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JosephK. ha scritto:La mia percezione dopo un po' di tempo che sono all'opera è che comunque sia Crowley che Bradley stanno facendo meglio di O'Shea.
.
Le case si costruiscono dalle fondamenta.
Io non sarei così critico con Oshea. Il fatto che si stia costrundo qualcosa con una programmazione (ancora insufficiente, ma piuttosto che niente meglio piuttosto) è merito anche suo.
giuseppone64 ha scritto:La partita che ho visto. è finita al 60° con il giallo . Fino a quel punto a dispetto dell’arbitraggio diciamo casalingo partita aperta. Dopo il giallo ho spento per evitare rigurgiti di bile...
A me ha dato solo un po' fastidio che ha dato molti richiami a loro ma nessuna, diciamo, minaccia di giallo.
Il nostro giallo ci stava, Meyer non è andato cattivo e ha cinturato più placcato alto, ma ci stava. Ci sono stati anche 2-3 placcaggi loro alti e un ribalmtamento abbastanza evidente su Venditti (placcaggio non chiuso) che sono stato alsciati passare. Nel complesso però arbitraggio di medio-buon livello secondo me, nessuna topica veramente clamorosa.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.
Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).
Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
JosephK. ha scritto:La mia percezione dopo un po' di tempo che sono all'opera è che comunque sia Crowley che Bradley stanno facendo meglio di O'Shea.
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Le case si costruiscono dalle fondamenta.
Io non sarei così critico con Oshea. Il fatto che si stia costrundo qualcosa con una programmazione (ancora insufficiente, ma piuttosto che niente meglio piuttosto) è merito anche suo.
Parlo dell'O'Shea strettamente allenatore. L'O'Seha director of rugby non si discute e il miglior rapporto con i club, i tecnici, il primo vero tentativo di assestamento globale del movimento sono merito suo.
Non ho ancora capito, ma magari è un limite mio, che tipo di Italia ha in mentoe O'Shea: troppe volte ha cambiato idea, vedo molta confusione sul lato strettamente tecnico, non vedo la "sua" Italia in campo, vedo le altre fare i km mentre noi siamo sempre a fare i metri, purtroppo.
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.
Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).
Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...
Mah, io vedo un po' di disfattismo esagerato sulle Zebre, credo dovuto ad aspettative esagerate e a voglia di vederle diventare sempre più competitive. Però non si può ignorare il fatto che la rosa manca sia di qualità che di quantità per competere davvero. Io vedo comunque una situazione migliore di quella dell'anno scorso, dove si fecero dei mezzi miracoli. Non dimentichiamo che ad un certo punto la situazione pareva disperata e alla fine in qualche modo è venuta fuori la miglior stagione celtica della storia della franchigia, per numero di vittorie e punti fatti.
I problemi numerici esistono e sono evidenti: il tallonatore è solo il principale ma anche in altri reparti (vedi la terza linea di ieri) si è un po' scarni e ci si deve arrangiare. Le soluzioni però non sono così facili da trovare (quali sono i tallonatori che potevano risolvere il problema delle Zebre? Solo un furto da Treviso e stiamo vedendo questa settimana come anche i leoni non abbiano poi questa abbondanza esagerata, a causa dei lunghi infortuni) e a me sembra che si stia facendo un buon lavoro. Si sta provando a migliorare i giocatori italiani imponendo uno stile di gioco non consono ma ambizioso, che porti i giocatori a pensare il rugby in modo moderno, mettendo pezze con gli stranieri quando è necessario e spesso lo è. Tutti noi vorremmo vedere più italiani possibili in campo ma lo vedete anche voi quanta fatica fanno (ovviamente) non appena vengono buttati nella mischia, vedasi Ceciliani, che sicuramente migliorerà ma ha bisogno di tempo ed esperienza. Si sta cercando di trovare un equilibrio tra italiani da lanciare e stranieri di supporto, cercando di essere competitivi, che non vuol dire vincere tutte le partite, vuol dire non essere piallati a destra e a manca come capitava fino a non poco tempo fa e ancora non è successo quest'anno. Il tutto con un budget risicato e materiale umano a disposizione limitato. Secondo me il lavoro fatto finora non è solo buono, è molto buono. Però va accettato che serve tempo, le soluzioni miracolose non esistono.
JosephK. ha scritto:La mia percezione dopo un po' di tempo che sono all'opera è che comunque sia Crowley che Bradley stanno facendo meglio di O'Shea.
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Le case si costruiscono dalle fondamenta.
Io non sarei così critico con Oshea. Il fatto che si stia costrundo qualcosa con una programmazione (ancora insufficiente, ma piuttosto che niente meglio piuttosto) è merito anche suo.
Parlo dell'O'Shea strettamente allenatore. L'O'Seha director of rugby non si discute e il miglior rapporto con i club, i tecnici, il primo vero tentativo di assestamento globale del movimento sono merito suo.
Non ho ancora capito, ma magari è un limite mio, che tipo di Italia ha in mentoe O'Shea: troppe volte ha cambiato idea, vedo molta confusione sul lato strettamente tecnico, non vedo la "sua" Italia in campo, vedo le altre fare i km mentre noi siamo sempre a fare i metri, purtroppo.
