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ItalianRugbyFriends ha scritto:La cosa grave non è che sia o meno un rugbista, o che abbia o meno 17 anni... la cosa grave sono le parole del padre oggi... che subito cerca di spostare la colpa sulla polizia. Questo capita sempre più spesso a scuola, per strada, negli stadi... i genitori difendono i figli a prescindere, li fanno sentire innocenti e "vittime" di qualcos'altro... che siano i professori o i poliziotti o la società.
Non bastano le istituzioni o le società sportive sane... il problema è che i genitori di oggi, moltissimi di loro, non responsabilizzano i figli e cercano sempre un capro espiatorio cui addossare le proprie incapacità e le violenze dei figli.
quoto, quoto, quoto!!!!!!!!!
RISTRAQUOTO
approposito di sportività siete mai andati a giocare a catania...??e non me ne volgaino i giocatori del catania ma e' la sacrosanta verità
per mia sfortuna con diverse società,e dagli spalti vola di tutto,accendini sputi e male parole!
e di sportività ne ho vista veramnte poca...
Io gioco a Catania da molti anni, anche "fuori casa"(il Goretti non è il nostro stadio di casa ufficialmente, quindi ho giocato anche derby) e queste sono tutte c***... ora non generalizziamo, è una settimana che cerco di fare capire a tutti che i fatti di Catania sarebbero potuti accadere in QUALUNQUE stadio italiano...
e in ogni caso per chi pensa che questo fatto non tocca il mondo del rugby in prima persona si svegli... non ha nessuna importanza quanti allenamenti facesse durante la settimana o se anzicchè andarsi a vedere le partite dell'Amatori andava al Massimino, quello che conta per la stampa è la sua appartenenza a uno sport, il RUGBY(oltre al karate, al calcio e a tutto quello che vuoi)... la verità è che, per quanto riguardano almeno le nostre parti, abbiamo impiegato anni per scrollarci di dosso il luogo comune di sport violento(vd. le metafore che si facevano non molti anni fa, "se un calciatore vuole fare questo tipo di interventi da cartellino rosso è meglio che giochi a rugby dove tutto è concesso", o "c'è stata una rissa, di quelle che se ne vedono solo in campi da rugby") ce lo ritroviamo all'improvviso nel momento probabilmente di maggiore splendore di tutto il movimento per colpa di un assassino e ripeto non di un assassino rugbysta... o sbaglio?? Svegliatevi, la stampa ha molto più potere di quanto voi possiate pensare, hanno la facoltà di manipolare le menti delle persone che non sono in grado di pensare con la propria testa e la politica dimostra che ce ne sono parecchie.
Seguo il forum da molto tempo e devo ammettere che la mia partecipazione si limita prevalentemente alla lettura, ma questa volta l'intervento di beju mi obbliga a intervenire. Sono stato a Catania al seguito della squadra come dirigente e gli amici di S.Gregorio ci hanno trattato non bene ma ....benissimo! Anche i giocatori del Cus, che abbiamo avuto il piacere di ospitare, sono cordiali e simpaticissimi.
Caro beju credo sia sempre un'errore generalizzare (lascialo fare a certi giornalisti); ad esempio a Milazzo, e credo e spero sia per un caso, siamo stati trattati di m...da; ma per questo non posso assegnare un "luogo comune" ad un intera regione!
ItalianRugbyFriends ha scritto:La cosa grave non è che sia o meno un rugbista, o che abbia o meno 17 anni... la cosa grave sono le parole del padre oggi... che subito cerca di spostare la colpa sulla polizia. Questo capita sempre più spesso a scuola, per strada, negli stadi... i genitori difendono i figli a prescindere, li fanno sentire innocenti e "vittime" di qualcos'altro... che siano i professori o i poliziotti o la società.
Non bastano le istituzioni o le società sportive sane... il problema è che i genitori di oggi, moltissimi di loro, non responsabilizzano i figli e cercano sempre un capro espiatorio cui addossare le proprie incapacità e le violenze dei figli.
Lavorando in edicola mi cade ovviamente l' occhio sulle prime pagine di diversi quotidiani (anche quelli che non userei neanche come lettiera per il gatto) e, sinceramente, la parola rugbista mi è sembrata totalmente assente almeno nei richiami in prima pagina...
