Israel Folau

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giuseppone64
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Re: Israel Folau

Messaggio da giuseppone64 » 24 nov 2019, 20:03

Il mio piccolo aiuto sulla questione:

Ci sono tre passi negli scritti di S. Paolo che si è pensato possano riguardare le relazioni omosessuali: Romani 1,26-27, 1 Corinzi 6,9-10, 1 Timoteo 1,9-10. Derivano da essi le maggiori argomentazioni del Nuovo testamento contro l’omosessualità in quanto "intrinsecamente immorale". Ma siamo sicuri che è questo il loro senso? Scriveva giustamente don Tonino Bello “ci sono tante parole del Vangelo che noi abbiamo addomesticato, le abbiamo ridotte, le abbiamo decurtate, così per ridurle agli spazi della nostra prudenza umana". Un biblista ci offre alcune riflessioni su questi passi controversi.


“Ci sono tante parole del Vangelo che noi abbiamo addomesticato, le abbiamo ridotte, le abbiamo decurtate, così per ridurle agli spazi della nostra prudenza umana, per cui tanti cristiani sono buoni, onesti, incredibilmente legati alle leggi della Chiesa e dello Stato, irreprensibili, però non hanno scatto, non hanno quella passione in più, non hanno quelle movenze che sanno veramente di audacia, di audacia profetica, che sanno dire con coraggio, davvero, la Parola del Signore e la sanno vivere”.

don Tonino Bello

Carissimi, apro questo mio breve pensiero con le parole di don Tonino Bello, con quest’invito chiaro e forte ad essere testimoni di quell’evento salvifico, trasmessoci dagli apostoli, frutto di una scelta d’amore per la salvezza di tutti gli uomini. Mi chiedete di commentare San Paolo, bene, e lo farò con lo stesso Paolo. D’altronde, come si suol dire, la Scrittura si commenta con la Scrittura…ed io userò questo criterio.

Faccio solo una premessa: in questo mio breve commento non terrò conto dell’autenticità o attribuzione delle epistole. Sarebbe un discorso troppo lungo. D’altronde, fin quando si continuerà a dire: “Dalla lettera di San Paolo apostolo a...” è bello credere, nonostante l’esegesi moderna ci illumina che non è così, che sia tutto opera di Paolo.


Inno all’amore

"Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi l’amore, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi l’amore, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi l’amore, niente mi giova.
L’amore è paziente, è benigno l’amore; non è invidioso l’amore, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell`ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L’amore non avrà mai fine.
Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà.
Quand`ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l`ho abbandonato.
Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch`io sono conosciuto. Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e l’amore; ma di tutte più grande è l’amore", I Corinzi 13,1-13.

Ci sono tre passi negli scritti di S. Paolo che si è pensato possano riguardare le relazioni omosessuali:

Romani 1,26-27: «Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami: le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni verso gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento».

1 Corinti 6,9-10: «[...] Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adulteri, né effeminati (malakoi — Vulg. molles), né sodomiti (arsenokoitai — Vulg. masculorum concubinatores), né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il Regno di Dio».

1 Timoteo 1,9-10: «[...] sono convinto che la legge non è fatta per il giusto, ma per gli iniqui e i ribelli [...] per i pervertiti (arsenokoitai — Vulg. masculorum concubinatores) [...] e per ogni altra cosa che è contraria alla sana dottrina».

Da Rm 1,26-27 deriva la maggiore argomentazione del Nuovo Testamento contro l’omosessualità in quanto intrinsecamente immorale. Come si può notare tutto ciò che San Paolo condanna è tutto quello che viene fatto senza amore.

Il metro di misura della moralità cattolica cristiana è l’AMORE. Amore nel senso più alto del termine, AGAPE, amore gratuito, che spinge a donare la vita per gli altri.
L’amore di Cristo per l’umanità peccatrice; l’amore del Padre, che fa festa per ogni figlio che torna a lui; l’amore dello Spirito, che ci apre alla misericordia sicura nel giudizio finale.

Ci sarebbero intere pagine, ma sarebbero solo parole. Purtroppo, come ci ricorda don Tonino, “sono tante le parole del Vangelo che noi abbiamo addomesticato, decurtato…..dimenticato”. Basterebbe ricordare come, quando e perché nasce la Chiesa.

Come: Durante una cena a cui erano presenti un traditore, un rinnegatore, un incredulo…..e altri otto fuggitivi….nell’ora della prova.

Quando: poche ore prima dell’evento salvifico più grande di tutta la storia….evento che riguarda tutti gli uomini.

