Raggruppamenti minirugby...

Sezione dedicata a discussioni sulle problematiche legate all'allenamento ed alla didattica del rugby.

Moderatore: Emy77

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Bigio
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RE: Re: RE: Re: Raggruppamenti minirugby...

Messaggio da Bigio »

Patriarca credo sia comunque impotrante continuare a denunciare i comportamenti diseducativi in tutte le sedi, siano esse la Federazione regionale, sia quella nazionale sia la propria squadra, sia un concentramento (o raggruppamento..alla nordica :) ). Credo che ci dobbiamo impegnare sempre in questo...anche a rischio di perdere qualche genitore o ragazzino bravo (come è avvenuto a VT qualche anno fa per esempio).
Bgo
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patriarcabg
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Re: RE: Re: RE: Re: Raggruppamenti minirugby...

Messaggio da patriarcabg »

Credo che la vittoria sia parte integrante dello sport, ma parte ancora più integrante a questa età sia il trasmettere una coscienza sportiva, che va al di là della vittoria.[/quote]

QUOTO!
stefano99
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Re: Raggruppamenti minirugby...

Messaggio da stefano99 »

cinzia02 ha scritto:Raggruppamenti minirugby.....a cosa dovrebbero servire??

Io ho sempre pensato che dovessero servire a far giocare i ragazzi, a farli divertire, a farli appassionare, a provare i progressi fatti....dovessero insomma essere l'espressione del tanto decantato rugby educativo.
Domenica scorsa però le mie certezze sono state messe a dura prova, e ho avuto la conferma che purtroppo non per tutte le società è così.
Ed allora ecco che una partita si trasforma in un momento in un momento di rivalsa (per gli adulti) contro torti (????...mahhh) ingiustamente subiti e a farne le spese sono i piccoli atleti in campo.
Per fortuna i bambini dimenticano presto....e allora ecco che dopo la pasta si radunano tutti davanti al calcio balilla della club house senza distinzione di maglia...

Non voglio polemizzare oltre e fare nomi e cognomi....tanto chi è preso in causa si riconoscerà....ma cerchiamo di imparare e migliorare perchè il rugby educativo sia veramente tale!!!


Cinzia
alleno, come te, una u11, dopo avere allenato u20, u7, u9.
Sono daccordissimo con quello che dici e mi permetto di poter dire che possiamo fare qualcosa anche noi educatori; "fare" più che tenere conferenze sui valori dello sport, il rispetto delle regole, la lealtà, l'arbitro che è un amico che ci permette di giocare... e blablabla..
Nel mio piccolo, negli anni, ho copiato da altri educatori più bravi di me,atteggiamenti da tenere ai concentramenti( e in allenamento) che ritengo, con l'esperienza, efficaci.

-far giocare ogni giocatore esattamente lo stesso tempo in ogni incontro (e a volte ce la faccio anche in finale...è dura ), è un segnale forte per tutti.
-sollecitare i giocatori a ringraziare l'arbitro a fine partita e farlo io stesso.
- fare due chiacchiere con giocatori,allenatori, arbitri,accompagnatori, genitori delle altre squadre, e i miei giocatori e i loro genitori , i dirigenti del mio club inevitabilmente mi vedono farlo.
-dopo la partita sollecitare a foto di gruppo con la squadra avversaria.
-cercare di mantenere un atteggiamento calmo e distaccato rispetto al risultato( quando mi chiedono chi ha vinto o a quanto siamo,per es, rispondo che non lo so...)
-non parlare mai dell'arbitro.
-sollecitare i miei giocatori a giocare per altre squadre sottonumero.
-sollecitare i miei giocatori ( e i loro genitori e i dirigenti) ad esultare con moderazione e farlo a mia volta.

mi sembra che tali atteggiamenti servano a smorzare certe eccessive tensioni .

credo che serva impegnarsi coi fatti, educando l'ambiente del ns club e dando esempi tangibili di applicazione di valori sportivi...nonostante ciò... capita anche di vincere i concentramenti :wink:
stewie
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RE: Re: Raggruppamenti minirugby...

