LA SCONFITTA DI TREVISO
Moderatore: Emy77
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Re: LA SCONFITTA DI TREVISO
con questo vi saluto...in attesa di sapere notizie dettagliate non voglio dire altro...
inutile scannarsi su argomenti ancora poco concreti..poco documentati...
ciaooo!
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Re: LA SCONFITTA DI TREVISO
Allora, te lo rispiego per l'ultima volta, dopo di che, davvero, basta...saranno 15 volte che lo spiego....zuffy ha scritto:
ellis:
premetto che dovendo avere solo 2 selezioni/club credo sia giusto che siano uno al nord e uno al centro sud (in mancanza di altri criteri in base ai risultati)
Ma cosa intendi dire per TRACOTANZA? vincere 14 scudetti e partecipare a tutti i playoff dell'era moderna? tu la chiami tracotanza..io MERITO
dai, se vogliamo parlare con statistiche alla mano..dimmi cosa hanno concretizzato le squadre capitoline negli ultimi 10/15 anni...(uno scudetto, quello del giubileo) poi non c'è storia...
I risultati sul campo non contano o meglio contano fino ad un certo punto: quando spiego, dati alla mano (oltre ad altre considerazioni che possono capire solo chi la maglia da rugby e la vasellina qualche volta se l'è messa....), che Roma è tutto meno che un pesce fuor d'acqua nel mondo del rugby e tu mi rispondi che mentre Treviso vinceva 10 scudetti in 15 anni, Roma ne vinceva uno solo, bè senza offesa ma mi sembra che tu non abbia capito un accidenti nulla della considerazione generale.
Se fosse stata solo una questione di meriti acquisiti sul campo (negli ultimi 15 anni, aggiungerei, altrimenti dovremmo pregare i milanesi che mettano su una bella franchigia con i soldi dell'Expo e la ristrutturazione del Giurati....) avrebbero detto: Contiamo gli scudetti e le due sqadre che ne hanno di più vanno in CL !!!
Oppure: le due finaliste del Supeten 2009 vanno in CL !!!
Invece i meriti del campo contavano insieme a tanti altri fattori: forse tu non lo sai (magari sei giovane, magari non hai mai indossato una maglia da rugby) ma le società romane sono molto ma molto forti a livello giovanile, anche fino alle rappresentative dei 18/19 anni; se poi tu ignori questa cosa (e per di più non hai neanche l'umiltà di star a sentire chi ha più esperienza di te) continua pure a fare i conti della serva sui numeri di scudetti e caxxate varie...
Mi sa che, per adesso (a settembre non si sa, magari una bella porcata qualche "servetto" riuscirà a metterla in atto....), con quei numeri che citi sempre tu ci puoi fare una sola cosa...... Giocateli al Supernalotto...... Magari fai un bel 6 e garantisci tu i soldi per una franchigia in CL..... e la Deloitte, sono sicuro, certificherebbe positivamente la tua garanzia......
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Re: LA SCONFITTA DI TREVISO
ma guarda un po' te...erano un sacco e una sporta di mesi che seguivo l'affaire Celtic sul forum e nel momento più bello me ne stavo a tirare su cape onghe, tonde e mitilame vario, così, una volta tornato nelle terre di spina de mul, ho impiegato cinque giorni per leggere i vari interventi nei vari topic...cosa mi sono perso!
nel frattempo mi accorgo della sparizione di emmepi e vedo che Laporte s'è messo un cartone animato sotto il nick. poi altre cose sono cambiate. è tipico delle albe delle nuove ere il sensum finis che rutta, scoreggia e impreca sotto forma di intervento prepotente, di post incazzato e poli-ripetuto.
penso però che noi Veneti non dobbiamo disperare...prima o poi ci daranno la ribalta che meritiamo, è solo questione di qualche anno in più. è forse il momento di attendere, di aspettare, di pazientare.
nel frattempo mi accorgo della sparizione di emmepi e vedo che Laporte s'è messo un cartone animato sotto il nick. poi altre cose sono cambiate. è tipico delle albe delle nuove ere il sensum finis che rutta, scoreggia e impreca sotto forma di intervento prepotente, di post incazzato e poli-ripetuto.
penso però che noi Veneti non dobbiamo disperare...prima o poi ci daranno la ribalta che meritiamo, è solo questione di qualche anno in più. è forse il momento di attendere, di aspettare, di pazientare.