Perché: per fa si che tutti, (e non lo dico io!) basterebbe ricordare “Prendete e mangiatene tutti”, senza nessuna esclusione.

Perché, ciò che conta e come si fanno le cose. Per san Paolo è naturale condannare pratiche già condannate nell’Antico Testamento. D’altronde basta non dimenticare le sue origini.
Ma è anche logico, alla luce dell’esperienza Messianica, esaltare l’Amore, quell’amore che dà una luce diversa alle cose, un colore nuovo, un significato pieno... quello dell’evento salvifico operato da Cristo… che fa si che l’AMORE tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
Scusa tesoro se sono stato un po' brusco stamani. Papà non sei stato un po' brusco, sei stato un barbaro...
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u1m2b3e4
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Re: Israel Folau

Messaggio da u1m2b3e4 » 24 nov 2019, 20:27

un applauso per don tonino bello

Guido_53
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Re: Israel Folau

Messaggio da Guido_53 » 25 nov 2019, 0:11

Anche io ho studiato teologia e concordo con quanto postato da Giuseppone. Avrei da fare qualche osservazione su alcuni particolari ma me ne astengo: questo è un forum di rugby e non di teologia. E' altrettanto evidente che le ultime dichiarazioni di Folau oltre ad essere inaccettabili per un cristiano, sono anche "fuori di brocca". Il problema a mio parere è un altro: esprimere opinioni di tale tipo giustifica la perdita del lavoro, quando non hanno alcuna relazione diretta con esso? Ho conoscenti che esprimono pubblicamente opinioni anche più folli e non hanno alcun fastidio nella loro professione. Più specificamente: in passato veniva giustamente considerato uno scandalo che un operaio o sindacalista dichiaratamente comunista venisse licenziato - anche se poteva avvenire. E il vero comunista vuole in linea di principio e progetta la rovina, almeno economica, del suo datore di lavoro privato. A maggior ragione non doveva essere licenziato Folau fin quando si comporta correttamente con compagni ed avversari che appartengono a categorie che hanno uno stile di vita da lui disapprovato.

ruttobandito
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Re: Israel Folau

Messaggio da ruttobandito » 25 nov 2019, 7:31

Direi semplicemente che, da giocatore professionista selezionato dalla Nazionale, il nostro aveva il ruolo istituzionale di rappresentare il suo Paese, e aggiungo che prendeva pure una pacca di soldi per farlo.
L'operaio comunista o anarchico, oltre che guadagnare infinitamente di meno, spesso rappresenta solo se stesso in una gerarchia organizzativa radicalmente diversa.
"MANI DI MINCHIA!!!"
Alfonso Catarinicchia

Guido_53
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Re: Israel Folau

Messaggio da Guido_53 » 29 nov 2019, 12:06

"La libertà di parola è un'idea che oggigiorno gode di tutta l'impopolarità di un truismo; e così tendiamo a dimenticare che non è passato molto tempo da quando essa aveva l'assai più concreta impopolarità di cui gode una verità nuova. L'ingratitudine è senz'altro il principale di tutti i peccati intellettuali dell'uomo. Egli dà per scontati i benefici politici di cui gode così come dà per scontati il cielo e le stagioni. (...) Come dimentichiamo il nostro posto in relazione ai fenomeni naturali, così lo dimentichiamo in relazione ai fenomeni sociali. Dimentichiamo che la terra è un corpo celeste e dimentichiamo che la libertà di parola è un paradosso. Non è affatto evidente che un istituto come la libertà di parola sia corretto o giusto. Non è naturale né ovvio lasciare che un uomo blateri sciocchezze e abominii che tu ritieni pessimi per l'umanità più di quanto sia naturale ed ovvio lasciare che un uomo si metta a far buche sulla pubblica via o infetti mezza città con la febbre tifoide. La teoria che sta dietro la libertà di parola - e cioè che la verità sia così tanto più ampia e strana e sfaccettata di quanto possiamo sapere, e che è assai meglio ascoltare la versione di ciascuno, costi quel che costi- è una teoria che è stata nel complesso giustificata dall'esperienza, ma che rimane una teoria assai audace e perfino assai sorprendente. E' davvero una delle grandi scoperte dell'epoca moderna; ma, una volta riconosciuta, è un principio che non tocca solo la politica ma anche la filosofia l'etica e infine la poesia. Browning è tutto sommato il primo poeta ad applicare tale principio alla poesia. Egli percepì che se desideriamo narrare la verità a proposito di un dramma umano, dobbiamo raccontarlo non semplicemente come un melodramma dove il cattivo è cattivo e il comico è comico. Vide che la verità non era stata narrata finché egli non aveva visto nel cattivo il puro e disinteressato gentiluomo che molti cattivi ritengono fermamente di essere, o finché non aveva considerato il comico tanto seriamente quanto i comici sono soliti considerare sé stessi". (Gilbert K.Chesterton, Robert Browning, Cap. VII "The Ring and the Book")

ruttobandito
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Re: Israel Folau

