Crys ha scritto: 11 apr 2023, 19:32
maxrugby10 ha scritto: 11 apr 2023, 18:01
Mr Ian ha scritto: 11 apr 2023, 17:55
maxrugby10 ha scritto: 11 apr 2023, 17:44
Mr Ian ha scritto: 11 apr 2023, 8:56
La discussione ha preso una tangente incredibile..siccome si parla di marketing, gente che viene spinta, olimpiadi ecc., si presuppone che quando si spinganp certe situazioni, dietro ci siano interessi o tornaconto economici. Ma qua di cosa parliamo, di un ragazzo che oggi guadagna, se tutto va bene 2000 euro al mese e l anno prossimo alle Zebre ne guadagnerà 2500?
Non voglio entrare nel merito della discussione, però credimi che anche nel rugby esiste il marketing. Spicciolo, da peracottari, ma esiste. Qualche giocatore (e mi limito a qualche) è stato spinto perchè rappresentava un terrirtorio, una società, un allenatore. Se il tecnico territoriale che deve giustificare il suo lavoro (demmerda) fa di tutto per spingere un giocatore del suo territorio, spesso anche della sua società di riferimento, lo fa perchè deve giustificare i soldi che prendere. Se in 5 anni, per esempio, non riesco a portare due giocatori nel giro dell'alto livello, qualcuno me ne chiederà conto (forse) e allora spingo quelli migliori, non i più bravi in assoluto, ma quelli che possono "vendermi", facendo credere loro di essere campioni, quindi danneggiandoli pure. Poi succede che una volta che i nostri sono arrivati nel giro dell'alto livello, dopo che la Federazione ci ha investito soldi, non puoi buttarli via dalla sera alla mattina e provi a 'sfruttarli' come puoi.
Quello di cui parli però è stato il marketing federale degli ultimi anni fatto anche sulla pelle dei ragazzini.
Poi però il campo non mente mai e si capisce chi è stato spinto e che no, così come Poi si viene a sapere presto chi è il tecnico che da le spintarelle.
Il tizio però oltre a perdere la stima di qualcuno, perde poco altro, perché appartiene ad un sistema chiuso su stesso, che per paura di perdere i quattro spicci federali non collabora e non condivide
Il marketing federale si nutre anche di condizionamenti esterni...

ora non so ma in passato alcuni giocatori erano spinti anche dagli sponsor (la bottega sotto casa), nel senso che la società X, finanziata dallo sponsor Y, conosciuto solo nella provincia di riferimento per intenderci, non poteva permettersi di non avere il giocatore di punta, anche perchè alcune società rappresentavano e rappresentano il volano del territorio di riferimento o sotto il punto di vista organizzativo o economico. Evito di essere troppo preciso altrimenti dovrei farti esempi specifici.
La stessa spinta, ancora meno comprensibile, la vedo già dalle giovanili, ragazzi segnalati dai tecnici del territorio/allenatori per "arrotondare" e far risaltare la società di appartenenza. Disomogenità tra società in base al proprio peso specifico (tesserati). Poca trasparenza nei comitati a pubblicare date e nomi degli atleti. Ed è meglio che mi fermi qua.
mmmm questa puzza tanto di mioccuggino
Premetto che io non ho interessi ne altro per difendere il sistema ne tanto meno i tecnici federali/CRV ce ne sarebbe da dire, ma non vorrei che queste cose, dette non dette, mezze verità, impressioni, ecc diventino il terreno per favolose leggende metropolitane tipo il progetto altezza e simili.
Allora, io parlo per l'esperienza diretta che ho di come funziona il sistema di selezione, diciamo negli ultimi quattro cinque anni (in realtà ora è un po' diverso, dato che è stato posticipato il lavoro ecc) in u17.
Il territorio è diviso per aree, a cui fanno riferimento i vari club.
Ad ogni inizio stagione viene chiesto al club, agli allenatori di categoria, di segnalare con apposita scheda i giocatori che ritengono possano entrare nel circuito della selezione.
Di che numeri parliamo? Prima della riforma erano massimo 3 per club (per annata). ma il lavoro era diverso, più concentrato sui giocatori con più talento prospettiva, i pratica come scegli i giocatori?
