Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

Discussioni sulla FIR e sulle Nazionali, maggiore e giovanili

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giodeb
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

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Garry ha scritto: 25 ago 2020, 10:34 Se non sbaglio gioca nel Valorugby
Luus è elegibile per ascendenza, infatti ha anche giocato per la nazionale U20.

Quest'anno è stato il tallonatore titolare del Valorugby in tutte le 12 partite disputate, giocando spesso quasi tutta la partita. Non so se esita una classifica ma penso sia la prima linea con più minuti nella stagione di tutto il campionato (859 minuti giocati su 960 disponibili).
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

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speartakle ha scritto: 24 ago 2020, 16:54sposo l'obiezione luqua: in un mondo ideale anche i club dovrebbero essere espressione del proprio territorio e delle loro giovanili. Purtroppo il mondo non è ideale ci sono persone e scelte, ci sono club s*****i per cui non vale la pena giocare, come per le federazioni e persino famiglie che è meglio abbandonare per cercarne di nuove.
Il mondo ideale non esiste (tranne per Soidog che pensa di abitarlo :-] ), e non esisterà mai. Quindi dobbiamo prendere atto della cosa e non cercare mai il "bene" perchè l'ideale è impossibile?
speartakle ha scritto: 24 ago 2020, 16:54Quindi dobbiamo adattarci alla realtà delle cose, esiste il professionismo, i giocatori si spostano per nuove opportunità che mettono assieme soldi e futuro e nuove esperienze di vita, vale per i club e per le nazionali.
E invece no. I club e la nazionale non sono la stessa cosa. Equiparare ( :wink: ) le due cose significherebbe togliere qualunque significato al concetto di nazionale: a quel punto sarebbe anch'essa un club come un altro. Possiamo deciderlo, ma a quel punto, per favore, smettiamo di chiamarla nazionale.
speartakle ha scritto: 24 ago 2020, 16:54Per far andare le avanti le cose simo costretti a compromessi. Quello più accettabile per me, in tema di equiparati erano i 5 anni di residenza.
Alla fine pure gli oriundi sono spesso un escamotage per mettere una pezza ad un buco, ma sembrano accettabili solo perchè alla fine legalmente sono apposto, dal punto di vista dei principi che differenza passa tra un VanShalk e un Gower?
Si, siamo costretti ad accettare compromessi, ma dobbiamo anche porgli dei limiti a questi compromessi. Altrimenti vale tutto e davvero possiamo equiparare gli AB's. Per me gli equiparati sono fuori da quei paletti.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

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giuseppone64 ha scritto: 24 ago 2020, 17:20La domanda è quando vinceremo la prossima partita al 6 nazioni?
Ti auguro una lunga vita...
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

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Soidog ha scritto: 24 ago 2020, 18:19Tra 5 anni sarà possibile schierare un XV come piace a te, con le nuove regole sulla residenza di equiparati in Italia non ne vedremo quasi più. Nel frattempo tanti talenti di formazione Italiana avranno raggiunto la piena maturità sportiva. Lo scouting sugli eleggibili continuerà.
Secondo me me lo dici paro paro anche fra cinque anni.
Soidog ha scritto: 24 ago 2020, 18:19Smith mi sembra un allenatore che non guarda la carta d'identità dei giocatori, chi garantisce il rendimento migliore gioca.
Quindi nessun progetto per il futuro, guidiamo guardando solo lo specchietto retrovisore. Spero che Frengo tenga conto anche del parabrezza.
Soidog ha scritto: 24 ago 2020, 18:19Personalmente ritengo che l'aspetto psicologico nel lavoro e nello sport sia fondamentale.
Per rendere al meglio occorre avere la mente serena ed essere concentrati su quello che si fa. Essere rilassati è sbagliato ed allo stesso modo creare tensione è improduttivo.
Pure Catalano. E' molto meglio sposare una ragazza bella, ricca, simpatica e intelligente piuttosto che un mostro cretino senza 'na lira.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