Messaggio da ruttobandito » 29 nov 2019, 15:20

Caro Guido (mio fratello si chiama come te), da agnostico in ogni campo quale sono, direi che ciò che dici in linea di principio è vero, ma non può esserlo sempre nel concreto.
Svincolare la contingenza dal contesto è un esercizio puramente teorico che esula dal pragmatismo del vivere quotidiano. Nel nostro caso, per esempio, parliamo di un contratto di lavoro che incornicia ciò che è lecito nel più ampio perimetro del legittimo. Se è scritto che il giocatore debba attenersi a certe regole nei contenuti delle sue esternazioni, questi può solo adeguarsi o accettarne le conseguenze.
Per darti pienamente ragione devo pensare agli Imam espulsi per le loro arringhe, posso credere che ne parlersti per le stesse garanzie?
"MANI DI MINCHIA!!!"
Alfonso Catarinicchia

Guido_53
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Re: Israel Folau

Messaggio da Guido_53 » 3 dic 2019, 12:30

Ti ringrazio delle tue osservazioni: una delle ragioni per cui mi sono iscritto a questo forum è la possibilità di discutere nel rispetto reciproco di ogni argomento. Oggi è uscita l'ultima puntata delle disputa fra Folau e la sua Federazione. Non sono in grado di giudicare gli aspetti legali della questione: il contratto prevedeva la proibizione di esprimere pubblicamente certe opinioni? In base a quali criteri? Le norme contrattuali erano compatibili con le leggi e la Costituzione australiana? Ho letto opinioni diverse su questo. E' chiaro però che questo aspetto della questione non è centrale per Folau. Tutte le persone con forti convinzioni sono disposte a trasgredire le leggi, quando necessario, e a pagarne le conseguenze piuttosto che ad abdicare alla propria coscienza: a volte vengono considerati martiri ed eroi, altre criminali. Folau appartiene a questa specie ma, come gli altri, non è detto che abbia ragione: anche uno jihadista suicida è convintissimo di quello che fa, ci rimette la pelle.
Il suo caso costringe a riflettere su alcune questioni centrali riguardo la libertà di espressione e di coscienza: quando la Chiesa dell''800 lottava contro la libertà di stampa e di coscienza la sua argomentazione principale era: l'errore non ha gli stessi diritti della verità. E' un'argomentazione di grande forza e attualità se consideriamo che la storia di un paese può essere cambiata grazie a delle fake news, o quanto certe convinzioni folli o aberranti si propagano o si rinforzano tramite i social. Per questo ritengo che l'argomentazione di Chesterton sia valida e da tenere in considerazione.
La tua osservazione sugli Imam espulsi è importante. Un primo discrimine è che i fatti vanno certamente perseguiti, ma fra le parole occorre distinguere. Quando M'Banda viene insultato, questo comportamento va certamente perseguito. Folau ha invece invitato alla conversione alcune categorie di persone per non incorrere in punizioni divine. Mi sembra diverso, non è un incitamento alla violenza. Non credo che che gli ubriaconi si siano particolarmente risentiti o abbiamo mutato i loro comportamenti per gli interventi di Folau. Quando un Testimone di Geova mi invita alla conversione alla loro fede perché solo loro sono destinati alla resurrezione e gli altri all'annientamento, sia che sia ateo, agnostico o di altra fede, continuo tranquillamente a pensarla come prima e declino i loro inviti. Finisce lì e tutti viviamo tranquilli. Il problema è che Folau è andato a toccare gli LGTB e qui entriamo in un altro aspetto della questione nel quale per il momento non entro.