Messaggio da stewie »

Cara Cinzia comprendo bene la tua amarezza. Premetto che per tanti anni ho giocato a rugby in una grossa società del sud e che ho un ottimo ricordo del clima che regnava tra giocatori, tecnici e dirigenti. A me è accaduto questo: qualche mese fa ho saputo che nella città dove vivo era nata una squadra di minirugby e così ho cominciato a collaborare con essa come educatore. Dopo una vittoria e qualche sonora sconfitta i genitori dei bambini si sono lamentati dei risultati ed il presidente della società mi ha caldamente invitato a puntare alla vittoria. Ora io mi chiedo: ma lo spirito del nostro amato sport, tanto decantato, non dovrebbe incentivare la socializzazione tra i bambini e non la competizione? E soprattutto mi chiedo: perchè la dirigenza di una squadra appoggia tali richieste provenienti dai genitori anzicchè educare anche loro?
ale.com
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Re: RE: Re: Raggruppamenti minirugby...

Messaggio da ale.com »

stewie ha scritto:E soprattutto mi chiedo: perchè la dirigenza di una squadra appoggia tali richieste provenienti dai genitori anzicchè educare anche loro?
immagino perche' se i genitori si stufano non mandano piu' i figli e il movimento muore.

tieni in ogni caso presente che anche (o soprattutto) per i bambini piu' partite si vincono e piu' si hanno stimoli per proseguire l'attivita'..

L'importante e' trovare il giusto compromesso...
monk
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Re: RE: Re: Raggruppamenti minirugby...

Messaggio da monk »

ale.com ha scritto:
stewie ha scritto:E soprattutto mi chiedo: perchè la dirigenza di una squadra appoggia tali richieste provenienti dai genitori anzicchè educare anche loro?
immagino perche' se i genitori si stufano non mandano piu' i figli e il movimento muore.

tieni in ogni caso presente che anche (o soprattutto) per i bambini piu' partite si vincono e piu' si hanno stimoli per proseguire l'attivita'..

L'importante e' trovare il giusto compromesso...
Cioè se una squadra di bambini perde spesso, i bambini smettono?
Assolutamente no, i bambini giocano per divertirsi, e questo in qualunque sport; compito dell'adulto educatore è (se mai) far leggere loro i miglioramenti conseguiti con l'impegno, anche se minimi e spronarli a correggere gli errori.
La serenità dell'ambiente circostante farà passare in secondo piano qualsiasi sconfitta.
stewie
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RE: Re: RE: Re: Raggruppamenti minirugby...

Messaggio da stewie »

E' vero ed ovvio che più si vince e più si ci diverte. Però se si perde per la scarsa esperienza, visto che la società di cui parlo è nata non più di due anni fa, allora pretendere la vittoria vuol dire stressare i bambini ed allontanarli così dallo sport. E già capitato, infatti che un bambino, il più dotato ma anche il più sensibile del gruppo, abbia detto al padre di non volersi più allenare. Dopo ci ha ripensato, per fortuna.
kaiser
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RE: Re: RE: Re: Raggruppamenti minirugby...

Messaggio da kaiser »

In questo momento sto facendo l'educatore di una U.13 con un collega eccezionale, molto più bravo di me e rimango, comunque , un preparatore fisico.
Non mi frega assolutamente niente che i miei ragazzini vincano o perdano, mi piace di più lavorare con loro, trasferirgli quello che so e cercare di farli maturare e rielaborare personalmente quello che proponiamo.
Vengo dall'atletica leggera, soprattutto, e assicuro tutti che ci sono tanti sport dove vincere è utopia: ci si può allenare, anche duramente, ma il bello sta proprio nei mglioramenti, che devono essere psico-fisici, oltre che tecnici; vincere è un bel optional ma il rinforzo di una motivazione non la fai solo con la vittoria.
Dobbiamo lavorare sull'educazione, sul carattere, sull'impegno, sulla serietà, ...........poi c'è la disciplina, ma c'è anche il divertimento, la gioia di stare con i propri compagni e perchè no: anche con adulti che sono disponibili a trasferire competenze.
Mi incazzo quando si ricerca il risultato e non si guarda al modello proposto.
Stiamo sereni, lavoriamo per loro e con loro. L'agonismo è una componente importante, soprattutto con sè stessi; con gli altri verrà col tempo. Prima bisogna maturare e poi continuare a divertirsi.
Buon lavoro a tutti, buon rugby
battista
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Re: RE: Re: RE: Re: Raggruppamenti minirugby...

