Osservatorio italiani all'estero

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

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Garry
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da Garry » 25 nov 2020, 10:42

giodeb ha scritto:
25 nov 2020, 9:58

IRFU, SRU e WRU hanno veri e propri programmi exiles, la FIR ne ha uno?
Sì, è curato e seguito da jpr :lol:

"Il bello del sesso di gruppo è che se uno vuole, può anche dormire"
W. Allen

giodeb
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da giodeb » 25 nov 2020, 11:29

Garry ha scritto:
25 nov 2020, 10:42
Sì, è curato e seguito da jpr :lol:
:rotfl: :rotfl: :rotfl:

Ora si spiega perchè abbiamo meno equiparati e oriundi dei celtici!!!!!

:rotfl: :rotfl: :rotfl:

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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da jpr williams » 25 nov 2020, 11:33

giodeb ha scritto:
25 nov 2020, 11:29
:rotfl: :rotfl: :rotfl:

Ora si spiega perchè abbiamo meno equiparati e oriundi dei celtici!!!!!

:rotfl: :rotfl: :rotfl:
Smentisco decisamente. Se fossi io il responsabile non ce ne sarebbero pochi, bensì nessuno.
Per me si tratta di una questione di principio e su questioni di questo tipo sono assolutamente radicale: non concepisco le ragazze un pò incinte.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)

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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da giuseppone64 » 25 nov 2020, 12:16

Al limite le simpatiche...
Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
mio figlio 17 anni
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da giodeb » 25 nov 2020, 12:56

jpr williams ha scritto:
25 nov 2020, 11:33
Smentisco decisamente. Se fossi io il responsabile non ce ne sarebbero pochi, bensì nessuno.
Per me si tratta di una questione di principio e su questioni di questo tipo sono assolutamente radicale: non concepisco le ragazze un pò incinte.
Le tue posizioni sono ben note, e sugli equiparati mi trovo anche d'accordo: faccio anche fatica a spiegare ai non appassionati come mai nella nazionale italiana giochi un sudafricano o un neozelandese che non abbia neanche i nonni italiani e questo ho notato (almeno con i miei amici) ha portato una certa disaffezione alla nazionale. Personalmente porterei la regola WR sulla residenza a 8 anni per includere ampiamente chi ha studiato in un paese. Poi rientrerebbero anche quelli arrivati in un paese a 21/22 anni, ma se vivi 8 anni sempre nello stesso posto un po' di lì ti ci senti, anche considerando che con 10 ani di residenza praticamente in ogni paese si raggiungono i requisiti per la naturalizzazione.

Però sugli oriundi invece la vedo diversamente. Sono parte della nostra cultura, siamo sempre stati un popolo di migranti e non è che i nostri connazionali all'estero si sentano meno italiani (io ho l'esperienza diretta di lontani parenti in Germani, Svizzera e USA che si sentono italianissimi nonostante alcuni siano ormai lì da 3 generazioni e di italiano hanno giusto il cognome. Alcuni cugini nel 2006 chiamarono mio padre dalla Germania e stavano esultando più di noi). Le nazionale di calcio, volley e basekt sono piene (e lo sono sempre state) di oriundi, quindi senza nessun problema di dover spiegare cosa sia un "equiparato" ad un fan non abituale.

Alla fine se una persona è Italiana (anche per ascendenza) credo sia giusto che possa rappresentare la nazionale. Certo si potrebbe richiedere che abbia il passaporto, ma così alla fine si aggiunge solo un ingranaggio burocratico. La gestione degli oriundi la vedo come un'ulteriore campo nel quale WRU, IRFU e SRU (loro li chiamano "exiles") siano strutturate in maniera più professionale della FIR.

speartakle
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da speartakle » 25 nov 2020, 13:32

giodeb ha scritto:
25 nov 2020, 9:56
marte_ ha scritto:
24 nov 2020, 21:43
OR ai tempi del rosso parlò di origini italiane ma mi sembra fuori dai radar
https://www.onrugby.it/2019/11/11/premi ... 2019-2020/
Certo andando sui social dei ragazzi con radici italiane all'estero sono molto diversi. Ad esempio lui, Louis Lynagh o Lozowski non hanno assolutamente nulla di italiano (neanche una foto in Italia o un commento di qualche parente italiano), mentre altri come Braley anche da capitano dell'Inghilterra U20 scriveva orgogliosamente di essere un quarto italiano indossando la divisa FIR scambiata con un ragazzo della nostra U20 dopo una partita. C'è anche un pilone destro ex Academy degli Harlequins di nome Kieran Sassone che mette addirittura un tricolore vicino alla croce di san Giorgio nella sua bio.
Ah che ingenuo che sei! Non si tratta di spirito patriottico! Sono subdoli messaggi diretti alla nostra federazione, puro marketing e autopromozione :rotfl:

