E' un concetto che molti non riescono a capire, purtroppo. I tempi sono cambiati (che non vuol dire migliorati) e se usciamo/ci facciamo cacciare dal Sei Nazioni, il nostro movimento professionistico finirà nell'arco di una stagione, massimo due. Può essere una soluzione, ci mancherebbe, ma a me non piace e la riterrò, se dovesse verificarsi, una vera e propria catastrofe per il rugby italiano.Aironifan ha scritto: 29 ott 2020, 22:13Il problema è che per essere all'altezza, devi restarci. Perché se ne esci, non ci rientri più.jpr williams ha scritto: 29 ott 2020, 11:44 Seriamente: io vorrei restarci essendone all'altezza. Altrimenti no.
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Re: O Dio Sergio che hai fatto
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Re: O Dio Sergio che hai fatto
Non sta funzionando. Ma neanche un pò.Aironifan ha scritto: 29 ott 2020, 22:13Il problema è che per essere all'altezza, devi restarci. Perché se ne esci, non ci rientri più.jpr williams ha scritto: 29 ott 2020, 11:44 Seriamente: io vorrei restarci essendone all'altezza. Altrimenti no.
E poi c'è vita anche fuori di lì.
Comunque se ami le legnate sei nel posto giusto. La versione BDSM del rugby

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Re: O Dio Sergio che hai fatto
Vedi, io il concetto lo capisco benissimo. Solo che non lo trovo affatto così tragico. Sicuramente trovo assai poco edificante collezionare randellate una dietro l'altra senza la minima speranza che le cose cambino. E c'è stato un tempo in cui anche io ho pensato potessero cambiare. Non lo penso più. C'è un momento in cui la realtà prende il sopravvento sulle speranze e le mostra per quel che sono: illusioni.RigolettoMSC ha scritto: 29 ott 2020, 23:04E' un concetto che molti non riescono a capire, purtroppo. I tempi sono cambiati (che non vuol dire migliorati) e se usciamo/ci facciamo cacciare dal Sei Nazioni, il nostro movimento professionistico finirà nell'arco di una stagione, massimo due. Può essere una soluzione, ci mancherebbe, ma a me non piace e la riterrò, se dovesse verificarsi, una vera e propria catastrofe per il rugby italiano.
Come ho detto più volte non c'è nulla di cui vergognarsi nell'essere una tier 2. Continuo a pensare che viviamo la versione rugbystica del film "Il Conte Max".
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Re: O Dio Sergio che hai fatto
Ma come si fa a sperare in un futuro peggiore del presente...jpr williams ha scritto: 30 ott 2020, 10:32 Come ho detto più volte non c'è nulla di cui vergognarsi nell'essere una tier 2. Continuo a pensare che viviamo la versione rugbystica del film "Il Conte Max".
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Re: O Dio Sergio che hai fatto
Ma io penso al contrario che il presente sia peggiore di quel futuro. Come può essere peggio di così? Io spero in un futuro in cui noi che guidiamo una bella granturismo possiamo competere con altre granturismo anzichè scendere in pista contro delle F1 che ci ridicolizzano e ci doppiano ogni 3 giri.Consulente ha scritto: 30 ott 2020, 14:17Ma come si fa a sperare in un futuro peggiore del presente...jpr williams ha scritto: 30 ott 2020, 10:32 Come ho detto più volte non c'è nulla di cui vergognarsi nell'essere una tier 2. Continuo a pensare che viviamo la versione rugbystica del film "Il Conte Max".
A te sembra meglio così? Davvero ti piace un destino fatto solo di legnate sulla testa? A me no, francamente.
Come dicevo altrove bisognerebbe saper riconoscere la differenza fra ambizione e presunzione.
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Re: O Dio Sergio che hai fatto
Scusa jpr, ma te le granturismo dove le vedi? Il Giappone? Se ce ne andiamo dal 6 Nazioni anche quella realtà sarà irraggiungibile, troppi soldi da quelle parti; Fiji? Ma se con loro abbiamo problemi anche oggi (e le cose non migliorerebbero, anzi); Argentina? Ecco, sarebbe il tipo di granturismo al quale credo dovremmo aspirare, ma se usciamo dal 6 Nazioni diventerà un traguardo irraggiungibile anche quello. Il resto, scusa, non gira in granturismo ma al massimo in 500. F, del '57.jpr williams ha scritto: 30 ott 2020, 18:27 .............
