La posizione impossibile di Franco Smith

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Leinsterugby
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith

Messaggio da Leinsterugby » 1 mar 2020, 10:44

zappatalpa ha scritto:
28 feb 2020, 10:58
La domanda é posta male. la versione corretta é: perché il rugby maschile e lo sport maschile in generale va cosí male in Italia? e perché le donne no? é un problema culturale? demografico? di alimentazione? :rotfl: dove sta il problema chiedo io?
Se togliamo equiparati e atleti di formazione estera alla nazionale dove siamo? dopo 20 anni di 6N?

Il tanto vituperato calcio dopo anni di disastro totale ha rimesso in piedi un struttura che funziona. Hanno fatto delle accademie, hanno rivoluzionato l intera struttura dando le chiavi a Viscidi che ha organizzato il tutto come un club, collegando la varie nazionali sia dal punto di vista tattico che comportamentale dei ragazzi.
Hanno patito un decennio dove la maggiore ha fatto schifo perché è mancato completamente il ricambio generazionale post mondiale 2006(le annate dall 84 al 94 non hanno praticamente prodotto giocatori internazionali ) ma adesso tutte le nostre under sono tornate molto competitive (tolte quelle di di Biagio ma li vabbè han sbagliato a scegliere l allenatore) e son tornate costantemente a giocarsi il primato a livello europeo e mondiale (under 20-17), pare ora ne risenta la maggiore dove Mancini sta usando massicciamente questi giocatori con risultati promettenti

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Re: La posizione impossibile di Franco Smith

Messaggio da Big Lebowski » 1 mar 2020, 11:38

Leinsterugby ha scritto:
1 mar 2020, 10:44
zappatalpa ha scritto:
28 feb 2020, 10:58
La domanda é posta male. la versione corretta é: perché il rugby maschile e lo sport maschile in generale va cosí male in Italia? e perché le donne no? é un problema culturale? demografico? di alimentazione? :rotfl: dove sta il problema chiedo io?
Se togliamo equiparati e atleti di formazione estera alla nazionale dove siamo? dopo 20 anni di 6N?

Il tanto vituperato calcio dopo anni di disastro totale ha rimesso in piedi un struttura che funziona. Hanno fatto delle accademie, hanno rivoluzionato l intera struttura dando le chiavi a Viscidi che ha organizzato il tutto come un club, collegando la varie nazionali sia dal punto di vista tattico che comportamentale dei ragazzi.
Hanno patito un decennio dove la maggiore ha fatto schifo perché è mancato completamente il ricambio generazionale post mondiale 2006(le annate dall 84 al 94 non hanno praticamente prodotto giocatori internazionali ) ma adesso tutte le nostre under sono tornate molto competitive (tolte quelle di di Biagio ma li vabbè han sbagliato a scegliere l allenatore) e son tornate costantemente a giocarsi il primato a livello europeo e mondiale (under 20-17), pare ora ne risenta la maggiore dove Mancini sta usando massicciamente questi giocatori con risultati promettenti
Il tanto vituperato calcio dovrebbe cominciare ad essere un po' meno vituperato. Ha i suoi difetti, questo è innegabile, ma ciò non dovrebbe dare automaticamente il diritto di elevarsi a sport moralmente superiore ad altre discipline.
Detto ciò è vero tutto però rimane l'elemento di fondo che il calcio ha un bacino di utenza e un interesse nazionale enorme mentre il rugby sappiamo tutti come è messo purtroppo.

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Re: La posizione impossibile di Franco Smith

Messaggio da Garry » 1 mar 2020, 14:56

Nooooo, il calcio no, almeno qui!

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Leinsterugby
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith

Messaggio da Leinsterugby » 1 mar 2020, 15:00

Garry ha scritto:
1 mar 2020, 14:56
Nooooo, il calcio no, almeno qui!
eh si stava parlando di come lo sport maschile di squadra vada male in italia in generale, l'esempio di come FIGC (con le evidenti differenze di bacino e peso politico) ha ricostruito la struttura delle nazionali era sicuramente calzante per dimostrare che la tendenza non è cosi comune

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Re: La posizione impossibile di Franco Smith

Messaggio da Big Lebowski » 1 mar 2020, 15:25

Garry ha scritto:
1 mar 2020, 14:56
Nooooo, il calcio no, almeno qui!
Perché no?

Garry
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith

Messaggio da Garry » 1 mar 2020, 15:29

Perché è un mondo diverso, popolato da esseri di razza inferiore che continuamente complottano contro di noi.

