Re: KO RUGBISTICAMENTE MERITATO: MA LO ZAMPINO ARBITRALE C'E'
Inviato: 4 ott 2011, 14:46
Allora, noto una cosa.
Una delle poche cose trasversali ai due schieramenti (quello dei baciapile e quello degli atei.... ) è il convincimento che gli irlandesi un po' hanno provocato i nostri, sia con atteggiamenti ma anche con qualche scorrettezza in mischia.
Bene, pur non difendendo assolutamente Ghiraldini e Bergamauro, vi chiedo una cosa, alla quale vorrei che rispondeste tutti, tutti quelli che hanno preso parte a questo post.
Quanti di voi hanno giocato partite ufficiali di rugby in vita loro ?
Quanti nel settore giovanile e quanti come senor ? qualsiasi sia la categoria, non faccio distinzione tra chi ha giocato in Superten o chi solo in C2, perchè questa è solo questione di bravura, mente invece quello che interessa sapere a me è chi è sceso in campo guardando in faccia un avversario più grosso o più piccolo, più cattivo o più inesperto, più veloce o più tecnico.
Chi si ricorda l'odore acre della vaselina che ti metti sul viso per far scivolare i colpi in faccia che inevitabilmente prenderai; chi quello dell'olio canforato nelle fredde domeniche pomeriggio d'inverno; chi si ricorda quell'urlo dell'"Hurrà" prima della partita, misto di contentezza per la bellezza della disciplina sportiva ma anche di paura, perchè quando giochi a rugby seriamente sai che in ogni partita puoi farti male; poi la prtita comincia e la paura svanisce; ed è scientificamente provato che per far scemare la paura serve un cedimento dei freni inibitori, come quando sei ubriaco; solo che in una partita di rugby questo stato te lo provoca l'adrenalina, il raptus agonistico, anzichè l'alcool.
Ciò che invece non ti cala è l'orgoglio; se l'arbitro non vede una scorrettezza di un avversario la giustizia cerchi di fartela da solo; è sempre stato così e sempre lo sarà; dal campetto di Cogoleto al Millennium di Cardiff.
Se leggete prima queste mie righe e poi subito dopo pensate alle stupidate di Ghiraldini e Bergamauro ecco che non dico cambierà il giudizio sui loro sbagli ma almeno le vedrete sotto un'altra ottica.
E cioè quella che è assolutamente necessario, nel rugby, che l'arbitro sia più imparziale possibile.
Perchè l'ingiustizia provoca una reazione; e una reazione provoca una contro-reazione; e così via, con un effetto a catena devastante.
Quando avevo 17/18 anni e giocavo nell'Under 19 del Rugby Livorno, i miei amici di stadio (sì, non mi vergogno a dire che ho sempre frequentato anche lo stadio per vedere il Livorno Calcio, quando potevo) mi chiedevano se non si annidassero nel rugby persone particolarmente violente e criminali; io sostenevo di no, perchè sarebbe troppo facile fare del male ad un avversario nel rugby; però l'unica cosa da cui non si poteva prescindere era che l'arbitro fosse imparziale e stroncasse sul nascere ogni provocazione.
Quindi, mi sta bene chi sostiene che le scorrettezze iralndesi non siano mai esistite; mi piace meno chi le ha notate, lo ammette però giustifica l'arbitro che non le stronca sul nascere e se la prende solo con le reazioni (sbagliate) dei provocati.
Una delle poche cose trasversali ai due schieramenti (quello dei baciapile e quello degli atei.... ) è il convincimento che gli irlandesi un po' hanno provocato i nostri, sia con atteggiamenti ma anche con qualche scorrettezza in mischia.
Bene, pur non difendendo assolutamente Ghiraldini e Bergamauro, vi chiedo una cosa, alla quale vorrei che rispondeste tutti, tutti quelli che hanno preso parte a questo post.
Quanti di voi hanno giocato partite ufficiali di rugby in vita loro ?
Quanti nel settore giovanile e quanti come senor ? qualsiasi sia la categoria, non faccio distinzione tra chi ha giocato in Superten o chi solo in C2, perchè questa è solo questione di bravura, mente invece quello che interessa sapere a me è chi è sceso in campo guardando in faccia un avversario più grosso o più piccolo, più cattivo o più inesperto, più veloce o più tecnico.
Chi si ricorda l'odore acre della vaselina che ti metti sul viso per far scivolare i colpi in faccia che inevitabilmente prenderai; chi quello dell'olio canforato nelle fredde domeniche pomeriggio d'inverno; chi si ricorda quell'urlo dell'"Hurrà" prima della partita, misto di contentezza per la bellezza della disciplina sportiva ma anche di paura, perchè quando giochi a rugby seriamente sai che in ogni partita puoi farti male; poi la prtita comincia e la paura svanisce; ed è scientificamente provato che per far scemare la paura serve un cedimento dei freni inibitori, come quando sei ubriaco; solo che in una partita di rugby questo stato te lo provoca l'adrenalina, il raptus agonistico, anzichè l'alcool.
Ciò che invece non ti cala è l'orgoglio; se l'arbitro non vede una scorrettezza di un avversario la giustizia cerchi di fartela da solo; è sempre stato così e sempre lo sarà; dal campetto di Cogoleto al Millennium di Cardiff.
Se leggete prima queste mie righe e poi subito dopo pensate alle stupidate di Ghiraldini e Bergamauro ecco che non dico cambierà il giudizio sui loro sbagli ma almeno le vedrete sotto un'altra ottica.
E cioè quella che è assolutamente necessario, nel rugby, che l'arbitro sia più imparziale possibile.
Perchè l'ingiustizia provoca una reazione; e una reazione provoca una contro-reazione; e così via, con un effetto a catena devastante.
Quando avevo 17/18 anni e giocavo nell'Under 19 del Rugby Livorno, i miei amici di stadio (sì, non mi vergogno a dire che ho sempre frequentato anche lo stadio per vedere il Livorno Calcio, quando potevo) mi chiedevano se non si annidassero nel rugby persone particolarmente violente e criminali; io sostenevo di no, perchè sarebbe troppo facile fare del male ad un avversario nel rugby; però l'unica cosa da cui non si poteva prescindere era che l'arbitro fosse imparziale e stroncasse sul nascere ogni provocazione.
Quindi, mi sta bene chi sostiene che le scorrettezze iralndesi non siano mai esistite; mi piace meno chi le ha notate, lo ammette però giustifica l'arbitro che non le stronca sul nascere e se la prende solo con le reazioni (sbagliate) dei provocati.