Io spero in un futuro in cui noi che guidiamo una bella granturismo
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Re: O Dio Sergio che hai fatto
IO non so cosa potremmo essere ad uscire per nostra scelta dal 6N.
Né cosa potremmo essere se ci cacciano.
Osservo questo:
1. forumista simpatico ma a volte pessimisticamente simile ad un riccio nelle mutande (davanti) scrive che gli pare che l'ex capitano della nazionale abbia dichiarato che la nazionale non merita il 6N. E una bella fetta del forum gli crede ("pare che" diventa "di sicuro ")
2. Un altro forumista assai amato, ma in una spirale pessimista che sembra il secondo riccio nelle mutande (dietro) riparte con la litania "non c'è niente di male ad essere Tier 2" alla quale chioso "tranne il sentirsi dire quando ci sarà il ProXNations "tanto voi del rugby non sarete mai all'altezza, siete scarsi non sapete giocare a rugby anzi nemmeno lo siete " (presente il carogna conte Adhemar di Anjou, nel film "il destino di un cavaliere" con Heath Ledge?)
Ma cribbio, la sintesi perfetta è nel male del 6Nazioni, il suo orgoglioso retaggio snobistico del circolo di quelli che sanno e quindi sono.
Per qualcuno siamo stati pesati, siamo stati misurati e siamo stati ritenuti mancanti.
E per qualcuno è un bene che il rugby resti così , aristocratico , non per tutti , nemmeno per molti, meglio se per i soliti. La tradizione.
Basterebbe che il rugby accettasse un semplice meccanismo ; promozione/retrocessione. Quei plebei della pallatonda (sarà un caso la diffusione sociale) accettano l'ascensore borghese, il rugby no, contano il titolo, i quarti di nobiltà, al massimo si fa cavaliere il palafreniere di turno, per poi riderne quando non sa l'etichetta di corte o non ha le vesti e i destrieri per il torneo e il masgalano.
Nessun problema ad esser Tier 2, se le Unions le vedessimo a Novembre nel Torneo Ballotta e World RUgby dividesse alla pari i soldi del torneo.
Ma io non mi ritiro, se arrivo ultimo metto il mio posto in palio con il migliore di quelli dietro; perché un posto a corte per i plebei lo voglio.
Né cosa potremmo essere se ci cacciano.
Osservo questo:
1. forumista simpatico ma a volte pessimisticamente simile ad un riccio nelle mutande (davanti) scrive che gli pare che l'ex capitano della nazionale abbia dichiarato che la nazionale non merita il 6N. E una bella fetta del forum gli crede ("pare che" diventa "di sicuro ")
2. Un altro forumista assai amato, ma in una spirale pessimista che sembra il secondo riccio nelle mutande (dietro) riparte con la litania "non c'è niente di male ad essere Tier 2" alla quale chioso "tranne il sentirsi dire quando ci sarà il ProXNations "tanto voi del rugby non sarete mai all'altezza, siete scarsi non sapete giocare a rugby anzi nemmeno lo siete " (presente il carogna conte Adhemar di Anjou, nel film "il destino di un cavaliere" con Heath Ledge?)
Ma cribbio, la sintesi perfetta è nel male del 6Nazioni, il suo orgoglioso retaggio snobistico del circolo di quelli che sanno e quindi sono.
Per qualcuno siamo stati pesati, siamo stati misurati e siamo stati ritenuti mancanti.
E per qualcuno è un bene che il rugby resti così , aristocratico , non per tutti , nemmeno per molti, meglio se per i soliti. La tradizione.
Basterebbe che il rugby accettasse un semplice meccanismo ; promozione/retrocessione. Quei plebei della pallatonda (sarà un caso la diffusione sociale) accettano l'ascensore borghese, il rugby no, contano il titolo, i quarti di nobiltà, al massimo si fa cavaliere il palafreniere di turno, per poi riderne quando non sa l'etichetta di corte o non ha le vesti e i destrieri per il torneo e il masgalano.
Nessun problema ad esser Tier 2, se le Unions le vedessimo a Novembre nel Torneo Ballotta e World RUgby dividesse alla pari i soldi del torneo.
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Re: O Dio Sergio che hai fatto
Ma siccome non va così, al momento teniamoci stretto questo 6 Nazioni finché ci fanno stare, ma il punto vero è un altro, ovvero come migliorare la nostra competitività. Ma non credo che uscendo avremmo benefici in tal senso.Luqa-bis ha scritto: 30 ott 2020, 21:04 ...............
