thonk ha scritto:jpr williams ha scritto:jaco ha scritto:per il resto, jpr, se non volete "spolparvi" ogni anno, invece di prendere sempre i migliori prendete le scamorze: non vincerete scudetti, ma vi tenete una bella squadra fissa e duratura negli anni...
Insomma il ruolo da protagonisti in eccellenza deve per forza avere delle controindicazioni... non mi pare il caso di lagnarsi
Ma certo che hai ragione. Il mio era solo uno sfogo di chi si vede portare via dei "figli suoi" nel fiore degli anni
Comunque diciamo che invidio un po' gli amici petrarchini che negli anni non si sono visti mai portare via gente di assoluto valore come l'alchimista, Rossi, Michieletto, Conforti e altri che mi sfuggono, tutta gente che per me potrebbe stare in pro 14 e invece fa contenti i frequentatori della Guizza.
Da noi appena uno è un po' bravo, zac, via subito.
mi hai dato uno spunto e ho provato a ricostruire il tutto.
ecco la rosa che ha giocato questo campionato divisi per anno di arrivo al Petrarca:
dal 2010/11: Favaro.
dal 2011/12: Conforti, Francescato, Menniti (a memoria... non ho trovato la rosa ufficiale!).
dal 2012/13: Bettin.
dal 2013/14: Acosta, Delfino, Nostran, Michieleto, Conforti, Rossi.
dal 2014/15: Su'a, Trotta, Benettin, Belluco, Capraro, Fadalti.
dal 2015/16: Rossetto, Acosta, Maistri, Salvetti.
dal 2016/17: Bacchin, Bernini, Borean, Marchetto, Morona, Ragusi, Saccardo, Scarsini, Vannozzi.
dal 2017/18: Braggié, Santamaria, Gertosa, Cannone, Lamaro, Cortellazzo, Navarra, Rizzi, Pavan, Riera, Coppo.
alcune considerazioni a caso:
- gli stranieri durano poco tranne Su'a (4 anni fa con Nikora che però è durato 3 anni).
- la tendenza a prenderli giovani e a farli crescere è notevole e molto evidente. quest'anno avevamo in rosa 8 U20...
- Favaro è l'unico che ha "vinto" entrambi gli ultimi due scudetti, giocando entrambe le volte molto poco...!
- è incredibile come per moltissimi giocatori si abbia la sensazione che siano in nero da sempre... ho l'impressione che il fascino della maglia nera non sia solo una storiella raccontata per tirarsela o per creare appartenenza.
Come estensione dell'ultimo punto, vorrei citare le parole di Mattia Bellini al termine della finale di sabato scorso (trascrizione letterale... perdonate le sgrammaticature ma non era esattament elucido... anzi... aveva un bel nodo alla gola):
MB: "
Sono commosso... Un percorso iniziato 5 anni fa quando c'ero anche io. Alla fine sono tutti miei amici e veder raggiungere questo risultato per me è come se ci fossi anch'io... è indescrivibile perché li ho sempre seguiti, vengo sempre nella città dove sono cresciuto. Non posso non gioire così tanto... sarebbe come negare i miei sentimenti ed è bellissimo. è da un sacco che mancava lo scudetto. L'ultimo scudetto l'ho visto che ero in tribuna e adesso sono qua... Niente, sono felicissimo per i miei amici. è bellissimo."
Domanda: "Tu che ormai sei abituato a palcoscenici internazionali... Ti emozionano ancora queste partite dell'Eccellenza?"
MB: "
Sono partite che ovviamente quando le guardo direi... penso... vorrei essere in campo con loro... come un Derby con Rovigo, le semifinali... anche perché non ho mai avuto la fortuna di giocarle quindi... diciamo che da un punto di vista emotivo ci vorrei essere, anche se ho avuto l'opportunità di giocare nel 6 Nazioni... queste sono partite nella mia città... una finale nella mia città, con la mia squadra. dove sono cresciuto, da quando avevo 6 anni... sono cose per me impensabili. l'ho scritto oggi ai miei ragazzi e amici che avrei dato tutti i miei CAPS per essere qui oggi con loro sul campo, perché è un sogno. è veramente un sogno"
Ovviamente so che questo non avviene solo al Petrarca. Forse, però, solo a Rovigo si arriva ad un attaccamento così viscerale... personalmente l'ho sempre visto come il vero valore dell'Eccellenza: l'attaccamento ad una bandiera locale... una squadra che rappresenta un territorio e non uno sponsor. Qui i giocatori o ci sono nati o DIVENTANO petrarchini alla velocità della luce (con le dovute eccezioni, come sempre).
la fede è un dono di dio. a me ha regalato una cravatta. [cit. Ratman]
so responsabie de queo che digo, no de queo che te capissi ti. [detto popolare + H.Medrano]