciò detto non c'è bisogno della mia approvazione, mica sono l'Uomo Del Monte.
Sembra quasi che non sia accettabile che uno non gradisca e stia fuori dal coro unanime degli entusiasti...
La mamma è nata in Galles ma da genitori italiani (infatti ha un nome italiano, Valeria), il nonno è stato un prigioniero di guerra italiano e alcuni parenti sono rimasti in Italia nelle città natale dei nonni (Parma e Cesena), inoltre Varney - a differenza di altri nostri giocatori come Allan e Sisi - ha scelto la nazionale italiana fin dalle giovanili, nonostante le sirene gallesi e inglesi. Se abbia la cittadinanza italiana non lo so per certo (mi affido ad altri più esperti di me nel tema) ma in tutti gli articoli in cui si parla di lui lo si definisce italo-gallese.
Onrugby spiega che ad essere stato prigioniero in Galles è stato il nonno del padre e che la madre ha entrambi i genitori Italiani.
Varney ha tutti i requisiti per avere passaporto e cittadinanza.
A dimostrazione del suo legame con l'Italia ha scelto sin dalle giovanili la maglia azzurra.
È considerato uno dei giovani mediani di mischia più promettenti della Premiership e sarebbe stato eleggibile, oltre che per il Galles, anche per l'Inghilterra.
Diversi commentatori suggerivano alla federazione Inglese di reclutarlo, il Galles ha provato a convincerlo.
Penso non ci sia nulla da obiettare
Niente pragmatismo, solo etica.
Etica nell'ambito sport è competere nel rispetto delle regole.
Anche non competere per vincere va contro l'etica (se faccio di tutto per perdere perché, poniamo, se arrivo secondo in classifica nel turno successivo mi capita una squadra più abbordabile).
Schierare la formazione migliore possibile per vincere quella partita, sempre rispettando i regolamenti, dovrebbe essere un dovere morale.
Questo se parliamo sport.
Il paragone con altre cose non sta in piedi, perché nello sport devi competere, non puoi dire "allora non gioco più".
Il parallelo con la caccia fa sorridere, perché siamo liberi di non cacciare, è un terreno in cui uno può (io direi DEVE) evitare di partecipare.
mentre se ci muoviamo all'interno del mondo dello sport non puoi non partecipare. Porsi dei limiti più restrittivi rispetto alle regole, creandoci questo handicap in partenza è come se tu fossi obbligato a partecipare a una battuta di caccia al cinghiale e per motivi etici ti presentassi alla partenza con un retino per farfalle.
Non so se rendo l'idea. A caccia puoi anche non andarci, mentre se sei una "federazione rugby" devi partecipare
"La vita è quello che non esisterà mai sotto il fascismo: libertà, creazione, sincerità, verità, bellezza e volto umano"
R.I.P. Pavel Kushnir - pianista russo morto in carcere, vittima del fascismo russo
Soidog ha scritto: 22 nov 2020, 18:37Onrugby spiega che ad essere stato prigioniero in Galles è stato il nonno del padre e che la madre ha entrambi i genitori Italiani.
Varney ha tutti i requisiti per avere passaporto e cittadinanza.
A dimostrazione del suo legame con l'Italia ha scelto sin dalle giovanili la maglia azzurra.
È considerato uno dei giovani mediani di mischia più promettenti della Premiership e sarebbe stato eleggibile, oltre che per il Galles, anche per l'Inghilterra.
Diversi commentatori suggerivano alla federazione Inglese di reclutarlo, il Galles ha provato a convincerlo.
Penso non ci sia nulla da obiettare
Io non obietto, chiedo. E nessuno è in grado di darmi una risposta. Non per colpa vostra: evidentemente la notizia non è disponibile.
La domanda era "è cittadino italiano?".
Non ho chiesto se ha dei nonni o parenti italiani, ma se è italiano lui.
Poi può sentirsi quel che vuole, sia che sia vero sia che lo dica soltanto per convenienza (non sono nella sua testa, mica posso saperlo), ma la condizione anagrafica è una cosa concreta non una dichiarazione alla stampa. Polledri si sente italiano ed anche il suo passaporto ha gli stessi sentimenti. Varney ad oggi non si sa.
Sia chiaro, questa è più una curiosità che altro, tanto lui giocherà in azzurro comunque e qui tutti sarete contenti comunque anche se venisse fuori che in realtà è kirghiso.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
L'esempio di Varney potrebbe ispirare un romanzo distopico che raccontasse le condizioni attuali del nostro Paese se le forze dell'Asse avessero vinto la Seconda Guerra Mondiale.
Un'Italia oppressa da un regime dittatoriale, ma fortissima nel rugby, avendo fatto prigionieri i neozelandesi presenti nelle forze alleate.
Non avremmo avuto Varney, ma un bel numero di Barret, Ioane e Tuipulotu
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R.I.P. Pavel Kushnir - pianista russo morto in carcere, vittima del fascismo russo
jpr williams ha scritto: 23 nov 2020, 9:48
Io non obietto, chiedo. E nessuno è in grado di darmi una risposta. Non per colpa vostra: evidentemente la notizia non è disponibile.
La domanda era "è cittadino italiano?".
Esatto, nessun giornalista lo ha riportato. Come mi risulta che nessuno lo abbia scritto per Polledri, Sisi (ho trovato un articolo de Il Giornale che scrive doppio passaporto, ma non credo sia molto attendibile) o Braley.
In ogni caso tutti i citati hanno i requisiti per chiedere ed ottenere, anche abbastanza facilmente, il passaporto italiano. Per dire anche Alex Lozowski potrebbe ottenerlo abbastanza facilmente, e forse lo ha anche fatto per non aver problemi a giocare e lavorare in Francia post Brexit.
E quindi aspettiamo che lo faccia: se dice di amare così tanto il nostro paese e sentirsi italiano non si vede perchè non lo faccia. Oltretutto con la brexit credo che un passaporto comunitario farebbe comodo anche per motivi extrasportivi.
Vedremo se ama così tanto il nostro paese da volerlo suo.
P.S.
Per Polledri non sarei mai in grado di andarti a trovare la notizia, ma è stato più volte riportato che abbia la cittadinanza italiana. Se poi questo sia vero o fosse una cantonata dei giornalisti non sono francamente in grado di verificarlo.
Diciamo che al momento ho notizia che Polledri lo sia, mentre su Varney aleggia il mistero più fitto.
E se nemmeno tu che sei l'autorità di riferimento del forum su questi argomenti sei in grado di chiarire credo che la mia curiosità resterà delusa.
Ciò detto tutti i colleghi del forum potranno liberamente godersi la sua presenza in nazionale con il misero prezzo di tollerare (o anche meglio ignorare) la mia "diserzione" dai festeggiamenti.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
jpr williams ha scritto: 23 nov 2020, 10:45
P.S.
Per Polledri non sarei mai in grado di andarti a trovare la notizia, ma è stato più volte riportato che abbia la cittadinanza italiana. Se poi questo sia vero o fosse una cantonata dei giornalisti non sono francamente in grado di verificarlo.
Sarebbe il 14?
Complimenti alle tue diottrie, a me sembra una macchia granata. Peraltro anche il mio passaporto è di quel colore lì.
Comunque non dormirò stanotte se qualcuno non mi dice che cacchio sono gli oggetti 8 e 9
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
Ah, non avevo visto la legenda.
Biltong?
E poi non sapevo giocasse a cricket, lo sport più palloso del sistema solare dopo il dressage.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