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Ma io non mi ritiro, se arrivo ultimo metto il mio posto in palio con il migliore di quelli dietro; perché un posto a corte per i plebei lo voglio.
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Re: O Dio Sergio che hai fatto
Quello è un altro problema. Mi permetto di dire, ovvio ma non facilmente risolvibile.
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Re: O Dio Sergio che hai fatto
Per restare nella metafora le F1, con le quali dovremmo al massimo giocare una o due partite all'anno, sono le Home Unions, la Francia e le 3 australi, poi ci sono le granturismo con Giappone ed Argentina che probabilmente ci battono di fisso, le isolane con cui ce la giochiamo alla pari e poi Georgia, Canada, Romania e Usa che batteremmo più o meno di fisso. Con questo gruppo dovremmo giocare quasi sempre, concedendo qualche incontro anche a chi sta sotto come Spagna, Portogallo, Brasile e Russia. Perchè questa è la nostra reale dimensione.RigolettoMSC ha scritto: 30 ott 2020, 18:46Scusa jpr, ma te le granturismo dove le vedi? Il Giappone? Se ce ne andiamo dal 6 Nazioni anche quella realtà sarà irraggiungibile, troppi soldi da quelle parti; Fiji? Ma se con loro abbiamo problemi anche oggi (e le cose non migliorerebbero, anzi); Argentina? Ecco, sarebbe il tipo di granturismo al quale credo dovremmo aspirare, ma se usciamo dal 6 Nazioni diventerà un traguardo irraggiungibile anche quello. Il resto, scusa, non gira in granturismo ma al massimo in 500. F, del '57.
Che uscire dal 6N ci farebbe precipitare sotto il livello di queste granturismo lo escluderei: loro a quel livello (che è anche il nostro) ci stanno senza alcun 6N.
Questo potevamo permettercelo finchè l'alternativa a noi era la Georgia. Fra qualche anno non saremmo tanto noi a ritirarci, ma probabilmente verremo accompagnati alla porta perchè non costituiamo un fattore di crescita né tecnica né economica.Luqa-bis ha scritto: 30 ott 2020, 21:04Nessun problema ad esser Tier 2, se le Unions le vedessimo a Novembre nel Torneo Ballotta e World RUgby dividesse alla pari i soldi del torneo.
Ma io non mi ritiro, se arrivo ultimo metto il mio posto in palio con il migliore di quelli dietro; perché un posto a corte per i plebei lo voglio.
Forse no. Ma da 20 anni siamo dentro e il cammino fatto da allora è stato a scendere, non a salire. Cosa vi faccia credere che invertiremo la rotta io francamente non riesco a spiegarmelo se non con il concetto del wishful thinking, che in italiano tradurrei con il famoso "chi vive sperando..."RigolettoMSC ha scritto: 30 ott 2020, 22:01Ma siccome non va così, al momento teniamoci stretto questo 6 Nazioni finché ci fanno stare, ma il punto vero è un altro, ovvero come migliorare la nostra competitività. Ma non credo che uscendo avremmo benefici in tal senso.
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Re: O Dio Sergio che hai fatto
Nemmeno io. Qui invece sembra lo sappiano tutti con certezza assoluta.Luqa-bis ha scritto: 30 ott 2020, 21:04IO non so cosa potremmo essere ad uscire per nostra scelta dal 6N.
Né cosa potremmo essere se ci cacciano.
Poichè mi sembra tu ti riferisca a me, con mio grande dispiacere (perchè amerei essere amato

In questo forum sono piuttosto detestato per le mie posizioni che sono il massimo dell'impopolarità:
-sono contro l'uso degli equiparati
-sono contro l'eccesso di show-business nel rugby
-giudico l'avventura celtica un fallimento totale e le franchigie un carrozzone sprecasoldi
-non vado matto per il professionismo
-non mi piacciono le maglie da gioco moderne
-considero inadeguato il nostro livello ai palcoscenici che calchiamo e non nutro speranze che la situazione possa migliorare
-considero dignitosissimo essere una tier 2
-considero antisportivo lagnarsi degli arbitraggi ed il relativo vittimismo paracomplottista
-non valuto i comportamenti disciplinari dei giocatori in modo diverso se sono "nostri" o "altrui"
Se consideri che una vera e propria colonna del forum, non credo in un'escalation affettuosa, mi ha downgradato dal rango di malato di mente al livello bassamente escrementizio, ecco sommando il tutto non mi sento affatto così amato.