Garry
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Re: Israel Folau

Messaggio da Garry » 14 dic 2019, 14:19

Certo se i testimoni di Geova che vengono a casa tua fossero Parisse e Allan, sarebbe diverso.
Se poi predicassero regole totalmente contrarie alla nostra cultura e alla convivenza civile (non so, i calciatori andranno all'inferno, le donne, ogni tanto, vanno pestate come le bistecche...) la Federazione prenderebbe provvedimenti, sicuro

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Re: Israel Folau

Messaggio da ruttobandito » 14 dic 2019, 17:19

Guido_53 ha scritto: Ti ringrazio delle tue osservazioni: una delle ragioni per cui mi sono iscritto a questo forum è la possibilità di discutere nel rispetto reciproco di ogni argomento.
Ottimista. :-]
Guido_53 ha scritto: Il problema è che Folau è andato a toccare gli LGTB e qui entriamo in un altro aspetto della questione nel quale per il momento non entro.
...tanto presto o tardi qualche tonno di passaggio lo farà al posto tuo e tu, o chi per te, potrai finalmente portare il discorso dove vuoi che arrivi. :wink:
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Re: Israel Folau

Messaggio da Guido_53 » 21 dic 2019, 9:37

@Garry, questa su Allan e Parisse forse non l'ho capita, comunque, secondo un sondaggio di Worldrugby, il più sexy è Hayward. Quanto al resto, non vedo perché minacciare qualche categoria di persone dell'inferno debba essere proibito, purché questo non induca a comportamenti violenti o discriminatori, tanto, se pure c'è, non siamo certo nè io, nè tu, nè Folau a decidere chi mandarci. Diverso è il caso della violenza sulle donne: quella è in nostro potere e predicarla è istigazione a delinquere.
La vicenda comunque sembra essere giunta da un paio di settimane al suo esito finale:
https://www.onrugby.it/2019/12/04/folau ... so-legale/
Mi sembra la fonte che riporta la notizia più correttamente.
A mio parere è la conclusione più ragionevole e insieme assolutamente ipocrita.
Più ragionevole: so per esperienza personale che quando un'istituzione rischia di dover affrontare un processo con un privato che può essere gravemente dannoso per la sua immagine, preferisce offrirgli sottobanco un risarcimento consistente, anche se molto inferiore a quanto potrebbe stabilire il giudice (un quarto, a spanne). Il privato pur di non affrontare un processo lungo, costoso, stressante e dall'esito incerto preferisce accettarlo (è la parte segreta dell'accordo). Nel caso di Folau il processo avrebbe messo in conflitto le rivendicazioni degli LGTB e la libertà d'opinione e religiosa. In questo momento le lobby di riferimento della federazione australiana (quella LGTB) e di Folau (le Chiese in genere) sono in una situazione di non belligeranza e non hanno alcuna intenzione di farsela guastare da un predicatore improvvisato, esaltato e abbastanza ignorante.
Ipocrita: il guaio è che, al contrario del mio, il caso di Folau è di risonanza internazionale e quindi inevitabilmente l'accordo doveva essere pubblicamente dichiarato con il risultato grottesco che vediamo.
Da parte della Federazione: “Anche se non era intenzione della Federazione, l’ARU si scusa per qualsiasi possibile danno recato a Folau". Lo hanno solo licenziato e gli hanno stroncato la carriera sul più bello!
Da parte di Folau: un po' tutto, ma "condivide l’impegno di Rugby Australia nei confronti dell’inclusione e della diversità" fa ridere. Visto che la sua intenzione era quella di convertire e non offendere e visti i post successivi non si capisce come le sue scuse possano essere sincere. Come disse una volta una conoscente a mia moglie: " Mi scuso sinceramente con te anche se non so di cosa dovrei mai scusarmi".

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Re: Israel Folau

Messaggio da Garry » 23 dic 2019, 20:34

Guido_53 ha scritto:
21 dic 2019, 9:37
@Garry, questa su Allan e Parisse forse non l'ho capita, comunque, secondo un sondaggio di Worldrugby, il più sexy è Hayward.
No, decisamente non l'hai capita :lol: .
Il discorso è: sei un personaggio pubblico, oltretutto in un certo senso rappresenti una nazione, ne indossi i colori, quello che dici tu non ha lo stesso peso di quello che dice un pinco pallino qualsiasi

Guido_53 ha scritto:
21 dic 2019, 9:37
Quanto al resto, non vedo perché minacciare qualche categoria di persone dell'inferno debba essere proibito, purché questo non induca a comportamenti violenti o discriminatori
E' discriminatoria già la minaccia. Se ci pensi bene è discriminatoria. Sostituisci la parola "omosessuali" con la parola "negri" e vedi che diventa più evidente.
Guido_53 ha scritto:
21 dic 2019, 9:37
...In questo momento le lobby di riferimento della federazione australiana (quella LGTB)
Questa mi giunge nuova...