- Talento (ovviamente capacità di gioco);
- Atletica (si ragazzi un giocatore non deve essere solo bravo, ma deve essere un atleta, nel senso che deve avere abilità fisco-motorie non indifferenti;
- Collegato al punto precedente, la propensione e determinazione a fare del rugby una potenziale professione o impegno (ovviamente compreso il percorso scolastico) quasi esclusivo.
Ora questo era fatto per avere un bacino già più selezionato, con raduni regionali di max 45 ragazzi per poi selezionare gli ASA (selezione per l'ex accademia u18) di una 35 ragazzi.
Ora invece l'organizzazione della selezione prevede più raduni (circa uno/due mensili) con una platea di giocatori molto più vasta per ogni area. Poi comunque i raduni che contano riducono comunque gli atleti a selezioni regionali (tipo VenetoEst, VenetoOvest) max 45-35 ragazzi.
Quindi cosa succede? gli allenatori dei club segnalano anche 6-7 giocatori al colpo, o anche di più in caso siano Benetton, Petrarca. Però ora ai raduni mensili ci vanno anche giocatori che non hanno quelle caratteristiche per aspirare ad arrivare da qualche parte.
In questo sistema ovviamente i tecnici regionali per le convocazioni che contano, convocano sempre i giocatori che gli sono sembrati avere migliori caratteristiche tecniche e fisiche per diventare dei professionisti.
di quei 45 si notano quasi subito quali sono quei ragazzi che per competenze tecniche e fisiche possono diventare dei pro.
Se ripenso ad anni passati mi è capitato un paio di volte vedere selezionato un giocatore piuttosto che un altro per motivi non proprio legati al merito (uno giocava in una squadra un po' minore l'altro nel club top) ma la differenza tra i due era, se vogliamo metterla in termini numerici uno 60 (quello non preso per il CDF) e l'altro 58. Non erano due campioni, entrambi hanno smesso. La cosa brutta è che un tecnico regionale ha poi cercato di convincere quello scartato ad andare nel suo club, con un po' di sottinteso che avrebbe avuto più possibilità di rientrare come esterno o al secondo anno.
Altri ragazzi sono stati selezionati ma non hanno accettato perchè per loro il rugby era solo una paretesi.
Insomma cosa voglio dire con questo pippone?
Che certamente ci sono spingitori e spinti, ma che queste situazioni si verificano al 99 % dei casi su situazioni molto vicine e spesso su giocatori che quasi sicuramente non faranno il futuro del rugby italiano.
Che sicuramente il sistema di selezione ha dei bias che facilitano la selezione di ragazzi che hanno maggiori abilità atletiche, ma in un contesto in cui le caratteristiche atletiche sono merce rara, anche più delle capacità tecniche.
Saranno favoriti atleti che sono realmente convinti di voler impegnarsi nel rugby e dedicano la maggior parte del loro tempo a questo. é più facile che questo accada in un club che ha strutture e impostazione che favorisce questa attitudine.
Resteranno fuori sicuramente giocatori che hanno magari caratteristiche tecniche un po' migliori ma che non hanno quella attitudine al lavoro sufficiente, o che non hanno caratteristiche atletiche sufficienti in quel momento e spesso le due cose si intersecano.
Non stiamo perdendo fior fiore di talenti perchè c'è un sistema marcio o ci sono gli inciuci e non cielodicono. (questo è un classico che si sente in giro per i campi, ma è l'equivalente de signora mia).
Poi ci sono sempre zone d'ombra, tecnici cani, gente misera. ma non è questo il problema oggi.
Magari lo potrà diventare nel momento in cui saremo così pieni di giovani giocatori che la scelta dei selezionatori sarà tra un giovane Dupont o un Serin. Tra Carbonel o Jalibert.
Ma oggi anche un selezionatore scarso può essere in grado di fare la selezione che ci serve (purtroppo).
Per quanto riguarda la trasparenza, non credo che sia dovuto per i Comitati pubblicare la lista degli atleti selezionati, che sono minorenni, sul sito. Lo fanno comunicandolo alle società e famiglie interessate. Come si dovrebbe fare invece?