Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Moderatore: Emy77
- giuseppone64
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
La domanda è quando vinceremo la prossima partita al 6 nazioni?
Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Tra 5 anni sarà possibile schierare un XV come piace a te, con le nuove regole sulla residenza di equiparati in Italia non ne vedremo quasi più. Nel frattempo tanti talenti di formazione Italiana avranno raggiunto la piena maturità sportiva. Lo scouting sugli eleggibili continuerà.jpr williams ha scritto: 24 ago 2020, 13:18Vabbe, per una volta provo a stare al tuo gioco: dammi una tempistica ragionevole per la concretizzazione di tutto questo bendidio: a quando un XV iniziale fatto tutto di questa fantasmagorica covata senza intrusi?Soidog ha scritto: 24 ago 2020, 12:27Negli ultimi anni le cose sono migliorate dopo un periodo di grande difficoltà.
A Treviso forse, ma in nazionale? Ci siamo scordati che talenti evidenti come Polledri e Minozzi hanno dovuto aspettare che gente inferiore a loro si facesse male per poter esordire?Soidog ha scritto: 24 ago 2020, 12:27Ci sono più giovani di talento e vengono messi in campo senza problemi. Abbiamo visto Garbisi debuttare da titolare e fare una buona partita. Ai tempi di Munari a Treviso lo avrebbero fatto esordire a fine stagione, facendolo entrare nel finale di una partita già decisa.
Sarei curioso di sapere se ti è mai capitato di dare un giudizio men che entusiasta riguardo a qualsivoglia cosa.Soidog ha scritto: 24 ago 2020, 12:27Quanto a Nemer bisogna fare i complimenti agli scout di Treviso per averlo scovato. È molto giovane e può solo migliorare.![]()
Smith mi sembra un allenatore che non guarda la carta d'identità dei giocatori, chi garantisce il rendimento migliore gioca.
Personalmente ritengo che l'aspetto psicologico nel lavoro e nello sport sia fondamentale.
Per rendere al meglio occorre avere la mente serena ed essere concentrati su quello che si fa. Essere rilassati è sbagliato ed allo stesso modo creare tensione è improduttivo.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Per favore, vallo a spiegare a certi allenatori italiani, ma sii convincente, se puoiSoidog ha scritto: 24 ago 2020, 18:19 Per rendere al meglio occorre avere la mente serena ed essere concentrati su quello che si fa. Essere rilassati è sbagliato ed allo stesso modo creare tensione è improduttivo.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
La risposta e' quando la perderanno una delle altre... cioe' quando incontreremo una avversaria che non ci rispetta.giuseppone64 ha scritto: 24 ago 2020, 17:20 La domanda è quando vinceremo la prossima partita al 6 nazioni?
Statisticamente parlando, l'inversione di tendenza non dovrebbe essere lontana.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Mi allaccio, seppur in ritardo, alla lunga discussione dicendo la mia. Sicuramente rischierò di ripetere cose già dette da altri, ma spero mi scuserete
Da un lato c'è la questione "puristica" della nazionale, che mi trova d'accordo con jpr. Vanno però considerate altre questioni, ad esempio quella del "sentirsi" appartenente a quella nazione e a quel progetto sportivo (penso all'esempio già fatto da altri di Griffen) e all'idea con la quale l'equiparazione è nata: quella di aiutare "l'esportazione" del gioco in altri paesi a livello qualitativo, parlando di uno sport dove al di là delle nazioni al top è difficile per gli altri avvicinarsi, tant'è che senza le equiparazioni il Giappone non sarebbe mai riuscito a costruire il progetto di crescita che lo ha portato ai quarti del mondiale. Il problema è che un sistema nato per aiutare chi viene "dal basso" ha contribuito invece ad aumentare ancora di più il gap tra grandi e piccole: vedasi l'ignobile sistematico saccheggio alle isolane. Certamente, il traguardo da fissare a lungo termine sarebbe quello di togliere di mezzo le equiparazioni (e le parole di Pichot sembrano dirette in questa direzione) e l'aumento a 5 anni di residenza secondo me rende tutto più giusto, ma non risolverà ancora il problema dei saccheggi da parte di chi li viene a prendere giovanissimi e se li porta in casa. Di base, io la toglierei di mezzo, ma finché c'è e posso rinforzarmi (soprattutto se sono più debole di tutti i miei competitor) ne approfitto.
Venendo ai fatti di casa nostra, negli anni passati abbiamo messo in campo gente indegna (Haimona su tutti), onesti mestieranti buoni a far numero e qualche ottimo giocatore (penso a Geldenhuys, che come Budd è arrivato persino alla fascia di capitano, segno che oltre alla qualità erano anche riconosciuti e stimati all'interno del gruppo). Ultimamente invece mi sembra di vedere poche equiparazioni ma su giocatori che possono dare un valore aggiunto reale: Steyn è indiscutibile, Hayward anche (su di lui mi soffermerò alla fine), Tuivaiti è una riserva ma quando è stato chiamato ha sempre fatto il suo, e adesso arriverà Ioane sulla cui qualità non penso ci siano dubbi.
