Dove stiamo andando? Dirigenti, organizzazione e futuro.

Qui vanno tutte le discussioni inerenti la Magners League: pronostici, risultati, commenti, beghe federali, etc etc

Moderatore: ale.com

Mr Ian
Messaggi: 11847
Iscritto il: 2 feb 2012, 16:20

Re: Dove stiamo andando? Dirigenti, organizzazione e futuro.

Messaggio da Mr Ian » 20 nov 2020, 9:45

Il problema non è quanti soldi hai, che per le italiane alla fine la FIR fa da garante. Semmai il discorso si sposta su quanti utili riesci a generare. Qui il discorso si articola molto di più perchè a questo punto entrano in gioco altri fattori, tipo le strutture di proprietà. Gli Scarlets lo stadio per esempio lo affittano per concerti ed altri avvenimenti. O ancora la fidelizzazione della fan base e quanti soldi spendono per sostenere la squadra...sono tutte cose che ci si può arrivare con il tempo. Per ora per le italiane mi accontento che ci sia una struttura tecnica stabile, il resto verrà da se, ma deve ci deve essere anche un input federale, da questo punto di vista la fir non è un entità che crea business. Se si entra ancora più nel dettaglio su certi aspetti, ci si rende conto quanto vitali siano per noi i soldi del 6N e come bisogna fare di tutto per rimanere aggrappati a questo treno, soprattutto quando sono gli altri a volerci dentro, dei celtici si può dire tutto ma no che vogliano una nostra esclusione dai tornei

profetacciato
Messaggi: 3737
Iscritto il: 2 lug 2007, 11:03

Re: Dove stiamo andando? Dirigenti, organizzazione e futuro.

Messaggio da profetacciato » 20 nov 2020, 10:02

SilverShadow ha scritto:
19 nov 2020, 16:19
[youtube]https://m.youtube.com/watch?ab_channel= ... iRYoYrr_Z8[/youtube]

Intervista informale al nuovo Executive Chairman degli Scarlets Simon Muderack. Curriculum da paura, non me ne vogliano Zatta e Dalledonne ma siamo su altri livelli. Arriva dal tech business e ha esperienza nel trattare con hedge fund e private equity, quando si dice scegliere l'uomo giusto al momento giusto.
Consiglio a tutti di ascoltarla per intero, ma faccio un riassunto dei punti più importanti:
- Nel 2019 gli Scarlets sono stati assieme ad Exeter l'unico club professionista ad essere in utile.
- Development pathway: 20yo academy system, 650 ragazzi nel West Wales che monitorano ai livelli u15 e u18. Da come capisco monetizzano anche esportando questo modello. L'ultimo anno hanno investito 3 milioni di sterline solo in questo aspetto.
- 12' Processo di selezione e ragionamento sull'evoluzione del rugby verso la seconda fase del professionismo, dopo quella dei mecenati e degli ex-rugbisti al comando.
- Dal 14' in poi discussione articolata su passaggio dal campionato nazionale alle regions. Farebbero bene ad ascoltarla i sostenitori dell'uscita dal "procoso".
- Tra un paio di stagioni probabilmente ci sarà una World Club Cup competition.
- Lo "squad budget" degli Scarlets è di 8 milioni di sterline, non molto lontano quindi dalle nostre franchigie.
- Per essere competitivi, fornendo alla nazionale 13 giocatori, hanno bisogno di 60 giocatori.
- La CVC vuole allineare la stagione dei club con quella delle nazionali dalla stagione 2021/2022, per evitare conflitti. Miglioramenti: gestione efficiente risorse finanziarie per i club, regolarità nel gioco per i giocatori, possibilità per i tifosi del club di veder giocare i propri idoli invece che le seconde squadre.
- Aspetti più manageriali come sviluppo del brand, delle strutture, crescita personale dei giocatori, coinvolgimento della comunità.
- Parole al miele per Sean Fitzpatrick, da quest'anno membro del board, e importanza delle relazioni con i neozelandesi.
- Al 37' fa l'equivalente di un Ted talk di 5 minuti sui tre più importanti aspetti per un business di successo, molto interessante.

Dopo aver sentito questa intervista mi chiedo: siamo davvero professionisti in Italia? Chi da noi ha la vision, le capacità e le conoscenze per portarci nel futuro del rugby?

