CariParma TM 2009 : Milano 14/11 Italia-Nuova Zelanda
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Re: CariParma TM 2009 : Milano 14/11 Italia-Nuova Zelanda
ripeto: Peggio che al processo di BISCARDI
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Re: CariParma TM : Milano 14/11 Italia-Nuova Zelanda
un azione simile è stata fatta proprio dagli ab nei nostri confronti in occasione dei mondiali a marsiglia.gcruta ha scritto:Tutto accettabile, Giorgio. Il problema è sempre di traduzione. Non stiamo parlando di probabilità in senso stretto matematico, ma di ragionevolezza. Il tuo esempio è di meta di punizione e cartellino giallo, non sola adesso ma da sempre - è standard nei corsi arbitrali. Il problema delle traduzioni è infernale: una traduzione frettolosa, per esempio, non coglie la differenza tra "shall" e "will", che noi rendiamo sempre con la forma futura. Non voglio fare il fico, ma purtroppo qualsiasi esperto di lingue confermerà che non è così banale.GiorgioXT ha scritto:Io credo che il senso corretto sia , o dovrebbe essere " La meta tecnica va assegnata quando una azione impedisce in modo illegale che una meta possa essere segnata"
se si incomincia a valutare la "probabilità" , si entra in un ambito estremamente pericoloso, perchè si iniziano ad avere ancora più variabili :
- Come si calcola questa probabilità?
- Che % di probabilità consideriamo giusta?
- E' giusto valutare una probabilità?
Prendiamo un esempio classico : azione dentro i 22, calcio a scavalcare e l'estremo ultimo uomo che mi placca l'attaccante senza palla sui 5 metri con la palla che sta rotolando appena dentro l'area di meta. Come andrebbe giudicata adesso ?
in quell'occasione poi l'azione evolvette in un'altra meta per noi non data per un placcaggio di De marigny su un giocatore senza palla (collins, mi pare), che gli stava facendo tagliafuori
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Re: CariParma TM 2009 : Milano 14/11 Italia-Nuova Zelanda
arrivo in ritardo sul punto...alby ha scritto:La regola non parla di metri, ma una mischia che viene fermata fallosamente prima che inizi a muoversi in modo sensibile, non è una situazione in cui puoi affermare con certezza che una meta sarebbe probabilmente stata seganta senza il fallo, punto.
Se una mischia avanza in modo evidente verso la linea di meta e viene fermata fallosamente prima di entrare appunto in area di meta, puoi dire con certezza che probabilmente una meta sarebbe stata seganta, punto.
mi permetto di dissentire su questo.
non tutte le squadre pensano di giocare la meta spingendo come egli elefanti in avanti.
una meta può essere vinta o pericolosa senza che necessariamente avanzi in maniera netta.
basti pensare all schema che l'italia fa (lo prendo come esempio, non come casus belli).
ovvero quello ceh ci ha portato a segnare un meta l'anno scorso nei tm autunnali (non ricordo se contro l'argentina o i pacifici) mi pare anche alla francia nell'ultimo match del 6n e che quasi porta a segnare Zanni contro il SA.
ovvero: mischia, spinta + forte dal lato ds (non significa necessariamente storta), parisse raccoglie la palla e allo stesso tempo il nostro 7 si stacca pronto per un off-load del capitano.
la mia domanda (da uno che ignora) è: cari arbitri: qui come stanno le cose?
di mischia non si segna mica solo necessariamente come contro l'argentina a cordoba
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Re: CariParma TM 2009 : Milano 14/11 Italia-Nuova Zelanda
Ciao a tutti,
visto che tanti forumisti avevano contribuito con entusiasmo all'ottima riuscita dell'iniziativa dell'U14 della Pro Recco Rugby che raccoglieva fondi per un viaggio in Irlanda vendendo con la Pro Loco la focaccia al formaggio fuori da San Siro, ora, a viaggio avvenuto, mi sembra giusto postare questo racconto scritto fresco fresco ieri, che testimonia come il vostro contributo sia stato davvero ben speso!
da www.proreccorugby.it
U14 IN IRLANDA: OLTRE OGNI ASPETTATIVA!
