

Moderatore: Emy77
Sai cosa vorrebbe dire se le Zebre venissero salvate con un po' di propaganda?Garry ha scritto: 28 mar 2021, 15:29 Evidentemente a volte conviene guardare al di là del proprio orticello.
Da un comunicato delle Zebre:
UN CLUB, 100 MAGLIE: LO SLOGAN PENSATO PER OMAGGIARE LE 100 SOCIETÀ ISCRITTE ALLA “ZEBRE FAMILY” SARÀ PRESTO REALTÀ AL LANFRANCHI
PAROLA AI PRESIDENTI DEI CLUB AFFILIATI
Parma, 28 marzo 2021 – Il progetto “Zebre Family” continua a crescere con entusiasmo e positività. Con l’ingresso in settimana dei campani del Rugby Afragola e dei pugliesi del Salento Rugby, sono diventati ben 102 i club affiliati alla franchigia federale che, proprio nove giorni fa, aveva celebrato il raggiungimento delle 100 società iscritte.
Un quinto dei club italiani, distribuiti da nord a sud del Paese, e circa 18 mila tesserati popolano la base del movimento che Castello e compagni intendono rappresentare nell’alto livello, ricambiando così il sostegno e il calore delle loro migliaia di tifosi.
Un traguardo importante che venerdì 2 aprile verrà omaggiato e condiviso con tutta quanta la “Zebre Family” allo Stadio Lanfranchi di Parma, in occasione della gara degli ottavi di finale di Challenge Cup contro gli Inglesi del Bath Rugby.
In quella che per motivi di prestigio e di posta in palio può essere considerata come una delle partite più importanti della storia delle Zebre Rugby, i multicolor indosseranno con orgoglio i calzettoni delle società affiliate, le cui maglie da gioco saranno esposte a favore di camera insieme ad uno striscione a loro dedicato sulla tribuna est del Lanfranchi.
Parole d’apprezzamento per il progetto “Zebre Family” da parte del presidente dello Stade Valdôtain Rugby Francesco Fida: “far parte di questa famiglia è una delle cose positive che il rugby ci ha portato in questo anno difficile, dandoci stimoli ed entusiasmo in un momento dove il campo e le emozioni delle gare mancano a tutti”.
Sulla stessa linea anche il numero 1 dell’Unione Rugbistica Anconitana Ernesto Cimino: “ci siamo scambiati e continuiamo a scambiarci idee e, in questa difficile fase di pandemia, confrontarsi e capire le buone prassi è stato un grande valore”.
Tanti i presidenti che hanno invece sottolineato l’atmosfera accogliente del Lanfranchi, oltre che la qualità e l’importanza dei clinic rivolti agli allenatori e ai dirigenti dei club iscritti.
“Abbiamo partecipato agli interessanti clinic tecnici e siamo sempre venuti a Parma con tanto piacere, trovando da parte di dirigenti e atleti massima disponibilità verso i nostri bimbi e le loro famiglie”, dichiara Giovanni Lisco dei Reds Rugby.
Della stessa opinione anche Gaetano Buonocore dell’Oleggio Rugby Raptors, Andrea Lombardi del Rugby Lucca e Pierre Eschylle dell’Unione Rugby Montelupo Empoli, che aggiunge: “il rugby italiano ha bisogno di stare unito, remare tutti verso la stessa direzione: ‘Zebre Family’ mette in pratica questo concetto”.
Molte società affiliate sono state inoltre co-organizzatrici di diverse gare itineranti delle Zebre. E’ successo a Viadana nel febbraio del 2019, a Calvisano nel dicembre dello stesso anno e a Legnano nel febbraio del 2020 come ha ricordato il presidente del Rugby Parabiago 1948 Marco Marazzini: “il passo successivo è stato quello di ideare il torneo minirugby ‘Zebre Family’, un appuntamento pensato per coinvolgere i club di base e per sostenerci l’un l’altro nella ripartenza, sperando che a rotazione possa essere organizzato da tutte le società iscritte alla franchigia”.