Ps Ho aperto il topic in Pro12 perché l'intervistato è degli Scarlets, ma probabilmente sarebbe stato opportuno che fosse a sé stante per l'ampiezza degli argomenti trattati; me ne scuso in anticipo.
Non sono ancora riuscito a vedere tutto il video, mi sono concentrato per ora sull'aspetto che mi interessava di più. Spero di non aver capito male o di essermi perso qualcosa, magari in altri passaggi della discussione, quindi se faccio qualche domanda poco pertinente perdonatemi.
Muderack dice che attualmente servono 60 giocatori per essere competitivi e li mette in relazione al budget di 8 mln di sterline. Dice anche che si va verso un riallineamento della stagione fra club e nazionali e che questo permetterà di vedere più spesso i migliori in campo. Tuttavia indica come imminente una nuova competizione internazionale.
Non ha però indicato come si concilieranno le cose. Voglio dire, tutto questo dovrebbe portare a meno gare in contemporanea, ma anche meno partite in generale? Togliendo cosa? Una gestione più efficiente del budget per la squadra comporterà una riduzione del numero dei giocatori in rosa?
Propongo l'introduzione dell'arbitro di mischia ordinata.

Garry
Messaggi: 32309
Iscritto il: 2 lug 2018, 21:31

Re: Dove stiamo andando? Dirigenti, organizzazione e futuro.

Messaggio da Garry » 20 nov 2020, 10:29

Secondo me puntano non ad avere meno gare in contemporanea, bensì ad eliminarle proprio.
Questa cosa delle gare in contemporanea è una cosa non equa, ingiusta, però a me piaceva. Fa parte delle poche cose che ancora costituiscono un sottile filo che collega il rugby moderno con quello dilettantistico.
In un periodo in cui frequentavo il Cardiff (nel senso del club) io da rugbista di estrazione culturale calciofila (poi l'ho cancellata, eh...) mi stupivo perché nel club si gioiva perché quella settimana tot giocatori del club erano con la nazionale, altri erano con la provincia, altri magari con altre selezioni... insomma con la prima squadra non giocava quasi nessuno dei migliori. Ed erano tutti contenti invece di essere arrabbiati.
Sì, il club non giocava un vero e proprio campionato, ma con le solite rivali non esistevano partite "amichevoli"

Ma adesso sono arrivati quelli di CVC, sono arrivati i soldi e anche quest'ultimo sottilissimo filo (e ingiusto, iniquo, assurdo, tutto quello che volete) cadrà.
Amen

"Mi hanno detto che sono incompleto perché non ho un figlio. Mi sa che mi prendo un cane"
Zerocalcare

Mr Ian
Messaggi: 11847
Iscritto il: 2 feb 2012, 16:20

Re: Dove stiamo andando? Dirigenti, organizzazione e futuro.

Messaggio da Mr Ian » 20 nov 2020, 10:33

è da un pò di tempo che si parla anche di modificare i campionati nazionali in Galles, per cui penso si riferiva anche a questo...nell incontro che abbiamo fatto su zoom, in maniera sibillina non si chiudevano neanche le porte ad un eventuale lega panbritannica grazie proprio all arrivo di cvc...un pò di cose stanno cambiando e gli italiani su questo dovrebbero stare in campana

Leinsterugby
Messaggi: 8790
Iscritto il: 25 nov 2008, 12:33
Località: treviso

Re: Dove stiamo andando? Dirigenti, organizzazione e futuro.

Messaggio da Leinsterugby » 20 nov 2020, 12:28

Garry ha scritto:
20 nov 2020, 8:46
@Silvershadow
A noi cenerentole del Pro14 è normale che interessi l’aspetto economico.
Certe cose (dirigenti, atleti, strutture) le fai solo con i soldi. Non conosco Zatta per cui non posso fare paragoni, ma se sedeva nel board del gruppo Benetton non sarà certo uno sprovveduto, sicuramente non da meno del personaggio in questione. Però non so, magari è solo un uomo di cui Benetton si fida ed era solo un basso livello nella gerarchia del gruppo. Ad ogni modo raccogliere 4 o più milioni di sponsorizzazioni nel rugby in Italia non è da tutti.
A margine del discorso sugli Scarlets mi stupisce il fatto che a questo livello non ci siano possibilità di avere certezze o vincoli sulle sponsorizzazioni. Uno sponsor ti può mollare anche a metà strada e non puoi fare nulla per impedirlo. Si vive nella precarietà

Esatto Zatta è solo un avvocato trevigiano uomo di fiducia di Benetton non ha mai avuto incarichi nelle holding di famiglia

Leinsterugby
Messaggi: 8790
Iscritto il: 25 nov 2008, 12:33
Località: treviso

Re: Dove stiamo andando? Dirigenti, organizzazione e futuro.