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Re: LA SCONFITTA DI TREVISO
Intanto oggi sul gazzettino:
Articolo 18 del regolamento organico della federazione rugby. Comma 6: «Le deliberazioni del consiglio federale sono valide se partecipa la metà più uno dei componenti e sono assunte a maggioranza dei componenti presenti: in caso di parità prevale il voto di chi lo presiede».
Bologna, sabato 18 luglio. Il consiglio della Fir vota a scrutinio segreto per scegliere le due franchigie che a partire dalla stagione 2010-11 rappresenteranno l’Italia in Celtic League. Consiglieri presenti 20. Assente solo Cesare Maia. Ogni consigliere può esprimere due preferenze. Maggioranza: 11 voti. Risultato del voto: Aironi Viadana 12, Pretoriani Roma 10, Benetton Treviso e Duchi 9. Ottengono più voti gli Aironi e i Pretoriani. Ma la franchigia romana non raggiunge la maggioranza semplice: cioè gli 11 voti. Non solo: trattandosi di una consultazione su 4 candidati espressa sulla base di una doppia preferenza, sarebbe stata necessaria, secondo alcuni, una seconda votazione per deliberare a maggioranza semplice sul ticket prescelto. Cosa che a Bologna non è avvenuta.
LA LETTERA - È la mancata ottemperanza dell’articolo 18 del regolamento lo spiraglio che si è aperto in queste ore in federazione per riesaminare la scelta delle squadre italiane ammesse alla Celtic e tornare a votare. Un’ipotesi che rimetterebbe in corsa il Benetton Treviso la cui esclusione ha sollevato una bufera nel mondo sportivo e politico ed è stata criticata dallo stesso presidente federale Giancarlo Dondi messo clamorosamente in minoranza dal suo consiglio. A sollevare la questione è stato il consigliere padovano Andrea Rinaldo che all’inizio della settimana ha inviato una lettera a Dondi e per conoscenza agli altri consiglieri, nella quale chiede chiarimenti sull’ottemperanza dell’articolo 18. Dondi, che non ha nascosto di aver votato per Treviso, e che si è espresso pesantemente sull’esito del voto, ha preso tempo e mantiene il massimo riserbo. La sua prima mossa è stata quella di incaricare di una valutazione sul merito i legali della federazione. Serviva, come da prassi, la maggioranza semplice o può essere considerata sufficiente quella relativa? Nessun commento neppure da Rinaldo. Ma tra i consiglieri veneti c’è un cauto ottimismo sulla possibilità di aver individuato la chiave per riaprire il caso.
LE ALTRE VERIFICHE - Per capire se si potrà rivotare sulla Celtic si attende anche l’esito dell’incarico affidato a uno studio di legali romano per verificare la correttezze formale della delibera e del lavoro della commissione che deve verificare le credenziali delle franchigie. I risultati sono attesi in questi giorni. Secondo indiscrezioni non vi sarebbero novità sulle credenziali, in attesa delle delibere dei consigli degli enti locali laziali sull’impegno economico annunciato a favore dei Pretoriani. I termini scadranno a fine settembre. E all’inizio di ottobre dovrebbe essere convocato il consiglio federale per decidere sul riesame del caso. Consiglio che si annuncia tra i più bollenti della storia.
Antonio Liviero
Articolo 18 del regolamento organico della federazione rugby. Comma 6: «Le deliberazioni del consiglio federale sono valide se partecipa la metà più uno dei componenti e sono assunte a maggioranza dei componenti presenti: in caso di parità prevale il voto di chi lo presiede».
Bologna, sabato 18 luglio. Il consiglio della Fir vota a scrutinio segreto per scegliere le due franchigie che a partire dalla stagione 2010-11 rappresenteranno l’Italia in Celtic League. Consiglieri presenti 20. Assente solo Cesare Maia. Ogni consigliere può esprimere due preferenze. Maggioranza: 11 voti. Risultato del voto: Aironi Viadana 12, Pretoriani Roma 10, Benetton Treviso e Duchi 9. Ottengono più voti gli Aironi e i Pretoriani. Ma la franchigia romana non raggiunge la maggioranza semplice: cioè gli 11 voti. Non solo: trattandosi di una consultazione su 4 candidati espressa sulla base di una doppia preferenza, sarebbe stata necessaria, secondo alcuni, una seconda votazione per deliberare a maggioranza semplice sul ticket prescelto. Cosa che a Bologna non è avvenuta.