Chiudo con Hayward: ho letto delle cose abbastanza ingenerose su un giocatore che era titolare nel Super Rugby e che è andato vicinissimo agli All Blacks, prima che Munari lo portasse in Italia. Non è un fenomeno, ovviamente, ma dire che ha tolto il posto a qualcuno oltre che ingeneroso è proprio sbagliato: ha iniziato da riserva con Minozzi titolare, poi O'Shea li ha provati insieme, abbiamo battuto il Giappone e sia lui che Smith hanno confermato la scelta tattica. Non riesco a capire a chi Hayward avrebbe tolto immeritatamente il posto: all'involuto Padovani? A Sperandio?
Da un lato c'è la questione "puristica" della nazionale, che mi trova d'accordo con jpr. Vanno però considerate altre questioni, ad esempio quella del "sentirsi" appartenente a quella nazione e a quel progetto sportivo (penso all'esempio già fatto da altri di Griffen) e all'idea con la quale l'equiparazione è nata: quella di aiutare "l'esportazione" del gioco in altri paesi a livello qualitativo, parlando di uno sport dove al di là delle nazioni al top è difficile per gli altri avvicinarsi, tant'è che senza le equiparazioni il Giappone non sarebbe mai riuscito a costruire il progetto di crescita che lo ha portato ai quarti del mondiale. Il problema è che un sistema nato per aiutare chi viene "dal basso" ha contribuito invece ad aumentare ancora di più il gap tra grandi e piccole: vedasi l'ignobile sistematico saccheggio alle isolane. Certamente, il traguardo da fissare a lungo termine sarebbe quello di togliere di mezzo le equiparazioni (e le parole di Pichot sembrano dirette in questa direzione) e l'aumento a 5 anni di residenza secondo me rende tutto più giusto, ma non risolverà ancora il problema dei saccheggi da parte di chi li viene a prendere giovanissimi e se li porta in casa. Di base, io la toglierei di mezzo, ma finché c'è e posso rinforzarmi (soprattutto se sono più debole di tutti i miei competitor) ne approfitto.
Venendo ai fatti di casa nostra, negli anni passati abbiamo messo in campo gente indegna (Haimona su tutti), onesti mestieranti buoni a far numero e qualche ottimo giocatore (penso a Geldenhuys, che come Budd è arrivato persino alla fascia di capitano, segno che oltre alla qualità erano anche riconosciuti e stimati all'interno del gruppo). Ultimamente invece mi sembra di vedere poche equiparazioni ma su giocatori che possono dare un valore aggiunto reale: Steyn è indiscutibile, Hayward anche (su di lui mi soffermerò alla fine), Tuivaiti è una riserva ma quando è stato chiamato ha sempre fatto il suo, e adesso arriverà Ioane sulla cui qualità non penso ci siano dubbi.
Chiudo con Hayward: ho letto delle cose abbastanza ingenerose su un giocatore che era titolare nel Super Rugby e che è andato vicinissimo agli All Blacks, prima che Munari lo portasse in Italia. Non è un fenomeno, ovviamente, ma dire che ha tolto il posto a qualcuno oltre che ingeneroso è proprio sbagliato: ha iniziato da riserva con Minozzi titolare, poi O'Shea li ha provati insieme, abbiamo battuto il Giappone e sia lui che Smith hanno confermato la scelta tattica. Non riesco a capire a chi Hayward avrebbe tolto immeritatamente il posto: all'involuto Padovani? A Sperandio?
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Certo, sono cose che ho scritto più volte anch'io, come altri. Tutto corretto.FP96 ha scritto: 24 ago 2020, 20:48 Mi allaccio, seppur in ritardo, alla lunga discussione dicendo la mia. Sicuramente rischierò di ripetere cose già dette da altri, ma spero mi scuserete
Si vede che non siamo masochisti, ma ad ogni modo non si giungerà mai a una conclusione.
Prendi gli esempi che hai fatto alla fine. Si parte dalla qualità e si arriva alla "italianità".
Le valutazioni tecniche, quando non si riescono più a contestare vengono sostituite dall'orgoglio nazionale, Patria e Fratelli d'Italia.
Non vorrei mai vedere un allenatore che mette in campo un giocatore italiano al posto di un equiparato "perché è italiano"
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
È un aggettivo che Haimona non si merita. Era un giocatore serio e intelligente che aveva limiti evidenti, ma allora a livello di mediani di apertura eravamo messi talmente male che tra i convocati ci stava a pieno titolo.FP96 ha scritto: 24 ago 2020, 20:48 Venendo ai fatti di casa nostra, negli anni passati abbiamo messo in campo gente indegna (Haimona su tutti), onesti mestieranti buoni a far numero e qualche ottimo giocatore (penso a Geldenhuys, che come Budd è arrivato persino alla fascia di capitano, segno che oltre alla qualità erano anche riconosciuti e stimati all'interno del gruppo).