Vedere una manovra dei poteri del calcio mi sembra davvero fantapolitica, anche perchè non mi sembra ci sia tutta sta competizione tra i due, l'unico concorrente del calcio in italia, mi sembra il calcio stesso...
stefanill ha scritto:Lavorando in edicola mi cade ovviamente l' occhio sulle prime pagine di diversi quotidiani (anche quelli che non userei neanche come lettiera per il gatto) e, sinceramente, la parola rugbista mi è sembrata totalmente assente almeno nei richiami in prima pagina...
Vedere una manovra dei poteri del calcio mi sembra davvero fantapolitica, anche perchè non mi sembra ci sia tutta sta competizione tra i due, l'unico concorrente del calcio in italia, mi sembra il calcio stesso...
Soerio che tu abbia anche altre possibilità...multimediali! Perché nei telegiornali e su internet invece è stata usta molto quella parola!
Va beh..niente complotti..diciamo che siamo tutti in malafede allora!
D'altronde he interessi hanno sti padroni del calcio? Si sa che in Ittalia non c'è alternativa al calcio...chi può dimostrare il contrario?
Bgo
Che vita facevi fuori dal carcere? Come trascorrevi le tue giornate?
«Al mattino a scuola. Pranzo sempre a casa con tutta la famiglia, poi me ne vado al bar a fare quattro chiacchiere con gli amici. Da qualche tempo, il pomeriggio, faccio il benzinaio: un lavoretto che mi ha trovato papà. Le serate le passo a studiare, spesso mi metto davanti al computer con un videogame. Ogni tanto gioco una partitella a calcio. Insomma, faccio una vita normale come quella di tutti i ragazzi della mia età. Fino a qualche tempo fa avevo anche la fidanzata, ma ci siamo lasciati».
E il karate?
«L’ho fatto per molti anni. E’ bello, è uno sport che mi appassiona. Ma poi ho dovuto smettere a causa di un incidente con il motorino: frattura di tibia e perone. Non potevo più fare sforzi di quel genere».
Giochi anche al rugby?
«Non più. Mi annoiavo perchè ci facevano fare troppi esercizi di preparazione mentre a me piace il gioco vero, quello sul campo. Così ho deciso di lasciare. L’unico hobby che mi è rimasto è la pesca: ci vado spesso con mio padre. Papà mi manca molto, siamo sempre stati legati, con lui ho un rapporto molto stretto. Mi manca tutta la mia famiglia. Qui dentro penso sempre a casa e mi viene la nostalgia. Ma l’avvocato mi dice che posso stare tranquillo, che uscirò presto visto che ho la coscienza a posto».
1. Non ci sarebbe purtroppo da stupirsi, anche se comunque per tutti noi che amiamo e viviamo questo nostro sport sembra impossibile, che un giocatore di rugby diciassettenne parteciapasse attivamente alla guerriglia con la polizia che i "tifosi" del calcio sono soliti fare e che arrivasse ad ammazzare un uomo.
2. Se si ha la volontà di andare a leggere oltre ai titoli dei giornali, si capisce chiaramente che questo ragazzo NON è un rugbista (da La Stampa di oggi: "Giochi anche al rugby? Non più. Mi annoiavo perchè ci facevano fare troppi esercizi di preparazione mentre a me piace il gioco vero, quello sul campo. Così ho deciso di lasciare. L’unico hobby che mi è rimasto è la pesca...")
4. Sicuramente in questo caso l'uso da parte della stampa della notizia che questo ragazzo ha giocato a rugby ha due finalità una quella di appesantire la sua posizione (ormai è colpevole per tutti, figuratevi faceva due sport notoriamente considerati violenti il rugby e il karate), l'altra quella di spostare l'attenzione dal calcio ad altri sport (questo ragazzo è violento perché pratica altri sport, non perché segue il calcio).
BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!
sembriamo le comari isteriche e arrapate di maria de filippi!!!
il povero raciti è rimasto vittima di un sistema marcio e sbagliato, che parte da carraro,matarrese e moggi e finisce ai vari gruppi di delinquenza ultras, che spesso hanno troppe ombre alle loro spalle,ma che sostanzialmente hanno trovato nel calcio un valido scuso per le loro violenze gratuite, FINE.
C'è una famiglia che piange la sua vittima, moltissimi italiani insieme a loro,e tutto il popolo del rugby non può che accodarsi perchè sappiamo qual'è il vero valore della vita,e lo rispettiamo sempre.