Condivido parola per parola.
Però ad un anno dal mondiale adesso bisogna seriamente scegliere tra le due franchigie chi ha il game plan che piu fedelmente possa anche riproporsi in nazionale.
Se uno più garibaldino ma divertente, oppure uno più conservativo ma che fa delle verticalizzazioni un arma offensiva che per ora sta pagando.
L ibrido visto sin ora è raccapricciante, se da OShea non mi aspetto mosse tattiche particolari, Catt forse mi sta deludendo abbastanza
Bello e Ah-Nau adesso sono pienamente adeguati al livello. Bello lo aveva già dimostrato l'anno sorso, mentre su Ah-Nau avevo qualche perplessità.
Finché hanno tenuto i primi cinque uomini siamo rimasti in partita, nonostante una touche "allegra".
Poi è chiaro che una seconda linea passata in terza non poteva durare a lungo, e infatti Tauyavuca dopo la meta è andato scomparendo. Continuerei a provarlo nel ruolo, però, a patto di avere in panchina un ricambio adeguato e non un altro adattato come Zilocchi
"La vita è quello che non esisterà mai sotto il fascismo: libertà, creazione, sincerità, verità, bellezza e volto umano"
R.I.P. Pavel Kushnir - pianista russo morto in carcere, vittima del fascismo russo
Chiedo conferma : i titolari tenuti a riposo ieri sono Bellini, Castello, Canna, Lovotti e Chistolini .
Quelli dichiarati infortunati sono 6.
La rosa completa è quindi 23 + 5 + 6 = 34.
Dimentico qualcuno, permit esclusi ?
Sta diventando un'abitudine, dai numeri sembra che abbiano vinto le Zebre. E' la coperta corta, Bradley ha sistemato il possesso (quante partite abbiamo visto in cui i nostri letteralmente non vedevano una palla? E mi riferisco anche alla nazionale: palla nascosta) ma è rimasta indietro l'efficacia, la finalizzazione.
Abbiamo avuto il 56% del possesso e il 62% del territorio, e questo ancora è poco significativo, e quindi loro hanno dovuto placcare molto più di noi (163 contro 111) però abbiamo commesso lo stesso numero di errori nei placcaggi (26, tanti...). Abbiamo portato palla in avanti più volte di loro (56 contro 46), però, ecco la nota dolente, loro hanno fatto più metri di noi, anche se non tantissimi (514 contro 453).
Però 5 mete a una...
"La vita è quello che non esisterà mai sotto il fascismo: libertà, creazione, sincerità, verità, bellezza e volto umano"
R.I.P. Pavel Kushnir - pianista russo morto in carcere, vittima del fascismo russo
Vittoria meritata in una gara dura e sofferta come solo un derby sa essere.
Partita dai due volti, un primo tempo a corrente alternata, dopo la metà Black out per più di 20 minuti
Nel secondo un crescendo di intensità e fisicità . Il possesso sarà stato superiore al 70%.
Owens oggi ha provato in tutti i modi a vendicare il torti subiti da Treviso e le sue decisioni en
tengono a galla gli Ospreys.
Prova maiuscola di Halfpenny, ma tutti hanno dato il loro contributo alla grande, da Boyde alla sua prima partita, a Parkes alla ricerca della condizione migliore .
Come ho già detto altre volte questi Scarlets sono alla ricerca di una nuova identità,da oggi si è trovata la strada da percorrere e con il rientro di pedine importanti si potrà affrontare la stagione con maggiore serenità.
Settimana prossima iniziano le coppe europee, dove si farà realmente sul serio
Garry ha scritto:Sta diventando un'abitudine, dai numeri sembra che abbiano vinto le Zebre. E' la coperta corta, Bradley ha sistemato il possesso (quante partite abbiamo visto in cui i nostri letteralmente non vedevano una palla? E mi riferisco anche alla nazionale: palla nascosta) ma è rimasta indietro l'efficacia, la finalizzazione.
Abbiamo avuto il 56% del possesso e il 62% del territorio, e questo ancora è poco significativo, e quindi loro hanno dovuto placcare molto più di noi (163 contro 111) però abbiamo commesso lo stesso numero di errori nei placcaggi (26, tanti...). Abbiamo portato palla in avanti più volte di loro (56 contro 46), però, ecco la nota dolente, loro hanno fatto più metri di noi, anche se non tantissimi (514 contro 453).
Però 5 mete a una...
i numeri sono spesso ingannevoli .... nella realtà primo tempo Zebre grande possesso ma Glasgow era pronta ed ha difeso bene facendo spesso arretrare attacco delle Zebre (nel caso specifico i numeri attribuiscono possesso alle Zebre ma il terreno lo guadagnava Glasgow) del tutto sterile in rapporto a quanto hanno avuto palla in mano ... anche i metri guadagnati in questo contesto come statistica sono ingannevoli .....
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa accada. E' raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede" (Il Buio oltre la siepe).
Metti una sera con gli amici del bar e capisci quanto è importante... la cultura del rugby.
Entrare al bar per condividere, non per dividere (Il sommo Beppone).
Nex time... Good Game... Nice try... Seh seh avemo capito...