Ricorderai che Orquera era a fine carriera, Allan aveva scelto di giocare per l'Italia a novembre 2013, Canna era ancora un poliziotto che giocava a rugby.
Adesso avrebbe davanti almeno 5-6 giocatori e a nessuno verrebbe in mente di equipararlo, per fare un esempio di come la situazione sia migliorata rispetto a cinque o sei anni fa
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Approfitto per segnalarti un altro "project player-fallito", se non sbaglio: Luus.Soidog ha scritto: 24 ago 2020, 23:01
Adesso avrebbe davanti almeno 5-6 giocatori e a nessuno verrebbe in mente di equipararlo, per fare un esempio di come la situazione sia migliorata rispetto a cinque o sei anni fa
Motivazioni completamente diverse da quelle di Koegelenberg, naturalmente.
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Se non ricordo male Luus è eleggibile perché ha un nonno o una nonna che sono nati in Italia.Garry ha scritto: 24 ago 2020, 23:48Approfitto per segnalarti un altro "project player-fallito", se non sbaglio: Luus.Soidog ha scritto: 24 ago 2020, 23:01
Adesso avrebbe davanti almeno 5-6 giocatori e a nessuno verrebbe in mente di equipararlo, per fare un esempio di come la situazione sia migliorata rispetto a cinque o sei anni fa
Motivazioni completamente diverse da quelle di Koegelenberg, naturalmente.
Purtroppo ha sempre avuto grossi problemi nel lanciare le rimesse perché in campo aperto si faceva valere.
È ancora molto giovane, chissà che non riesca a colmare la sua lacuna in tempi congrui per poter riproporsi a livello Pro 14, dove è stato portato troppo presto
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Le Major Leagues americane per mantenere un certo equilibrio nelle competizioni ed evitare che certe squadre siano troppo forti e di conseguenza altre troppo deboli, hanno contrappesi regolamentari tra cui il pick che consiste nel fatto che le squadre con peggior classifica abbiano la maggior probabilità di scegliere i giocatori giovani più forti. Lì, sia pure con i dovuti distinguo, funziona e nessuno protesta perché lo scopo è essenzialmente commerciale; in sostanza un prodotto di "spettacolo sportivo" dove non c'è competizione (come il campionato italiano di calcio, ad esempio), non interessa ed è invendibile ed infatti la Serie A non si vende.
Anche il Rugby si "vende" meno di qualche anno fa, il pubblico si disamora facilmente di competizioni dove sono sempre gli stessi a vincere, e una norma (quella degli equiparati) nata per favorire lo sviluppo delle federazioni più deboli, malpensata e ancor peggio applicata, ha finito per ottenere l'effetto contrario. Bastava stabilire che in base a delle fasce stilate classifica mondiale alla mano, quelli della prima fascia non avrebbero potuto far giocare negli incontri internazionali nessun equiparato, quelli della seconda fascia diciamo uno, della terza fascia due, ecc.. Da revisionare ogni quattro anni dopo la fine del mondiale, con gli equiparati acquisiti nel quadriennio precedente e con un minimo di caps da considerare "nativi" ma solo nel caso di una promozione al livello superiore. Un sistema sicuramente imperfetto che avrebbe avuto almeno il senso vero di dare realmente la possibilità a federazioni più deboli di rinforzarsi e meglio competere. Anche perché se un ipotetico giocatore di prima scelta fosse conteso dagli AB e dall'Italia tanto par fare un esempio limite, secondo voi a chi potrebbe dare la sua priorità?
Ho letto sopra dell'incapacità della FIR di saper scegliere gli equiparati, possibile, ma più probabilmente non si tratta di non aver capito quali giocatori forti si sarebbero potuti prendere, ma di quali abbiano voluto effettivamente accettare di affrontare il percorso. Per un giocatore di Rugby l'Italia degli anni duemila non credo che sia stata così attrattiva, figuriamoci adesso!
