ecologia politica e apolitica

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tonione
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Re: ecologia politica e apolitica

Messaggio da tonione » 13 giu 2019, 23:25

come pochi, non mi sembri così vecchio. calcolando che ti piace la montagna potresti anche inserire nelle tue abitudini una lunga camminata alla settimana e sei brevi camminate durante la settimana. così, per smaltire gli eccessi di vecchiaia.

Garry
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Re: ecologia politica e apolitica

Messaggio da Garry » 13 giu 2019, 23:28

Tonione maestro di vita e jpr discepolo recalcitrante...

"Mi hanno detto che sono incompleto perché non ho un figlio. Mi sa che mi prendo un cane"
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tonione
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Re: ecologia politica e apolitica

Messaggio da tonione » 22 giu 2019, 12:24

Un lungo articolo, evviva la diversità!

Patrizia Floder Reitter per ''La Verità''


Innalzamento dei mari, avanzata del deserto, prosciugamento dei ghiacciai, scenari apocalittici. Troppi allarmismi, privi di autorevolezza scientifica, inducono a credere che il riscaldamento globale sia solo causato dall' uomo, ma è una congettura non dimostrata. Contro il catastrofismo imperante alla Greta Thunberg, la scienza si ribella.


Un centinaio di fisici, geologi, astrofisici, studiosi del clima e delle patologie tumorali, chiedono più rigore, più serietà e lo fanno con una Petizione sul riscaldamento globale antropico indirizzata ai presidenti della Repubblica, del Senato, della Camera, del Consiglio dei ministri. Il documento, nel quale gli scienziati invitano i politici a non intraprendere una riduzione acritica della immissione di CO2, con l' illusoria pretesa di governare il clima, è sottoscritto da figure di primissimo piano della ricerca.


Da Antonino Zichichi, fondatore del Centro di cultura scientifica Ettore Majorana di Erice, a Renato Ricci, già presidente delle Società di fisica italiana ed europea, da Antonio Brambati, responsabile del Progetto Paleoclima-mare del Programma nazionale per la ricerca in Antartide (Pnra), all' oncologo Umberto Tirelli, direttore del Centro tumori di Aviano, decine e decine di professori e specialisti dichiarano che «è urgente combattere l' inquinamento ove esso si presenti, secondo le indicazioni della scienza migliore».



Chiedono pertanto che «siano adottate politiche di protezione dell' ambiente coerenti con le conoscenze scientifiche». Prima cosa da farsi, è dire apertamente che i modelli climatici, complessi programmi realizzati al computer e che vorrebbero spiegare un' origine antropica del riscaldamento globale - come pensa l' Ipcc delle Nazione Unite -, non sono invece in grado di riprodurre la variabilità climatica naturale.


La premessa è fondamentale, come ci aiuta a comprendere Franco Prodi, già ordinario di fisica dell' atmosfera all' Università di Ferrara ed ex direttore dell' Istituto di scienza dell' atmosfera e del clima del Cnr. «L' unico libero docente di meteorologia in Italia oggi vivente», ama sottolineare il professore, grande oppositore del catastrofismo climatico, 78 anni, bolognese, fratello dell' ex premier Romano Prodi, lo scienziato è tra i promotori della petizione assieme a Uberto Crescenti, Giuliano Panza, Alberto Prestininzi, Franco Battaglia, Mario Giaccio, Enrico Miccadei e Nicola Scafetta, tutti esperti di fisica, geologia o di economia delle fonti di energia. Prodi è un fisico delle nubi, «che sono al centro del sistema climatico».



Spiega: «il cambiamento è connaturato al clima, cambiano i parametri astronomici tra sole e terra, cambiano i flussi di radiazioni solari. Anche la sorgente cambia, il sole non è costante nella sua emissione. L' atmosfera si interfaccia con la criosfera, l' idrosfera, la vegetazione.


Ognuno di questi ha aspetti scientifici e problemi. Molti parlano senza conoscere i principi fondamentali del passaggio fotonico terra sole». I modelli di simulazione climatica che da anni sono mostrati per annunciare un futuro spaventoso, non sono realistici. «In modo particolare, non ricostruiscono i periodi caldi degli ultimi 10.000 anni», viene indicato nel documento. Dicono di più: «I modelli falliscono nel riprodurre le note oscillazioni climatiche di circa 60 anni.