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FP96 ha scritto: 24 ago 2020, 20:48Da un lato c'è la questione "puristica" della nazionale, che mi trova d'accordo con jpr. Vanno però considerate altre questioni, ad esempio quella del "sentirsi" appartenente a quella nazione e a quel progetto sportivo (penso all'esempio già fatto da altri di Griffen)
All'università mi hanno spiegato che le caratteristiche fondamentali delle leggi sono la generalità e l'astrattezza. Le norme non vanno fatte mai con riferimento a situazioni personali e specifiche. Si legifera avendo in mente un modellao da raggiungere, non casi personali da accontentare. Quindi quando si scrivono i regolamenti si "dice" qual è il proprio concetto di "nazionale". A me sembra che nei regolamenti questo concetto non esista e quindi quando tifiamo per la nazionale ci stiamo autoingannando.
FP96 ha scritto: 24 ago 2020, 20:48 e all'idea con la quale l'equiparazione è nata: quella di aiutare "l'esportazione" del gioco in altri paesi a livello qualitativo, parlando di uno sport dove al di là delle nazioni al top è difficile per gli altri avvicinarsi, tant'è che senza le equiparazioni il Giappone non sarebbe mai riuscito a costruire il progetto di crescita che lo ha portato ai quarti del mondiale.
Aridaje co sto Giappone. Insomma, abbiamo buttato nel cesso il concetto di nazionale avendo come unico risultato che i giapponesi si illudano di avere una nazionale forte. Il loro movimento non mi sembra dare i risultati che la nazionale maschera con i propri exploit acquistati sul mercato degli equiparati.
Qualche altra success (per modo di dire) story oltre a quella nipponica?
FP96 ha scritto: 24 ago 2020, 20:48il traguardo da fissare a lungo termine sarebbe quello di togliere di mezzo le equiparazioni (e le parole di Pichot sembrano dirette in questa direzione) e l'aumento a 5 anni di residenza secondo me rende tutto più giusto, ma non risolverà ancora il problema dei saccheggi da parte di chi li viene a prendere giovanissimi e se li porta in casa. Di base, io la toglierei di mezzo, ma finché c'è e posso rinforzarmi (soprattutto se sono più debole di tutti i miei competitor) ne approfitto.
D'accordo al 99%. Tranne la parte sottolineata. Se io penso che una cosa sia sbagliata semplicemente non la faccio. Nemmeno se è "legale". Si tratta di sport, non di vita o di morte e forse si potrebbe anche evitare di barattare la propria integrità per una vittoria. Al di là del fatto che di vittorie manco l'ombra comunque.
FP96 ha scritto: 24 ago 2020, 20:48Chiudo con Hayward: ho letto delle cose abbastanza ingenerose su un giocatore che era titolare nel Super Rugby e che è andato vicinissimo agli All Blacks, prima che Munari lo portasse in Italia. Non è un fenomeno, ovviamente, ma dire che ha tolto il posto a qualcuno oltre che ingeneroso è proprio sbagliato: ha iniziato da riserva con Minozzi titolare, poi O'Shea li ha provati insieme, abbiamo battuto il Giappone e sia lui che Smith hanno confermato la scelta tattica. Non riesco a capire a chi Hayward avrebbe tolto immeritatamente il posto: all'involuto Padovani? A Sperandio?
Beh, non meno ingenerose di quelle da te scritte su Haimona. Qua non si tratta di essere generosi, non si sta parlando di dignità delle persone, ma di valore tecnico. E a mio avviso tecnicamente Hayward sarà anche forte a Treviso, ma in nazionale mi è sempre apparso mediocre.
Qui, poi, si tratta di memoria: nel mio ricordo il titolare era lui, non Minozzi e Teo ha potuto esordiere solo perchè il neozelandese era infortunato.
Quanto a Padovani quando Hayward gli è stato preferito non era affatto involuto, quello è successo dopo. E chissà che l'accantonamento in nazionale non abbia avuto un ruolo nel suo catastrofico trasferimento oltralpe e nella successiva involuzione.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

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RigolettoMSC ha scritto: 25 ago 2020, 0:21Le Major Leagues americane per mantenere un certo equilibrio nelle competizioni ed evitare che certe squadre siano troppo forti e di conseguenza altre troppo deboli, hanno contrappesi regolamentari tra cui il pick che consiste nel fatto che le squadre con peggior classifica abbiano la maggior probabilità di scegliere i giocatori giovani più forti. Lì, sia pure con i dovuti distinguo, funziona e nessuno protesta perché lo scopo è essenzialmente commerciale; in sostanza un prodotto di "spettacolo sportivo" dove non c'è competizione (come il campionato italiano di calcio, ad esempio), non interessa ed è invendibile ed infatti la Serie A non si vende.
Un sistema secondo me ottimo per i club e non solo per motivi commerciali, ma anche per favorire un maggiore equilibrio. Ma le nazionali non sono i club
RigolettoMSC ha scritto: 25 ago 2020, 0:21Anche il Rugby si "vende" meno di qualche anno fa, il pubblico si disamora facilmente di competizioni dove sono sempre gli stessi a vincere, e una norma (quella degli equiparati) nata per favorire lo sviluppo delle federazioni più deboli, malpensata e ancor peggio applicata, ha finito per ottenere l'effetto contrario. Bastava stabilire che in base a delle fasce stilate classifica mondiale alla mano, quelli della prima fascia non avrebbero potuto far giocare negli incontri internazionali nessun equiparato, quelli della seconda fascia diciamo uno, della terza fascia due, ecc.. Da revisionare ogni quattro anni dopo la fine del mondiale, con gli equiparati acquisiti nel quadriennio precedente e con un minimo di caps da considerare "nativi" ma solo nel caso di una promozione al livello superiore. Un sistema sicuramente imperfetto che avrebbe avuto almeno il senso vero di dare realmente la possibilità a federazioni più deboli di rinforzarsi e meglio competere. Anche perché se un ipotetico giocatore di prima scelta fosse conteso dagli AB e dall'Italia tanto par fare un esempio limite, secondo voi a chi potrebbe dare la sua priorità?
Qula è lo scopo delle competizioni fra nazionali? Secondo me lo scopo è quello di confrontare i valori che i vari movimenti riescono ad esprimere. Con gli equiparati questo concetto va a mignotte.
Altrimenti ditemi voi quale sia mai lo scopo di formare delle rappresentative nazionali.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

