Sapevo che l'argomento era "non semplice" e che c'era il rischio uscisse da qualche parte la "ribollita di zuppa del trentennio". Proprio per questo ho citato Mario Draghi.Luqa-bis ha scritto: 20 gen 2023, 13:05
@ parisgino
si è vero in Francia non accade perché in Francia c'è una tendenza autarchica che in Italia viene vista a volte come una ribollita di zuppa del trentennio.
D'altronde un popolo che battezza "ordinateur" quel casinista dell' elaboratore elettronico non può che disprezzare chi si è piegato al personal computer.
Pero' per me (qui ammetto che si esprime la mia parte "francese"), la questione della lingua (almeno nei nostri contesti) non ha niente a che fare col nazionalismo o peggio. E infatti, i Francesi ci tengono molto alla questione della lingua (vedasi pure la questione "francofonia"). Ci tengono cosi' tanto che vige una legge (detta "Toubon") che obbliga l'uso esclusivo della lingua francese in diversi contesti :https://www.legifrance.gouv.fr/loda/id/ ... 0005616341
Per me non si tratta di difendere chi sa quale superiorità o di disprezzare chiunque (figurarsi poi' l'Italia e gli Italiani). Solo di dire che il "modello" italiano non è assolutamente condiviso da un paese vicino (non solo per geografia), il quale non mi pare sia composto esclusivamente di sciovinisti o peggio.
Concludo dicendo che dietro la questione della lingua c'è pure, come ben capito dagli anglosassoni, la questione per dirlo proprio in inglese come loro quella, per esempio, del "soft-power".
Ti ringrazio per questo scambio. Temo purtroppo di essere ormai' andato abbondantemente "fuori tema".