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Re: Israel Folau

Messaggio da jpr williams » 24 dic 2019, 11:14

Quando uno comincia a parlare di loggia LGBT...
Mancano solo i soliti Soros, Bilderberg, Trilateral, le scie chimiche e il complotto demoplutocraticogiudaicomassonico.
Dopodichè ti arriva uno con un presepe in mano.
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)

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Re: Israel Folau

Messaggio da Guido_53 » 25 dic 2019, 11:03

Questo è il mio ultimo intervento sulla questione, non perché sia offeso dalle vostre repliche ma perché siamo giunti a uno stallo nella discussione, la ragione è che a mio parere la libertà d'espressione, quando non istiga alla violenza o calunnia, è sempre prioritaria su altri valori. Naturalmente è libera anche la critica!
Una sola precisazione: intendo per lobby qualsiasi gruppo che difende i propri interessi o le proprie ideologie attraverso le sue capacità di pressione economica e mediatica sulla società e sulle istituzioni. In questo senso sia quella LGTB, sia le Chiese sono delle lobby, lo è quella ecologica a cui fa riferimento Greta, lo è quella opposta di cui Trump fa gli interessi e così via... La parola ha assunto una connotazione negativa, lo so, ma non è questo il suo senso originario e quello in cui l'ho usato.

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Re: Israel Folau

Messaggio da Garry » 25 dic 2019, 20:05

Guido_53 ha scritto:
25 dic 2019, 11:03
Questo è il mio ultimo intervento sulla questione, non perché sia offeso dalle vostre repliche ma perché siamo giunti a uno stallo nella discussione, la ragione è che a mio parere la libertà d'espressione, quando non istiga alla violenza o calunnia, è sempre prioritaria su altri valori.
Questo elimina ogni discussione.
Per me non è prioritaria nemmeno su altri valori, che non sono uguali in tutti i contesti, ma possono essere presenti nella società civile, in un'azienda, in un'associazione, eccetera. Da "personaggio pubblico" c'è l'aggravante della possibilità di emulazione da parte di persone più fragili.
Intendo la violazione di valori condivisi ed accettati da un gruppo, quindi la loro violazione non è un reato, ma può comportare, secondo il contesto, isolamento e critica nella società civile, licenziamento nell'azienda, espulsione dall'associazione, o comunque provvedimenti punitivi.
Guido_53 ha scritto:
25 dic 2019, 11:03
Una sola precisazione: intendo per lobby qualsiasi gruppo che difende i propri interessi o le proprie ideologie attraverso le sue capacità di pressione economica e mediatica sulla società e sulle istituzioni. In questo senso sia quella LGTB, sia le Chiese sono delle lobby, lo è quella ecologica a cui fa riferimento Greta, lo è quella opposta di cui Trump fa gli interessi e così via... La parola ha assunto una connotazione negativa, lo so, ma non è questo il suo senso originario e quello in cui l'ho usato.
Il problema non è il senso della parola lobby. Il problema è aver scritto "lobby-di-riferimento".
Cosa c'entra la lobby LGTB con la decisione della federazione australiana? Che interesse avrebbe la federazione ad ossequiare tale lobby?
Per me la pena scelta è stata eccessiva, fossi stato nella federazione una bella lavata di capo pubblica con annessa multa ben salata, l'avrei certamente data, e ti assicuro che non faccio parte né conosco nessuno della lobby LGTB

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Re: Israel Folau

Messaggio da tonione » 30 dic 2019, 22:39

non credo di dovermi scusare perchè mi attacco ad una discussione a cui non ho volutamente partecipato. lo faccio solo perchè non posso trattenermi dall'esprimere un qualcosa che assomiglia alla vicinanza rispetto alle posizioni di Guido53.

in corollario mi attacco alla risposta di garry ultima ventura. solo per divagare con precisione. si tratta di un essere umano conosciuto, non a livello mondiale come Greta T., e di un giocatore di rugby che ha espresso il suo pensiero. cosa può esserci di prioritario se il campo di gioco è proprio l'espressione del succitato giocatore. il campo è l'espressione. la libera espressione della parola. in modo clamoroso la libera espressione della parola è diventata da costituente delle democrazie a ininfluente per le democrazie. e proprio nel momento in cui tutti possono esprimersi liberamente attraverso il web. è forse vero che ci aspetta una prossima dittatura cinese dell'espressione della parola?

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