How is it the Italian Rugby clubs stay afloat in the Super 1
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<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 08-12-2005 alle ore 11:33, jpw wrote:
<BR>I was wondering how Italian Rugby the Super 10 survives financially?
<BR>
<BR> Is the Italian Government offers 150 % tax deduction for the sponsors?
<BR>
<BR> Also , what is the top wage a player can earn like Paul Griffern and brendon Williams at Calvisano?
<BR>
<BR> Also how much would Elia Tuquri getting at Overmach Parma?
<BR>
<BR> How does this club keep going with crowds of 1,000 and still have wage bills of 1 Million Euros +
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>Ieri ho letto l'intervento di cui sopra...e mi sono girate le palle, oggi lo rileggo, leggo gli altri interventi e mi girano ancora di più. Nonostante il mio inglese possa esser più che passabile, ritengo che la provocazione lanciata, perchè di tale si tratta, non meriti uno sforzo per continuare nella pantomima col finto inglese. Ma che c4$$o di domande fa? E cosa c'entrano poi le scuole con il discorso iniziale? Mi piace la risposta dei guadagi di Bergamauro in FIORINI...e dove gioca? In Olanda?
<BR>Non ho capito, caro jpw, dove Tu voglia arrivare, sarei proprio contento di vedere a quale verità ci vuoi condurre....
<BR>pam
<BR> 08-12-2005 alle ore 11:33, jpw wrote:
<BR>I was wondering how Italian Rugby the Super 10 survives financially?
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<BR> Is the Italian Government offers 150 % tax deduction for the sponsors?
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<BR> Also , what is the top wage a player can earn like Paul Griffern and brendon Williams at Calvisano?
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<BR> Also how much would Elia Tuquri getting at Overmach Parma?
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<BR> How does this club keep going with crowds of 1,000 and still have wage bills of 1 Million Euros +
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<BR>Ieri ho letto l'intervento di cui sopra...e mi sono girate le palle, oggi lo rileggo, leggo gli altri interventi e mi girano ancora di più. Nonostante il mio inglese possa esser più che passabile, ritengo che la provocazione lanciata, perchè di tale si tratta, non meriti uno sforzo per continuare nella pantomima col finto inglese. Ma che c4$$o di domande fa? E cosa c'entrano poi le scuole con il discorso iniziale? Mi piace la risposta dei guadagi di Bergamauro in FIORINI...e dove gioca? In Olanda?
<BR>Non ho capito, caro jpw, dove Tu voglia arrivare, sarei proprio contento di vedere a quale verità ci vuoi condurre....

<BR>pam
RADICITUS NUX VICTORIA CONSTANTER.
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<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 09-12-2005 at 13:17, malaga wrote:
<BR>Chiarito l'equivoco: jpw è italiano e lavora per la guardia di finanza
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>E se fosse lo sponsor di qualche società che non è troppo convinto delle palle che gli contan su?![Mr. Green :-]](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)
<BR> 09-12-2005 at 13:17, malaga wrote:
<BR>Chiarito l'equivoco: jpw è italiano e lavora per la guardia di finanza
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<BR>E se fosse lo sponsor di qualche società che non è troppo convinto delle palle che gli contan su?
![Mr. Green :-]](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)
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<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 09-12-2005 alle ore 14:28, AquilanteDaNorcia wrote:
<BR>Jpw arriva dal forum di Planet Rugby, è davvero australiano.
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR>Allora le battute stupide sul regime fiscale italiano se le risparmia...
<BR>Visto che lo conosci, Aquilante, abbi Tu la cortesia di spiegargli che i ns. sponsor sono per lo più dei mecenati...cioè dei matti a cui non frega un cavolo degli sconti fiscali.
<BR>buon week end
<BR>pam
<BR> 09-12-2005 alle ore 14:28, AquilanteDaNorcia wrote:
<BR>Jpw arriva dal forum di Planet Rugby, è davvero australiano.
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<BR>Allora le battute stupide sul regime fiscale italiano se le risparmia...
<BR>Visto che lo conosci, Aquilante, abbi Tu la cortesia di spiegargli che i ns. sponsor sono per lo più dei mecenati...cioè dei matti a cui non frega un cavolo degli sconti fiscali.
<BR>buon week end
<BR>pam
RADICITUS NUX VICTORIA CONSTANTER.
