Due Franchigie vere ed una con baricentro Milano, sogno o son desto, magari, sarebbe una grande evoluzione per il movimento rugbystico italiano che ripescherebbe un po' della propria storia, importante fonte di stimoli per questo sport.wanchope16 ha scritto:jpr williams ha scritto:Credo che per le dimensioni del rugby attuale non sia più possibile conciliare la passione dilettantistica con le esigenze finanziarie di campionati come la Celtic.
La soluzione l'hanno trovata in Galles ed Irlanda, con franchige "obbligate" dalla federazione.
Io sono un antico tifoso dei dragoni gallesi (dall'epoca del 5 nazioni commentato in tv da Paolo Rosi, che nostalgia...) e ricordo la condizione in cui stava il rugby gallese negli anni '90 ed ora guardate la nazionale e franchige come gli Ospreys o i Blues.
Io tifoso di Calvisano e "nemico" storico di Viadana dico "FRANCHIGIA LOMBARDA" E "FRANCHIGIA VENETA".
Franchigia del Nord-Ovest con base a Milano e Franchigia del Triveneto (DOGI) con base a Treviso
In effetti, come dice il proverbio, spesso: si chiude una finestra e si apre un portone; non escluderei, quindi, che da questa dissavventura possano nascere spunti per una crescita evolutiva anche per la piazza di Treviso dove gli sghei incominciano ad essere non più abbastanza.
Non sono convinto che la FIR sia veramente interessata ad una gestione diretta di una franchigia, troppe responsabilità e rischi di fare brutta figura, più facile stare alla finestra e giudicare (leggi, criticare

Io aspetto con ansia di vedere chi risponderà al bando incrociando le dita, è vero, infine che a parte, forse, l'Irlanda non è che sotto il profilo economico le altre federazioni anglosassoni se la stiano vedendo proprio bene, Galles e Scozia in primis!