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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da jpr williams » 25 nov 2020, 13:46

giodeb ha scritto:
25 nov 2020, 12:56
Però sugli oriundi invece la vedo diversamente. Sono parte della nostra cultura, siamo sempre stati un popolo di migranti e non è che i nostri connazionali all'estero si sentano meno italiani (io ho l'esperienza diretta di lontani parenti in Germani, Svizzera e USA che si sentono italianissimi nonostante alcuni siano ormai lì da 3 generazioni e di italiano hanno giusto il cognome. Alcuni cugini nel 2006 chiamarono mio padre dalla Germania e stavano esultando più di noi). Le nazionale di calcio, volley e basekt sono piene (e lo sono sempre state) di oriundi, quindi senza nessun problema di dover spiegare cosa sia un "equiparato" ad un fan non abituale.

Alla fine se una persona è Italiana (anche per ascendenza) credo sia giusto che possa rappresentare la nazionale. Certo si potrebbe richiedere che abbia il passaporto, ma così alla fine si aggiunge solo un ingranaggio burocratico. La gestione degli oriundi la vedo come un'ulteriore campo nel quale WRU, IRFU e SRU (loro li chiamano "exiles") siano strutturate in maniera più professionale della FIR.
Diciamo che lì potrei essere un filino meno rigido, anche se tendenzialmente per me una rappresentativa nazionale, come dice il nome stesso, dovrebbe rappresentare il movimento del paese di cui difende i colori.
Ma capisco che sia difficile regolamentare una cosa di questo tipo.
Sulle equiparazioni no, lì non darei nessuno spiraglio. Se uno vuol rappresentare la nazione del paese i cui gioca ne deve ottenere la cittadinanza. Prendi il caso di Steyn, cui sono personalmente molto affezionato: per me non avrebbe mai dovuto giocare in nazionale. Ma se, come pare, diventerà cittadino italiano allora, anche se preferirei comunque un giocatore formato qui, mi potrebbe andare.
Oh, intendiamoci, per me se gli si toglie il nome di "Nazionale italiana" ci può giocare chiunque, anche gli Harlem Globetrotters, ma finchè ha quel nome no.
Quello che non mi spiego è perchè nessun altro sport, che io sappia, si sia mai inventato una tale assurdità: gli oriundi e i naturalizzati più o meno farlocchi ci sono in ogni sport, ma gli equiparati quelli proprio nessun altro sport, che io sappia, ha avuto la spudoratezza di inventarseli. Che poi mi dà fastidio anche questo che mi sembra un volgare trucco di marketing: la chiami nazionale e con ciò sfrutti il potere attrattivo che ha sulle perdone questo concetto, e poi ci metti dentro laqualunque. Come comprare un prodotto con un'etichetta che non corrisponde al contenuto. Sarebbe frode in commercio.
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da jpr williams » 25 nov 2020, 13:51

giuseppone64 ha scritto:
25 nov 2020, 12:16
Al limite le simpatiche...
Modalità maschilismo ON
Tu lo sai, vero fratellone, come sono in genere le ragazze delle quali come prima cosa dici "beh, è simpatica"... :wink:
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da giodeb » 25 nov 2020, 14:43

jpr williams ha scritto:
25 nov 2020, 13:46
Quello che non mi spiego è perchè nessun altro sport, che io sappia, si sia mai inventato una tale assurdità: gli oriundi e i naturalizzati più o meno farlocchi ci sono in ogni sport, ma gli equiparati quelli proprio nessun altro sport, che io sappia, ha avuto la spudoratezza di inventarseli. Che poi mi dà fastidio anche questo che mi sembra un volgare trucco di marketing: la chiami nazionale e con ciò sfrutti il potere attrattivo che ha sulle perdone questo concetto, e poi ci metti dentro laqualunque. Come comprare un prodotto con un'etichetta che non corrisponde al contenuto. Sarebbe frode in commercio.
Gli equiparati sono stati spacciati come un modo per far crescere le nazioni minori, ed in sparuti casi (vedi Rees con il Brasile) ci sono riusciti.

