Stamattina ho ascoltato questo, un "duello" tra il prof. Barbero (che fino a poche settimane fa non conoscevo) e un "neoborbonico" sul presunto campo di concentramento di soldati del sud Italia a Fenestrelle, che credo si trovi in Piemonte, subito dopo l'unità d'Italia. L'ho guardato convinto che avrei assistito a una facile vittoria del bravo e documentato Barbero sul grossolano populista borbonico e invece, inaspettatamente, è Barbero secondo me a trovarsi più in difficoltà e ad apparire più di parte e meno professionale. Mentre il borbonico all'opposto fa una figura molto migliore del previsto. A un certo punto accusano Barbero di considerare un altro studioso a volte attendibile e a volte inattendibile, a seconda della convenienza del momento, e lui si difende dicendo "ma certo! A volte sì e a volte no; voi pensate che una persona dica sempre il vero o sempre il falso?". Lì mi è parso che stesse per iniziare una brutta arrampicata sugli specchi e ho chiuso il video.
La sensazione che mi è rimasta è che questo professore, che pur parla bene e sa tantissime cose, forse ha ecceduto nella confidenza nei propri mezzi, iniziando a scrivere libri e tenere conferenze non solo sul Medio Evo, il suo campo di studio, ma su qualsiasi periodo storico. Uno non può essere così bravo da conoscere approfonditamente ogni periodo, non ne ha proprio il tempo materiale ed è lui stesso ad ammetterlo abbastanza esplicitamente durante questa diatriba con il borbonico. Meglio dedicarsi a un periodo soltanto