LA LETTERA - È la mancata ottemperanza dell’articolo 18 del regolamento lo spiraglio che si è aperto in queste ore in federazione per riesaminare la scelta delle squadre italiane ammesse alla Celtic e tornare a votare. Un’ipotesi che rimetterebbe in corsa il Benetton Treviso la cui esclusione ha sollevato una bufera nel mondo sportivo e politico ed è stata criticata dallo stesso presidente federale Giancarlo Dondi messo clamorosamente in minoranza dal suo consiglio. A sollevare la questione è stato il consigliere padovano Andrea Rinaldo che all’inizio della settimana ha inviato una lettera a Dondi e per conoscenza agli altri consiglieri, nella quale chiede chiarimenti sull’ottemperanza dell’articolo 18. Dondi, che non ha nascosto di aver votato per Treviso, e che si è espresso pesantemente sull’esito del voto, ha preso tempo e mantiene il massimo riserbo. La sua prima mossa è stata quella di incaricare di una valutazione sul merito i legali della federazione. Serviva, come da prassi, la maggioranza semplice o può essere considerata sufficiente quella relativa? Nessun commento neppure da Rinaldo. Ma tra i consiglieri veneti c’è un cauto ottimismo sulla possibilità di aver individuato la chiave per riaprire il caso.
LE ALTRE VERIFICHE - Per capire se si potrà rivotare sulla Celtic si attende anche l’esito dell’incarico affidato a uno studio di legali romano per verificare la correttezze formale della delibera e del lavoro della commissione che deve verificare le credenziali delle franchigie. I risultati sono attesi in questi giorni. Secondo indiscrezioni non vi sarebbero novità sulle credenziali, in attesa delle delibere dei consigli degli enti locali laziali sull’impegno economico annunciato a favore dei Pretoriani. I termini scadranno a fine settembre. E all’inizio di ottobre dovrebbe essere convocato il consiglio federale per decidere sul riesame del caso. Consiglio che si annuncia tra i più bollenti della storia.
Antonio Liviero
- ATHLONE
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Re: LA SCONFITTA DI TREVISO
e sì che il segretario federale è un avvocato (specializzato in diritto dello sport)...
C'è un viaggiatore in ognuno di noi, ma solo pochi sanno dove stanno andando! (Tir Na Nog)
Asti, Genova, Parma e Bologna sono AL NORD ma a sud del Po, se a qualcuno interessa...
Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)
Asti, Genova, Parma e Bologna sono AL NORD ma a sud del Po, se a qualcuno interessa...
Quando dissi alla gente nordirlandese che ero ateo, una donna durante la conferenza si alzò in piedi e disse: "Si, ma è nel Dio dei Cattolici o in quello dei Protestanti che lei non crede?" (Quentin Crisp)
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Re: LA SCONFITTA DI TREVISO
Te lo raccomando...ATHLONE ha scritto:e sì che il segretario federale è un avvocato (specializzato in diritto dello sport)...
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Re: LA SCONFITTA DI TREVISO
Lunedì 17 Agosto 2009,
Ferragosto a Treviso per Amerino Zatta. Il presidente del Benetton prepara la valigia. Va in Turchia. Viaggio di lavoro.
Ma presidente, le cose turche non le ha appena viste qui in Italia?
«Per carità, succedono dappertutto».
Si parla ovviamente dell’esclusione clamorosa del Benetton e del Veneto dalla Celtic League.
Com’è stato questo Ferragosto?
«Amaro. Una bocciatura che non sta in piedi da qualunque parte la si valuti. Nessuna delle due squadre prescelte dalla Fir può vantare gli stessi meriti messi sulla bilancia dal Veneto rappresentato dal Benetton».
A che punto sono le cose?
«Aspettiamo l’esito delle verifiche sulle delibere e sulle garanzie economiche. Per quanto ci riguarda ci siamo rivolti alla giustizia sportiva e abbiamo chiesto l’acquisizione degli atti».