Parole che fanno eco con quelle di Luca Faccenda, numero 1 del Rugby Jesi ’70, club che proprio lo scorso aprile avrebbe dovuto ospitare allo Stadio Carotti la sfida del XV di coach Bradley contro i Sudafricani Southern Kings, evento purtroppo rinviato a causa della sopraggiunta emergenza “Covid-19”: “ho sempre difeso e portato avanti il progetto “Zebre Family”: la visibilità portata alla nostra società è stata molto positiva”.
“La ‘Zebre Family’ è la prima comunità italiana di rugby distribuita in modo così geograficamente eterogeneo su tutto il territorio italiano”, continua Alessio Giacomini, delegato rugby del CUS Piemonte Orientale.
“Vedere che oggi si taglia il traguardo delle 100 società affiliate è un grande successo non solo per la franchigia federale, ma tutte noi società”, commenta Andrea Scozzesi, presidente del Rugby Noceto. “Significa che si è lavorato bene – aggiunge Raffaele Capone del Reno Rugby Bologna 1967 –. I nostri allenatori partecipano sempre con piacere ai clinic tecnici a Parma, lo stesso dicasi per i nostri bambini del minirugby e le loro famiglie che apprezzano molto venire al Lanfranchi”.
Per quello ne servono di più almeno 3 direi.jentu ha scritto: 28 mar 2021, 17:34 Alla fine, per essere chiari, io 2 licenze di Pro14 in Veneto non le darei mai.
Non trascurerei neanche il lavoro che sta dietro a questa iniziativa.jentu ha scritto: 28 mar 2021, 17:34 Significa che non hanno importanza progettualità, lavoro, schei e risultati. Ma basta essere parachiulati per poter occupare i posti buoni.
Progettualiti su cosa? Su una richiesta? Tu hai visto programmi, staff e giocatori?
Lavoro: ti garantisco che si lavora anche sotto il Po, ed anche bene. A Roma ci sono alcuni fra i migliori settori giovanili italiani.
schei, sai quelli in Lombardia ad esempio sono più che in Veneto.
risultati, se si ragiona su quest'anno devi rivolgerti a Treviso.
Alla fine, per essere chiari, io 2 licenze di Pro14 in Veneto non le darei mai.
Di peggio...Garry ha scritto: 28 mar 2021, 18:28 Al nostro amico indipendentista non darei troppo peso, ha scritto ben di peggio in passato sulle aspirazioni indipendentiste dei "serenissimi", il rugby non è che un aspetto del tutto secondario
Non vorrei avergli attribuito cose che hai scritto tu.ruttobandito ha scritto: 28 mar 2021, 18:31Di peggio...Garry ha scritto: 28 mar 2021, 18:28 Al nostro amico indipendentista non darei troppo peso, ha scritto ben di peggio in passato sulle aspirazioni indipendentiste dei "serenissimi", il rugby non è che un aspetto del tutto secondario, qualche esempio?
Ecco, allora fai ammenda, perché certe accuse andrebbero circostanziate, sempre.Garry ha scritto: 28 mar 2021, 18:36Non vorrei avergli attribuito cose che hai scritto tu.ruttobandito ha scritto: 28 mar 2021, 18:31Di peggio...Garry ha scritto: 28 mar 2021, 18:28 Al nostro amico indipendentista non darei troppo peso, ha scritto ben di peggio in passato sulle aspirazioni indipendentiste dei "serenissimi", il rugby non è che un aspetto del tutto secondario, qualche esempio?
O tu o lui in passato avete scritto cretinate sull'indipendenza del Veneto e cose del genere
Sono passati quasi quattro anni dal fallimento delle vecchie Zebre, si vede che c'è chi nel frattempo è stato un po' distratto e non si è accorto delle differenze tra vecchia e nuova gestione.jentu ha scritto: 28 mar 2021, 17:34 Significa che non hanno importanza progettualità, lavoro, schei e risultati. Ma basta essere parachiulati per poter occupare i posti buoni.