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Guido_53 ha scritto: 25 ago 2020, 9:59Stiamo attenti a Varney, lo diciamo tutti...
Non proprio tutti. :wink:
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

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jpr williams ha scritto: 25 ago 2020, 11:08
Aridaje co sto Giappone. Insomma, abbiamo buttato nel cesso il concetto di nazionale avendo come unico risultato che i giapponesi si illudano di avere una nazionale forte. Il loro movimento non mi sembra dare i risultati che la nazionale maschera con i propri exploit acquistati sul mercato degli equiparati.
Qualche altra success (per modo di dire) story oltre a quella nipponica?
Giusto per fare l'avvocato del diavolo (non me ne volere).

La nazionale Brasiliana nell'ultimo anno ha attratto molto interesse dei media, con oltre 30 mila tifosi a vedere la partita con i Maori.

Oltre ad avere una mischia ordinata devastante (almeno per il loro livello), i risultati che hanno raggiunto sono anche molto merito della loro apertura neozelandese Josh Reeves qualificata per il Brasile per residenza (anche se immagino possa avere il passaporto avendo poi sposato una brasiliana).
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

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jpr williams ha scritto: 25 ago 2020, 11:15 Qula è lo scopo delle competizioni fra nazionali? Secondo me lo scopo è quello di confrontare i valori che i vari movimenti riescono ad esprimere. Con gli equiparati questo concetto va a mignotte.
Altrimenti ditemi voi quale sia mai lo scopo di formare delle rappresentative nazionali.

Produrre uno spettacolo sportivo di alto livello?
Il confronto, se mai, e' una conseguenza non il fine.

Tra l'altro, non e' che attrarre equiparabili di valore e' una delle caratteristiche che un movimento puo' avere e che quindi fa parte delle categorie che la nazionale puo' esprimere?
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

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No no, ti ringrazio, chiedevo anche per saperne di più.
Un solo equiparato, però, mica una torma come per i giapponesi.
E comunque se ha il passaporto non è tecnicamente un equiparato: uno che sposa una brasiliana (niente ironie, please) e decide di vivere in Brasile è uno che fa una scelta di vita, non un mercenario.
In ogni caso siamo a due esempi, anzi, uno e mezzo visto che il Brasile è così morigerato da farmi pensare che il neozelandese in questione sia un'eccezione e per giunta mezzo brasiliano.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

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Consulente ha scritto: 25 ago 2020, 11:38Produrre uno spettacolo sportivo di alto livello?
Per quello che bisogno c'è di scomodare il concetto di "nazionale"? Bastano i club.
Consulente ha scritto: 25 ago 2020, 11:38Il confronto, se mai, e' una conseguenza non il fine.
Che però qui non si produce.
Consulente ha scritto: 25 ago 2020, 11:38Tra l'altro, non e' che attrarre equiparabili di valore e' una delle caratteristiche che un movimento puo' avere e che quindi fa parte delle categorie che la nazionale puo' esprimere?
Beh, mettendola così tanto varrebbe confrontare i PIL e in base a quelli assegnare i trofei.
Gli USA vincerebbero tutti i trofei di tutti gli sport esistenti, con sta logica.
Fino a quando non verranno superati dalla Cina, ovviamente.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

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giuseppone64 ha scritto: 25 ago 2020, 7:04
Consulente ha scritto: 24 ago 2020, 18:48
giuseppone64 ha scritto: 24 ago 2020, 17:20 La domanda è quando vinceremo la prossima partita al 6 nazioni?
La risposta e' quando la perderanno una delle altre... cioe' quando incontreremo una avversaria che non ci rispetta.

Statisticamente parlando, l'inversione di tendenza non dovrebbe essere lontana.
Risposta Tecnicamente perfetta.
Tra l'a'tro non e' cosi' raro come sembra. Ogni anno almeno una delle nostre avversarie non e' al top ma noi buttiamo via l'occasione egualmente.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

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jpr williams ha scritto: 25 ago 2020, 11:43
Per quello che bisogno c'è di scomodare il concetto di "nazionale"? Bastano i club.
Le nazionali radunano il meglio di quello che si vede nei club.
Meglio l'Irlanda o Munster? Io non ho dubbi.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

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Consulente ha scritto: 25 ago 2020, 11:53Le nazionali radunano il meglio di quello che si vede nei club.
Si, tranne gli stranieri. Appunto.
Altrimenti non parleremmo di nazionali, ma di selezioni federali.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?

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Consulente ha scritto: 25 ago 2020, 11:49Tra l'a'tro non e' cosi' raro come sembra. Ogni anno almeno una delle nostre avversarie non e' al top ma noi buttiamo via l'occasione egualmente.
Amaro, ma vero.
Non siamo all'altezza nemmeno quando ci prendono sottogamba, dandogli, così, implicitamente ragione. :cry:
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