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<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 08-12-2005 alle ore 16:37, GiorgioXT wrote:
<BR>It's a very intersting question ...but the answer is not easy , the revenues mostly come from sponsorships and advertising (that are always in EU tax-deductibles)
<BR>Some teams , Benetton, Calvisano, Arix Viadana are more-or-less directly owned from the main sponsor - that sometimes , like Benetton is able to attract other sponsors;
<BR>There is just one , Petrarca Padova a "public company" with hundreds of shareholders , and an external main sponsor (Safilo/Carrera) not involved in the club like Rovigo and Aquila , then Venezia with municipality support (Casinò di Venezia is municipality-owned) and Catania that has always had a strong support from region administration and strong politic liasons too...
<BR>
<BR>No club gets money from attendance at stadiums ..even where are paying, the cost may be higher than revenues , so main sources of money are Sponsors, Advertising and funds form TV rights and FIR.
<BR>
<BR>The problem - vital for the survival of a Pro-championship - is this : I seriuosly doubt that any club are making money from S10 ...
<BR>
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>Traduzione
<BR>
<BR>E' una domanda interessante, ma la risposta non é semplice; i ricavi dei club vengono pricipalmente da sponsor e pubblicità (che sono deducibili dalle tasse come in tutta europa); alcune squadr, Benetton , Calvisano e Viadana sono più o meno proprietà diretta degli sponsor principali , che a volte , come il Benetton é in grado di attrarre altri sponsor importanti, c'é una squadra, Il Petrarca a "proprietà diffuca" con centinaia di azionisti ed uno sponsor principale (Safilo) che non interviene nella gestione , come succede con Rovigo e L'Aquila , poi c'é Venezia con il forte supporto dello sponsor comunale e Catania che ha sempre avuto un forte supporto regionale ed un altrettanto forte legame con la politica.
<BR>
<BR>Nessun club ricava denaro dal pubblico delle partite, anche dove sono paganti i costi possono essere superiori alle entrate (* p.esempio al Petrarca lo stadio Plebiscito costava oltre 800 euro a partita SOLO per le pulizie...altro che 'ritorno alla tradizione' ) così i ricavi vengono dagli sponsor, dalla pubblicità , fondi per i diritti TV e FIR.
<BR>
<BR>Il problema, vitale per la sopravvivenza dello sport professionistico é che nessun club produce denaro dal S10..
<BR>Fine traduzione
<BR>
<BR>La domanda che faceva jpw é del tutto legittima e simili ne ho viste nei vari forum riguardo all'Argentina piuttosto che sui club Francesi o Inglesi
<BR>In verità cosa succederebbe al Rugby italiano se TRE famiglie decidessero di non sostenere più le loro squadre, per qualsiasi motivo ... Benetton , Calvisano e Viadana sopravvivrebbero allo stesso livello attuale? ritengo che questo sia un GROSSISSIMO limite della nostra situazione ed abbiamo già potuto veder come questa impostazione abbia funzionato negativamente nel calcio!
<BR>
<BR><!-- BBCode Start --><I>The question posed by jpw is correct , and no different from ones seen in forums regarding Argentina or French or UK clubs ; What would happen to Italian Rugby if just three family stop the support to their clubs for any reason? Benetton, Calvisano or Viadana will survive at actual level? IMHO this is a big limit of our situation , we've already saw what it may give this kind of impostation in football</I><!-- BBCode End -->
<BR>[/I]
<BR> 08-12-2005 alle ore 16:37, GiorgioXT wrote:
<BR>It's a very intersting question ...but the answer is not easy , the revenues mostly come from sponsorships and advertising (that are always in EU tax-deductibles)
<BR>Some teams , Benetton, Calvisano, Arix Viadana are more-or-less directly owned from the main sponsor - that sometimes , like Benetton is able to attract other sponsors;
<BR>There is just one , Petrarca Padova a "public company" with hundreds of shareholders , and an external main sponsor (Safilo/Carrera) not involved in the club like Rovigo and Aquila , then Venezia with municipality support (Casinò di Venezia is municipality-owned) and Catania that has always had a strong support from region administration and strong politic liasons too...
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<BR>No club gets money from attendance at stadiums ..even where are paying, the cost may be higher than revenues , so main sources of money are Sponsors, Advertising and funds form TV rights and FIR.
