nambereit ha scritto:Piero Monfeli era stato chiamato ad allenare il Thiene, che aveva trovato uno sponsor entusiasta e in grana. L'ambiente era ruspante e ricco di marmellotti enormi e grezzi, ma troppo miti e troppo "terzotempisti". Dopo un allenamento, tutti in club house a fare ambiente e ad ascoltare i consigli di Camiscioni, in visita all'amico Monfeli. Ian Foster all'epoca era il promettente mediano di apertura di Waikato in anno sabbatico in Italia, un ragazzino dell'altro mondo (in tutti i sensi....). Dopo essersi sorbito un parodia di Haka avvinazzata ed imbevuta di doppi sensi gestuali con un'ammirabile compostezza (ma posso immaginare cosa può aver pensato...), Ian assistette impassibile e sorridente al rapido degrado della serata, con il duo Monfeli Camiscioni assoluto padrone della scena (un pavimento scivoloso di vino e grasso di maiale), con i 30 marmellotti ad adorare lievemente terrorizzati (o forse affascinati). Il commento a bassa voce ai pochi Jedi raccolti intorno a lui fu: "...mmm, gli avanti del Canterbury erano così, qualche anno fa...".
Grazie amico, nomi come Monfeli. Camiscioni e Foster, per gente della mia generazione, sono delle specie di totem e noi ragazzi (di allora, purtroppo) ne sentivamo parlare come dei cavalieri della Chanson de Roland.
Non vedo l'ora di incontrarti e sentire dalla tua viva voce altri racconti così.
A propò, ho provato a cercare in giro nelle enoteche che frequento il rosso di cui mi avevi parlato, ma nessuno mi ha saputo indirizzare. Se avessi qualche dritta su dove trovarlo...
Viviamo l'era del rugby itagliano che inizia a Treviso e finisce a Mogliano.
Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile (cit. Woody Allen)