Messaggio da Leinsterugby » 20 nov 2020, 12:33

O perlomeno aveva incarichi nella Benetton degli albori ma era un altro mondo quello degli anni 80

Luqa-bis
Messaggi: 8255
Iscritto il: 18 mag 2011, 10:17

Re: Dove stiamo andando? Dirigenti, organizzazione e futuro.

Messaggio da Luqa-bis » 25 nov 2020, 17:37

L'interesse dei grandi club nel mondo pro va contro quella filosofia che citava Garry e che è dominante già nelle società calcistiche.
Ed è in fondo un 'altra faccia dell'ostilità di jprwilliams al ProX.

Quindi le società, guidate da esperti in business spingeranno per limitare lo spazio alle nazionali o chiederne compensazione adeguata.

La maggiore disponibilità dei migliori, potrebbe anche portare ad una riduzione delle rose e quindi ad una contrazione dei costi di esercizio o all'opposto innescare una corsa al rialzo per gli ingaggi.

Sul terreno della dirigenza: un buon manager di una società sportiva professionistica, non lavora per beneficienza, vuole essere pagato . Specie se il suo obiettivo non è solo sportivo ma anche di bilancio (qualcuno ha notato l'accenno alla società con bilancio in attivo). Quale società italiana ha questa capacità economica?
Quale società italiana può sviluppare interesse per un pubblico che permetta gli introiti delle società gallesi?
Stiamo parlando di un sistema che ha cancellato il vecchio schema con i 9-10 club di eccellenza, con trascorsi nelle coppe europee (come noi con il Super10 dei primi anni 2000) per concentrare gli sforzi su 5 franchigie, lasciarne fallire una, e non riuscire a ricrearla, con il gallese del nord affidato come zona di sviluppo ad una delle franchigie della costa sud (mi pare proprio gli Scarlets)
Come se avessimo imposto cinque superclub a Treviso, Padova, Calvisano, Parma e Roma e detto al resto di associarsi o perire.

SilverShadow
Messaggi: 5655
Iscritto il: 1 nov 2020, 10:41
Località: In quella parte della terra prava Italica, che siede intra Rialto e le fontane di Brenta e Piava

Re: Dove stiamo andando? Dirigenti, organizzazione e futuro.

Messaggio da SilverShadow » 4 mar 2021, 0:22

Resuscito questo thread per un'altra notizia proveniente sempre dal Galles. I nuovi proprietari degli Ospreys, Y11, hanno nominato come CEO Nick Garcia, manager che ha fatto parte del team che ha guidato il piano di espansione globale attraverso club satelliti del Manchester City.
https://www.ospreysrugby.com/news/ospre ... ick-garcia

Il CEO attuale, Millward, assumerà il ruolo di COO e si occuperà di guidare la "rugby strategy" con la federazione e il Pro14.

jentu
Messaggi: 8479
Iscritto il: 3 mag 2005, 0:00
Località: lontano da dove vorrei

Re: Dove stiamo andando? Dirigenti, organizzazione e futuro.

Messaggio da jentu » 4 mar 2021, 9:53

leading the rugby strategy with the RMB and PRO14.
Cosa avrà in mente?
Parlare e scrivere sono due attività umane differenti
I fatti degli altri sono solo opinioni, le mie opinioni sono fatti (cit. omen nomen)
Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (cit. Incertae sedis)

Mr Ian
Messaggi: 11847
Iscritto il: 2 feb 2012, 16:20

Re: Dove stiamo andando? Dirigenti, organizzazione e futuro.

Messaggio da Mr Ian » 4 mar 2021, 10:03

jentu ha scritto:
4 mar 2021, 9:53
leading the rugby strategy with the RMB and PRO14.
Cosa avrà in mente?
tutto quello che non facciamo noi. Il nostro è un atteggiamento passivo sulla base di quello che decidono gli altri e vogliono fare...esempio su tutti la Rainbow cup. Qualcuno ha interpellato la fir? a sua volta cosa ne pensa? anche alla luce di una variante sudafricana del virus, è disponibile ad accogliere in Italia squadre che provengono da quella nazione, visto che poi ha annullato tutte le attività rugbistiche in italia?

SilverShadow
Messaggi: 5655
Iscritto il: 1 nov 2020, 10:41
Località: In quella parte della terra prava Italica, che siede intra Rialto e le fontane di Brenta e Piava

Re: Dove stiamo andando? Dirigenti, organizzazione e futuro.

