Negli anni 70 ero piccolino, ma ricordo benissimo fatti molto distanti dallo spirito del rugby. Quello che volevo dire è, però, proprio il fatto che, nonostante ci siano isole felici ed altre meno, è nello spirito di chi gioca a rugby avere certi comportamenti, perchè ce lo hanno insegnato da quando eravamo bambini. Mi sembra quasi assurdo parlare di sportività e di gesti "cavallereschi", perchè, per me e per la maggior parte di chi ha giocato a rugby, sono la norma e non vanno ricordati. Poi, ci sono sempre i maleducati e gli imbecilli, ma, per fortuna, sono ancora in minoranza nel nostro ambiente (anche se, per esempio, al Flaminio non è che si respiri un clima tanto rugbistico).aperturaestremo ha scritto:Non sono d'accordo, quello che scrivi tu e' demagogia, a mio parere. Non e' che quei valori sono intrinseci, ricordiamo che fanno parte della storia e della tradizione del rugby, ma vanno sempre riaffermati. Forse tu sei troppo giovane per ricordarti di certe squadre che negli anni 70 di questi valori se ne infischiavano altamente (talune selezioni sudafricane, con la Francia assediata negli spogliatoi dopo una vittoria per esempio o l'Argentina, tanto per fare due nomi)... E comunque io il mio discorso lo faccio in maniera preventiva: durante le punizioni ho sentito troppi fischi contro i calciatori dagli spalti ed ho visto troppi giocatori non capitani recriminare per decisioni arbitrali anche in maniera plateale. Giocatori di rugby, giocatori che partecipano ad un mondiale. Attenzione a non credere che i rugbisti siano i migliori, i piu' sportivi, solo per diritto divino. E, ripeto, lasciare agli AB la maglia nera puo' essere un bel gesto o meno, ma certo non un gesto sportivo o antisportivo.
Detto questo, vedendo partite di rugby League dove, nonostante il professionismo sia esasperato, non c'è uno che si permette di parlare con l'arbitro e tutti che si comportano allo stesso modo, mi rendo conto di quanto il nostro rugby stia cambiando a livello di comportamenti (da noi ci sono, per esempio, i mediani di mischia che continuano a sbracciare e lamentarsi come delle checche isteriche, ma non sono i soli..). Per fortuna, però, lo spirito cavalleresco c'è ancora e spero che rimanga sempre.