Parlo per esperienza diretta, passata e presente, da ogni latitudine.valko ha scritto:sbagliato, almeno ho l'ha fatto.totorugby ha scritto:Probabilmente nessuno di voi ha partecipato ad una riunione di un consiglio di una società nel momento in cui si deve decidere la ripartizione del bilancio...
SUPPORRE progetti con portafoglio di altri vorrai dire. E mi par che sia esattamente quello che la federugby IMPONE...totorugby ha scritto: Fare progetti con il portafogli di un altro è troppo facile....
Ho vissuto il rugby dove conta, dove si respira per strada, dove i giocatoi, i dirigenti, gli ex giocatori, girano per la città e tutti li fermano come delle celebrità per commentare l'ultima partita o parlare della prossima.totorugby ha scritto: Altro che Nord!!!!!
E vivo il rugby qui, a San Benedetto del Tronto, dove nessuno prende un euro, dove anche uno sponsor di 150 euro è visto come la manna dal cielo e quasi nessuno sa CHI siamo e CHE CAVOLO facciamo.
E dire che il rugby esiste da 30 anni qui!! E ancora si trova gente che dice "ma c'è una squadra di rugby a San benedetto? Non lo sapevo!"
Tu parli per esperienza o per sentito dire? Il dubbio mi attanaglia...
Nel mio immaginario tirerebbero un mezzo sospiro di sollievo e lavorerebbero con meno pressioni, incentivando QUALITA' invece di accapigliarsi per la QUANTITA'. E non si dovrebbero più vedere bambini col braccio ingessato messi in campo per raggiungere ul numero minimo e vedersi omologare il concentramento...totorugby ha scritto: Immaginate cosa succederebbe al Sud se quelle società che adesso fanno miracoli ricevessero la bella notizia che le giovanili non sono più obbligatorie. Altro che aspetti educativi dello sport....
NESSUNO vuole chiudere i settori giovanili, questa cosa, pur ripetuta da tutti, continua a sfuggirti...totorugby ha scritto: Siamo ormai alla canna del gas e se chiudiamo i settori giovanili si rischia la scomparsa del nostro sport.
E la canna del gas è dovuta principalmente all'attuale gestione delle risorse giovanili, quella che tu ti ostini a difendere a spada tratta.
Quindi? Dobbiamo mettere la pubblicità del rugby durante i programmi per bambini?totorugby ha scritto: Sapete chi guarda la televisione tutto il giorno? I bambini.
Sapete perché gli sponsor cacciano i soldi? Per la visibilità in televisione.
Sapete qual'è oggigiorno il motore principale del commercio? I bambini.
Che c'entra questa affermazione? Che se hai i bambini arrivano gli sponsor??
Questa è discriminazione bella e buona.totorugby ha scritto: Per il rugby birra & salsiccia capire queste cose è pura fantascienza....
Ci sono fior di laureati in tutte le società, anche le più piccole. Nonchè titolari di impresa e professionisti...
Se tutta questa gente non capisce le tue affermazioni, magari c'è qualche QUID in quello che affermi?
La differenza tra il tuo ragionamento ed il mio è che il tuo è capzioso. Se io fossi un presidente di una società in cattive acque (per quanto riguarda l'organizzazione interna, perché economicamente lo sono tutte) sarei costretto a fare il tuo stesso discorso. Cioè portare acqua al mio mulino. Gli alibi che proponi sono accettabili ed abbastanza convincenti.
Se però tento di alzare lo sguardo e comprendere tutto il movimento nell'ottica di dinamiche di largo respiro, non posso che concordare con il costrutto tematico espresso da Radagast. Una visone globale che implica convergenze univoche sugli impianti gestionali del sistema di avviamento allo sport e gestione della progressione educativa del giocatore.
Di questo passo arriveremmo a giustificare anche un handicap di tipo golfistico per le società costrette a lunghe trasferte, oppure la gestione della mischia no-contest se non hai piloni, la possibilità di avere buchi di bilancio a condizione che tu abbia almeno 10 nazionali in squadra...
Ci stiamo lamentando che la federazione non da regole precise sulla gestione dei campionati, che si decide la sede della finale scudetto un mese prima della sua disputa ed altre amenità varie e poi chiediamo una regolamentazione dei campionati ad personam (in questo caso ad locationem)?
Ribadisco per l'ultima volta: l'obbligatorietà NON IMPEDISCE la disputa di un campionato regolare ma UNICAMENTE la promozione in serie B.
Non venitemi più a raccontare di allargamento della base, contenuti educativi del rugby ed altre amenità. Se non partecipi a tutti i concentramenti non succede nulla: i tuoi ragazzi avranno comunque fatto tante belle partite. Non hai adempiuto all'obbligatorietà? E chi se ne frega, non andrai in serie B (sempre che tu sia arrivato primo).