Per Peens ha ragione jatta.
Giocò il primo anno nel Frascati e retrocesse, poi due anni nel Segni (ed il secondo retrocesse anche lì) per poi giocare ad apertura un biennio a Roma, al posto di Roselli passato ad ala.
In quei due anni Roma iniziò la scalata alle vette costruendo sotto Pardies quello che aveva iniziato con Louw (sempre sull'A24 stiamo ...

) e riempiendo in esaurito il 3 Fontane giocando contro Treviso (x Diobenedica : allo stadio il 17 giugno 2000 c'erano oltre diecimila spettatori, 6-7000 Aquilani - mai vista una cosa del genere, ed oltre 3000 della RR, non 800).
Comunque nel 99-00 Gert, che era un estremo che giocava apertura e non un'apertura fu tagliato per fare posto a Ford, che l'anno prima giocava nel Piacenza, così come Geldenhuys fu tagliato per Gross.
Ford, ha ragione MIMMO, era un fenomeno vero e non fu tagliato per ragioni di denaro (che a quel tempo con uno come Renato Speziali IMMENSO uomo di Rugby con la R maiuscola c'era) né tecniche, perchè chi - come me - ha visto Roma - Agen dell'autunno 1999, ne ha un ricordo indelebile.
Perchè sia andato via, non lo so, penso fossero veramente problemi familiari.
A quel punto la Roma chiamò ad apertura prima Camardon, poi resosi conto che non era un calciatore vero (sbagliò un paio di calci non proibitivi proprio in trasferta all'Aquila) chiamò Pez, all'epoca giovanissimo e che aveva appena vinto il campionato in Argentina.
Schuwer fu tagliato perché come estremo aveva un piccolo problema : due su tre gli cadeva il pallone sui calci avversari e per una società abituata a Pertile vorrete capire che ... Oltretutto era legato con il resto della squadra come il salmone con la cacciagione.
Sicuramente della RR campione non è stato ricordato tra le riserve Ausiello all'ala.
Per la finale : L'Aquila aveva l'apertura (samoana o tongana) infortunata alla coscia e questa fu la prima causa della meta di Pez, non da intercetto ma da calcio stoppato. Mazzantini (che quel giorno a mio avviso fu il migliore degli aquilani) era rimasto sotto il raggruppamento e fu una terza (credo) a dare con lentezza il pallone all'apertura il cui calcio, non potente, fu stoppato e da lì la meta in mezzo ai pali.
L'Aquila dovette poi giocare in 14 per un giallo a Perugini per un calcio in testa a Pratichetti (ci stava anche il rosso, ma era circa il 10° del pt) e soffrì maledettamente il pack romano per tutto il primo tempo.
Roma sul 30-0 credette di avere chiuso l''incontro ed incassò il ritorno dell'Aquila che, se non ricordo male, si era qualificata da quarta rimontando il Piacenza negli ultimi dieci minuti al Fattori all'ultima di campionato) ma l'apertura sbagliò anche due trasformazioni non impossibili per il suo infortunio sino a prendere l'utlima meta con Roselli dopo una carambola su up-and-under (lì avevo avuto il dubbio di un avanti ma ero nella metà opposta del campo).
MoM della partita (all'epoca non c'era) a mio avviso un giocatore tanto forte quanto poco noto : Flavio Siciliano n. 8 della Roma
Su quello che è successo dopo : Roma, tentando di rafforzarsi spese oltre il limite, pagò cifre assurde per un tre quarti degli Harlequins statunitense che era un mediocrissimo giocatore (la fidanzata in compenso era da urlo ...) ed iniziò a perdere coesione con troppe partite giocate senza grinta (tipo la sconfitta interna con il Parma) sino a perdere la semifinale con il Calvisano in casa e fuori.
L'anno dopo (2001-02) iniziarono a scarseggiare i soldi e fu bravissimo Doucet a far nozze con i fichi secchi salvo poi andarsene (giustamente) a Calvisano.
Poi gestioni societarie sempre più arrabattate portarono a guerre intestine, con la perdita di vagonate di giocatori andati all'URC (compreso per un anno Virgilio) e, dopo aver scapolato la salvezza nel 2002-03 all'ultima giornata (all'Aquila ... ovviamente) perdendo ma facendo 2 punti, la Roma retrocesse l'anno dopo in maniera non proprio gloriosa.
Buon Natele a tutti i blogger arrivati al fondo di questo messaggio