Dopo un’organizzazione meticolosa durata mesi ed un’altrettanto articolata raccolta di fondi culminata nello stand della focaccia al formaggio di San Siro in occasione della partita novembrina Italia-Nuova Zelanda, è infine arrivata la data della partenza degli Squalettini U14 per l’Irlanda e poi è arrivato anche il momento del ritorno, il momento di fare un bilancio di quest’esperienza le cui emozioni hanno accomunato i ragazzi e i genitori che li hanno accompagnati.
I cinque giorni sono stati fantastici, tutti insieme, grandi e piccoli, in perfetta armonia. Siamo stati fortunati: nella scelta dell’ostello che ci ha ospitato, nella conoscenza dell’ambasciatore che, cordiale e felice della nostra visita, ci ha ospitato nella sua meravigliosa residenza privata, negli incontri con le squadre contro cui abbiamo giocato, nell’incontro con la nazionale azzurra.
Arriviamo mercoledì sera: per i ragazzi all’ostello un piatto di pasta e non troppo tardi comodi letti, per gli adulti un primo assaggio di vita serale e di birra irlandesi!
La mattinata del giovedì è dedicata alla gita alle cascate di Wilcox e, nel pomeriggio, partita contro la Greystone School: bella club house, bell’impianto, la Presidente della scuola ci riceve e siamo molto onorati di questo. Nei ragazzi si legge l’emozione composta da paura, rispetto, curiosità, voglia, di giocare contro una squadra irlandese. Si gioca sotto la pioggia e siamo superiori: i nostri ragazzi vincono agevolmente 60–0, sapendo però che il vero incontro sarebbe stato il giorno successivo. Si rientra in Ostello: i ragazzi a dormire gli adulti a fare il loro dovere di turisti, risanando l’economia dei pub irlandesi.
Venerdì mattina visita a Dublino e nel primo pomeriggio siamo attesi alla residenza privata dell’ambasciatore italiano: una fantastica villa in cui siamo ricevuti con tutti gli onori dal funzionario e dalla sua consorte, che ci offrono un’infinita merenda per la quale ci sdebitiamo con pesto e pasta portati in dono dalla Liguria! I nostri ragazzi si sono comportati benissimo e siamo molto orgogliosi di loro. Finita la visita, il gruppo si trasferisce direttamente a Sutton, dove ci aspetta la serata più bella di tutta la trasferta: arriviamo verso le 17.00 in un tempio del rugby, il campo di una società fondata nel 1901! Avevamo preparato i ragazzi avvisandoli che gli avversari sono primi nella loro categoria nel campionato irlandese: sul campo occorre mettere tutto, gli allenatori devono portare i ragazzi ad un livello di concentrazione massima. Anche negli occhi dei ragazzi Irlandesi si legge la curiosità di giocare contro una squadra italiana: è la prima volta anche per loro. I genitori si accomodano nella club house: caminetto acceso, tappeti per terra, trofei ovunque, un vero spettacolo che riflette un popolo meraviglioso. Fuori fa freddo, conviene bere un po’ di birra. Si accendono i riflettori, campo illuminato a giorno, manto erboso perfetto: i giocatori entrano in campo e i nostri ragazzi, con la divisa della Pro Recco Rugby, sono bellissimi! Inizia la partita, il Suttonians attacca, ci spinge nella nostra metà campo, sono bravi, passano la palla, calciano perfettamente, sono un muro invalicabile. Passano dieci minuti, venti, i nostri ragazzi si battono e resistono e, a questo punto, accade una cosa meravigliosa, che si capisce dai movimenti dell’allenatore, dai commenti degli anziani frequentatori di un club storico: abbiamo conquistato il rispetto degli avversari, ed è bellissimo. Al 25’ un avversario scappa alla mischia e va in meta che viene trasformata: siamo 7-0 ma non importa, hanno capito chi siamo e la partita non finisce qui. Anche il secondo tempo è giocato nella nostra metà campo, ma resistiamo: tentiamo anche qualche attacco subito bloccato dai quindici irlandesi compatti,
l’arbitro e’ perfetto, la partita scorre via senza interruzioni, i ragazzi in campo sono correttissimi.