Queste sono state responsabili, ad esempio, di un periodo di riscaldamento (1850-1880) seguito da un periodo di raffreddamento (1880-1910), da un riscaldamento (1910-40), ancora da un raffreddamento (1940-70) e da un nuovo periodo di riscaldamento (1970-2000) simile a quello osservato 60 anni prima. Gli anni successivi (2000-2019) hanno visto non l' aumento previsto dai modelli di circa 0.2 gradi per decennio, ma una sostanziale stabilità climatica». Il riscaldamento della superficie terrestre non sarebbe, così anomalo. Perché viene spacciata una congettura così sbagliata?



«Se i modelli funzionassero, con i dati dei primi decenni del 1800, scarsi, ma che possediamo, dovrei riprodurre le variazioni climatiche che ci sono state da quella data fino ad oggi», chiarisce Prodi. «Invece producono solo degli scenari, del tutto diversi dal quadro della meteorologia in cui la previsione, oggi, è parecchio affidabile.


Per il clima, che è il sistema più complesso presente sul nostro pianeta, non siamo in questa condizione. Certamente i modelli sono sempre più importati ma, producono solo degli scenari. Utili alla comprensione, però non permettono di fare previsioni attendibili. Anche un velo sottile di cirri può cambiare il bilancio delle radiazioni sulla terra e quindi l' essenza del sistema clima, lo scambio fra l' energia del sole con quella infrarossa terrestre».


Tutta colpa dell' uomo?

«L' uomo ha un ruolo nel cambiamento solo dal 1700, quando fu inventata la macchina a vapore di James Watt. L' emissione nell' atmosfera di gas da combustibili fossili da parte dell' uomo industriale è cominciata appena due secoli fa: un battito di ciglia nella storia del clima della terra».




La petizione sottoscritta dagli scienziati italiani afferma con chiarezza: «È scientificamente non realistico attribuire all' uomo la responsabilità del riscaldamento osservato dal secolo passato ad oggi. Le previsioni allarmistiche avanzate, pertanto, non sono credibili, essendo esse fondate su modelli i cui risultati sono in contraddizione coi dati sperimentali. Tutte le evidenze suggeriscono che questi modelli sovrastimano il contributo antropico e sottostimano la variabilità climatica naturale». E ancora: «Bisogna essere consapevoli che il metodo scientifico impone che siano i fatti, e non il numero di aderenti, che fanno di una congettura una teoria scientifica consolidata».




L' invito è a non diffondere il messaggio che tutti gli scienziati siano d' accordo sulla causa antropica. «Non sono un negazionista», precisa Prodi, «dico che conosciamo l' enormità dei processi che avvengono fra i sottosistemi, ma non c' è ancora una modalità di previsione. Invece di insistere con gli allarmismi sulla CO2, sulla distruzione delle foreste tropicali, invece di impostare i rapporti internazionali sul dogma non scientifico del riscaldamento globale o dell' innalzamento dei mari difficilmente prevedibile, cerchiamo di rispettare il pianeta secondo il richiamo dell' enciclica Laudato si' di papa Francesco».



Il degrado ambientale deve preoccupare, ma non bisogna cadere nell' ideologia «L' umanità è uscita dal suo ciclo naturale, questa deve essere la nostra consapevolezza e gli uomini di scienza devono dirlo, ragionando sulle nostre risorse ormai limitate. Purtroppo però oggi nel nostro Paese c' è un anti accademismo preoccupante, che nuoce alla ricerca e all' università», conclude con amarezza Prodi.

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Re: ecologia politica e apolitica

Messaggio da ruttobandito » 23 giu 2019, 10:54

tonione ha scritto:Un lungo articolo...
Ma allora eri tu a incasinare il forum con copiaincolla kilometrici... :twisted: :-] :wink:
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Re: ecologia politica e apolitica

Messaggio da jpr williams » 23 giu 2019, 14:01

La cosa più interessante del post sono gli interlinea vuoti.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)

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Re: ecologia politica e apolitica

Messaggio da ruttobandito » 23 giu 2019, 14:29

Immagino una scimmia pelosa intenta a rompere noci con pietre focaie e per magia perde il pelo e brucia il Sahara... :roll:
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Garry
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Re: ecologia politica e apolitica

Messaggio da Garry » 25 giu 2019, 8:59

Dopo aver visto che tonione legge "La Verità" credo che il forum non possa sorprendermi più.