Messaggio da battista »

cinzia02 ha scritto:
patriarcabg ha scritto:cinzia02 che under alleni?
Con quale categoria trovi maggior differenze d'impostazione gioco/agonismo?
Io alleno l'under 11, ma il problema purtropppo non è legato a questa categoria in particolare ma a tutte le categoria 9 - 11 - 13....per fortuna meno alla 7.
Ovviamente molto dipende dall'impostazione societaria, ma sono sempre in maggioranza quelle in cui il dictat è vincere.....sempre e comunque.
Credo che la vittoria sia parte integrante dello sport, ma parte ancora più integrante a questa età sia il trasmettere una coscienza sportiva, che va al di là della vittoria.
hai detto una cosa saggia: in ogni società sportiva ci sono anime differenti, aggiungo quanto segue:
1. ci sono culture sportive differenti: gli agonisti a tutti costi che non percepiscono la differenza tra un adolescente ed un bambino (o dicono di perceprla ma poi di fatto smaniano di vincere perchè si sentono meglio loro come adulti); quelli che concepiscono il rugby propaganda come un momento di educazione didattica al rugby e allo sport in generale e che ben sanno che dello sport il bambino percepisce sì l'aspetto competitivo ma soprattutto quello ludico
2. ci sono culture e livelli di istruzione diversi, alcune persone nel rugby sono davvero obsolete o non hanno la preparazione pedagocgca del caso, magari hanno giocato a rugby 100 anni ma stop
3. ci sono obiettivi personali differenti (esistono allenatori che si valutano col numero di Topolini vinti!)
4. ci sono modalità differenti di intendere il rapporto con le famiglie: chi pensa che i genitori debbano essere out (e magari sono genitori loro stessi, pensa te!) e chi pensa che vadano coinvolti e formati alla cultura sportiva
5. ci sono genitori di estrazione ed approccio allo sport assai diverso, quelli che si preocupano di vedere crescere il figlio in ambiente sano e ricco di valori educativi, quelli che invece percepiscono il figlio come una estensione delle loro frustrazioni
6 e come sempre ci sono i bugiardi che dicono di pensarla in un certo modo e poi agiscono all'opposto

In sostanza le società sportive sono lo specchio della società, e se non c'è uno che le guida e decide per tutti, accade che l'immagine e le scelte di quella società (associazione dilettantistica e volontaristica quasi sempre) siano confuse e che ciascuno all'interno faccia come crede e secondo convenienza propria.
tonione
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Messaggio da tonione »

è sicuro che arrivare alla pressione psicologica sui bambini pur di vincere è un comportamento da condannare in modo ferreo.

sono convinto però che nel rugby non si possa insegnare ad un bambino a " non avanzare " e a " non placcare ". il rugby rimane uno sport di combattimento anche quando è praticato dai bambini. il combattimento prevede la lotta per la supremazia...
monk
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Messaggio da monk »

tonione ha scritto:è sicuro che arrivare alla pressione psicologica sui bambini pur di vincere è un comportamento da condannare in modo ferreo.

sono convinto però che nel rugby non si possa insegnare ad un bambino a " non avanzare " e a " non placcare ". il rugby rimane uno sport di combattimento anche quando è praticato dai bambini. il combattimento prevede la lotta per la supremazia...
Questi sono gesti tecnici; nel tennis esitono il servizio, la volee ecc: se non li sai fare, semplicemente, non giochi.
Il combattimento prevede la lotta: nel gioco più violento mai inventato, cioè gli scacchi (immagino le risate e le pernacchie...) la patta è frequentissima.
BixBeiderbecke
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Messaggio da BixBeiderbecke »

Beh, chi era, Larsen il "re delle patte"?