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<BR>The problem - vital for the survival of a Pro-championship - is this : I seriuosly doubt that any club are making money from S10 ...
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<BR>Traduzione
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<BR>E' una domanda interessante, ma la risposta non é semplice; i ricavi dei club vengono pricipalmente da sponsor e pubblicità (che sono deducibili dalle tasse come in tutta europa); alcune squadr, Benetton , Calvisano e Viadana sono più o meno proprietà diretta degli sponsor principali , che a volte , come il Benetton é in grado di attrarre altri sponsor importanti, c'é una squadra, Il Petrarca a "proprietà diffuca" con centinaia di azionisti ed uno sponsor principale (Safilo) che non interviene nella gestione , come succede con Rovigo e L'Aquila , poi c'é Venezia con il forte supporto dello sponsor comunale e Catania che ha sempre avuto un forte supporto regionale ed un altrettanto forte legame con la politica.
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<BR>Nessun club ricava denaro dal pubblico delle partite, anche dove sono paganti i costi possono essere superiori alle entrate (* p.esempio al Petrarca lo stadio Plebiscito costava oltre 800 euro a partita SOLO per le pulizie...altro che 'ritorno alla tradizione' ) così i ricavi vengono dagli sponsor, dalla pubblicità , fondi per i diritti TV e FIR.
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<BR>Il problema, vitale per la sopravvivenza dello sport professionistico é che nessun club produce denaro dal S10..
<BR>Fine traduzione
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<BR>La domanda che faceva jpw é del tutto legittima e simili ne ho viste nei vari forum riguardo all'Argentina piuttosto che sui club Francesi o Inglesi
<BR>In verità cosa succederebbe al Rugby italiano se TRE famiglie decidessero di non sostenere più le loro squadre, per qualsiasi motivo ... Benetton , Calvisano e Viadana sopravvivrebbero allo stesso livello attuale? ritengo che questo sia un GROSSISSIMO limite della nostra situazione ed abbiamo già potuto veder come questa impostazione abbia funzionato negativamente nel calcio!
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<BR><!-- BBCode Start --><I>The question posed by jpw is correct , and no different from ones seen in forums regarding Argentina or French or UK clubs ; What would happen to Italian Rugby if just three family stop the support to their clubs for any reason? Benetton, Calvisano or Viadana will survive at actual level? IMHO this is a big limit of our situation , we've already saw what it may give this kind of impostation in football</I><!-- BBCode End -->
<BR>[/I]
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<!-- BBCode Quote Start --><TABLE BORDER=0 ALIGN=CENTER WIDTH=85%><TR><TD><font size=-1>Quote:</font><HR></TD></TR><TR><TD><FONT SIZE=-1><BLOCKQUOTE>
<BR> 09-12-2005 alle ore 16:29, i-ching wrote:
<BR>no no, ma che dici. noi siamo fichissimi così come siamo, e guai a chi die il contrario :-Y
<BR></BLOCKQUOTE></FONT></TD></TR><TR><TD><HR></TD></TR></TABLE><!-- BBCode Quote End -->
<BR>
<BR> :-[ temo che anche la FIR ci possa fare poco ... ad onor del vero c'é da dire che il maggior spessore umano del mondo del Rugby c'é anche a livello di "Padronato" ...abbiamo già visto con il Milan cosa succede quando la mentalità é un altra... lunga vita e prosperità ai "Signori del Rugby" ! comunque hanno fatto fare dei passi avanti e non piccoli.
<BR>
<BR>Il problema, grosso é che si straparla di celtic league quando NESSUNA squadra aveva le caratteristiche minime richieste per parteciparvi (Capitale sociale >2 milioni di euro, fidejussioni ecc.) e forse solo la Benetton poteva trovare rapidamente i denari necessari... altro che selezioni regionali!
<BR>
<BR>Come si esce da questa impasse ? risposta semplice ma difficile , si deve riuscire a far girare più soldi intorno al Rugby (se il Rugby produce utili diventa possibile una autogestione) e perciò si deve far venire gente nuova , che il Rugby non lo conosce :-W
<BR>
<BR>una idea fattibile da subito potrebbe essere quella di trasformare le partite di S10 in sorta di sagre paesane, con spettacoli, partite delle giovanili, banchi dove mangiare , perché no , esposizione dei prodotti degli sponsor ecc.ecc. , insomma una festa dello sport , ed ora il momento é molto favorevole vista la saturazione provocata dal calcio...