Messaggio da SilverShadow » 4 mar 2021, 10:47

Ah solo per aggiungere, il Chairman dei Dragons ormai da tre anni (quando hanno deciso di cambiare marcia) è l'ex CEO e co-fondatore di Just Eat...

https://www.dragonsrugby.wales/news/201 ... vests.html

jentu
Messaggi: 8479
Iscritto il: 3 mag 2005, 0:00
Località: lontano da dove vorrei

Re: Dove stiamo andando? Dirigenti, organizzazione e futuro.

Messaggio da jentu » 19 mar 2021, 9:39

Recupero questa discussione perché mi sembra appropriata per discutere delle nostre squadre in pro14,16 o che sarà.
Parto dal presupposto che tutte le squadre che attualmente partecipano alla Celtic lo fanno su licenza federale.
Il campionato è organizzato su un accordo fra federazioni e non fra franchigie, tantomeno fra club.
Treviso è una eccezione essendo un club e non una franchigia.
Forse solo le sudafricane sono club, ma non conosco a fondo la loro organizzazione per esprimermi. Chiarisca chi lo sa per certo.
Ora il problema è: è giusto per noi partecipare a questo tipo di campionato con club e non con franchigie?
La mia opinione è che ci crea più problemi che altro e non sarebbe legittimo per una federazione (pubblico) sostenere dei club (privato).
Quindi rischiamo di avere soggetti che su licenza federale non forniscono quello che le altre nazioni ricevono dalle franchigie.
Inoltre è ben nota la aleatorietà delle strutture societarie dei club italiani, altrimenti si potrebbe fare come in Sudafrica che toglie la licenza a qualcuno per darla ad altri.
Concludo questo post dicendo che non credo ai club italiani professionistici, tanto che quasi la metà del finanziamento di un club come Treviso è pubblico.
Parlare e scrivere sono due attività umane differenti
I fatti degli altri sono solo opinioni, le mie opinioni sono fatti (cit. omen nomen)
Non discutere mai con un idiota: ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (cit. Incertae sedis)

Garry
Messaggi: 32309
Iscritto il: 2 lug 2018, 21:31

Re: Dove stiamo andando? Dirigenti, organizzazione e futuro.

Messaggio da Garry » 19 mar 2021, 10:48

jentu ha scritto:
19 mar 2021, 9:39
Recupero questa discussione perché mi sembra appropriata per discutere delle nostre squadre in pro14,16 o che sarà.
Parto dal presupposto che tutte le squadre che attualmente partecipano alla Celtic lo fanno su licenza federale.
Il campionato è organizzato su un accordo fra federazioni e non fra franchigie, tantomeno fra club.
Treviso è una eccezione essendo un club e non una franchigia.
Forse solo le sudafricane sono club, ma non conosco a fondo la loro organizzazione per esprimermi. Chiarisca chi lo sa per certo.
Ora il problema è: è giusto per noi partecipare a questo tipo di campionato con club e non con franchigie?
La mia opinione è che ci crea più problemi che altro e non sarebbe legittimo per una federazione (pubblico) sostenere dei club (privato).
Quindi rischiamo di avere soggetti che su licenza federale non forniscono quello che le altre nazioni ricevono dalle franchigie.
Inoltre è ben nota la aleatorietà delle strutture societarie dei club italiani, altrimenti si potrebbe fare come in Sudafrica che toglie la licenza a qualcuno per darla ad altri.
Concludo questo post dicendo che non credo ai club italiani professionistici, tanto che quasi la metà del finanziamento di un club come Treviso è pubblico.
:oola:


Però era un discorso che andava fatto 10 anni fa. L'ho scritto più volte anch'io, sottolineando anche che non sia accettabile che la FIR si sobbarchi questo investimento e la squadra si chiami "Benetton". Puoi avere tutti gli sponsor che vuoi, ma non inseriti nel nome della squadra. Erano gli unici, ma adesso con le sudafricane non sarà più così.
Il fatto che la FIR abbia accettato questo compromesso è la dimostrazione della povertà del nostro rugby. Da noi non puoi spostare le licenze semplicemente perché non ci sono alternative.

Comunque è stato creato questo precedente, per cui ormai si accetta di tutto

"Mi hanno detto che sono incompleto perché non ho un figlio. Mi sa che mi prendo un cane"
Zerocalcare

speartakle
Messaggi: 8921
Iscritto il: 11 giu 2012, 0:14

Re: Dove stiamo andando? Dirigenti, organizzazione e futuro.