In secondo luogo perché non sono realtà paragonabili. Non abbiamo nulla in comune se non, forse, proprio la cosa che più ci penalizza nei confronti dei nostri avversari: che l'attività giovanile è organizzata per club e non attraverso scuole, i college eccetera. Ma credo sia così anche negli altri Paesi latini, forse.

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Re: La posizione impossibile di Franco Smith

Messaggio da Big Lebowski » 1 mar 2020, 17:43

Garry ha scritto:
1 mar 2020, 15:29
Perché è un mondo diverso, popolato da esseri di razza inferiore che continuamente complottano contro di noi.

In secondo luogo perché non sono realtà paragonabili. Non abbiamo nulla in comune se non, forse, proprio la cosa che più ci penalizza nei confronti dei nostri avversari: che l'attività giovanile è organizzata per club e non attraverso scuole, i college eccetera. Ma credo sia così anche negli altri Paesi latini, forse.
Ok. La prima parte della tua risposta è chiaramente una provocazione. La seconda può avere anche un senso ma ancora mi sfugge il motivo per cui non se ne dovrebbe parlare qui. Ci sono tante di quelle cose di cui parliamo qui al di fuori del rugby, perché dovremmo escludere completamente il calcio?

Garry
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith

Messaggio da Garry » 1 mar 2020, 18:00

A parte gli scherzi, il calcio rappresenta tutto ciò che noi non vogliamo essere. Oltretutto con il consolidamento del professionismo nel rugby sta emergendo un certo rischio di contaminazione, con atteggiamenti e processi tipici di quel mondo.
Ma quanto a parlarne non c'è problema, si può aprire un thread. Quello che trovo fuori luogo è il paragone, il parallelismo, il citarlo a modello, che non sta in piedi perché sono lontani anni luce, nel bene o nel male.
Certo, partendo da una domanda sullo sport maschile in genere (una domanda più generica non si poteva trovare...), è chiaro che si va a finire lì, ma non c'è nessuno sport che può prendere il calcio italiano come modello, credo.

Nel rugby il maggiore successo delle donne rispetto ai maschi, secondo Gavazzi, è che siamo partiti con meno ritardo rispetto alle altre nazioni, per cui abbiamo potuto raggiungerle

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Re: La posizione impossibile di Franco Smith

Messaggio da GrazieMunari » 1 mar 2020, 18:05

Garry ha scritto:
1 mar 2020, 15:29
Perché è un mondo diverso, popolato da esseri di razza inferiore che continuamente complottano contro di noi.

In secondo luogo perché non sono realtà paragonabili.
Tolta la semibattuta, mi sembra l'occasione buona per concentrarmi sul pensiero di fondo che rimane ed è condiviso da molti.
Il che mi porta a una domanda rivolta a tutti su una questione spesso dibattuta: ma non è che per caso il rugby in Italia non si diffonde perchè, in fondo in fondo, non si vuole più di tanto renderlo disponibile alla mercè di tutti?
Sicuri che non si voglia tenerlo uno sport di nicchia di cui pochi, pochissimi, possano parlarne?

Perchè anche a leggere quel che 50 persone scrivono qui su un forum, ciò che emerge spesso, quasi in ogni discussione, è una visione molto in stile Marchese del Grillo: il rugby è il rugby, il resto non conta un c4$$o.
Basta veder l'ardore spontaneo con cui molti si scagliano sui thread appena leggono il nome di un altro sport.
Non è che a forza di autoergersi a sport migliore delle galassie conosciute e sconosciute e a popolo eletto (da chi poi?), si è diventati un po' troppo snob, con tutti i fattori negativi che lo snob porta?

Oggi ad esempio mi è capitato di guardare i mondiali di ciclismo su pista: veder 30/40 persone infilarsi in spazi di 20 cm su bici senza freni ai 60/70 km/h, col rischio di cadere e farsi investire da una bici a quella velocità con sopra 90kg di muscoli, mi ha fatto riflettere.
Così come mi ha fatto riflettere il fatto che dentro un palazzetto non si sia sentito un fischio o un insulto, ma solo applausi a prescindere da chi vincesse o perdesse, o che per strada ci siano decine di migliaia di persone che applaudono tutti, dal primo all'ultimo.
Gente che si allena ogni giorno 5/6 ore su una bici in mezzo alle buche, alle macchine, ai motorini, alla morte, lanciandosi ai 90 km/h per discese senza guardrail, passando dalla pioggia al sole e di nuovo alla pioggia, dai 5 gradi delle montagne ai 30 della pianura nella stessa tappa, rispettando diete rigidissime in cui aumentare di 1kg comporta perdere la vittoria e anni di sacrifici.