Progettualiti su cosa? Su una richiesta? Tu hai visto programmi, staff e giocatori?
Lavoro: ti garantisco che si lavora anche sotto il Po, ed anche bene. A Roma ci sono alcuni fra i migliori settori giovanili italiani.
schei, sai quelli in Lombardia ad esempio sono più che in Veneto.
risultati, se si ragiona su quest'anno devi rivolgerti a Treviso.
Alla fine, per essere chiari, io 2 licenze di Pro14 in Veneto non le darei mai.
La sana concorrenza, questa sconosciuta.Soidog ha scritto: 28 mar 2021, 18:41 Sono passati quasi quattro anni dal fallimento delle vecchie Zebre, si vede che c'è chi nel frattempo è stato un po' distratto e non si è accorto delle differenze tra vecchia e nuova gestione.
La logica suggerirebbe di favorire la fondazione di una sola ed unica franchigia in rappresentanza del movimento del Veneto.
Gli investimenti di due importanti imprenditori consentirebbero di puntare stabilmente ai playoffs del Pro 16 ed a superare la prima fase di Heineken Cup.
La Fir deve esplicitamente dire cosa vuole fare delle Zebre. Se devono svolgere unicamente il ruolo di franchigia di sviluppo, come è stato fino ad ora, oppure se eventuali investitori potrebbero avere la possibilità di intervenire liberamente sull'aspetto tecnico.
Se l'orientamento è il secondo, immagino si programmi la realizzazione di una terza franchigia, che sarà quella di sviluppo, entro pochi anni.
Trovare investitori diventerebbe allo stesso tempo più probabile.
Ehm. Davvero hai trasformato tutto in "voi a sud del Po no buoni per rugby"?jentu ha scritto: 28 mar 2021, 17:34 Significa che non hanno importanza progettualità, lavoro, schei e risultati. Ma basta essere parachiulati per poter occupare i posti buoni.
Progettualiti su cosa? Su una richiesta? Tu hai visto programmi, staff e giocatori?
Lavoro: ti garantisco che si lavora anche sotto il Po, ed anche bene. A Roma ci sono alcuni fra i migliori settori giovanili italiani.
Parma is not Lombardia!jentu ha scritto: 28 mar 2021, 17:34Schei, sai quelli in Lombardia ad esempio sono più che in Veneto.
Eh già.jentu ha scritto: 28 mar 2021, 17:34 risultati, se si ragiona su quest'anno devi rivolgerti a Treviso.
Perché: meglio mediocri che guidati da bifolchi!jentu ha scritto: 28 mar 2021, 17:34 Alla fine, per essere chiari, io 2 licenze di Pro14 in Veneto non le darei mai.
Vittimismo un tanto al chilo di chi pensa di avere la patata d'oro, unico in Italia (o forse sbaglio nazione) delle Competenze.ruttobandito ha scritto: 28 mar 2021, 18:25Per quello ne servono di più almeno 3 direi.jentu ha scritto: 28 mar 2021, 17:34 Alla fine, per essere chiari, io 2 licenze di Pro14 in Veneto non le darei mai.![]()
Ma quanto rode al resto d'Italia che il Veneto da solo sostenga un sistema di campanili e orticelli, dalla sufficiente competitività interna, da rappresentare la metà buona del movimento nazionale?
Ma niente, il Triveneto è da sempre il confine dell'Impero e noi siamo così austrungarici da essere alieni, ignoranti, contadini e montanari. Guai al cane che ci riconosca a modello, sia mai. Nessun merito, solo "sgobba e tasi, somaro". E questo in una gran quantità di ambiti, mica solo nello sport. Per forza poi qualcuno va in piazza col tanko.![]()
E meno male che d'inverno non nevica abbastanza sul Gran Sasso, altrimenti l'hokey farebbe la stessa fine: una franchigia a perdere non la si nega a nessuno.
Dannate competenze...![]()