<BR>
<BR>Mi ci ha fatto pensare il commento di un Carabiniere in servizio d'ordine pubblico fuori delle gradinate dello stadio di Monza "e che é , si viene allo stadio con i bambini adesso??" per capire quanta richiesta ci possa essere di sport da condividere (e non dietro uno schermo)
<BR> 09-12-2005 alle ore 16:29, i-ching wrote:
<BR>no no, ma che dici. noi siamo fichissimi così come siamo, e guai a chi die il contrario :-Y
![Mr. Green :-]](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)
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<BR> :-[ temo che anche la FIR ci possa fare poco ... ad onor del vero c'é da dire che il maggior spessore umano del mondo del Rugby c'é anche a livello di "Padronato" ...abbiamo già visto con il Milan cosa succede quando la mentalità é un altra... lunga vita e prosperità ai "Signori del Rugby" ! comunque hanno fatto fare dei passi avanti e non piccoli.
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<BR>Il problema, grosso é che si straparla di celtic league quando NESSUNA squadra aveva le caratteristiche minime richieste per parteciparvi (Capitale sociale >2 milioni di euro, fidejussioni ecc.) e forse solo la Benetton poteva trovare rapidamente i denari necessari... altro che selezioni regionali!
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<BR>Come si esce da questa impasse ? risposta semplice ma difficile , si deve riuscire a far girare più soldi intorno al Rugby (se il Rugby produce utili diventa possibile una autogestione) e perciò si deve far venire gente nuova , che il Rugby non lo conosce :-W
<BR>
<BR>una idea fattibile da subito potrebbe essere quella di trasformare le partite di S10 in sorta di sagre paesane, con spettacoli, partite delle giovanili, banchi dove mangiare , perché no , esposizione dei prodotti degli sponsor ecc.ecc. , insomma una festa dello sport , ed ora il momento é molto favorevole vista la saturazione provocata dal calcio...
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<BR>Mi ci ha fatto pensare il commento di un Carabiniere in servizio d'ordine pubblico fuori delle gradinate dello stadio di Monza "e che é , si viene allo stadio con i bambini adesso??" per capire quanta richiesta ci possa essere di sport da condividere (e non dietro uno schermo)
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Dal Giornale di Brescia di oggi, sezione Economia:
<BR>
<BR>Le vittorie di rugby e pallanuoto fanno bene alle imprese?
<BR>Quanto «vale» uno scudetto
<BR>Non aumenta tanto le vendite, quanto la visibilità. Anche all’estero
<BR>
<BR>Gianluca Barca Stefania Vitale
<BR>
<BR>Quanto vale uno scudetto? Una vittoria a livello nazionale porta agli sponsor soprattutto simpatia e immagine, ma quantificarne il valore, è un impresa difficile. Prendiamo il caso del rugby: Elio Ghidoni è titolare della Ghial Calvisano, la fonderia che dà il nome alla squadra campione d’Italia. Nel complesso, Ghial (che sponsorizza anche il Fiumicello, club dedito esclusivamente all’attività giovanile) spende nel rugby un po’ meno del 2% del proprio fatturato che è di circa 40 milioni. «Una volta avrei detto che il motore del mio impegno era esclusivamente la passione», osserva Ghidoni. «Oggi devo ammettere che un certo ritorno comincia a materializzarsi, soprattutto per l’interesse nei nostri confronti degli interlocutori britannici, sicuramente più appassionati di noi al gioco della palla ovale. Mi riferisco ad un clima di generica curiosità e simpatia che la squadra incontra soprattutto all’estero, non solo da parte dei nostri clienti, ma anche delle istituzioni e della autorità locali. Il che non guasta mai. Dargli un valore economico è impossibile, ma ora, anche in