A metà secondo tempo gli irlandesi mettono a segno un’altra meta dopo una giocata di squadra straordinaria: siamo 12–0, ma non importa. Sta per concludersi la partita quando il nostro estremo fugge sulla sinistra, riesce a superare la difesa avversaria e va in meta: giocatori, allenatori e genitori sono in visibilio! La partita finisce con i 40 giocatori, italiani ed irlandesi, in campo a cantare “Figgeu de Reccu”, abbracciati, felici ed entusiasti di questo match veramente splendido. In segno di rispetto i ragazzi del Suttonians fanno un corridoio all’uscita del campo per accompagnare i ns. ragazzi, che rendono l’onore: stupendo! Ma e’ negli spogliatoi e nella club house che si compie la magia: i nostri ed i loro ragazzi, grazie al rispetto conquistato sul campo, intrecciamo un’amicizia semplice e vera, si mangia tutti insieme, complimenti da tutti e per tutti, per lo spirito con cui ci si e’ incontrati. I nostri ragazzi regalano la maglia agli avversari che, quasi increduli di tale dono, indossano subito la divisa del Recco e il prestigioso club ci promette di appendere la nostra maglia a fianco di quelle degli All Blacks e della nazionale italiana! I ragazzi escono a giocare mentre i genitori si affogano di birra insieme agli amici irlandesi e, quando è tempo di andare via, ci si saluta con grandi e sinceri abbracci. Quando partiamo, il pullman passa tra i ragazzi del Suttonians, che formano un’ala battendo le mani sulle fiancate in segno di saluto, di amicizia, di stima: è il momento più bello di tutto il viaggio e, senza retorica, scappa una lacrima a tutti. Per noi, neofiti di tale sport, questa e’ l’essenza del rugby.
Si torna in Ostello, ragazzi a nanna e genitori ad onorare lo spirito irlandese con fiumi di birra. Il sabato mattina visita a Dublino e quindi partenza per lo stadio, per vedere la non esaltante Irlanda-Italia al magnifico Croke Park e, dopo la partita, rimane ancora l’ultima sorpresa: sono le 20 e siamo in Ostello quando il nostro tutor Roberto Besio ci chiama invitandoci all’albergo dove soggiorna la nazionale! Urla di giubilo ed entusiasmo tra i ragazzi e, alle 21, Siamo in albergo ad incontrare i fratelli Bergamasco, Masi, Perugini e Castrogiovanni, tutti gentili e disponibili chiacchierano con gli Squaletti (che non credono ai loro occhi!): conclusione perfetta per una trasferta meravigliosa!
Grazie ragazzi per come vi siete comportati, grazie anche a noi genitori per l’armonia che abbiamo costruito e che ci ha accompagnato e permesso di fare trascorrere ai nostri ragazzi un’esperienza certamente indimenticabile. E questo e’ solo l’inizio!
visto che tanti forumisti avevano contribuito con entusiasmo all'ottima riuscita dell'iniziativa dell'U14 della Pro Recco Rugby che raccoglieva fondi per un viaggio in Irlanda vendendo con la Pro Loco la focaccia al formaggio fuori da San Siro, ora, a viaggio avvenuto, mi sembra giusto postare questo racconto scritto fresco fresco ieri, che testimonia come il vostro contributo sia stato davvero ben speso!

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U14 IN IRLANDA: OLTRE OGNI ASPETTATIVA!
Dopo un’organizzazione meticolosa durata mesi ed un’altrettanto articolata raccolta di fondi culminata nello stand della focaccia al formaggio di San Siro in occasione della partita novembrina Italia-Nuova Zelanda, è infine arrivata la data della partenza degli Squalettini U14 per l’Irlanda e poi è arrivato anche il momento del ritorno, il momento di fare un bilancio di quest’esperienza le cui emozioni hanno accomunato i ragazzi e i genitori che li hanno accompagnati.