M'ha fatto riflettere sul cosa possa renderlo inferiore, ma non ho trovato risposte.
Voi come la vedete su tutta la questione?

FP96
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith

Messaggio da FP96 » 1 mar 2020, 18:18

GrazieMunari ha scritto:
1 mar 2020, 18:05
Garry ha scritto:
1 mar 2020, 15:29
Perché è un mondo diverso, popolato da esseri di razza inferiore che continuamente complottano contro di noi.

In secondo luogo perché non sono realtà paragonabili.
Tolta la semibattuta, mi sembra l'occasione buona per concentrarmi sul pensiero di fondo che rimane ed è condiviso da molti.
Il che mi porta a una domanda rivolta a tutti su una questione spesso dibattuta: ma non è che per caso il rugby in Italia non si diffonde perchè, in fondo in fondo, non si vuole più di tanto renderlo disponibile alla mercè di tutti?
Sicuri che non si voglia tenerlo uno sport di nicchia di cui pochi, pochissimi, possano parlarne?

Perchè anche a leggere quel che 50 persone scrivono qui su un forum, ciò che emerge spesso, quasi in ogni discussione, è una visione molto in stile Marchese del Grillo: il rugby è il rugby, il resto non conta un c4$$o.
Basta veder l'ardore spontaneo con cui molti si scagliano sui thread appena leggono il nome di un altro sport.
Non è che a forza di autoergersi a sport migliore delle galassie conosciute e sconosciute e a popolo eletto (da chi poi?), si è diventati un po' troppo snob, con tutti i fattori negativi che lo snob porta?

Oggi ad esempio mi è capitato di guardare i mondiali di ciclismo su pista: veder 30/40 persone infilarsi in spazi di 20 cm su bici senza freni ai 60/70 km/h, col rischio di cadere e farsi investire da una bici a quella velocità con sopra 90kg di muscoli, mi ha fatto riflettere.
Così come mi ha fatto riflettere il fatto che dentro un palazzetto non si sia sentito un fischio o un insulto, ma solo applausi a prescindere da chi vincesse o perdesse, o che per strada ci siano decine di migliaia di persone che applaudono tutti, dal primo all'ultimo.
Gente che si allena ogni giorno 5/6 ore su una bici in mezzo alle buche, alle macchine, ai motorini, alla morte, lanciandosi ai 90 km/h per discese senza guardrail, passando dalla pioggia al sole e di nuovo alla pioggia, dai 5 gradi delle montagne ai 30 della pianura nella stessa tappa, rispettando diete rigidissime in cui aumentare di 1kg comporta perdere la vittoria e anni di sacrifici.

M'ha fatto riflettere sul cosa possa renderlo inferiore, ma non ho trovato risposte.
Voi come la vedete su tutta la questione?
Devo dire che in generale, stavolta sono pienamente d'accordo con te, da appassionato e seguace di sport ipercommerciali come calcio e formula 1. In realtà tu citi uno sport che, anche se forse un tantino meno del rugby, spesso tende ad ergersi (a ragione o a torto non sta a me dirlo) come superiore rispetto ad altre discipline, e che comunque presenta molti punti di contatto col rugby dal punto di vista del livello di fatica fisica e dello sforzo (tant'è che, per dirne una, il "tuo" Vittorio Munari è appassionato di ciclismo :lol: )

In generale, quindi, sono d'accordo con te, anche se avrei evitato il paragone col ciclismo. Ti dico invece che, avendo giocato a calcio (e poi a calcio a 5) a livello agonistico e a livelli anche altini, fin quando il fisico non mi ha tradito, posso dire che in generale nessuno sport andrebbe riconosciuto come "inferiore", fosse anche il ping pong. Ogni sport presuppone una serie di fatiche, sacrifici e sforzi sul campo e fuori per essere praticato: che questi sforzi siano superiori o inferiori rispetto a un altro sport, per me è un dato di pochissimo conto, perché la fatica che si fa per arrivare fin lì va rispettata a prescindere che tu sia un rugbista che gioca in serie B, il ragazzino che gioca a calcio in un polveroso campo di periferia, Owen Farrell (proprio per dirne uno antipatico al mondo) o Cristiano Ronaldo.

FP96
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith

Messaggio da FP96 » 1 mar 2020, 18:18

GrazieMunari ha scritto:
1 mar 2020, 18:05
Garry ha scritto:
1 mar 2020, 15:29
Perché è un mondo diverso, popolato da esseri di razza inferiore che continuamente complottano contro di noi.