Italia, qualcuno comincia a conoscerci grazie alla squadra di rugby. Non so se tutto questo aumenta il fatturato, certamente contribuisce a migliorare le nostre relazioni esterne». Il rugby tira soprattutto all’estero. La differenza, tra noi e gli altri, sta soprattutto nei numeri: a Tolosa, dove la squadra campione d’Europa è capace di riempire regolarmente lo stadio Ernst Wallon, da quasi 20mila posti (e quando non bastano si trasferisce allo Stadium Municipale da 38.000), gli sponsor si chiamano Air France, Peugeot, Grouparma (assicurazioni), Bayer, Orange. In Italia si vive per lo più della generosità di benefattori locali, che a Calvisano, oltre alla Ghial, portavano la scorsa stagione il nome di Tiesse Robot, Fly Flot, Fragi, Brescia Acciai, Camozzi, Laminal, per citare solo quelli che comparivano sulla maglia. È toccato a loro coprire la gran parte dei circa 3,5 milioni di € del costo della squadra. La quale, però, nonostante il titolo di campione d’Italia, i 38mila spettatori dello stadio di Tolosa li mette insieme, forse, sommando tutte le partite casalinghe della stagione, coppe comprese. Flavio Pasotti, presidente di Apindustria, con un passato da rugbista, attento osservatore del fenomeno dice che «nessuno investe in una squadra di rugby pensando di guadagnarci, salvo migliorare la propria immagine, la propria credibilità verso il mercato e gli stessi istituti di credito. Prendiamo la Ghial - spiega -; se io devo citare il nome di una fonderia di alluminio della provincia, il primo nome che mi viene in mente è quello. Poi si tratta di capire quanto è il costo di quella visibilità, ma questo è un altro discorso». Ma c’è un altro team bresciano della cui vittoria in campionato hanno beneficiato gli sponsor: è la Leonessa Pallanuoto, targata quest’anno Systema Pompea. Con la conquista dello scudetto (2003) e delle due Coppe Len, la pallanuoto bresciana è realtà sportiva conosciuta ormai in Italia ed Europa. «Fra la nostra società e i vari sponsor esiste un preciso discorso di sinergie, che varia, nel suo significato, a seconda dell’azienda» spiega l’amministratore delegato e responsabile marketing Piero Borelli. Il Gruppo Systema e la Pompea sono i due sponsor principali della squadra e si legano ad essa anche nel nome. Systema, sostiene la Leonessa dal 1998 e «investe» in pallanuoto 230mila euro a stagione. «Occupandosi di riciclaggio di rifiuti, il Gruppo ha fatto un discorso che potremmo definire di ricambio di immagine. L’azienda trae i suoi profitti da un "bene" del territorio e a questo stesso territorio vuole restituire "qualcosa" sponsorizzando una società sportiva che porta alto il nome della città e finanziando altre opere a sfondo sociale». Diversa è la situazione della Pompea di Adriano Rodella subentrata all’inizio del campionato in corso e dalla quale la Leonessa riceve 180mila € all’anno. «In questo caso - precisa Borelli - si tratta di un’azienda già conosciutissima e con budget pubblicitari molto alti. La Pompea ha scelto la Leonessa come società sportiva d’elite sulla quale compiere un investimento particolare. Oltre alla crescita dei consumatori che, attraverso la pallanuoto, vengono a contatto col marchio, la Pompea utilizza la Leonessa e la sua esperienza nel settore nuoto anche per precise ricerche di mercato, vale a dire per migliorare il proprio prodotto, per esempio nel settore filati, e lanciare la linea beach col coinvolgimento tra l’altro degli atleti della squadra». La passione sportiva, nel caso di sport non seguitissimi come la pallanuoto, è solitamente un fattore che interviene in un tempo successivo: lo sponsor si avvicina allo sport e se ne «innamora» proseguendo nel tempo il suo legame.