Rinaldo ha sollevato formalmente la questione del rispetto dell’articolo 18 del regolamento: Roma non avrebbe avuto la maggioranza dei voti necessaria. Che cosa ne pensa?
«Che qualcosa di strano è successo all’interno del consiglio federale. A cominciare da una votazione a scrutinio segreto non prevista dal regolamento. Comunque 10 voti su 20 non rappresentano la maggioranza. Questo è sicuro».
Ci sarà tempo fino a fine settembre per verificare l’esistenza delle reali garanzie economiche delle franchigie prescelte.
«Sarei stupito di questa cosa. I termini sono scaduti per tutti il 6 luglio. Vanno valutate le garanzie presentate entro quella data. Altrimenti sarebbe come riaprire i termini per qualcuno ma non per altri. Perchè è evidente che con i diritti di partecipazione alla Celtic in mano è più facile trovare le coperture finanziarie».
Ci sono sospetti sulle garanzie?
«Non sulle nostre. Abbiamo presentato tutte le garanzie che ci sono state chieste dalla Fir. Compresa quella per 8,5 milioni di euro di Benetton attraverso la Edizione Holding. Esattamente come richiestoci».
Nessun errore da parte vostra?
«Possiamo averne fatti, ma in buona fede. Sarà mio impegno capire dove abbiamo sbagliato e come possiamo riparare».
Dicono che non abbiate fatto lobby.
«Forse è stato uno sbaglio. Ma per una ragione semplice: eravamo convinti che la decisione sarebbe avvenuta sul piano del merito. E nessuno aveva più meriti del movimento veneto con Treviso capofila. Ma la scelta è stata politica».
Vi rimproverano anche di non aver coinvolto altre realtà.
«Premesso che non è un requisito richiesto dalla Fir, il nostro documento dimostra il contrario: un progetto di largo respiro rivolto alle città e agli stadi del Veneto, in una visione sinergica con gli altri club. Il nostro non è il progetto di Treviso ma di una squadra regionale. Abbiamo fatto più di un incontro con le altre società. Ma ho come il sospetto che a qualcuno non piacesse, perchè ci siamo trovati sistematicamente i bastoni fra le ruote».
Quali sinergie?
«Ciascuno dovrebbe a mio avviso mettere nel progetto le proprie peculiarità, il meglio di cui dispone. Ad esempio la straordinaria competenza di Padova in termini di formazione giovanile unita a quella di altre società di punta dei vivai. Ogni giocatore reclutato in Veneto deve avere la possibilità di giocare ad alto livello nello stadio della sua città, davanti al suo pubblico».
Andiamo avanti.
«Il know how tecnico o organizzativo di Treviso maturato nella sua lunga esperienza in campo internazionale, la passione e la forza economica di un grande gruppo imprenditoriale come Benetton. Il pubblico, il cuore, la tenacia di Rovigo. Venezia non ha ancora uno stadio adatto, ma è un simbolo internazionale, un polo di attrazione turistica. Un nome».
Già il nome.
«Va deciso insieme. Certo auspico un nome veneto».
I tifosi sognano i Dogi.
«So che il marchio è stato registrato da due persone. Bisognerà vedere. Ma Dogi, nuovi Dogi o altro, il nome, credetemi, è l’ultimo dei problemi».
Maglia?
«Dovrà rappresentare tutto il movimento veneto. Vi si devono identificare giocatori e tifosi».
Stadi.
«Molte partite di Celtic e di Heineken al Battaglini e al Plebiscito. Non solo a Treviso. Vogliamo giocare in stadi pieni».
Cosa le fa pensare che tutto questo si realizzerà?
«Non si può escludere il Veneto dal rugby d’elite. Per rispetto della sua tradizione, dei Battaglini e dei Geremia. E poi perché il rugby italiano crollerebbe. Ma vorrei farla io una domanda».
Prego.
«I progetti delle altre franchigie quali grandi realtà aggregano?»
Antonio Liviero
Ferragosto a Treviso per Amerino Zatta. Il presidente del Benetton prepara la valigia. Va in Turchia. Viaggio di lavoro.
Ma presidente, le cose turche non le ha appena viste qui in Italia?
«Per carità, succedono dappertutto».
Si parla ovviamente dell’esclusione clamorosa del Benetton e del Veneto dalla Celtic League.