In secondo luogo perché non sono realtà paragonabili.
Tolta la semibattuta, mi sembra l'occasione buona per concentrarmi sul pensiero di fondo che rimane ed è condiviso da molti.
Il che mi porta a una domanda rivolta a tutti su una questione spesso dibattuta: ma non è che per caso il rugby in Italia non si diffonde perchè, in fondo in fondo, non si vuole più di tanto renderlo disponibile alla mercè di tutti?
Sicuri che non si voglia tenerlo uno sport di nicchia di cui pochi, pochissimi, possano parlarne?

Perchè anche a leggere quel che 50 persone scrivono qui su un forum, ciò che emerge spesso, quasi in ogni discussione, è una visione molto in stile Marchese del Grillo: il rugby è il rugby, il resto non conta un c4$$o.
Basta veder l'ardore spontaneo con cui molti si scagliano sui thread appena leggono il nome di un altro sport.
Non è che a forza di autoergersi a sport migliore delle galassie conosciute e sconosciute e a popolo eletto (da chi poi?), si è diventati un po' troppo snob, con tutti i fattori negativi che lo snob porta?

Oggi ad esempio mi è capitato di guardare i mondiali di ciclismo su pista: veder 30/40 persone infilarsi in spazi di 20 cm su bici senza freni ai 60/70 km/h, col rischio di cadere e farsi investire da una bici a quella velocità con sopra 90kg di muscoli, mi ha fatto riflettere.
Così come mi ha fatto riflettere il fatto che dentro un palazzetto non si sia sentito un fischio o un insulto, ma solo applausi a prescindere da chi vincesse o perdesse, o che per strada ci siano decine di migliaia di persone che applaudono tutti, dal primo all'ultimo.
Gente che si allena ogni giorno 5/6 ore su una bici in mezzo alle buche, alle macchine, ai motorini, alla morte, lanciandosi ai 90 km/h per discese senza guardrail, passando dalla pioggia al sole e di nuovo alla pioggia, dai 5 gradi delle montagne ai 30 della pianura nella stessa tappa, rispettando diete rigidissime in cui aumentare di 1kg comporta perdere la vittoria e anni di sacrifici.

M'ha fatto riflettere sul cosa possa renderlo inferiore, ma non ho trovato risposte.
Voi come la vedete su tutta la questione?
Devo dire che in generale, stavolta sono pienamente d'accordo con te, da appassionato e seguace di sport ipercommerciali come calcio e formula 1. In realtà tu citi uno sport che, anche se forse un tantino meno del rugby, spesso tende ad ergersi (a ragione o a torto non sta a me dirlo) come superiore rispetto ad altre discipline, e che comunque presenta molti punti di contatto col rugby dal punto di vista del livello di fatica fisica e dello sforzo (tant'è che, per dirne una, il "tuo" Vittorio Munari è appassionato di ciclismo :lol: )

In generale, quindi, sono d'accordo con te, anche se avrei evitato il paragone col ciclismo. Ti dico invece che, avendo giocato a calcio (e poi a calcio a 5) a livello agonistico e a livelli anche altini, fin quando il fisico non mi ha tradito, posso dire che in generale nessuno sport andrebbe riconosciuto come "inferiore", fosse anche il ping pong. Ogni sport presuppone una serie di fatiche, sacrifici e sforzi sul campo e fuori per essere praticato: che questi sforzi siano superiori o inferiori rispetto a un altro sport, per me è un dato di pochissimo conto, perché la fatica che si fa per arrivare fin lì va rispettata a prescindere che tu sia un rugbista che gioca in serie B, il ragazzino che gioca a calcio in un polveroso campo di periferia, Owen Farrell (proprio per dirne uno antipatico al mondo) o Cristiano Ronaldo.

stilicone
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith

Messaggio da stilicone » 1 mar 2020, 18:47

In Italia il rugby stenta a prendere piede perchè,a parte il calcio, ci sono basket e volley, che ad esempio nei paesi anglosassoni con cui ci confrontiamo non esistono (la Francia non fa testo, con il materiale umano che ha).
Anche le mamme avranno il loro influsso sul problema: basket e volley si giocano in palestre riscaldate,niente fango sulle divise, e apparentemente meno infortuni (oddio, nel basket ci si mena assai, per non parlare di caviglie e ginocchia; ma è raro tornare a casa con la faccia segnata, e questo per le mamme italiane penso sia moolto importante).
MEMENTO MAROCCO.