<BR>
<BR>Quando è la squadra che... sponsorizza
<BR>IL RUGBY LEONESSA E L’ADMO
<BR>
<BR>Nello sport bresciano capita anche che non sia un’azienda a sponsorizzare una squadra, ma che sia una squadra a sponsorizzare un ente benefico. È il caso del Rugby Leonessa 1928, storica squadra bresciana che da tre anni ha legato il proprio nome all’Admo, l’associazione di donatori di midollo osseo. E che quindi milita nel campionato di serie A con il nome di Admo Leonessa. «Abbiamo bisogno di lanciare messaggi e il Rugby Leonessa ci ha dato una grande opportunità - ha detto, in occasione della presentazione della squadra la presidente dell’Admo, Sandra Baiguera -. È stato un incontro che ci ha dato molta visibilità». Visibilità che deve essere servita, se dal 2003 al 2005 a Brescia i nostri potenziali donatori di midollo osseo sono aumentati del 250%. «Ma si può fare sempre di più visto che la possibilità di salvare una vita umana è qualcosa che ha un valore grandissimo». Un anno fa, sempre per sostenere l’Admo, i giocatori della Leonessa sono diventati anche protagonisti di uno spot televisivo al quale hanno partecipato alcuni giocatori del Brescia Calcio. Lo spot, girato dal regista Franco Roma, ha ricevuto il patrocinio del Comune di Brescia e di Rovato (dove la Leonessa gioca abitualmente le partite di campionato), della Regione e di tutte le Province lombarde. Come colonna sonora è stata scelta la Haka, la danza di guerra dei Maori che la squadra della Nuova Zelanda inscena prima di ogni partita.
<BR>
<BR>Le vittorie di rugby e pallanuoto fanno bene alle imprese?
<BR>Quanto «vale» uno scudetto
<BR>Non aumenta tanto le vendite, quanto la visibilità. Anche all’estero
<BR>
<BR>Gianluca Barca Stefania Vitale
<BR>
<BR>Quanto vale uno scudetto? Una vittoria a livello nazionale porta agli sponsor soprattutto simpatia e immagine, ma quantificarne il valore, è un impresa difficile. Prendiamo il caso del rugby: Elio Ghidoni è titolare della Ghial Calvisano, la fonderia che dà il nome alla squadra campione d’Italia. Nel complesso, Ghial (che sponsorizza anche il Fiumicello, club dedito esclusivamente all’attività giovanile) spende nel rugby un po’ meno del 2% del proprio fatturato che è di circa 40 milioni. «Una volta avrei detto che il motore del mio impegno era esclusivamente la passione», osserva Ghidoni. «Oggi devo ammettere che un certo ritorno comincia a materializzarsi, soprattutto per l’interesse nei nostri confronti degli interlocutori britannici, sicuramente più appassionati di noi al gioco della palla ovale. Mi riferisco ad un clima di generica curiosità e simpatia che la squadra incontra soprattutto all’estero, non solo da parte dei nostri clienti, ma anche delle istituzioni e della autorità locali. Il che non guasta mai. Dargli un valore economico è impossibile, ma ora, anche in Italia, qualcuno comincia a conoscerci grazie alla squadra di rugby. Non so se tutto questo aumenta il fatturato, certamente contribuisce a migliorare le nostre relazioni esterne». Il rugby tira soprattutto all’estero. La differenza, tra noi e gli altri, sta soprattutto nei numeri: a Tolosa, dove la squadra campione d’Europa è capace di riempire regolarmente lo stadio Ernst Wallon, da quasi 20mila posti (e quando non bastano si trasferisce allo Stadium Municipale da 38.000), gli sponsor si chiamano Air France, Peugeot, Grouparma (assicurazioni), Bayer, Orange. In Italia si vive per lo più della generosità di benefattori locali, che a Calvisano, oltre alla Ghial, portavano la scorsa stagione il nome di Tiesse Robot, Fly Flot, Fragi, Brescia Acciai, Camozzi, Laminal, per citare solo quelli che comparivano sulla maglia. È toccato a loro coprire la gran parte dei circa 3,5 milioni di € del costo della squadra. La quale, però, nonostante il titolo di campione d’Italia, i 38mila spettatori dello stadio di Tolosa li mette insieme, forse, sommando tutte le partite casalinghe della stagione, coppe comprese. Flavio Pasotti, presidente di Apindustria, con un passato da rugbista, attento osservatore del fenomeno dice che «nessuno investe in una squadra di rugby pensando di guadagnarci, salvo migliorare la propria immagine, la propria credibilità verso il mercato e gli stessi istituti di credito. Prendiamo la Ghial - spiega -; se io devo citare il nome di una fonderia di alluminio della provincia, il primo nome che mi viene in mente è quello. Poi si tratta di capire quanto è il costo di quella visibilità, ma questo è un altro discorso». Ma c’è un altro team bresciano della cui vittoria in campionato hanno beneficiato gli sponsor: è la Leonessa Pallanuoto, targata quest’anno