Vedi, questa recriminazione contro ciò che ci viene/verrebbe detto avrebbe un qualche fondamento se il tutto non trovasse riscontro nell'unico posto in cui si devono cercare riscontri: il campo. Che non mente mai.Luqa-bis ha scritto: 30 ott 2020, 21:04ma in una spirale pessimista che sembra il secondo riccio nelle mutande (dietro) riparte con la litania "non c'è niente di male ad essere Tier 2" alla quale chioso "tranne il sentirsi dire quando ci sarà il ProXNations "tanto voi del rugby non sarete mai all'altezza, siete scarsi non sapete giocare a rugby anzi nemmeno lo siete " (presente il carogna conte Adhemar di Anjou, nel film "il destino di un cavaliere" con Heath Ledge?)
Ma cribbio, la sintesi perfetta è nel male del 6Nazioni, il suo orgoglioso retaggio snobistico del circolo di quelli che sanno e quindi sono.
Per qualcuno siamo stati pesati, siamo stati misurati e siamo stati ritenuti mancanti.
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Ecco, in questo meccanismo mi ci sentirei dentro appieno. Purtroppo non dipende da noi ed io mi limito a valutare quel che c'è (traendone le conclusioni che mi rendono tutt'altro che amato) e non quel che vorrei ci fosse.Luqa-bis ha scritto: 30 ott 2020, 21:04Basterebbe che il rugby accettasse un semplice meccanismo ; promozione/retrocessione. Quei plebei della pallatonda (sarà un caso la diffusione sociale) accettano l'ascensore borghese, il rugby no, contano il titolo, i quarti di nobiltà, al massimo si fa cavaliere il palafreniere di turno, per poi riderne quando non sa l'etichetta di corte o non ha le vesti e i destrieri per il torneo e il masgalano.
Nessun problema ad esser Tier 2, se le Unions le vedessimo a Novembre nel Torneo Ballotta e World RUgby dividesse alla pari i soldi del torneo.
Ma io non mi ritiro, se arrivo ultimo metto il mio posto in palio con il migliore di quelli dietro; perché un posto a corte per i plebei lo voglio.
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Re: O Dio Sergio che hai fatto
Secondo me, che tu rimanga una tier 2, uscendo dal 6N, è una pia illusione. Sarà un tracollo inesorabile che porterà alla dissoluzione. Quindi 'c'è vita anche fuori di lì', lo dici ora, perché c'è il 6N.jpr williams ha scritto: 30 ott 2020, 10:32
Vedi, io il concetto lo capisco benissimo. Solo che non lo trovo affatto così tragico. Sicuramente trovo assai poco edificante collezionare randellate una dietro l'altra senza la minima speranza che le cose cambino. E c'è stato un tempo in cui anche io ho pensato potessero cambiare. Non lo penso più. C'è un momento in cui la realtà prende il sopravvento sulle speranze e le mostra per quel che sono: illusioni.
Come ho detto più volte non c'è nulla di cui vergognarsi nell'essere una tier 2. Continuo a pensare che viviamo la versione rugbystica del film "Il Conte Max".
Se non c'è più il 6N, la vita si estingue parecchio in fretta, temo, con i ritmi attuali e le esigenze che ha il pubblico, in un paese calciofilo come questo.
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Re: O Dio Sergio che hai fatto
Come ho già avuto modo di dire questa nefasta previsione è smentita dai fatti: ci sono molte squadre che sono e restano tier 2 senza aver alcun bisogno del 6N o simili australi.Aironifan ha scritto: 31 ott 2020, 14:30Secondo me, che tu rimanga una tier 2, uscendo dal 6N, è una pia illusione. Sarà un tracollo inesorabile che porterà alla dissoluzione. Quindi 'c'è vita anche fuori di lì', lo dici ora, perché c'è il 6N.
Se non c'è più il 6N, la vita si estingue parecchio in fretta, temo, con i ritmi attuali e le esigenze che ha il pubblico, in un paese calciofilo come questo.
Il Giappone, le isolane (che a soldi stanno tanto peggio di noi e per di più si vedono da sempre fottere i migliori prospetti da AB's e Wallabies), la Georgia, il Canada. Altre, addirittura, stanno crescendo, come il Brasile.