I cinque giorni sono stati fantastici, tutti insieme, grandi e piccoli, in perfetta armonia. Siamo stati fortunati: nella scelta dell’ostello che ci ha ospitato, nella conoscenza dell’ambasciatore che, cordiale e felice della nostra visita, ci ha ospitato nella sua meravigliosa residenza privata, negli incontri con le squadre contro cui abbiamo giocato, nell’incontro con la nazionale azzurra.
Arriviamo mercoledì sera: per i ragazzi all’ostello un piatto di pasta e non troppo tardi comodi letti, per gli adulti un primo assaggio di vita serale e di birra irlandesi!
La mattinata del giovedì è dedicata alla gita alle cascate di Wilcox e, nel pomeriggio, partita contro la Greystone School: bella club house, bell’impianto, la Presidente della scuola ci riceve e siamo molto onorati di questo. Nei ragazzi si legge l’emozione composta da paura, rispetto, curiosità, voglia, di giocare contro una squadra irlandese. Si gioca sotto la pioggia e siamo superiori: i nostri ragazzi vincono agevolmente 60–0, sapendo però che il vero incontro sarebbe stato il giorno successivo. Si rientra in Ostello: i ragazzi a dormire gli adulti a fare il loro dovere di turisti, risanando l’economia dei pub irlandesi.
Venerdì mattina visita a Dublino e nel primo pomeriggio siamo attesi alla residenza privata dell’ambasciatore italiano: una fantastica villa in cui siamo ricevuti con tutti gli onori dal funzionario e dalla sua consorte, che ci offrono un’infinita merenda per la quale ci sdebitiamo con pesto e pasta portati in dono dalla Liguria! I nostri ragazzi si sono comportati benissimo e siamo molto orgogliosi di loro. Finita la visita, il gruppo si trasferisce direttamente a Sutton, dove ci aspetta la serata più bella di tutta la trasferta: arriviamo verso le 17.00 in un tempio del rugby, il campo di una società fondata nel 1901! Avevamo preparato i ragazzi avvisandoli che gli avversari sono primi nella loro categoria nel campionato irlandese: sul campo occorre mettere tutto, gli allenatori devono portare i ragazzi ad un livello di concentrazione massima. Anche negli occhi dei ragazzi Irlandesi si legge la curiosità di giocare contro una squadra italiana: è la prima volta anche per loro. I genitori si accomodano nella club house: caminetto acceso, tappeti per terra, trofei ovunque, un vero spettacolo che riflette un popolo meraviglioso. Fuori fa freddo, conviene bere un po’ di birra. Si accendono i riflettori, campo illuminato a giorno, manto erboso perfetto: i giocatori entrano in campo e i nostri ragazzi, con la divisa della Pro Recco Rugby, sono bellissimi! Inizia la partita, il Suttonians attacca, ci spinge nella nostra metà campo, sono bravi, passano la palla, calciano perfettamente, sono un muro invalicabile. Passano dieci minuti, venti, i nostri ragazzi si battono e resistono e, a questo punto, accade una cosa meravigliosa, che si capisce dai movimenti dell’allenatore, dai commenti degli anziani frequentatori di un club storico: abbiamo conquistato il rispetto degli avversari, ed è bellissimo. Al 25’ un avversario scappa alla mischia e va in meta che viene trasformata: siamo 7-0 ma non importa, hanno capito chi siamo e la partita non finisce qui. Anche il secondo tempo è giocato nella nostra metà campo, ma resistiamo: tentiamo anche qualche attacco subito bloccato dai quindici irlandesi compatti,
l’arbitro e’ perfetto, la partita scorre via senza interruzioni, i ragazzi in campo sono correttissimi.
