Luqa-bis ha scritto:Personalmente io sarei ben contento se il campionato domestico raggiungesse livelli di competitività e spettacolarità maggiori.
Anzi, se le squadre societarie italiane raggiungessero un livello tale da poter reggere il confronto almeno con le squadre di bassa classifica dei campionati inglese e francese.
Le questioni sono tre, le solite:
1. produrre ogni anno almeno 50-60 giocatori da inserire nel rugby seniores di alto livello - Accademie o Vivai societari
2. riuscire ad inserire quei 50-60 nelle rose delle prime 12-16 squadre
3. scegliere tra quei 50-60, dopo 1-2 anni (o subito se lo meritano) quei 10-15 che proveranno il livello di Eccellenza europeo
Ecco a me sembra che, anche se con colpevole ritardo, le cose stiano andando verso questa direzione... forse lentamente, ma si sta facendo.
Da un paio d'anni è abbastanza comune vedere gli azzurrini dell'U20, o appena usciti da lì, tra i titolari più o meno fissi nelle squadre dell'eccellenza e tralatro i benefici si vedono anche in U20... perchè non penserete mica che i progressi siano dovuti esclusivamente alla "filiera"? I progressi maggiori, per me, sono dovuti al fatto che gran parte di loro adesso giocano con una certa regolarità in eccellenza, mentre fino ad un paio di anni fa giocavano tra loro e facevano panchina in serie A...
Insomma, si sta andando verso un certo equilibrio che giova a tutti (società di eccellenza più competitive che rendono più competitiva la U20 e preparano al salto in Pro14)... come tutte le cose ci vuole tempo... purtroppo, come per altre cose ben note, finora di tempo se n'è perso parecchio...