Messaggio da speartakle » 19 mar 2021, 11:09

Garry ha scritto:
19 mar 2021, 10:48
jentu ha scritto:
19 mar 2021, 9:39
Recupero questa discussione perché mi sembra appropriata per discutere delle nostre squadre in pro14,16 o che sarà.
Parto dal presupposto che tutte le squadre che attualmente partecipano alla Celtic lo fanno su licenza federale.
Il campionato è organizzato su un accordo fra federazioni e non fra franchigie, tantomeno fra club.
Treviso è una eccezione essendo un club e non una franchigia.
Forse solo le sudafricane sono club, ma non conosco a fondo la loro organizzazione per esprimermi. Chiarisca chi lo sa per certo.
Ora il problema è: è giusto per noi partecipare a questo tipo di campionato con club e non con franchigie?
La mia opinione è che ci crea più problemi che altro e non sarebbe legittimo per una federazione (pubblico) sostenere dei club (privato).
Quindi rischiamo di avere soggetti che su licenza federale non forniscono quello che le altre nazioni ricevono dalle franchigie.
Inoltre è ben nota la aleatorietà delle strutture societarie dei club italiani, altrimenti si potrebbe fare come in Sudafrica che toglie la licenza a qualcuno per darla ad altri.
Concludo questo post dicendo che non credo ai club italiani professionistici, tanto che quasi la metà del finanziamento di un club come Treviso è pubblico.
:oola:


Però era un discorso che andava fatto 10 anni fa. L'ho scritto più volte anch'io, sottolineando anche che non sia accettabile che la FIR si sobbarchi questo investimento e la squadra si chiami "Benetton". Puoi avere tutti gli sponsor che vuoi, ma non inseriti nel nome della squadra. Erano gli unici, ma adesso con le sudafricane non sarà più così.
Il fatto che la FIR abbia accettato questo compromesso è la dimostrazione della povertà del nostro rugby. Da noi non puoi spostare le licenze semplicemente perché non ci sono alternative.

Comunque è stato creato questo precedente, per cui ormai si accetta di tutto
Posto che in linea teorica concordo anch'io sull'impostazione franchigie/club (anche se in Galles mi sembra che le cose non stiano proprio così e vorrei vedere quanto è girato dalla federazione e quanto dai privati), mi sembra che questi discorsi per quanto sensati stridano fortemente con la realtà delle cose.
Non crediamo nella professionalità dei club, ma la Federazione ha dato un'impressione diversa?
Se le cose stanno così è perchè probabilmente, forzare la creazione di qualcosa che non è contemplato è difficile, è difficile già di suo, diventa ancora più difficile quando poi si vuole farlo con poche risorse a disposizione e poca popolarità. Quelli che ci mettono i soldi nel rugby italiano erano già coinvolti nei club, hai voglia a convincerli a spostarsi sulle franchigie per pura sponsorizzazione, in un contesto dove il successo e il ritorno commerciale era ed è aleatorio. C'è una bella differenza tra investire in una franchigia federale in Irlanda, Scozia o NZ e farlo in Italia dove il rischio di floppare e di non avere nessun ritorno mediatico è infinitamente più alto.

Oh poi magari 10 anni fa con un presidente più bravo, una federazione con più credibilità e capacità si potevano creare i presupposti perchè un Benetton decidesse di sponsorizzare una franchigia chiamata Dogi federale calando 2-3 Ml di euro puntando ad un ritorno mediatico del marchio, così come magari poteva farlo chessò Barilla per una franchigia chiamata il Granducato espressione dell'Emilia Romagna, ma ecco mi pare wishful thinking e la realtà delle cose parecchio diversa.

Garry
Messaggi: 32309
Iscritto il: 2 lug 2018, 21:31

Re: Dove stiamo andando? Dirigenti, organizzazione e futuro.

Messaggio da Garry » 19 mar 2021, 11:21

Infatti dicevo, o così o niente. Siamo costretti a fare così, causa povertà (in tutti i sensi) del nostro rugby.
Non è giusto che una squadra porti in giro il nome di uno sponsor (intendo, non semplicemente sulla maglia) pagata al 50% con soldi pubblici. Non è giusto che l'Ente pubblico sovvenzioni quasi alla pari la propria squadra e quella di proprietà di privati.

Però siamo costretti, e quindi avanti così. Se adesso come sembra si fa avanti un altro privato, è chiaro che reclamerà anche lui i suoi 4 - 5 milioni. Non è giusto, ma va bene lo stesso, obtorto collo

"Mi hanno detto che sono incompleto perché non ho un figlio. Mi sa che mi prendo un cane"
Zerocalcare

Rispondi

Torna a “United Rugby Championship”