Re: CariParma TM 2009 : Milano 14/11 Italia-Nuova Zelanda
Inviato: 20 nov 2009, 14:37
Gcruta, io sono dalla parte degli arbitri, sempre. Cerca di seguire perché è "nulla".
Ho cominciato a evidenziare contraddizioni nelle spiegazioni e nelle interpretazioni che tu segui, e a dimostrare che qualcosa non quadra è venuto il meraviglioso ribaltamento della realtà del tizio che dice come si interpretano le cose a chi poi lo dice a te.
L'ho fatto non per edonismo, per guardare al mio ombelico rugbistico, ma perché (e non lo comprendi) sarete voi giovani arbitri a sentire parole (e, appunto, ve le urleranno in faccia) se, per aderenza a istruttori che dovrebbero prima pensare a lungo (prima di fare dichiarazioni a caldo su un giornale poi dimostratesi del tutto infondate), sarete costretti a arbitrare il gioco in maniera che io non ho paura a definire sbagliata.
Sono d'accordo sul fatto che l'arbitro deve essere concreto e diretto, e quindi segue le istruzioni ricevute e il regolamento come garanzia del gioco, ruolo per il quale dovrebbe ricevere solo ringraziamenti. Credo però che tu non ti renda conto (forse per inesperienza) che le cose di cui discutiamo non sono affatto cristalline come Giacomel le ha intese, oltretutto sbagliando comunque, urge ripeterlo.
Tecnicamente, la questione è diversa da come la poni.
Dickinson ha arbitrato correttamente gli ultimi 8 minuti? No.
Tutti d'accordo.
Il mondo --> Era meta di punizione
Giacomel, e tu --> No, era gragnuola di cartellini
Interpretazione autentica --> La mischia italiana era irregolare: matrix, appunto.
In questo modo altresì, grazie al polverone sollevatosi, Dickinson è scappato facendola franca dall'aver impedito scientificamente alla maul italiana di avanzare. Dickinson, cioè, ha servito una visione del gioco, ma si è impappinato perché non ha capito bene fino a quale portata doveva servire. E forse il ristorante lo licenzia.
A questo punto, l'interpretazione di Giacomel è la sua interpretazione; sta, a mio parere, leggendo male la Legge, e sta imponendo una visione autentica (non è meta di punizione se una mischia impedisce all'altra di avanzare per 8 minuti in red zone) che autentica non è perché, col trucco di accusare la nostra mischia, O'Brian (nessuno se n'è accorto) si è tratto dall'impaccio di dire: ebbene sì, era meta di punizione.
Giacomel, per spirito di corpo e forse ammirazione, ha cercato di giustificare Dickinson, ma l'ha fatto da ingenuo, perché i furbi fanno due cose: negare sempre ma anche accusare del contrario. Ciò che O'Brian, in accordo coi manuali di management, ha fatto appieno.
Bravo, buon manager. Pessimo arbitro.
Ho cominciato a evidenziare contraddizioni nelle spiegazioni e nelle interpretazioni che tu segui, e a dimostrare che qualcosa non quadra è venuto il meraviglioso ribaltamento della realtà del tizio che dice come si interpretano le cose a chi poi lo dice a te.
L'ho fatto non per edonismo, per guardare al mio ombelico rugbistico, ma perché (e non lo comprendi) sarete voi giovani arbitri a sentire parole (e, appunto, ve le urleranno in faccia) se, per aderenza a istruttori che dovrebbero prima pensare a lungo (prima di fare dichiarazioni a caldo su un giornale poi dimostratesi del tutto infondate), sarete costretti a arbitrare il gioco in maniera che io non ho paura a definire sbagliata.
Sono d'accordo sul fatto che l'arbitro deve essere concreto e diretto, e quindi segue le istruzioni ricevute e il regolamento come garanzia del gioco, ruolo per il quale dovrebbe ricevere solo ringraziamenti. Credo però che tu non ti renda conto (forse per inesperienza) che le cose di cui discutiamo non sono affatto cristalline come Giacomel le ha intese, oltretutto sbagliando comunque, urge ripeterlo.
Tecnicamente, la questione è diversa da come la poni.
Dickinson ha arbitrato correttamente gli ultimi 8 minuti? No.
Tutti d'accordo.
Il mondo --> Era meta di punizione
Giacomel, e tu --> No, era gragnuola di cartellini
Interpretazione autentica --> La mischia italiana era irregolare: matrix, appunto.
In questo modo altresì, grazie al polverone sollevatosi, Dickinson è scappato facendola franca dall'aver impedito scientificamente alla maul italiana di avanzare. Dickinson, cioè, ha servito una visione del gioco, ma si è impappinato perché non ha capito bene fino a quale portata doveva servire. E forse il ristorante lo licenzia.
A questo punto, l'interpretazione di Giacomel è la sua interpretazione; sta, a mio parere, leggendo male la Legge, e sta imponendo una visione autentica (non è meta di punizione se una mischia impedisce all'altra di avanzare per 8 minuti in red zone) che autentica non è perché, col trucco di accusare la nostra mischia, O'Brian (nessuno se n'è accorto) si è tratto dall'impaccio di dire: ebbene sì, era meta di punizione.
Giacomel, per spirito di corpo e forse ammirazione, ha cercato di giustificare Dickinson, ma l'ha fatto da ingenuo, perché i furbi fanno due cose: negare sempre ma anche accusare del contrario. Ciò che O'Brian, in accordo coi manuali di management, ha fatto appieno.
Bravo, buon manager. Pessimo arbitro.