Sei Nazioni al Flaminio: ovvero la grande baracconata
Inviato: 17 feb 2010, 10:55
Non sono uno snob, mi piace divertirmi in maniera "sanamente" rugbystica. Adoro i primi, i secondi e i terzi tempi.
La premessa è necessaria per discutere su un punto che molti altri forumisti, soprattutto i "vecchi", avevano già trattato e che io per primo avevo considerato esagerata ma purtroppo mi sono dovuto ricredere. Non ero mai andato al Flaminio prefedendo le trasferte all'estero e i test match più vicini. Purtroppo devo dire che, eccetto la visuale ottima e la partita, la più bella che ho visto della gestione Mallet, l'organizzazione e la tipologia di "collateralità" organizzata al Flaminio è una baracconata colossale, a volte da far anche parecchio vergognare.
Si fa tutta la strada da Piazza del Popolo, insieme, molto bello nonostante la morte che si rischia per la gente che abituata a circolare in una città magnificamente caotica. Ma qui io vengo dalle prealpi e non sono abituato alla giuda cittadina. Poi arriva la sequela di venditori abusivi di qualsivoglia prodotto, mancavano solo i goldoni con il simbolo Fir taroccato. Poi arrivano le genialate organizzative come i due varchi aperti per un'intera curva e ovviamente tutti dietro a spingere come dei matti per entrare. Prima ancora ci sono i gentilissimi steward che prendono a male parole la signora anziana inglese che non ha capito di aprire la borsa (del resto almeno sforzarsi di dire "bag" non era poi così complicato) - giustamente e fortunatamente ampiamente sfanculati dai presenti. Poi vabbè le solite cose che sappiamo come i cessi da terzo mondo e le lattine a 5 euro o il solito incivile che si mette a urlare "bastardo" a un giocatore inglese a caso che placca normalmente, giustamente sfanculato anche lui da tutti i presenti, inglesi compresi.
Ma questo la cosa che più mi ha colpito è quella baracconata colossale del Terzo Tempo Peroni. Con quei presunti animatori da villaggio Alpitour degli anni Settanta. Intendo quelle cose tipo chiedere agli inglesi "Do you speak e Span?", "suoniamo questo pezzo in onore degli amici inglesi" e parte Flower of Scotland, "gli inglesi hanno sweet chariot, anche noi troviamo una canzone da cantare all'interno dello stadio, cantiamo Volare" e parte Volare, in spagnolo, fatta dai Gipsy King. Una roba talmente imbarazzante che perdevo anche la voglia di bermi birra prima di entrare.
Ovviamente mi sono guardato bene dal fare il terzo tempo lì (terzo tempo che tra l'altro ci ha visto ampiamente vittoriosi... )
Lo spirito rugbystico è già in sé aggregante, socializzante, non servono personaggi che "spingono" a fare cose, che "animano", che "invitano a". Basta una birra e stare insieme. Il miglio terzo tempo sarebbero spillatori, tavoloni e salamelle. Punto. Ci pensano i presenti a fare "l'atmosfera".
Si crea da sè.
Non so, che ne pensate, esagero?
La premessa è necessaria per discutere su un punto che molti altri forumisti, soprattutto i "vecchi", avevano già trattato e che io per primo avevo considerato esagerata ma purtroppo mi sono dovuto ricredere. Non ero mai andato al Flaminio prefedendo le trasferte all'estero e i test match più vicini. Purtroppo devo dire che, eccetto la visuale ottima e la partita, la più bella che ho visto della gestione Mallet, l'organizzazione e la tipologia di "collateralità" organizzata al Flaminio è una baracconata colossale, a volte da far anche parecchio vergognare.
Si fa tutta la strada da Piazza del Popolo, insieme, molto bello nonostante la morte che si rischia per la gente che abituata a circolare in una città magnificamente caotica. Ma qui io vengo dalle prealpi e non sono abituato alla giuda cittadina. Poi arriva la sequela di venditori abusivi di qualsivoglia prodotto, mancavano solo i goldoni con il simbolo Fir taroccato. Poi arrivano le genialate organizzative come i due varchi aperti per un'intera curva e ovviamente tutti dietro a spingere come dei matti per entrare. Prima ancora ci sono i gentilissimi steward che prendono a male parole la signora anziana inglese che non ha capito di aprire la borsa (del resto almeno sforzarsi di dire "bag" non era poi così complicato) - giustamente e fortunatamente ampiamente sfanculati dai presenti. Poi vabbè le solite cose che sappiamo come i cessi da terzo mondo e le lattine a 5 euro o il solito incivile che si mette a urlare "bastardo" a un giocatore inglese a caso che placca normalmente, giustamente sfanculato anche lui da tutti i presenti, inglesi compresi.
Ma questo la cosa che più mi ha colpito è quella baracconata colossale del Terzo Tempo Peroni. Con quei presunti animatori da villaggio Alpitour degli anni Settanta. Intendo quelle cose tipo chiedere agli inglesi "Do you speak e Span?", "suoniamo questo pezzo in onore degli amici inglesi" e parte Flower of Scotland, "gli inglesi hanno sweet chariot, anche noi troviamo una canzone da cantare all'interno dello stadio, cantiamo Volare" e parte Volare, in spagnolo, fatta dai Gipsy King. Una roba talmente imbarazzante che perdevo anche la voglia di bermi birra prima di entrare.
Ovviamente mi sono guardato bene dal fare il terzo tempo lì (terzo tempo che tra l'altro ci ha visto ampiamente vittoriosi... )
Lo spirito rugbystico è già in sé aggregante, socializzante, non servono personaggi che "spingono" a fare cose, che "animano", che "invitano a". Basta una birra e stare insieme. Il miglio terzo tempo sarebbero spillatori, tavoloni e salamelle. Punto. Ci pensano i presenti a fare "l'atmosfera".
Si crea da sè.
Non so, che ne pensate, esagero?