Com’è stato questo Ferragosto?
«Amaro. Una bocciatura che non sta in piedi da qualunque parte la si valuti. Nessuna delle due squadre prescelte dalla Fir può vantare gli stessi meriti messi sulla bilancia dal Veneto rappresentato dal Benetton».
A che punto sono le cose?
«Aspettiamo l’esito delle verifiche sulle delibere e sulle garanzie economiche. Per quanto ci riguarda ci siamo rivolti alla giustizia sportiva e abbiamo chiesto l’acquisizione degli atti».
Rinaldo ha sollevato formalmente la questione del rispetto dell’articolo 18 del regolamento: Roma non avrebbe avuto la maggioranza dei voti necessaria. Che cosa ne pensa?
«Che qualcosa di strano è successo all’interno del consiglio federale. A cominciare da una votazione a scrutinio segreto non prevista dal regolamento. Comunque 10 voti su 20 non rappresentano la maggioranza. Questo è sicuro».
Ci sarà tempo fino a fine settembre per verificare l’esistenza delle reali garanzie economiche delle franchigie prescelte.
«Sarei stupito di questa cosa. I termini sono scaduti per tutti il 6 luglio. Vanno valutate le garanzie presentate entro quella data. Altrimenti sarebbe come riaprire i termini per qualcuno ma non per altri. Perchè è evidente che con i diritti di partecipazione alla Celtic in mano è più facile trovare le coperture finanziarie».
Ci sono sospetti sulle garanzie?
«Non sulle nostre. Abbiamo presentato tutte le garanzie che ci sono state chieste dalla Fir. Compresa quella per 8,5 milioni di euro di Benetton attraverso la Edizione Holding. Esattamente come richiestoci».
Nessun errore da parte vostra?
«Possiamo averne fatti, ma in buona fede. Sarà mio impegno capire dove abbiamo sbagliato e come possiamo riparare».
Dicono che non abbiate fatto lobby.
«Forse è stato uno sbaglio. Ma per una ragione semplice: eravamo convinti che la decisione sarebbe avvenuta sul piano del merito. E nessuno aveva più meriti del movimento veneto con Treviso capofila. Ma la scelta è stata politica».
Vi rimproverano anche di non aver coinvolto altre realtà.
«Premesso che non è un requisito richiesto dalla Fir, il nostro documento dimostra il contrario: un progetto di largo respiro rivolto alle città e agli stadi del Veneto, in una visione sinergica con gli altri club. Il nostro non è il progetto di Treviso ma di una squadra regionale. Abbiamo fatto più di un incontro con le altre società. Ma ho come il sospetto che a qualcuno non piacesse, perchè ci siamo trovati sistematicamente i bastoni fra le ruote».
Quali sinergie?
«Ciascuno dovrebbe a mio avviso mettere nel progetto le proprie peculiarità, il meglio di cui dispone. Ad esempio la straordinaria competenza di Padova in termini di formazione giovanile unita a quella di altre società di punta dei vivai. Ogni giocatore reclutato in Veneto deve avere la possibilità di giocare ad alto livello nello stadio della sua città, davanti al suo pubblico».
Andiamo avanti.
«Il know how tecnico o organizzativo di Treviso maturato nella sua lunga esperienza in campo internazionale, la passione e la forza economica di un grande gruppo imprenditoriale come Benetton. Il pubblico, il cuore, la tenacia di Rovigo. Venezia non ha ancora uno stadio adatto, ma è un simbolo internazionale, un polo di attrazione turistica. Un nome».
Già il nome.
«Va deciso insieme. Certo auspico un nome veneto».
I tifosi sognano i Dogi.
«So che il marchio è stato registrato da due persone. Bisognerà vedere. Ma Dogi, nuovi Dogi o altro, il nome, credetemi, è l’ultimo dei problemi».
Maglia?
«Dovrà rappresentare tutto il movimento veneto. Vi si devono identificare giocatori e tifosi».
Stadi.
«Molte partite di Celtic e di Heineken al Battaglini e al Plebiscito. Non solo a Treviso. Vogliamo giocare in stadi pieni».
Cosa le fa pensare che tutto questo si realizzerà?
«Non si può escludere il Veneto dal rugby d’elite. Per rispetto della sua tradizione, dei Battaglini e dei Geremia. E poi perché il rugby italiano crollerebbe. Ma vorrei farla io una domanda».
