FP96 ha scritto: 24 ago 2020, 20:48Da un lato c'è la questione "puristica" della nazionale, che mi trova d'accordo con jpr. Vanno però considerate altre questioni, ad esempio quella del "sentirsi" appartenente a quella nazione e a quel progetto sportivo (penso all'esempio già fatto da altri di Griffen)
All'università mi hanno spiegato che le caratteristiche fondamentali delle leggi sono la generalità e l'astrattezza. Le norme non vanno fatte mai con riferimento a situazioni personali e specifiche. Si legifera avendo in mente un modellao da raggiungere, non casi personali da accontentare. Quindi quando si scrivono i regolamenti si "dice" qual è il proprio concetto di "nazionale". A me sembra che nei regolamenti questo concetto non esista e quindi quando tifiamo per la nazionale ci stiamo autoingannando.
FP96 ha scritto: 24 ago 2020, 20:48 e all'idea con la quale l'equiparazione è nata: quella di aiutare "l'esportazione" del gioco in altri paesi a livello qualitativo, parlando di uno sport dove al di là delle nazioni al top è difficile per gli altri avvicinarsi, tant'è che senza le equiparazioni il Giappone non sarebbe mai riuscito a costruire il progetto di crescita che lo ha portato ai quarti del mondiale.
Aridaje co sto Giappone. Insomma, abbiamo buttato nel cesso il concetto di nazionale avendo come unico risultato che i giapponesi si illudano di avere una nazionale forte. Il loro movimento non mi sembra dare i risultati che la nazionale maschera con i propri exploit acquistati sul mercato degli equiparati.
Qualche altra success (per modo di dire) story oltre a quella nipponica?
FP96 ha scritto: 24 ago 2020, 20:48il traguardo da fissare a lungo termine sarebbe quello di togliere di mezzo le equiparazioni (e le parole di Pichot sembrano dirette in questa direzione) e l'aumento a 5 anni di residenza secondo me rende tutto più giusto, ma non risolverà ancora il problema dei saccheggi da parte di chi li viene a prendere giovanissimi e se li porta in casa. Di base, io la toglierei di mezzo, ma
finché c'è e posso rinforzarmi (soprattutto se sono più debole di tutti i miei competitor) ne approfitto.
D'accordo al 99%. Tranne la parte sottolineata. Se io penso che una cosa sia sbagliata semplicemente non la faccio. Nemmeno se è "legale". Si tratta di sport, non di vita o di morte e forse si potrebbe anche evitare di barattare la propria integrità per una vittoria. Al di là del fatto che di vittorie manco l'ombra comunque.
FP96 ha scritto: 24 ago 2020, 20:48Chiudo con Hayward: ho letto delle cose abbastanza ingenerose su un giocatore che era titolare nel Super Rugby e che è andato vicinissimo agli All Blacks, prima che Munari lo portasse in Italia. Non è un fenomeno, ovviamente, ma dire che ha tolto il posto a qualcuno oltre che ingeneroso è proprio sbagliato: ha iniziato da riserva con Minozzi titolare, poi O'Shea li ha provati insieme, abbiamo battuto il Giappone e sia lui che Smith hanno confermato la scelta tattica. Non riesco a capire a chi Hayward avrebbe tolto immeritatamente il posto: all'involuto Padovani? A Sperandio?
Beh, non meno ingenerose di quelle da te scritte su Haimona. Qua non si tratta di essere generosi, non si sta parlando di dignità delle persone, ma di valore tecnico. E a mio avviso tecnicamente Hayward sarà anche forte a Treviso, ma in nazionale mi è sempre apparso mediocre.
Qui, poi, si tratta di memoria: nel mio ricordo il titolare era lui, non Minozzi e Teo ha potuto esordiere solo perchè il neozelandese era infortunato.
Quanto a Padovani quando Hayward gli è stato preferito non era affatto involuto, quello è successo dopo. E chissà che l'accantonamento in nazionale non abbia avuto un ruolo nel suo catastrofico trasferimento oltralpe e nella successiva involuzione.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)