Cmq, se a scacchi giochi per la patta, il più delle volte perdi.
La patta arriva perchè te le sei date di santa ragione e nessuno dei due riesce più a vincere, ma entrambi ci avete provato in tutti i modi.
bogi
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Messaggio da bogi »

E' il primo anno che mio figlio fa l'under 9.

Posso dire che spesso esce dal campo ricordando vagamente il risultato.
Corre, cade, si rialza, spinge, si distrae, si concentra, forse non diventerà mai un campione ma si diverte.

Forse la società per la quale è tesserato non è la migliore d'Italia, a volte ai concentramenti sono in 10 altre volte in 4, ma non ho mai sentito una parola di scherno o di rabbia sulla bocca del suo allenatore/educatore. Tanto incoraggiamento, anche di fronte a limiti evidenti dei singoli; certo, perchè i bambini della squadra sono o troppo magri , o troppo grassi, o troppo bassi o troppo larghi o troppo stretti, o troppo lenti, o troppo svogliati; sono bambini di 7/8/9 anni che si stanno divertendo ed appassionando ad uno sport.

Non si trovano due volte alla settimana per imparare a perdere, ma per imparare e divertirsi.

I risultati verranno se devono venire,.

Qualche volta vincono, qualche volta perdono.

E' stato emozionante in una partita persa tanto a 1 l'esplosione di gioia del pubblico di tutte e due le squadre per la segnatura della meta "della bandiera" nell'ultima azione.


Mi fà incazzare quando vedo allenatori/educatori urlare ai propri ragazzini cose tipo "sei un incapace" "vai fuori che non sei capace di fare un c4$$o" e via discorrendo. (per fortuna non tutti sono così)

Mi amareggia quando vedo allenatori/educatori rifiutarsi di prestare qualche bambino della propria squadra per permettere che si svolga la partita. (per fortuna non tutti sono così)

In generale condivido quanto detto da Cinzia; le stupidaggini che si vedono non derivano mai dai bambini ma da chi dovrebbe guidarli o da chi affida a loro il raggiungimento di obiettivi non raggiunti da sè.

E comunque, non so se esistano, ma fino a 13 anni abolilerei le classifiche.
stewie
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Iscritto il: 22 feb 2008, 12:37

Messaggio da stewie »

Bravo battista hai colto appieno il mio pensiero. Difatti nella "mia" società ognuno fa come crede ed in fondo l'interesse di tutti è vincere. Ciò che mi fa arrabbiare è il fatto che appoggiando le smanie di vittoria dei genitori si crea sfiducia nei miei confronti. Per dirla tutta i genitori hanno ragione pechè pagano la quota di iscrizione ed io sono incapace perchè non percepisco alcun compenso o rimborso spese per la mia attività. Se questo è il pensiero dominante io comincio a non divertirmi più.
fabfast29
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Iscritto il: 16 giu 2007, 14:06

Messaggio da fabfast29 »

stewie ha scritto:Bravo battista hai colto appieno il mio pensiero. Difatti nella "mia" società ognuno fa come crede ed in fondo l'interesse di tutti è vincere. Ciò che mi fa arrabbiare è il fatto che appoggiando le smanie di vittoria dei genitori si crea sfiducia nei miei confronti. Per dirla tutta i genitori hanno ragione pechè pagano la quota di iscrizione ed io sono incapace perchè non percepisco alcun compenso o rimborso spese per la mia attività. Se questo è il pensiero dominante io comincio a non divertirmi più.
tu alleni da così poco tempo e già ti rompono le scatole.....
Comunque se la società è intelligente e vuole investire in te ti darà tempo e fiducia, altrimenti ti devi gestire tutte le difficoltà da solo.
Io ho 29 anni e sono 8 stagioni che alleno partendo dalla under 8 (quando iniziai erano categorie pari) e ora sono alla under 17.
Il terzo anno che allenavo facevo la under 13 ed abbiamo perso tutte le partite giocate quell'anno :oops:
Ricorda non ti dare mai per vinto e cerca di divertirti con loro tutto sarà più facile
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