Systema Pompea. Con la conquista dello scudetto (2003) e delle due Coppe Len, la pallanuoto bresciana è realtà sportiva conosciuta ormai in Italia ed Europa. «Fra la nostra società e i vari sponsor esiste un preciso discorso di sinergie, che varia, nel suo significato, a seconda dell’azienda» spiega l’amministratore delegato e responsabile marketing Piero Borelli. Il Gruppo Systema e la Pompea sono i due sponsor principali della squadra e si legano ad essa anche nel nome. Systema, sostiene la Leonessa dal 1998 e «investe» in pallanuoto 230mila euro a stagione. «Occupandosi di riciclaggio di rifiuti, il Gruppo ha fatto un discorso che potremmo definire di ricambio di immagine. L’azienda trae i suoi profitti da un "bene" del territorio e a questo stesso territorio vuole restituire "qualcosa" sponsorizzando una società sportiva che porta alto il nome della città e finanziando altre opere a sfondo sociale». Diversa è la situazione della Pompea di Adriano Rodella subentrata all’inizio del campionato in corso e dalla quale la Leonessa riceve 180mila € all’anno. «In questo caso - precisa Borelli - si tratta di un’azienda già conosciutissima e con budget pubblicitari molto alti. La Pompea ha scelto la Leonessa come società sportiva d’elite sulla quale compiere un investimento particolare. Oltre alla crescita dei consumatori che, attraverso la pallanuoto, vengono a contatto col marchio, la Pompea utilizza la Leonessa e la sua esperienza nel settore nuoto anche per precise ricerche di mercato, vale a dire per migliorare il proprio prodotto, per esempio nel settore filati, e lanciare la linea beach col coinvolgimento tra l’altro degli atleti della squadra». La passione sportiva, nel caso di sport non seguitissimi come la pallanuoto, è solitamente un fattore che interviene in un tempo successivo: lo sponsor si avvicina allo sport e se ne «innamora» proseguendo nel tempo il suo legame.
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<BR>Quando è la squadra che... sponsorizza
<BR>IL RUGBY LEONESSA E L’ADMO
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<BR>Nello sport bresciano capita anche che non sia un’azienda a sponsorizzare una squadra, ma che sia una squadra a sponsorizzare un ente benefico. È il caso del Rugby Leonessa 1928, storica squadra bresciana che da tre anni ha legato il proprio nome all’Admo, l’associazione di donatori di midollo osseo. E che quindi milita nel campionato di serie A con il nome di Admo Leonessa. «Abbiamo bisogno di lanciare messaggi e il Rugby Leonessa ci ha dato una grande opportunità - ha detto, in occasione della presentazione della squadra la presidente dell’Admo, Sandra Baiguera -. È stato un incontro che ci ha dato molta visibilità». Visibilità che deve essere servita, se dal 2003 al 2005 a Brescia i nostri potenziali donatori di midollo osseo sono aumentati del 250%. «Ma si può fare sempre di più visto che la possibilità di salvare una vita umana è qualcosa che ha un valore grandissimo». Un anno fa, sempre per sostenere l’Admo, i giocatori della Leonessa sono diventati anche protagonisti di uno spot televisivo al quale hanno partecipato alcuni giocatori del Brescia Calcio. Lo spot, girato dal regista Franco Roma, ha ricevuto il patrocinio del Comune di Brescia e di Rovato (dove la Leonessa gioca abitualmente le partite di campionato), della Regione e di tutte le Province lombarde. Come colonna sonora è stata scelta la Haka, la danza di guerra dei Maori che la squadra della Nuova Zelanda inscena prima di ogni partita.
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Thanks for your answers!
<BR>
<BR> Sorry that I am a moron and don't speak or read Italian , but I am having a go !
<BR>
<BR> The more people who know about Italian Rugby , the beter it is for Italy and the game!
<BR>
<BR> Ignorance is no excuse!! Even if I can't undestand Italian!
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<BR> ( I can't even speak, read or write English most of the time!)![Mr. Green :-]](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)
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<BR> Sorry that I am a moron and don't speak or read Italian , but I am having a go !
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<BR> The more people who know about Italian Rugby , the beter it is for Italy and the game!
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<BR> Ignorance is no excuse!! Even if I can't undestand Italian!
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<BR> ( I can't even speak, read or write English most of the time!)
![Mr. Green :-]](./images/smilies/icon_mrgreen.gif)