Anche il Rugby si "vende" meno di qualche anno fa, il pubblico si disamora facilmente di competizioni dove sono sempre gli stessi a vincere, e una norma (quella degli equiparati) nata per favorire lo sviluppo delle federazioni più deboli, malpensata e ancor peggio applicata, ha finito per ottenere l'effetto contrario. Bastava stabilire che in base a delle fasce stilate classifica mondiale alla mano, quelli della prima fascia non avrebbero potuto far giocare negli incontri internazionali nessun equiparato, quelli della seconda fascia diciamo uno, della terza fascia due, ecc.. Da revisionare ogni quattro anni dopo la fine del mondiale, con gli equiparati acquisiti nel quadriennio precedente e con un minimo di caps da considerare "nativi" ma solo nel caso di una promozione al livello superiore. Un sistema sicuramente imperfetto che avrebbe avuto almeno il senso vero di dare realmente la possibilità a federazioni più deboli di rinforzarsi e meglio competere. Anche perché se un ipotetico giocatore di prima scelta fosse conteso dagli AB e dall'Italia tanto par fare un esempio limite, secondo voi a chi potrebbe dare la sua priorità?
Ho letto sopra dell'incapacità della FIR di saper scegliere gli equiparati, possibile, ma più probabilmente non si tratta di non aver capito quali giocatori forti si sarebbero potuti prendere, ma di quali abbiano voluto effettivamente accettare di affrontare il percorso. Per un giocatore di Rugby l'Italia degli anni duemila non credo che sia stata così attrattiva, figuriamoci adesso!
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Risposta Tecnicamente perfetta.Consulente ha scritto: 24 ago 2020, 18:48La risposta e' quando la perderanno una delle altre... cioe' quando incontreremo una avversaria che non ci rispetta.giuseppone64 ha scritto: 24 ago 2020, 17:20 La domanda è quando vinceremo la prossima partita al 6 nazioni?
Statisticamente parlando, l'inversione di tendenza non dovrebbe essere lontana.
Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Che fine ha fatto?Garry ha scritto: 24 ago 2020, 23:48Approfitto per segnalarti un altro "project player-fallito", se non sbaglio: Luus.Soidog ha scritto: 24 ago 2020, 23:01
Adesso avrebbe davanti almeno 5-6 giocatori e a nessuno verrebbe in mente di equipararlo, per fare un esempio di come la situazione sia migliorata rispetto a cinque o sei anni fa
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
@Rigoletto. I primi tre esempi che mi vengono in mente: Dallaglio, Mantellato e Wisniewsky (si scrive così?...) anche se quest'ultimo non so se ha fatto una buona scelta...più un mucchio di argentini che potrebbero scegliere indifferentemente noi o loro. Stiamo attenti a Varney, lo diciamo tutti...
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Esportare il modello dei draft fuori dagli USA è impossibile.RigolettoMSC ha scritto: 25 ago 2020, 0:21 Le Major Leagues americane per mantenere un certo equilibrio nelle competizioni ed evitare che certe squadre siano troppo forti e di conseguenza altre troppo deboli, hanno contrappesi regolamentari tra cui il pick che consiste nel fatto che le squadre con peggior classifica abbiano la maggior probabilità di scegliere i giocatori giovani più forti. Lì, sia pure con i dovuti distinguo, funziona e nessuno protesta perché lo scopo è essenzialmente commerciale; in sostanza un prodotto di "spettacolo sportivo" dove non c'è competizione (come il campionato italiano di calcio, ad esempio), non interessa ed è invendibile ed infatti la Serie A non si vende.
In NBA lo stipendio minimo per un rookie (giocatori al primo anno da professionisti dopo college o anche high school) è quasi 1 milione di dollari l'anno. Il minimo per quelli scelti al primo giro (quindi per i 30 rookie più forti) sono svariati milioni di dollari l'anno.
Un rookie della NFL nel roster (prima squadra) ha un salario minimo di mezzo milione di dollari l'anno, uno della practice squad (paragonabile se vogliamo ad un invitato/permit nel rugby) prende un minimo di 8.000 dollari a settimana con vitto e alloggio (immagino non alla pensione Mariuccia) pagati dalla squadra.
Senza dimenticare che ogni squadra ha comunque centri di allenamento di prima fascia e staff super professionisti.
Per queste cifre (e comunque sapendo di potersi allenare comunque al massimo livello) i giocatori sono ovviamente disposti a muoversi in tutto il paese. Da noi come convinci un ragazzo a spostarsi da un'altra parte per un rimborso spese che forse è di mille euro al mese, andando lontano da famiglia, fidanzata, amici, università, e magari anche finendo in una squadra con staff tecnico e centro di allenamento inferiore a quella che avrebbero a 10 km da casa loro?
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Re: Equiparati si, equiparati no, la nazionale dei cachi?
Se non sbaglio gioca nel Valorugbygiuseppone64 ha scritto: 25 ago 2020, 7:07Che fine ha fatto?Garry ha scritto: 24 ago 2020, 23:48Approfitto per segnalarti un altro "project player-fallito", se non sbaglio: Luus.Soidog ha scritto: 24 ago 2020, 23:01
Adesso avrebbe davanti almeno 5-6 giocatori e a nessuno verrebbe in mente di equipararlo, per fare un esempio di come la situazione sia migliorata rispetto a cinque o sei anni fa
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