Inoltre ignori il fatto che uscire dal 6N potrebbe non dipendere da quel che vogliamo o non vogliamo fare noi.
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Re: O Dio Sergio che hai fatto
Il Giappone sta peggio di noi a soldi? Mi è nuova. Si tratta di una realtà completamente diversa dalla nostra, comunque. Una realtà dove il rugby è uno sport seguito. Per non parlare delle isolane, dove non hanno altro che quello. E discorso analogo si può fare per la Georgia, dove è praticamente lo sport nazionale.jpr williams ha scritto: 31 ott 2020, 14:50Come ho già avuto modo di dire questa nefasta previsione è smentita dai fatti: ci sono molte squadre che sono e restano tier 2 senza aver alcun bisogno del 6N o simili australi.Aironifan ha scritto: 31 ott 2020, 14:30Secondo me, che tu rimanga una tier 2, uscendo dal 6N, è una pia illusione. Sarà un tracollo inesorabile che porterà alla dissoluzione. Quindi 'c'è vita anche fuori di lì', lo dici ora, perché c'è il 6N.
Se non c'è più il 6N, la vita si estingue parecchio in fretta, temo, con i ritmi attuali e le esigenze che ha il pubblico, in un paese calciofilo come questo.
Il Giappone, le isolane (che a soldi stanno tanto peggio di noi e per di più si vedono da sempre fottere i migliori prospetti da AB's e Wallabies), la Georgia, il Canada. Altre, addirittura, stanno crescendo, come il Brasile.
Inoltre ignori il fatto che uscire dal 6N potrebbe non dipendere da quel che vogliamo o non vogliamo fare noi.
In Italia, forse ti è sfuggito, il rugby non ha seguito! C'è il calcio, con una tradizione ingombrabtissima a occupare la scena e la tradizione (e anche altri sport a fargli concorrenza, con impatto di livello, come Basket e Volley). Nel momento in cui al rugby, gli togli quel minimo di visibilità, è la fine. Rimane uno sport di nicchia in Veneto. Il che equivale a morire, con tutto il rispetto.
Però magari mi sbaglio io. E nel momento in cui si esce dal 6N, il movimento del triveneto lasciato in autonomia, si eleverà al livello delle Fiji o dell'Argentina.
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Re: O Dio Sergio che hai fatto
Come ho gia' avuto modo di dire questa nefasta previsione e' piu' che confermata dai fatti.jpr williams ha scritto: 31 ott 2020, 14:50 Come ho già avuto modo di dire questa nefasta previsione è smentita dai fatti: ...
Il Giappone e' cresciuto solo perche' ha trovato finanziamenti endogeni, che noi non abbiamo e che concorderai e' ben difficile trovare.
L'argentina ha un movimento di base ampio ma anche molto diverso dal nostro. Li i club sono corpi sociali: gestiscono piu' di uno sport ma sono anche unioni di credito, gestiscono scuole etc.
Le isolane sono una fucina di straordinari talenti fisici dove il rugby e' praticamente l'unico sport praticato.
Gli USA vanno a corrente alterna in dipendenza degli investitori che trovano, come e' ovvio che sia anche se a te non piace.
In Georgia il rugby e' lo sport di squadra nazionale di suo (non so la storia comunque, ammetto)
Forse l'unico modello che si potrebbe avvicinare e' il Canada, ma si tratta comunque di un'altra nazione anglofona in grado di ereditare talenti altrove.
Cioe', tutte le Tier 2 che citi non sono nella nostra situazione.
Noi abbiamo un movimento piccolo, amatoriale, che probabilmente non arriva nemmeno a diecimila attivisti, nonostante il numero ufficiale di tesserati, e che e' totalmente incapace di auto sostenersi perche' non ci sono investimenti.
Tutte le altre Tier 2 di fascia alta hanno un diverso meccanismo che le tiene a galla, noi non abbiamo nulla.
O meglio, noi abbiamo l'eredita' del miracolo degli anni '90 che tu vorresti buttare via.
Faremmo sostanzialmente la fine della Romania, cioe' svaniremmo nell'irrilevanza.
Ora, per te noi dovremmo suicidarci e svanire nell'irrilevanza di nostra volonta'.
Io preferisco andare giu' combattendo, almeno cosi' una possibilita' di evitare il disastro ce l'ho.