Prego.
«I progetti delle altre franchigie quali grandi realtà aggregano?»
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Re: LA SCONFITTA DI TREVISO
secondo me il presidente del treviso dovrebbe essere un po' più modesto.
prima di tutto la celtic è stata pensata per due franchigie e non per due squadre italiane, e treviso non può rappresentare il veneto da sola in quanto il veneto ha tante realtà importanti. quindi se prima ci si presenta da soli poi non si può lamentare dell'esclusione del veneto. il veneto non è stato interpellato, mi pare, ma solo la sua realtà più importante e prestigiosa. poteva andare bene, certo, ma è andata così. amen.
detto questo, fra viadana e roma, la prima ha sicuramente più soldi, ma il bacino romano ha una buona storia (assicurata dalla rugby roma olimpic) e un ottimo vivaio (basta vedere il lavoro fatto dalla capitolina che è tra i migliori in italia e anche la lazio non scherza).
quindi la sconfitta di treviso mi pareva preventivabile.
ovviamente roma dovrà dimostrare di avere le carte in regola a 360° per aderire al progetto, però devo fare un'altra considerazione: questa verifica andava fatta per le candidate in anticipo rispetto alla votazione... altrimenti come si fa fronte alla dispersione di voti? insomma era da vedere prima, e credo che si sia visto... quindi i giochi dovrebbero essere fatti.
comunque spero che un domani si possa ampliare il numero di italiane in celtic e che venga ammessa anche treviso. se lo merita per i soldi investiti negli ultimi anni e per i suoi titoli, anche se ultimamente è piena di stranieri, nonostante abbia un vivaio buono. ma non credo che, ad oggi, si possa recriminare per la sua esclusione.
prima di tutto la celtic è stata pensata per due franchigie e non per due squadre italiane, e treviso non può rappresentare il veneto da sola in quanto il veneto ha tante realtà importanti. quindi se prima ci si presenta da soli poi non si può lamentare dell'esclusione del veneto. il veneto non è stato interpellato, mi pare, ma solo la sua realtà più importante e prestigiosa. poteva andare bene, certo, ma è andata così. amen.
detto questo, fra viadana e roma, la prima ha sicuramente più soldi, ma il bacino romano ha una buona storia (assicurata dalla rugby roma olimpic) e un ottimo vivaio (basta vedere il lavoro fatto dalla capitolina che è tra i migliori in italia e anche la lazio non scherza).
quindi la sconfitta di treviso mi pareva preventivabile.
ovviamente roma dovrà dimostrare di avere le carte in regola a 360° per aderire al progetto, però devo fare un'altra considerazione: questa verifica andava fatta per le candidate in anticipo rispetto alla votazione... altrimenti come si fa fronte alla dispersione di voti? insomma era da vedere prima, e credo che si sia visto... quindi i giochi dovrebbero essere fatti.
comunque spero che un domani si possa ampliare il numero di italiane in celtic e che venga ammessa anche treviso. se lo merita per i soldi investiti negli ultimi anni e per i suoi titoli, anche se ultimamente è piena di stranieri, nonostante abbia un vivaio buono. ma non credo che, ad oggi, si possa recriminare per la sua esclusione.
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Re: LA SCONFITTA DI TREVISO
Ecco uno che fa lo scemo per pagare il dazio.,,,Rugby-Tv ha scritto: «I progetti delle altre franchigie quali grandi realtà aggregano?»
ma faccia il piacere....
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Re: LA SCONFITTA DI TREVISO
è una domanda più che logica invece...Laporte ha scritto:Ecco uno che fa lo scemo per pagare il dazio.,,,Rugby-Tv ha scritto: «I progetti delle altre franchigie quali grandi realtà aggregano?»
ma faccia il piacere....
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Re: LA SCONFITTA DI TREVISO
senti: sarà anche nauseante la mi antipatia pert treviso, ma la tua faziosità con tredici fette di salame davanti agli occhi è anche peggio.Rugby-Tv ha scritto:è una domanda più che logica invece...Laporte ha scritto:Ecco uno che fa lo scemo per pagare il dazio.,,,Rugby-Tv ha scritto: «I progetti delle altre franchigie quali grandi realtà aggregano?»
ma faccia il piacere....