Finiamola con queste discussioni stupide,siamo solo ridicoli.
megan ha scritto:BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!
sembriamo le comari isteriche e arrapate di maria de filippi!!!
il povero raciti è rimasto vittima di un sistema marcio e sbagliato, che parte da carraro,matarrese e moggi e finisce ai vari gruppi di delinquenza ultras, che spesso hanno troppe ombre alle loro spalle,ma che sostanzialmente hanno trovato nel calcio un valido scuso per le loro violenze gratuite, FINE.
C'è una famiglia che piange la sua vittima, moltissimi italiani insieme a loro,e tutto il popolo del rugby non può che accodarsi perchè sappiamo qual'è il vero valore della vita,e lo rispettiamo sempre.
Finiamola con queste discussioni stupide,siamo solo ridicoli.
megan ha scritto:BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!
sembriamo le comari isteriche e arrapate di maria de filippi!!!
il povero raciti è rimasto vittima di un sistema marcio e sbagliato, che parte da carraro,matarrese e moggi e finisce ai vari gruppi di delinquenza ultras, che spesso hanno troppe ombre alle loro spalle,ma che sostanzialmente hanno trovato nel calcio un valido scuso per le loro violenze gratuite, FINE.
C'è una famiglia che piange la sua vittima, moltissimi italiani insieme a loro,e tutto il popolo del rugby non può che accodarsi perchè sappiamo qual'è il vero valore della vita,e lo rispettiamo sempre.
Finiamola con queste discussioni stupide,siamo solo ridicoli.
QUOTO!!!!!!!!
Quoto anch'io... Siamo più noi a strumentalizzare indirettamente che la stampa quasi quasi... ragazzi adesso finamola, possibilmente la stampa ha fatto degli sbagli o forse li abbiamo fatti noi nel sentire intaccata la nostra immunità da questi eventi... ma adesso dobbiamo pensare ad andare avanti e non smetterla con questa discussione, il nostro è uno sport meraviglioso sempre e comunque e voglio che la nostra nazionale oggi risponda a qst presunte illazioni con una grande prova di carattere in casa dei campioni del mondo...
Stringiamoci tutti attorno ai nostri azzurri e chiudiamo qst 3D per favore, domani i giornali dovranno scrivere che abbiamo una nazionale di rugby con le palle...
Questo episodio, qualunque sia la realtà, deve servire a farci riflettere. Essere "il rugby" è un punto d'orgoglio per tutti noi. Ma dobbiamo difendere il nostro modo di intendere lo sport vigilando in tribuna, insegnando ai nostri ragazzi che anche "arbitro, sei un..." detto dagli spalti, da un dirigente, da un giocatore, da un qualsiasi rugbista, è pericoloso. Perchè il rugby DEVE essere sempre di più occasione di festa. Prevenire i segni di "calcizzazione" (mercati, affari, tifosi scalmanati etc) è un dovere per tutti noi.
Non è la prima volta che per una partita di calcio viene ammazzato qualcuno...è già successo a Roma, Bruxelles, Milano...quindi non vorrei che si prendesse a pretesto il gesto di uno sciagurato... per fare un discorso...geopolitico...eppoi per vedere certe scene...calcistiche sui campi di rugby (senza arrivare al morto, per fortuna...) non occorre scendere a quelle latitudini...basta rimanere anche qui (purtroppo ahimé!) nel Veneto...
Amor ch' a nullo amato amar perdona, mi prese del rugby piacer si forte, che come vedi ancor non m'abbandona.
parramatta ha scritto:da LA STAMPA, il link e' in prima pagina
l intervista ''scagiona'' il rugby
Che vita facevi fuori dal carcere? Come trascorrevi le tue giornate?
«Al mattino a scuola. ...
L’unico hobby che mi è rimasto è la pesca: ci vado spesso con mio padre...».
Sono anni che sostengo il fatto che LA PESCA SIA UNO SPORT VIOLENTO... nessuno finora mi ha creduto!
parramatta ha scritto:da LA STAMPA, il link e' in prima pagina
l intervista ''scagiona'' il rugby
Che vita facevi fuori dal carcere? Come trascorrevi le tue giornate?
«Al mattino a scuola. ...
L’unico hobby che mi è rimasto è la pesca: ci vado spesso con mio padre...».
Sono anni che sostengo il fatto che LA PESCA SIA UNO SPORT VIOLENTO... nessuno finora mi ha creduto!
I pesci sono d'accordo con te...
Amor ch' a nullo amato amar perdona, mi prese del rugby piacer si forte, che come vedi ancor non m'abbandona.