Garry
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith

Messaggio da Garry » 1 mar 2020, 18:57

Premessa, la maggioranza delle persone che conosco e che hanno praticato lo sport ad alto livello pensa che il proprio sport sia il migliore del mondo. Certo ce ne sono alcuni più portati di altri verso la creazione di miti e di personaggi leggendari, e il ciclismo è fra questi.
Il ciclismo di oggi, per la verità, deve scontare un'immagine non proprio pulitissima a causa della caduta di diversi miti (Armstrong su tutti), di scandali eccetera. Ma vorrei citare il pugilato, l'atletica...
Qui a Parma il volley e il baseball hanno scritto pagine gloriose, hanno personaggi da storia dello sport, e di alcuni posso anche vantare l'amicizia. Il baseball, sì. Alcuni non sanno nemmeno che esista in baseball in Italia...

Non ci sono sport inferiori in sé. La corsa d'un calciatore equivale a quella di un rugbista.
Ci sono cose, però, che sono entrate nella consuetudine del calcio che non vorrei MAI che entrassero nel rugby, e che purtroppo ci stanno entrando. E' inutile che scriva il lungo elenco, lo sanno anche i sassi.

Uno dei periodi più belli della ia "vita sportiva" è stato quando il mio club condivideva la palestra per la pesistica con la grande Santal di volley (campione del mondo e d'Italia), basket femminile Basket Parma (Serie A) e un club di baseball, la Crocetta di serie B. Confrontarsi e condividere esperienze fra sportivi è la cosa più bella e interessante.

Una domanda: chi ha parlato, seriamente, di "sport inferiore" in questo forum?

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speartakle
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith

Messaggio da speartakle » 1 mar 2020, 19:03

GrazieMunari ha scritto:
1 mar 2020, 18:05
Garry ha scritto:
1 mar 2020, 15:29
Perché è un mondo diverso, popolato da esseri di razza inferiore che continuamente complottano contro di noi.

In secondo luogo perché non sono realtà paragonabili.
Tolta la semibattuta, mi sembra l'occasione buona per concentrarmi sul pensiero di fondo che rimane ed è condiviso da molti.
Il che mi porta a una domanda rivolta a tutti su una questione spesso dibattuta: ma non è che per caso il rugby in Italia non si diffonde perchè, in fondo in fondo, non si vuole più di tanto renderlo disponibile alla mercè di tutti?
Sicuri che non si voglia tenerlo uno sport di nicchia di cui pochi, pochissimi, possano parlarne?

?
No, ho fatto educatore di minirugby, reclutatore per le scuole, si fa di tutto per tenersi quei bambini che si approcciano.
Se sentirsi superiori è proporre anche dei valori e magari essere un pelo più rigidi di altri sport ( che poi per me non è vero che siamo così rigidi) sul farli rispettare...Nella mia esperienza i casi di genitori/ragazzi allontanati per questi motivi di contano sulle dita di una mano.
Poi se i genitori scelgono a prescindere di non portare a rugby i propri bambini perché sport con la nomea di essere non aperto a tutti sinceramente non lo so'.
Forse negli ultimi anni ha perso appeal e perculato perché non si vince mai.

Garry
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Re: La posizione impossibile di Franco Smith

Messaggio da Garry » 1 mar 2020, 20:25

speartakle ha scritto:
1 mar 2020, 19:03
GrazieMunari ha scritto:
1 mar 2020, 18:05
Garry ha scritto:
1 mar 2020, 15:29
Perché è un mondo diverso, popolato da esseri di razza inferiore che continuamente complottano contro di noi.

In secondo luogo perché non sono realtà paragonabili.
Tolta la semibattuta, mi sembra l'occasione buona per concentrarmi sul pensiero di fondo che rimane ed è condiviso da molti.
Il che mi porta a una domanda rivolta a tutti su una questione spesso dibattuta: ma non è che per caso il rugby in Italia non si diffonde perchè, in fondo in fondo, non si vuole più di tanto renderlo disponibile alla mercè di tutti?
Sicuri che non si voglia tenerlo uno sport di nicchia di cui pochi, pochissimi, possano parlarne?

?
No, ho fatto educatore di minirugby, reclutatore per le scuole, si fa di tutto per tenersi quei bambini che si approcciano.
Se sentirsi superiori è proporre anche dei valori e magari essere un pelo più rigidi di altri sport ( che poi per me non è vero che siamo così rigidi) sul farli rispettare...Nella mia esperienza i casi di genitori/ragazzi allontanati per questi motivi di contano sulle dita di una mano.
Poi se i genitori scelgono a prescindere di non portare a rugby i propri bambini perché sport con la nomea di essere non aperto a tutti sinceramente non lo so'.
Forse negli ultimi anni ha perso appeal e perculato perché non si vince mai.
Poi, scusate, magari alla portata di tutti certamente, ma alla mercè, no, alla mercè di nessuno, per favore.

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