A metà secondo tempo gli irlandesi mettono a segno un’altra meta dopo una giocata di squadra straordinaria: siamo 12–0, ma non importa. Sta per concludersi la partita quando il nostro estremo fugge sulla sinistra, riesce a superare la difesa avversaria e va in meta: giocatori, allenatori e genitori sono in visibilio! La partita finisce con i 40 giocatori, italiani ed irlandesi, in campo a cantare “Figgeu de Reccu”, abbracciati, felici ed entusiasti di questo match veramente splendido. In segno di rispetto i ragazzi del Suttonians fanno un corridoio all’uscita del campo per accompagnare i ns. ragazzi, che rendono l’onore: stupendo! Ma e’ negli spogliatoi e nella club house che si compie la magia: i nostri ed i loro ragazzi, grazie al rispetto conquistato sul campo, intrecciamo un’amicizia semplice e vera, si mangia tutti insieme, complimenti da tutti e per tutti, per lo spirito con cui ci si e’ incontrati. I nostri ragazzi regalano la maglia agli avversari che, quasi increduli di tale dono, indossano subito la divisa del Recco e il prestigioso club ci promette di appendere la nostra maglia a fianco di quelle degli All Blacks e della nazionale italiana! I ragazzi escono a giocare mentre i genitori si affogano di birra insieme agli amici irlandesi e, quando è tempo di andare via, ci si saluta con grandi e sinceri abbracci. Quando partiamo, il pullman passa tra i ragazzi del Suttonians, che formano un’ala battendo le mani sulle fiancate in segno di saluto, di amicizia, di stima: è il momento più bello di tutto il viaggio e, senza retorica, scappa una lacrima a tutti. Per noi, neofiti di tale sport, questa e’ l’essenza del rugby.
Si torna in Ostello, ragazzi a nanna e genitori ad onorare lo spirito irlandese con fiumi di birra. Il sabato mattina visita a Dublino e quindi partenza per lo stadio, per vedere la non esaltante Irlanda-Italia al magnifico Croke Park e, dopo la partita, rimane ancora l’ultima sorpresa: sono le 20 e siamo in Ostello quando il nostro tutor Roberto Besio ci chiama invitandoci all’albergo dove soggiorna la nazionale! Urla di giubilo ed entusiasmo tra i ragazzi e, alle 21, Siamo in albergo ad incontrare i fratelli Bergamasco, Masi, Perugini e Castrogiovanni, tutti gentili e disponibili chiacchierano con gli Squaletti (che non credono ai loro occhi!): conclusione perfetta per una trasferta meravigliosa!
Grazie ragazzi per come vi siete comportati, grazie anche a noi genitori per l’armonia che abbiamo costruito e che ci ha accompagnato e permesso di fare trascorrere ai nostri ragazzi un’esperienza certamente indimenticabile. E questo e’ solo l’inizio!
"La penna dolcissima intinta nell'arsenico" (Cit.)
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Re: CariParma TM 2009 : Milano 14/11 Italia-Nuova Zelanda
Fantastico, mi sono commosso anche io, questesono lezioni di vita per tutti, vedrai che i tuoi ragazzi ne faranno tesoro.... complimentiEmy77 ha scritto:Ciao a tutti,
visto che tanti forumisti avevano contribuito con entusiasmo all'ottima riuscita dell'iniziativa dell'U14 della Pro Recco Rugby che raccoglieva fondi per un viaggio in Irlanda vendendo con la Pro Loco la focaccia al formaggio fuori da San Siro, ora, a viaggio avvenuto, mi sembra giusto postare questo racconto scritto fresco fresco ieri, che testimonia come il vostro contributo sia stato davvero ben speso!![]()
da http://www.proreccorugby.it
U14 IN IRLANDA: OLTRE OGNI ASPETTATIVA!
[CUT]
Ultima modifica di Cicca il 9 feb 2010, 16:17, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: E' davvero necessario quotare un post di 70 righe, per contribuire poi con una...?!?! :-|
Motivazione: E' davvero necessario quotare un post di 70 righe, per contribuire poi con una...?!?! :-|
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Re: CariParma TM 2009 : Milano 14/11 Italia-Nuova Zelanda
Molto bello ma... vogliamo le foto!
Sul vostro sito non le ho trovate
Sul vostro sito non le ho trovate
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Re: CariParma TM 2009 : Milano 14/11 Italia-Nuova Zelanda
Pakeha_70 ha scritto:Molto bello ma... vogliamo le foto!
Sul vostro sito non le ho trovate
Ci stiamo lavorando!

"La penna dolcissima intinta nell'arsenico" (Cit.)