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Re: LA SCONFITTA DI TREVISO
no Laporte, sono 14 le fette di salame. e tutte rigorosamente di salame nazionale.
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Re: LA SCONFITTA DI TREVISO
Sapete cosa mi fa sorridere, ed anche provare un pò di pena?
Che Treviso, dopo essere stata fiocinata dopo anni di atteggiamento superiore, iconoclasta, maleducato e prevaricatore nei confronti della Lega, della Fir e delle altre società, sta facendo marcia indietro con una SPUDORATEZZA - perchè di questo si tratta - che oltre che inaudita mi sembra veramente sfacciata.
L'apertura del sito pro-rugby veneto, queste interviste di apertura verso le altre società venete, etc., sono cose che puzzano lontano chilometri di leccaculismo e calcolo.
Come se fare marcia indietro ORA, dopo che si è stati trombati, riparasse anni di bullismo.
Mi auguro che anche gli amici trevigiani provino vergogna per come la società biancoverde si sta comportando da molto tempo, perchè una provincia così importante per il rugby veneto meriterebbe un atteggiamento più nobile e dignitoso da parte della sua società simbolo.
Che Treviso, dopo essere stata fiocinata dopo anni di atteggiamento superiore, iconoclasta, maleducato e prevaricatore nei confronti della Lega, della Fir e delle altre società, sta facendo marcia indietro con una SPUDORATEZZA - perchè di questo si tratta - che oltre che inaudita mi sembra veramente sfacciata.
L'apertura del sito pro-rugby veneto, queste interviste di apertura verso le altre società venete, etc., sono cose che puzzano lontano chilometri di leccaculismo e calcolo.
Come se fare marcia indietro ORA, dopo che si è stati trombati, riparasse anni di bullismo.
Mi auguro che anche gli amici trevigiani provino vergogna per come la società biancoverde si sta comportando da molto tempo, perchè una provincia così importante per il rugby veneto meriterebbe un atteggiamento più nobile e dignitoso da parte della sua società simbolo.
NO ALLO SPOSTAMENTO DEL MONUMENTO DEDICATO A MACI BATTAGLINI!:
http://www.petitiononline.com/maci/petition.html
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Re: LA SCONFITTA DI TREVISO
pienamente d'accordo!!!! e poi nel caso in cui ci fosse un ribaltone, chi mette la mano sul fuoco sul futuro della collaborazione tra Treviso e le altre venete? chi ci dice che treviso dopo aver ricevuto il pass dell'immortalità per la Magners, a distanza di uno o due anni, non ritorna ad essere la solita prepotente sbruffona e taglia i rapporti con le altre squadre??? del resto una volta entrati non si esce....L3gs ha scritto:Sapete cosa mi fa sorridere, ed anche provare un pò di pena?
Che Treviso, dopo essere stata fiocinata dopo anni di atteggiamento superiore, iconoclasta, maleducato e prevaricatore nei confronti della Lega, della Fir e delle altre società, sta facendo marcia indietro con una SPUDORATEZZA - perchè di questo si tratta - che oltre che inaudita mi sembra veramente sfacciata.
L'apertura del sito pro-rugby veneto, queste interviste di apertura verso le altre società venete, etc., sono cose che puzzano lontano chilometri di leccaculismo e calcolo.
Come se fare marcia indietro ORA, dopo che si è stati trombati, riparasse anni di bullismo.
Mi auguro che anche gli amici trevigiani provino vergogna per come la società biancoverde si sta comportando da molto tempo, perchè una provincia così importante per il rugby veneto meriterebbe un atteggiamento più nobile e dignitoso da parte della sua società simbolo.
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Re: LA SCONFITTA DI TREVISO
non credo che Treviso fosse chiusa e preclusa agli altri. quando si fa qualcosa insieme mica si può trovare l'accordo e l'unità d'intenti in quattro e quattrotto. stiamo parlando di Rovigo, Treviso, Padova, realtà delle realtà del rugby italiano da una cinquantina d'anni. ci sono livelli di sviluppo e peculiarità dissimili, ci vuole per forza tempo. per questo penso che non sia un male avere due o tre anni a disposizone per accordare lo strumento. per stabilire come, chi, cosa e altre robe.