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Re: ecologia politica e apolitica

Messaggio da jpr williams » 25 giu 2019, 11:48

La pravda di Belpietro! :shock:
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Re: ecologia politica e apolitica

Messaggio da speartakle » 25 giu 2019, 13:10

tonione ha scritto: cerchiamo di rispettare il pianeta secondo il richiamo dell' enciclica Laudato si' di papa Francesco».

Purtroppo però oggi nel nostro Paese c' è un anti accademismo preoccupante, che nuoce alla ricerca e all' università», conclude con amarezza Prodi.
premesso che qualcosa di sensato è scritto in quell'articolo in particolare sull'affidabilità dei modelli previsionali sul clima e la centralità della CO2 rispetto agli agenti inquinanti per gli ecosistemi...

ma....

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Re: ecologia politica e apolitica

Messaggio da Garry » 25 giu 2019, 18:48

speartakle ha scritto:
tonione ha scritto: cerchiamo di rispettare il pianeta secondo il richiamo dell' enciclica Laudato si' di papa Francesco».

Purtroppo però oggi nel nostro Paese c' è un anti accademismo preoccupante, che nuoce alla ricerca e all' università», conclude con amarezza Prodi.
premesso che qualcosa di sensato è scritto in quell'articolo in particolare sull'affidabilità dei modelli previsionali sul clima e la centralità della CO2 rispetto agli agenti inquinanti per gli ecosistemi...
Ho letto altre interviste a Prodi (non-il-Mortadella) e ho ascoltato pure un suo intervento su Rai3.
Non mi ha convinto.

Però quell'articolo non lo leggo. Potrebbe essere anche Mercalli, ma non lo leggerei mai, se compare in quel foglio di carta igienica lì.
Per leggere qualcosa pubblicato su La Verità dovrebbero sottopormi al trattamento Ludovico di Arancia Meccanica. Quello che subisce Alex DeLarge

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Re: ecologia politica e apolitica

Messaggio da jpr williams » 26 giu 2019, 10:02

Già.
Io preferisco Libero perchè almeno mi fa ridere.
La pravda mi fa solo incazzare.
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Re: ecologia politica e apolitica

Messaggio da Garry » 26 giu 2019, 19:15

Guardate cosa ha fatto David Gilmour. Si vede che non ha letto "La Verità" :lol:

https://www.motherjones.com/media/2019/ ... XMi5BvORi4

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Re: ecologia politica e apolitica

Messaggio da tonione » 27 giu 2019, 21:13

per quelli che a volte mettono il vino dove ci andrebbe il sale. tipo, e non solo, garry; a cui mi rivolgo direttamente dopo un po' di tempo.

ecco per quelli, allegherei un testo molto lungo che poi sarebbe una petizione firmata da sapientoni scoreggioni anti-permit players e pure pesciaroli. mi sono ripromesso, dopo che sandro mi ha accusato di far crollare il sito, che per un po' non inserirò più testi così lunghi. insomma eccovi un link, che poi è la fonte che sarebbe dovuta essere stata ricercata dopo il mio ultimo inserimento.

vi prego, non criticate il pubblicatore, è semplicemente la diffusione di una petizione, meramente attinente al tema della discussione.

http://www.opinione.it/cultura/2019/06/ ... -zichichi/

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Re: ecologia politica e apolitica

Messaggio da tonione » 27 giu 2019, 21:23

scordantibus. non dite che anche io a volte metto il vino dove ci andrebbe il sale. non deviate, almeno per un po', leggete sta' petizione se vi va e nun rompete i cojoni!

Garry
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Re: ecologia politica e apolitica

Messaggio da Garry » 27 giu 2019, 21:47

Per quanto mi riguarda, uso pochissimo sale, per formazione familiare, e il vino lo metto direttamente in gola.

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