In pratica però sono un modo per tenere competitive le Tier 1 di paesi piccoli e il Giappone (che come ti scrissi in un posto di qualche settimana fa per numeri e risorse economiche è sempre stata al pari delle Tier 1). Senza gli equiparati la Scozia sarebbe al nostro livello, il Giappone sarebbe due gradini sotto. Le stesse Irlanda e Galles non potrebbero competere con Francia ed Inghilterra nel sei nazioni o con le grandi australi.

L'unica cosa che mi piace del non richiedere il passaporto è che così si ha un "level playing filed", perchè ci sono paesi nei quali ottenere un passaporto è molto facile ed altri in cui invece è necessario aspettare molti anni. Io proponevo 8 anni come regola sulla residenza perchè così si coprono i ragazzi adottati o emigrati in Italia in giovane età (ad esempio nel calcio Balotelli ha dovuto attendere il 18° compleanno per fare richiesta di cittadinanza per potere giocare nelle nazionali giovanili), che lascerebbe comunque spazio al "poaching" di atleti tra i 18 e 22 che diventerebbero eleggibili tra i 26 e 30, però c'è da considerare che in Italia (ed in molti altri stati EU) comunque dopo 10 anni di residenza si può fare la richiesta per la cittadinanza.

Poi nel rugby sono esclusi i giocatori naturalizzati per matrimonio che invece hanno fatto la fortuna dell'atletica leggera italiana (vedi Fiona May). Francamente non aspetto altro che trovare un giocatore che abbia il passaporto di un paese per matrimonio e porti in tribunale WR per poterlo rappresentare sul palcoscenico interazionale (magari alle Olimpiadi) essendone a pieno diritto un cittadino. Salterebbero gli altarini di un regolamento scritto ad hoc per le quattro home union.

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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da jpr williams » 25 nov 2020, 14:52

Grazie dell'interessante excursus.
Guarda, per me, come ho già detto, possono mettere la maglia a chi vogliono. Mi basterebbe evitassero la spudoratezza di chiamarla "Nazionale" se non lo è.
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da Man of the moment » 25 nov 2020, 14:56

La cosa paradossale di questo sistema è che l'anno prossimo i lions rischiano di schierare come ali Van Der Merwe e Lowe, due che sono britannici da meno di un anno.
Passi pure Stander, che gioca per l'Irlanda da una vita, ma gli altri due è veramente incredibile

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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da jpr williams » 25 nov 2020, 14:57

Una regola paradossale e insensata ha sempre conseguenze paradossali e insensate. Un cammino che non si doveva intraprendere, punto e basta.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)

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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da italicbold » 26 nov 2020, 11:55

Se non sbaglio, ufficialmente, il rugby é il solo sport dove la nazionale rappresenta, anche ufficialmente, la federazione e non il paese.
Il problema credo che derivi essenzialmente dal fatto che la federazione irlandese sia l'unico caso al mondo di federazione sportiva soprannazionale.
Legare la rappresentatività al possesso di un passaporto metterebbe in crisi questa situazione.
Nella nazionale irlandese giocano giocatori con passaporto britannico e passaporto della repubblica d'Irlanda.

Garry
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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da Garry » 26 nov 2020, 11:59

italicbold ha scritto:
26 nov 2020, 11:55
Se non sbaglio, ufficialmente, il rugby é il solo sport dove la nazionale rappresenta, anche ufficialmente, la federazione e non il paese.
Il problema credo che derivi essenzialmente dal fatto che la federazione irlandese sia l'unico caso al mondo di federazione sportiva soprannazionale.
Legare la rappresentatività al possesso di un passaporto metterebbe in crisi questa situazione.
Nella nazionale irlandese giocano giocatori con passaporto britannico e passaporto della repubblica d'Irlanda.
...oltre a sudafricani e neozelandesi

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Re: Osservatorio italiani all'estero

Messaggio da danci » 26 nov 2020, 12:00

italicbold ha scritto:
26 nov 2020, 11:55
Se non sbaglio, ufficialmente, il rugby é il solo sport dove la nazionale rappresenta, anche ufficialmente, la federazione e non il paese.
Il problema credo che derivi essenzialmente dal fatto che la federazione irlandese sia l'unico caso al mondo di federazione sportiva soprannazionale.
Legare la rappresentatività al possesso di un passaporto metterebbe in crisi questa situazione.
Nella nazionale irlandese giocano giocatori con passaporto britannico e passaporto della repubblica d'Irlanda.
In Irlanda è così per quasi tutti gli sport https://en.wikipedia.org/wiki/All-Ireland

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