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metabolik ha scritto: 29 set 2020, 14:55
Dissento.
Trovo impossibile valutare statisticamente la pericolosità di un 'passaggio' nel TOP nostrano rispetto all'immediato impiego in PRO per una promessa ventenne. In più, che un 21ennne sia una promessa volenterosa di proseguire lo puoi verificare proprio nel TOP, di esempi ce ne sono veramente tanti. Io rimango del parere che 1 o 2 anni di TOP per uno che esce dall'U20 siano utili, come regola generale.
Certo, non parlavo della regola generale.
Ripeto, ho preso spunto dalle parole di Bradley perché è qualcosa che avevo già sentito prima en passant.
Mi riferisco al fatto che qualche giocatore anche se già nazionale under 20, anche se di fatto "professionista" essendo passato dall'accademia, abbia comunque bisogno di un periodo di "incubazione" piuttosto lungo prima di essere fisicamente pronto per l'alto livello. Giocando quindi con il contagocce.
A quel punto sarebbe meglio anticipare e fare il periodo di "adeguamento fisico" invece del periodo in Top10
Per i giovani giocatori che ricoprono i ruoli di pilone o tallonatore, il salto tra Under 20, Top 10 e Pro 14 è qualcosa da trattare con molta cura perché la loro situazione richiede un impegno fisico molto stressante.
Abbiamo visto in passato carriere stroncate per infortuni che si sono cronicizzati, vedi Maistri e Zanusso.
È giusto perciò che i tempi di recupero di Manfredi non vengano accelerati
Garry ha scritto: 29 set 2020, 12:17
Invece emerge lo stretto collegamento con la FIR quando ha parlato di Manfredi e ha detto che con lui hanno un programma a lunga scadenza perché è in un ruolo molto fisico e molto logorante e la FIR punta forte su di lui per il futuro...
immagino sia anche e sopratutto per lo specifico caso dei problemi fisici di Manfredi.
Fin dal primo esordio nel Calvisano Manfredi aveva mostrato una classe superiore, una capacità di avanzamento 'alla Mealamu'...
È questo che la FIR dovrebbe evitare. Un ottimo under 20, mandato a rovinarsi a Calvisano e adesso in officina riparazioni.
Avrebbe dovuto saltare quel passaggio.
È chiaro che si parla con il senno di poi, eh, ma su questi giocatori la FIR dovrebbe esercitare un certo controllo anche quando stanno nei club. In fondo i soldi, per loro, i club li ricevono
Dissento.
Trovo impossibile valutare statisticamente la pericolosità di un 'passaggio' nel TOP nostrano rispetto all'immediato impiego in PRO per una promessa ventenne. In più, che un 21ennne sia una promessa volenterosa di proseguire lo puoi verificare proprio nel TOP, di esempi ce ne sono veramente tanti. Io rimango del parere che 1 o 2 anni di TOP per uno che esce dall'U20 siano utili, come regola generale. Se poi ci ricapita un Parisse o un Bergamasco, allora d'accordo, sarebbe uno spreco, se Varney fosse in Italia sarebbe evidentemente inutile farlo giocare in TOP. MA...rovinarsi a Calvisano, dai ! E' innegabile che il Calvisano ha fatto crescere e 'lanciato' molti giovani .
Sottoscrivo in pieno, solo pochissime eccezioni sono direttamente in grado di confrontarsi col pro14
Attenzione, Manfredi era andato negli espoirs di Montpellier contro il volere della FIR (rimase fermo un periodo per poter avere il via libera) nel mentre non venne più convocato con la u20 e mi sembra subì un infortunio al ginocchio. Da lì è tornato in Italia a Calvisano.
Se non ricordo male si era fatto male lo scorso anno prima della pausa natalizia, mi sembra sempre ginocchio, forse menisco.
Man of the moment ha scritto: 29 set 2020, 14:23
Esatto, ma Manfredi ha problemi così seri?
Ma io credo si riferisse ad un utilizzo ponderato vista l'operazione al ginocchio di qualche mese fa. Evidentemente Smith ci punta e lo vuole schierare. Non vuole ricadute
speartakle ha scritto: 29 set 2020, 15:59Attenzione, Manfredi era andato negli espoirs di Montpellier contro il volere della FIR (rimase fermo un periodo per poter avere il via libera) nel mentre non venne più convocato con la u20 e mi sembra subì un infortunio al ginocchio. Da lì è tornato in Italia a Calvisano.
Se non ricordo male si era fatto male lo scorso anno prima della pausa natalizia, mi sembra sempre ginocchio, forse menisco.
Calvisano lo ha riportato in Italia dalla Francia dove la fir lo aveva dimenticato (per non dire di peggio) e i geni delle zebre non si sono sognati nemmeno di andarlo a vedere. A Calvisano è tornato all'onore del mondo ed ha disputato una splendida stagione senza avere alcun infortunio. Arrivato alle zebre si è rotto. Punto.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
speartakle ha scritto: 29 set 2020, 15:59Attenzione, Manfredi era andato negli espoirs di Montpellier contro il volere della FIR (rimase fermo un periodo per poter avere il via libera) nel mentre non venne più convocato con la u20 e mi sembra subì un infortunio al ginocchio. Da lì è tornato in Italia a Calvisano.
Se non ricordo male si era fatto male lo scorso anno prima della pausa natalizia, mi sembra sempre ginocchio, forse menisco.
Calvisano lo ha riportato in Italia dalla Francia dove la fir lo aveva dimenticato (per non dire di peggio) e i geni delle zebre non si sono sognati nemmeno di andarlo a vedere. A Calvisano è tornato all'onore del mondo ed ha disputato una splendida stagione senza avere alcun infortunio. Arrivato alle zebre si è rotto. Punto.
Infortunio originato da trauma o di natura muscolare ?
Soidog ha scritto: 30 set 2020, 10:44Infortunio originato da trauma o di natura muscolare ?
Non lo so, non seguo il vostro torneo. So che si è infortunato se non erro a gennaio e quindi di sicuro non è colpa di Calvisano come qualcuno ha voluto adombrare. Spero che venga curato bene, perchè, dal punto di vista meramente scaramantico, per un tallonatore farsi male alle zebre porta male. Ribadisco: scaramanzia, nessun giudizio medico.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
A me onestamente non dispiacciono. Come per tutti i cambiamenti ci si deve abituare, magari non è molto gradita l’idea che ci si debba far condizionare dallo sponsor francese per il colore della maglia, ma per me la divisa è comunque bella
"La vita è quello che non esisterà mai sotto il fascismo: libertà, creazione, sincerità, verità, bellezza e volto umano"
R.I.P. Pavel Kushnir - pianista russo morto in carcere, vittima del fascismo russo
Già nel calcio lo scadimento da sport a mero business è stato ben evidenziato dall'orrore progressivo delle maglie da gioco, finendo anche per tradire del tutto i colori delle squadre.
Vedo che anche nel rugby ci si avvia su questa orribile strada.
Se son brutte (e lo sono) queste maglie, francamente non so cosa si potrebbe dire di quelle delle zebre che sono francamente inguardabili.
Che poi le zebre, a mia notizia, sono animali a strisce bianche e nere ( e se ben ricordo le maglie di qualche anno fa erano così): ora non ci sono più strisce, ma sorta di spirali tipo pisciate di animali erranti e colori tipo evidenziatore a capocchia.
Mala tempora...
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)
A me il concetto del multicolor piace molto per abbracciare tutti i colori degli altri club etc etc... ok. Però sì, un kit dovrebbe essere bianco e nero a strisce punto (o un qualcosa del genere). Se no si chiamino Harlequins pure loro e bon...